Le paure legate alla fotografia di strada.

Incontro, durante i miei corsi, molte persone che, sebbene vogliano imparare a scattare per strada, sono bloccate da una serie di timori che, in qualche caso, possono essere anche leciti, in altri sono completamente inutili.
Prima su tutte, la paura di essere malmenati o insultati. Può capitare di incontrare chi non gradisce essere fotografato.
Avete due opportunità:
❙ procedere velocemente facendo finta di nulla, possibilmente con un sorriso ebete sul viso, che sdrammatizzi, comunque…
❙ avvicinare la persona con estrema gentilezza spiegando il motivo della fotografia. Se l’incomprensione prosegue, cancellate la foto, l’incolumità vostra e della macchina fotografica viene prima di tutto!
Se avete paura che qualcuno poco propenso a essere fotografato possa danneggiare l’attrezzatura, cercate di stare calmi e pensate prima a voi che alla macchina fotografica.
Il secondo motivo che crea tensione è la paura di rimanere senza batterie o che l’attrezzatura non funzioni correttamente per qualche motivo.
❙ Per quanto riguarda le batterie, ricordatevi di averne almeno una di scorta, anch’essa carica (grande consiglio! Eh, ma se vi scordate di caricare o di portare con voi la batteria di scorta, cosa posso dirvi di diverso, se non: «Ma brutto/a beep, ma si può essere così beep da dimenticare di sistemare le cose per poter uscire a scattare?»).
❙ Per esperienza personale, posso dire che la macchina fotografica mi ha tradita in un’unica occasione ed è stato per il troppo caldo (ero in India, c’erano circa 47/48 gradi). Sono andata in un locale pubblico, raffreddato dall’aria condizionata e la macchina è ripartita in pochi minuti. Per il resto, non ho mai avuto complicazioni di questo tipo legate all’attrezzatura e raramente ho sentito di altri che ne abbiano avute.
La paura di danneggiare la propria attrezzatura, in particolare le lenti frontali, anche per involontaria caduta, si supera tenendo la macchina ben salda e vicina al corpo il più possibile.

Vi mostro come tengo la macchina io, spero possa essere un consiglio utile anche per voi, anche se, sicuramente, non è l’unico modo e non è l’unico modo giusto: è semplicemente il metodo che ho trovato più veloce nella realizzazione dello scatto e più sicuro per me e la fotocamera.


Come vedete, avvolgo la tracolla della macchina fotografica intorno al polso (calcolando prima la lunghezza giusta per me). Quando arrivate all’ultimo giro di polso, dovrebbe avanzare un tratto di tracolla che andrete a bloccare, portandola dietro la macchina fotografica. Se la lunghezza è giusta, questa parte tratterrà la macchina al polso e la macchina sembrerà anche più leggera.
Io tengo la macchina sempre dietro la chiappa destra, in modo da essere meno visibile possibile. Non tengo mai, per abitudine e per scelta, la fotocamera sul petto.

Tutte queste paure si possono superare con un po’ di attenzione e malizia. Se siete rilassati e a vostro agio per strada, nel tempo, le tensioni si dissolveranno.

Tutto quello che vi ho scritto è contenuto nel libro “Streeet photography, attenzione può creare dipendenza” Edito da Emuse.

4 pensieri su “Le paure legate alla fotografia di strada.

  1. Quante volte mi è capitato, durante servizi di cronaca, di gente che voleva io cancellassi le foto, sopratutto durante il primo anno di covid, semplicemente gli rispondevo che si trovava in un luogo pubblico e stavo facendo fotografie di cronaca, se continuava ad insistere un semplice tanti saluti e proseguivo figuriamoci se sto ad ascoltare le paranoie di certe persone con la paura di chissà che di essere riconosciute e sopratutto quando avevi una mascherina sul viso. Ovviamente il diritto di cronaca può essere valido per chi lavora con agenzie o giornali, un semplice fotografo questo non lo può dire, e sopratutto se gli mettono le mani addosso o cercano di rompere la macchina non hanno poi i legali dell’agenzia che li coprono.

  2. consigli ottimi, ma mi piacerebbe sapere se, per strada, posso fotografare chiunque senza prima dovergli chiedere il permesso… e poi, se SEMPRE SEMPRE SEMPRE, dopo aver fotografato la persona, devo fermarla e fargli firmare il consenso. Grazie Sara per la risposta, che, spero, potrebbe fugare tante mie inibizioni e rinunce a fotografare

  3. fantastici consigli, ne aggiungo uno piccolissimo se non riuscisse a centrare lo sguardo ebete..: tenere lo sguardo su una linea d’orizzonte lontano come essere sull’oceano, lontano, trapassando il soggetto umano fotografato, assumendo così quello sguardo che imbarazza il fotografato che penserà “ma sono tanto …coccodè.. da fare la figuraccia di dirgli “ha osato fotografarmiiiii?!…ma se ha gli occhi strabici e sta guardando oltre me…che figura coccodè facciooo?!” Funziona, provare per credere: si avanza indenni verso il primo angolo di muro utile a sparire..

Dicci cosa ne pensi...