Open day Musa fotografia – Vieni a conoscere la scuola e a festeggiare con noi!

OPEN DAY
Musa Fotografia, via Mentana, 6, Monza 10 giugno 2023dalle 14:30

Il 10 giugno è un giorno particolare, molti alunni si ritroveranno a scuola e ci sarà uno scambio legato ai progetti prodotti e si farà una festa.
Se vuoi conoscere il nuovo corso annuale di fotografia e tutte le prossime attività di Musa, partecipa all’Open Day del 10 Giugno! 
Ci vediamo dalle 14:30 per presentarti le nuove attività della scuola e tutto il programma dei nuovi corsi. 
Ciao Sara

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SEDE DEI CORSI Tutti i corsi in aula si terranno a Monza, in Via Mentana, 6. Siamo a 150mt dalla stazione di bus e treni, ampio parcheggio a 100mt e siamo a 300mt dal centro di Monza. In treno, da Stazione Milano Centrale e Stazione Garibaldi, ci vogliono 12 minuti.

Da Musa puoi seguire cinque tipi di formazione:
I CORSI PROFESSIONALI danno una preparazione completa per affacciarsi nel mondo del lavoro
I PERCORSI DI STUDIO composti da più corsi singoli e strutturati secondo una cronologia che permette di seguire un percorso di crescita omogeneo in un determinato settore della fotografia.
I CORSI SINGOLI si rivolgono a chi vuole seguire corsi unici
I CORSI ONLINE per studiare comodamente da casa
I WORKSHOP DI FOTOGRAFIA IN VIAGGIO in Italia o all’estero

I nostri incontri sono propedeutici all’affinamento della capacità visiva ed espressiva di ogni studente. Tutti sono composti da parti pratiche e teoriche. Vi saranno discussioni sugli scatti effettuati. Lo scopo dei corsi è quello di migliorare le capacità e il metodo degli studenti, al fine di cercare o affinare lo stile personale. Alcuni di questi corsi potrebbero portare a sbocchi professionali. I docenti coinvolti sono professionisti del settore e vi accompagneranno nella crescita del percorso formativo.
 

Il nuovo libro di Sara Munari – Raccontare per immagini –

Buongiorno a tutti, vi presento il nuovo libro che ho scritto!Sono felicissima per questa nuova avventura e spero che sia uno strumento interessante per chi lo vorrà leggere! Grazie a chi lo farà! 

Cosa si trova in questo volume:

-Conoscere gli elementi visuali e narrativi che compongono uno scatto.
-Capire come rendere una fotografia coinvolgente.
-Imparare a leggere un’immagine.
-Scoprire le varie tipologie di racconto fotografico.
-Selezionare gli scatti per creare una narrazione coerente.
-Apprendere le modalità di presentazione e pubblicazione di un progetto. 

Qui il link per la prevendita…

 Il libro è edito da Feltrinelli nella sezione manualistica Apogeo. 
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Il sito coi NUOVI CORSI è stato pubblicato, scopri tutti i nuovi corsi e le attività di Musa fotografia della prossima sessione scolastica!
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Raoul Iacometti, fotografie e altre storie!

Buongiorno a tutti, spero non vi perdiate questo evento con Raoul Iacometti! Ciao Sara 

“Fotografie e altre storie…” è fotografia, ma non solo. Le immagini, le parole, i gesti e i suoni si mescolano e si fondono in un’unica esperienza. È contaminazione, che alimenta conoscenza e consapevolezza. “Fotografie e altre Storie…” nasce dalla, con e per la fotografia, grazie all’intuizione e alla voglia di far uscire quest’arte dalle porte, talvolta troppo spesse, della mera tecnica, delle regole “sopra tutto e tutti”. Raoul Iacometti prova a parlare di emozioni, quelle che vivono dentro ogni scatto, cercando di raccontare il proprio modo di concepire il suo mestiere. Prova a sgretolare i pilastri di questa affascinante arte, cercando di condividere il suo credo: la fotografia non deve essere solo forme e calcoli ma una storia. Una storia da vedere e da raccontare.

Vi aspettiamo il 9 Maggio alle ore 21.00 da Musa fotografia, in Via Mentana, 6 Monza

Per conoscere gli eventi di Musa fotografia

Workshop di Storytelling fotografico, raccontare Lanzarote

Buongiorno a tutti, come state? Vi propongo questo workshop a Lanzarote, una terra che mi ha rubato il cuore. Raccontiamo questo posto meraviglioso insieme?

Buona giornata

sara

Questo è un workshop di storytelling nell’isola di Lanzarote con lo scopo di raccontare in modo personale un luogo sconvolgente e impervio, in cui la componente umana si fonde con un ambiente maestoso. Scopriremo luoghi di incredibile bellezza attorniati da vulcani, da piccole cittadine sulla costa, coltivazioni alla base dei vulcani, paesaggi e persone, al fine di produrre un progetto che sia funzionale per la mostra che verrà organizzata presso Musa fotografia e un progetto personale da utilizzare per mostre, letture portfolio, partecipazione a premi, ecc.

FINALITA’
Lo scopo del workshop è duplice, costruire una mostra fotografica che verrà esposta nella sede di Musa Fotografia, pubblicata sul Blog http://www.saramunari.blog e diffusa sui social network. Costruire un portfolio personale da utilizzare per mostre, letture portfolio, partecipazione a premi, ecc. Ragionare, ideare e costruire un progetto fotografico in loco, su un tema specifico scelto dal partecipante. Le lezioni sono adatte a chi incontra difficoltà nell’ideazione di una storia e nella sua traduzione con una narrativa efficace o a chi vuole fare un’esperienza formativa sulla costruzione di una storia più in generale. Lo scopo del workshop, oltre alla costruzione di un progetto, sarà fornire delle basi concrete per poter poi sviluppare lavori personali futuri in autonomia.

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Buon Natale da Musa fotografia

­Buongiorno a tutti, eccoci di nuovo a Natale, periodo dell’anno che amo moltissimo! Vi auguro un bel momento, in famiglia o con chi amate! Un abbraccio a tutti, Sara Munari

Ecco le mostre di fotografia da non perdere a Dicembre!

Eccovi le mostre più interessanti che la scena propone per il mese di dicembre

Anna

LEE MILLER – MAN RAY. FASHION, LOVE, WAR

Lee Miller, Portrait of Space, Al Bulwayeb, Near Siwa, Egypt 1937 by Lee Miller (E1905)

Modella, fotografa, musa, prima donna reporter di guerra a documentare gli orrori dei campi di concentramento liberati dalle truppe americane, icona del Novecento. Lee Miller è stata tutto questo e molto di più, ha attraversato la vita con passione e determinazione. E la vita l’ha ricambiata con amore e amici, ma anche con dolore e riconoscimenti postumi o quanto meno tardivi. Ora una mostra renderà giustizia a questa donna tanto bella quanto brillante e talentuosa togliendola dall’ombra di Man Ray che l’ha sempre accompagnata per svelare il loro rapporto profondo quanto complicato in maniera più oggettiva: Man Ray, prima suo insegnante, poi amore e infine grande amico.

L’esposizione Lee Miller – Man Ray. Fashion, love, war, curata da Victoria Noel-Johnson, è prodotta e organizzata da CMS.Cultura in collaborazione con ACP- Art Capital Partners Palazzo Franchetti – main sponsor Gruppo Unipol – presenta circa 140 fotografie di Lee Miller e di Man Ray, alcuni oggetti d’arte e documenti video, grazie all’adesione dei Lee Miller Archives e della Fondazione Marconi

Nella prestigiosa ed esclusiva sede di Palazzo Franchetti a Venezia i visitatori dal prossimo 5 novembre e fino al 10 aprile 2023, potranno finalmente apprezzare a pieno le qualità di questa grande fotografa, il contributo che diede non solo come musa di Man Ray ma soprattutto come professionista alla pari, al punto che sovente si dimentica che fu lei a scoprire, per caso, e a ispirargli la tecnica fotografica della solarizzazioneche Man Ray adottò come firma artistica e per laquale si contraddistinse. 

Obiettivo della mostra è quindi anche offrire il giusto riconoscimento a Lee Miller, pioniera del surrealismo in fotografia, ponendola su un piano di parità con Man Ray, il cui lavoro tendeva a oscurarla sia in vita che negli anni a venire. La mostra che si apre con il dittico di Lee Miller e Man Ray (Man Ray, autoritratto, 1931 e Man Ray, Lee Miller,1929) si articola in un percorso cronologico e tematico. 

La mostra accoglie il visitatore con una sezione dedicata a Lee Miller come modella e musa negli anni Venti quando incontra accidentalmente il famoso editore di  Condé Nast che la rende modella di Vogue Georges Lepape, il principale illustratore di moda di quegli anni, ne ritrae il suo volto per una copertina di Vogue (USA) del 1927 lanciandola come icona di stile fino a quel noto scatto usato a sua insaputa per la pubblicità degli assorbenti Kotex ritenuta scandalosa per l’epoca e per la quale, in parte, decide di lasciare New York e cerca di tornare a Parigi e seguire la sua passione per la fotografia.

Negli anni parigini la Miller lavora con George Hoyningen-Huené, celebre fotografo di Vogue (Francia) che ne rivela la grazia androgina fotografandola con una tuta e scarpe da tennis che indossava come un abito da sera, e nel celebre scatto The Divers, uno dei più iconici scatti di moda nel XX secolo scelto da Anna Wintour tra i suoi cinque preferiti della lunga storia di Vogue, in cui Lee Miller posa di schiena su un molo insieme a Horst P. Horst altro nome leggendario della fotografia.  Lee attinge avidamente da ogni spunto e provocazione dal background artistico e culturale che precede l’incontro del 1929 con Man Ray, in quell’avanguardia parigina degli anni Venti che accolse e lanciò alcuni dei grandi nomi della storia dell’arte.

Cuore dell’esposizione
 è il rapporto tra Lee Miller e Man Ray sbocciato a Parigi nel 1929, e che finisce nel 1932, con un focus sulle loro vite, carriere e relazioni in quel periodo. Sarà così evidente per il visitatore l’ispirazione che entrambiesercitarono uno sul lavoro dell’altro, inclusa la tecnica fotografica della solarizzazioneche Man Ray fece sua al punto che sovente son stati erroneamente attributi a Ray i lavori di Miller. Saranno esposti anche i ritratti scattati da Man Ray degli amici e grandi protagonisti di quella stagione artistica: Max Ernst, Pablo Picasso, Giorgio de Chirico, Jean Cocteau, Salvador Dalì e gli scatti surrealisti a Lee Miller nei quali cerca di indagare e rivelare la sua anima, i suoi tormenti, utilizzando la macchina fotografica come strumento quasi a voler scomporre il suo algido corpo ritraendone la nuca, il collo, le spalle. Esposti anche alcuni indimenticabili scatti alle amiche artiste Dora Maar e Meret Oppenheim

È sempre del 1930, la fotografia The Neck (Il Collo) dedicata alla lunga ed elegante nuca di Lee Miller che, dopo uno dei tanti litigi, Man Ray rappresentò sgozzato da una rasoiata adorna di goccioline di inchiostro rosso.
Nello stesso anno Jean Cocteau coinvolse Lee Miller nel suo surrealista Le sang d’un poète, straordinario film d’avanguardia in cui Lee, cosparsa di gesso, interpreta una statua d’ispirazione classica, una dea moderna.

L’esposizione affronta anche, attraverso una vasta selezione di foto sia ritratti che pubblicità commerciali, il periodo successivo alla relazione con Ray, quando Miller nel 1932 torna a New York dove apre uno studio fotografico di successo, all’epoca il primo fondato e gestito da una fotografa donna. In quel periodo, Man Ray, accecato dal dolore per la separazione da Lee, sostituisce nel 1933 l’occhio sul braccio del suo celeberrimo metronomo Perpetual Motif (Moto perpetuo) con quello dell’amata. La sezione punta poi l’accento sulle creazioni surrealiste di Lee Miller fino agli scatti delle famose “vacanze surrealiste dell’estate del 1937 tra la Cornovaglia e il sud della Francia insieme a Max Ernst, E.L.T.Mesens, Man Ray e Leonora Carrington oltre a Pablo Picasso, Dora Maar e Elieen Agar e con quello che diventerà il suo secondo marito, l’artista britannico surrealista Roland Penrose.

Una sezione è poi dedicata all’Egitto. Nel 1934 Lee Miller sposa l’uomo d’affari egiziano Aziz Eloui Bey e lo segue nella sua terra d’origine dove rimane affascinata dal panorama del deserto, dai villaggi e dalle testimonianze delle civiltà passate come dimostrano i numerosi scatti, di grande fascino e atmosfera come il celeberrimo Portrait of Space(Ritratto di uno spazio) con la sua tenda o zanzariera strappata verso l’infinito che ispirò René Magritte  a dipingere Le baiser (Il bacio) nel 1938. Un matrimonio però destinato a durare poco, in parte dovuto alla conoscenza a Parigi di Roland Penrose e il successivo trasferimento a Londra, città dove lavora come fotografa di Vogue (UK), ed è proprio sulle pagine della famosa rivista patinata che dà vita a scatti dedicati alle rubriche di moda e di società con luci e tagli surrealisti che attingono alla sua vita precedente e al suo legame con Man Ray.

Infine il dramma della Seconda Guerra Mondiale, Lee Millerè corrispondente di guerra e fotoreporter per VogueDurante la guerra si trova a documentare eventi tragici come il Blitz di Londra, la liberazione di Parigi e i campi di concentramento di Buchenwald e Dachau. Nel 1944 viene accreditata come corrispondente dell’esercito americano ecollabora con il fotografo di Time Life, David E. Scherman. All’interno di questa sezione, oltre all’iconico scatto di Lee Miller nella vasca da bagno di Hitler, anche un’ampia selezione di suoi lavori con taglio surrealista, e foto di importanti artisti e vecchi amici, come Picasso e Jean Cocteau a Parigi, che incontra poco dopo la fine del conflitto.

In tutta l’esposizione, il fil rouge è dunque dedicato al rapporto tra Lee Miller e Man Ray e l’evoluzione da amore in amicizia, durata per quasi 50 anni, parallelamente ai reciproci matrimoni con Aziz Eloui, Roland Penrose e Juliet Browner. Ray sarà particolarmente vicino a Miller nel periodo in cui soffre di depressione cronica, anche a causa di una sorta di disturbo post-traumatico dovuto agli orrori a cui aveva assistito nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Dal 05 Novembre 2022 al 10 Aprile 2023 – Palazzo Franchetti – Venezia

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TINA MODOTTI. LA GENESI DI UNO SGUARDO MODERNO

Tina Modotti, Campesinos leyendo el Machete, FECHA ca. 1929, Lugar, Ciudad de México, Distrito Federal, Mexico, inv 35319

Dal 12 novembre 2022 al 12 marzo 2023 il Centro Saint Bénin di Aosta rende omaggio a una tra le più importanti fotografe dell’inizio del XX secolo con la mostra “Tina Modotti: La Genesi di uno Sguardo Moderno”.
 
La mostra promossa dall’Assessorato Beni culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta, è a cura di Dominique Lora, in collaborazione con Daria Jorioz, dirigente della Struttura Attività espositive e promozione identità culturale della Valle d’Aosta.
 
Attraverso oltre 100 scatti originali della fotografa provenienti dalla collezione dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia e dalla Fototeca Nazionale di Città del Messico, la mostra vuole analizzare il contributo che la Modotti ha dato nello sviluppo della fotografia in Messico. 
 
Avventurosa, nomade e a tratti misteriosa, la vita di Tina Modotti è stata galvanizzata da passioni turbolente che hanno influenzato la sua esistenza e la sua creatività – forte e sensibile – dando vita al suo sofisticato talento e alla sua pionieristica tecnica fotografica. Donna moderna e artista visionaria ante tempore, durante la prima metà del secolo scorso la Modotti fa parte integrante degli esperimenti artistici e poetici che caratterizzarono le prime avanguardie del novecento. 
 
Sebbene negli ultimi anni la sua opera abbia attirato l’attenzione di scrittori, registi, artisti e curatori, il tema e l’oggetto della maggior parte delle mostre, approfondimenti e varie pubblicazioni ad essa dedicate, si sono generalmente concentrati sulle sue avventure romantiche o sui rapporti con altre famose personalità della scena politica o artistica della prima metà del ventesimo secolo, inclusi Julio Antonio Mella, Edward Weston, Frida Kahlo o Diego Rivera.
 
Quindi la questione della sua influenza tangibile, decisiva e duratura sullo sviluppo dell’arte fotografica in Messico e all’estero, rimane oggi trascurata dall’opinione pubblica internazionale.
Il talento riconosciuto della Modotti consiste nell’osservare e immortalare le condizioni e le emozioni delle classi lavoratrici e della rivoluzione socialista, raccontando uomini, donne e territori. Ma soprattutto traccia e sviluppa una nuova sensibilità artistica, basata sulla moderna tecnica fotografica, generalmente riservata ad un universo prettamente maschile. Insieme a Imogene Cunnigham, Lola Alvarez Bravo, Margaret Bourke White, Frida Kahlo e Giorgia O’Keefe, per citarne alcune, la Modotti si distingue come una donna appassionata e indipendente, un’artista d’avanguardia, coraggiosa ed esemplare per il suo tempo e le generazioni a venire.
 
L’opera originale di Tina (rivalutata solo a partire degli anni ’70) si trova principalmente negli Stati Uniti, dove per troppi anni è rimasta dimenticata negli archivi di vari istituti sparsi per il paese, soprattutto in seguito alla censura imposta dal movimento maccartista. Oggi, sebbene il talento dell’artista sia stato riconosciuto a livello internazionale, la sua audace biografia continua a influenzare, se non ad oscurare, la percezione del suo lavoro straordinario, creando un filtro per una comprensione puramente artistica. E se la sua complessa avventura umana continua ad ispirare romanzi, fumetti, documentari e mostre basati sul mito, o almeno sul romanzo che fu la sua esistenza, pochi finora si sono concentrati sui suoi esperimenti e sulla sua eredità artistica
che dimostrano l’influenza fondamentale che le sue fotografie hanno (e continuano a) esercitato sulla formazione di diverse generazioni di fotografi – soprattutto donne – in Messico e nel mondo.
 
La sua libertà di rappresentare il reale, sensuale, ruvida, chiara e vivida, che prende le distanze dall’universo astratto di altri maestri suoi contemporanei quali Weston, Stieglitz, Adams o Steichen, l’ha infatti portata verso una forma istintiva e originale di umanità e di comprensione nei confronti del mondo che la circondava e che, di fronte al suo obiettivo, si rivelava nella sua essenza, libera da metafore anche quando rappresentava un semplice fiore. 

Dal 11 Novembre 2022 al 12 Marzo 2023 – Centro Saint Bénin – AOSTA

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WILLIAM KLEIN ROMA PLINIO DE MARTIIS

Plinio De Martiis, Baracche alla Farnesina, Roma 1951. Collezione Fondazione Gramsci onlus | © Eredi Plinio De Martiis

La mostra mette a confronto lo sguardo di William Klein (New York 1926-Parigi 2022), acclamato fotografo di fama mondiale, e quello di Plinio De Martiis (Giulianova 1920 – Roma 2004), leggendario gallerista romano, che da giovane abbracciò la professione di fotografo con risultati sorprendenti.

Oggetto della loro osservazione è la città di Roma negli anni Cinquanta.
Le foto di Klein, scelte da Alessandra Mauro, insieme allo stesso autore, scomparso recentemente, sono le immagini più rappresentative tra quelle pubblicate nel celebre libro Rome + Klein del 1959 con i testi di Pier Paolo Pasolini. Quelle di De Martiis, sulle quali ha lavorato Daniela Lancioni, risalgono alla prima metà degli anni Cinquanta e testimoniano la partecipata attenzione rivolta dall’autore ai luoghi della Città dove le condizioni di vita erano più difficili.

La mostra sotto diversi aspetti si pone in dialogo con le altre in corso presso le diverse sedi dell’Azienda Speciale Palaexpo, Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo. Il corpo poetico al Palazzo delle Esposizioni e Jonas MekasImages Are Real al Padiglione 9b del Mattatoio, per i rapporti di Pasolini con Klein e con Mekas, e per la sensibilità priva di commiserazione con cui Pasolini e De Martiis hanno raccontato, in maniera diversa, la vita nelle borgate e nelle periferie romane.

Dal 09 Novembre 2022 al 26 Febbraio 2023 – Mattatoio – ROMA

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MONIKA BULAJ. ALL’OMBRA DEL BAOBAB

© Monika Bulaj – All’ombra del Baobab

Dall’Atlantico, passando per il Lago Vittoria, fino al Mar Rosso: una traversata dell’Africa in orizzontale, lungo la catena degli ospedali di EMERGENCY, dove lavorano medici, chirurghi, tecnici, infermieri, anestesisti, radiologi, amministratori, giardinieri. 

Sono loro i protagonisti della mostra fotografica “All’ombra del Baobab” della fotogiornalista e reporter Monika Bulaj che verrà inaugurata martedì 15 novembre alle 18:00 nella sede di EMERGENCY a Venezia, e sarà aperta dal 16 novembre fino al 27 gennaio 2027.  

Gli scatti di Monika Bulaj in Sierra Leone, Uganda, Sudan raccontano le storie di sfide quotidiane e talvolta di sconfitte, di disgrazie endemiche e urgenze prevedibili.   

“In questo reportage racconto storie come quella di Aisha, dall’esofago bruciato dalla soda caustica, che insegna a nutrirsi ai bambini vittime come lei; di un progetto per le madri delle bidonville, disegnato a tavolino in Europa: la produzione del sapone con un ‘veleno’ a portata di mano”  dichiara la fotoreporter Monika Bulaj  “Sfide come quella del viaggio trans africano di Aminata per sostituire le valvole del cuore minato da un’infezione da streptococco non curata. E, ancora, la rinascita di Ibrahim in Sud Darfur, dopo l’ennesima trasfusione dovuta all’anemia falciforme, la spietata risposta genetica a una continua esposizione alla malaria.”

Il reportage di Monika Bulaj è anche un viaggio attraverso i progetti dell’ANME (African Network of Medical Excellence), la rete sanitaria d’eccellenza di EMERGENCY nata con l’obiettivo di costruire Centri medici d’eccellenza gratuiti in tutta l’Africa. Della rete di EMERGENCY nel continente africano fanno parte il Centro Salam di cardiochirurgia a Khartoum, in Sudan, e il Centro di chirurgia pediatrica di Entebbe, progettato da Renzo Piano in Uganda. In questi ospedali afferiscono gratuitamente da tutto il continente pazienti con patologie specifiche che troverebbero difficilmente cura in Africa.  

Le attività del Centro pediatrico di Port Sudan e del Centro pediatrico di Mayo sono co-finanziate da Unione Europea, mentre le attività del Centro chirurgico di Goderich sono co-finanziate dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo
 
La mostra è stata organizzata grazie al contributo tecnico di FUJIFILM Italia. Le fotografie in mostra sono stampate su carta fotografica Fujifilm Original Photo Paper. L’allestimento è stato realizzato da EMERGENCY con la collaborazione di Paola Fortuna.  

Dal 16 novembre al 27 gennaio 2023 – Emergency – Venezia

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GIAN PAOLO BARBIERI: UNCONVENTIONAL

Gian Paolo Barbieri, Moira O'Brien, Seychelles, 1981. Courtesy of Fondazione Gian Paolo Barbieri and 29 ARTS IN PROGRESS gallery

Dal 29 novembre 2022 al 25 marzo 2023, 29 ARTS IN PROGRESS di Milano presenta la mostra ‘GIAN PAOLO BARBIERI: UNCONVENTIONAL’: una selezione di fotografie a colori che regalano uno sguardo inedito alla produzione meno nota dell’Artista, vincitore nel 2018 del premio Lucie Award come Miglior Fotografo di Moda Internazionale (Outstanding Achievement in Fashion).

Il percorso espositivo propone al pubblico immagini innovative in termini di ambientazioni e styling, frutto dell’inconfondibile ingegno dell’Artista: una fotografia ironica e allo stesso tempo colta, ricercata e provocatoria insieme, ricca di rimandi alla storia dell’arte, di eclettici set outdoor in location esotiche e citazioni cinematografiche eco dell’esperienza giovanile agli studi di Cinecittà a Roma.

In mostra scatti intimi e spontanei di modelle e celebrity come Eva Herzigova, Isa Stoppi e Donatella Versace si alternano ad iconiche fotografie che Barbieri – tra i più brillanti interpreti del Made in Italy – ha concepito per alcune delle più leggendarie campagne pubblicitarie per brand di moda italiani e internazionali come Versace, Ferrè, Vivienne Westwood, Dolce & Gabbana, Valentino e Armani.

Internazionalmente conosciuto per i suoi scatti in bianco e nero, le cui protagoniste appaiono quasi inarrivabili nella loro raffinata severità, Barbieri racconta, tramite il colore, la sua personale e ironica interpretazione della moda e della bellezza femminile: le donne delle immagini in mostra si liberano per l’occasione delle pose più canoniche della fotografia di moda, per farsi portavoce di una nuova eleganza non convenzionale che ne rivela il lato più disinvolto e sensuale.

Le opere esposte, tra ritratti inediti e immagini dipinte a mano, raccontano la creatività e l’irriverenza di un Artista per cui le arti hanno sempre rappresentato un mezzo imprescindibile di valorizzazione e di supporto alla moda, elevata ben oltre il proprio valore d’uso.

Gli studi e le ricerche condotti sono stati di così vasta portata che, in una carriera lunga più di 60 anni con più di un milione di scatti, sarebbe difficile trovare anche un solo intervento senza allusioni, punti di riferimento o ispirazione alle arti visive, al cinema e ai grandi maestri dell’arte e della fotografia.

«Da sempre amo l’arte, in tutte le sue declinazioni. Fin da piccolo l’ispirazione al teatro e al cinema furono una spinta importante. Poi leggendo tanto, studiando l’arte classica, guardando ai maestri del passato o semplicemente guardandomi intorno e prendendo spunto da ciò che si animava intorno a me, sviluppavo il mio occhio artistico. Immaginavo e disegnavo nella mia mente ciò che avrei voluto fosse il risultato del servizio, costruivo i miei set in maniera impeccabile, sempre con una citazione, più o meno esplicita, all’arte, al cinema o all’architettura.» (Gian Paolo Barbieri)

Le opere in esposizione sorprenderanno un pubblico che già conosce e ama Barbieri mostrando un aspetto poco noto ma di irresistibile fascino di uno dei più grandi maestri della fotografia il cui stile autorale resta, tutt’oggi, tra i più emulati e ammirati al mondo. La mostra inaugurerà a pochi giorni di distanza dall’uscita nelle sale cinematografiche in Italia del primo docufilm realizzato sull’opera e la vita di Gian Paolo Barbieri “L’uomo e la bellezza” già vincitore del premio del pubblico al Biografilm Festival 2022 di Bologna.

Dal 29 Novembre 2022 al 25 Marzo 2023 – MILANO – 29 ARTS IN PROGRESS gallery

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ETTORE SOTTSASS. CATANIA MIA!

Ettore Sottsass, Catania anni '90

111 fotografie, in bianco e nero e colore, quasi tutte inedite, realizzate a Catania negli anni novanta, raccontano Ettore Sottsass fotografo, uno degli aspetti ancora meno conosciuti e indagati del grande architetto e designer italiano.
Al Museo Civico “Castello Ursino” di Catania sarà presentata dal 21 novembre 2022 al 21 maggio 2023, la mostra di Ettore Sottsass CATANIA MIA!, a cura di Barbara Radice con Iskra Grisogono e la direzione artistica di Christoph Radl.

L’esposizione, che sarà inaugurata domenica 20 novembre alle ore 11.00, è promossa e prodotta dalla Fondazione OELLE Mediterraneo Antico in collaborazione con lo Studio Ettore Sottsass e in partnership con l’Assessorato del turismo dello sport e dello spettacolo del Comune di Catania.

Il percorso espositivo, pensato e realizzato per l’open space del Castello Ursino di Catania, comprende 111 fotografie, in bianco e nero e colore, quasi tutte inedite, scattate da Ettore Sottsass (Innsbruck, 1917-Milano, 2007) negli anni novanta a Catania, una città per la quale ha sempre nutrito interesse e affetto.

Le fotografie in mostra raccontano una Catania vitale: il Barocco, il mercato del pesce, le strade, le scene di vita quotidiana come fotogrammi di una storia della città.

Ettore Sottsass potrebbe essere definito un “fotoreporter della vita”. Ha cominciato a fare foto quando era ragazzo e da allora non ha più smesso. “Ero orribilmente curioso”, ha dichiarato lui stesso. Fotografare era un modo di “fermare” la vita oltre che un mezzo per documentarla.

Si ringraziano per la collaborazione lo Studio Sottsass di Milano, il Fondo Sottsass del Centre George Pompidou di Parigi e la Bibliothèque Kandinsky per le alte definizioni dei negativi che custodiscono.

Dal 20 Novembre 2022 al 21 Maggio 2023 – Museo Civico Castello Ursino – Catania

STATI D’INFANZIA – VIAGGIO NEL PAESE CHE CRESCE. FOTOGRAFIE DI RICCARDO VENTURI

© Riccardo Venturi

Con oltre 80 fotografie la mostra presenta il reportage dell’importante missione dell’impresa sociale “Con i Bambini” e pone al centro il tema delle disuguaglianze e delle marginalità, dell’esclusione sociale e della dispersione scolastica.

L’obiettivo è quello di mettere in luce la complessità e le difficoltà, ma anche le possibilità di rinnovamento e il cambio di rotta necessario e possibile attraverso sperimentazioni e “alleanze educative” tra scuola, terzo settore, istituzioni e famiglie.

Sostenuto grazie al “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”, il progetto ha investito decine di “cantieri educativi italiani”, dalle Valli Imagna e Brembana fino a Favara e Ragusa toccando le periferie delle grandi città affrontando temi di grande attualità diventati spesso vera e propria emergenza a causa della pandemia e del lockdown. L’aumento di fenomeni legati ai disordini alimentari, alla xenofobia, alla tossicodipendenza, all’isolamento sociale con il fenomeno degli hikikomori e dei neet, al degrado delle periferie, alla violenza domestica ha fatto emergere ulteriormente la fragilità della nostra società, evidenziando come il tema delle marginalità non sia un fatto isolato ma un fenomeno sociale complesso e stratificato.

Il lavoro proposto da Riccardo Venturi, due volte Word Press Photo e una lunga esperienza sul tema dell’infanzia, e da Arianna Massimi insiste sull’invisibilità di questi temi, ponendosi in una dimensione di ascolto e rispetto.
Il documentario – visibile all’interno della mostra, curata da Ilaria Prili – racconta le esperienze e le impressioni dei protagonisti, dà parola ai ragazzi coinvolti nelle attività dei progetti sostenuti da Con i Bambini, esplora le nuove geografie sociali anche attraverso i contributi di personaggi di spicco del panorama educativo e sociale italiano, tra cui Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini e Vanessa Pallucchi, vicepresidente di Legambiente e portavoce del Forum Terzo Settore.

Il progetto multimediale, composto da una mostra fotografica e da un video documentario, accolto da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è promosso e prodotto dall’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. 

28/10/2022 – 26/02/2023 – Museo di Roma in Trastevere

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MANUEL CICCHETTI. TEMPO INTERMEDIO

Manuel Cicchetti, Porto Empedocle (AG), 2021, Lido Marinella, cm. 30x30

Dal 27 ottobre 2022 al 21 gennaio 2023, STILL Fotografia a Milano ospita lamostra che presenta una selezione di 70 fotografie, rigorosamente in bianco e nero, tratte dal progetto Tempo intermedio di Manuel Cicchetti (1969), curata da Denis Curti, organizzata con il sostegno di SACE, Gruppo CdP.
 
Tempo intermedio è un progetto realizzato in quattro anni di lavoro, durante i quali Manuel Cicchetti ha viaggiato lungo l’Italia alla ricerca di quei luoghi come centri commerciali, distributori di benzina, cantieri, fabbriche, depositi, ponti, grattacieli e altri, simboli del progresso e della fortuna economica oggi necessariamente messi in discussione da una crisi globale e in cui l’essere umano è totalmente assente dalla scena ritratta.
 
Quel Tempo intermedio che Manuel Cicchetti vuole raccontare è il periodo sospeso tra la definizione del futuro e un passato che continua a segnare le vite delle persone. L’itinerario italiano del fotografo documenta come i segni del passato, più o meno recente, siano ancora ben presenti nella vita quotidiana.
 
“Da una parte – ricorda Denis Curti – c’è il preciso intento di testimoniare come una grande fetta del territorio italiano sia coinvolta in quei cambiamenti già in atto dai primi anni del nuovo millennio. Il desiderio di Cicchetti è quello di mettere in evidenza, raccogliere e, solo in parte, schedare le sfide verso necessarie riconversioni, che la nostra società è obbligata a intraprendere e che, in gran parte, cancelleranno o modificheranno i segni dell’uomo incisi sul suolo del nostro paese. L’intento di questo approfondito reportage, attraverso l’ambiente, il digitale, il panorama lavorativo, il retail, i trasporti e la comunicazione, è quello di raccontare per immagini i tratti salienti di una trasformazione irreversibile”.
“Dall’altra parte – continua Denis Curti -, al fianco di una narrazione sempre coerente e lineare, Manuel Cicchetti riesce a cucire un chiaro percorso di intenzioni, senza mai rinunciare al sistema documentario, lasciando emergere il suo personale sentimento autoriale che, grazie a un bianco nero studiato e controllato fin nei minimi particolari, si fa poesia per gli occhi”.
 
Tempo intermedio – afferma Manuel Cicchetti – è un progetto che nasce dalla consapevolezza che siamo all’inizio di un percorso che cambierà l’ambiente, l’energia, la società, il lavoro e molto altro. Un cammino che, per la prima volta, non abbiamo deciso in autonomia ma che ci viene imposto dalla natura, della quale ci siamo collettivamente dimenticati di far parte”.
“Possiamo, attraverso un viaggio a ritroso nel tempo – prosegue Manuel Cicchetti –, osservare i segni che abbiamo lasciato sul territorio e riconoscerne le singole fasi evolutive. Il progresso economico e sociale ha fuso e stratificato con frequenza sempre più ravvicinata elementi architettonici e tessuto paesaggistico, entrambi segnati da mutamenti radicali della società. Tempo intermedio è quel periodo racchiuso tra letrasformazioni che si sono susseguite”.
 
Il progetto Tempo intermedio si completa con un volume Edizioni PostCart che presenta 140 immagini di Manuel Cicchetti e i testi di Gianni Biondillo, Denis Curti, Veronica Polin.

Dal 27 Ottobre 2022 al 21 Gennaio 2023 – STILL Fotografia – Milano

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ELLIOTT ERWITT. PHOTOGRAPHS

Elliott Erwitt, USA. New York. 1956. American actress Marilyn Monroe

La genialità, l’ironia e lo sguardo surreale di Elliott Erwitt negli scatti icona che lo hanno reso uno dei fotografi più celebri di tutti i tempi. Torna a Firenze, dopo quasi 20 anni, una retrospettiva del grande maestro della fotografia con la mostra ‘Elliott Erwitt Photographs’, dal 20 ottobre al 22 gennaio, a Villa Bardini. Promosso da Fondazione CR Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, a cura di Biba Giacchetti, con il coordinamento di Melissa Camilli e Francesca Lanuara, in collaborazione con Sudest57, il percorso espositivo celebra la lunga vita professionale del fotografo, che ha spento quest’anno 94 candeline, omaggio alla sua capacità compositiva svelando ampi aneddoti e retroscena. Fotografie che offrono uno spaccato della storia e del costume del Novecento attraverso ritratti a grandi star del cinema, potenti del mondo, che vanno oltre i personaggi mostrando la loro intimità e umanità.  
 
Sono circa 70 gli scatti esposti, scelti accuratamente dalla curatrice insieme allo stesso Erwitt, per proporre sinteticamente i suoi tratti distintivi, che raccontano la realtà con leggerezza, lasciando allo stesso tempo tracce profonde. I capolavori di Erwitt nascono dalle situazioni più diverse, costruite sul lavoro, ricerche personali, casuali e familiari. In mostra si incontrano i famosi ritratti di Che Guevara che sorride, di Kerouac, di Marlene Dietrich, e ancora fotografie che hanno fatto la storia, come Jackie Kennedy al funerale del marito brutalmente assassinato, o il diverbio tra i due leader Nixon e Krusciov, in cui il dito puntato di Nixon lo fa apparire quasi minaccioso, alterando la percezione di chi lo osserva. Ancora, i celebri scatti di Marilyn Monroe, diva che Erwitt conosceva bene e che ci restituisce in una versione insolita, come nel famoso scatto in cui appare pensosa, priva di pose e maschere, oppure nel pieno del suo personaggio all’interno del set di The Misfits, che segnò la fine di un’epoca, la fine del suo matrimonio con lo sceneggiatore del film Arthur Miller ma anche l’ultimo film con Clark Gable, che morirà poco dopo le riprese. Nel percorso espositivo anche le foto dei suoi amati cani, metafora del genere umano a cui Erwitt ha dedicato numerosi libri. L’artista sceglie l’insolito punto di vista del cane per alcuni servizi di moda su calzature, che entrano nella storia della fotografia: il celebre scatto del chihuahua in maglioncino, o il cane sospeso al guinzaglio del suo padrone. Il romanticismo di Erwitt esplode in un portfolio di immagini dedicate all’amore, fra queste il bacio di due innamorati riflessi nello specchietto dell’auto al tramonto, rimasta a lungo nel suo archivio e riscoperta in tempi recenti. Ci sono poi foto private, come quella alla sua primogenita Ellen, ancora neonata osservata nel letto dalla madre, e gli autoritratti di Erwitt che trasmettono quanto lui ami prendersi gioco di sé.  
 
“Ancora una mostra dedicata ad un maestro dell’immagine – dichiarano i Presidenti di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori e di Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron Jacopo Speranza – dopo il grande successo della precedente ‘Fotografe’. In questo caso il protagonista è un artista universalmente riconosciuto per la delicata ironia del suo scatto. Le sue foto fanno parte della nostra memoria collettiva e sono un inno alla vita di un elegante signore di 94 anni che non ha ancora perso il gusto di smitizzare, col suo stile inconfondibile, le crescenti ansie dell’oggi. Villa Bardini si conferma una sede ideale per celebrare i ‘testimoni del tempo’ più interessanti e originali della scena mondiale’’. 
 
“Elliott Erwitt non è solo l’autore delle immagini – racconta la curatrice Biba Giacchetti, sua collaboratrice per 25 anni – è anche il curatore della collezione, che ha scelto pezzo per pezzo insieme a me, per poi stampare personalmente ogni fotografia e creare un percorso che fosse il concentrato della sua genialità ed ironia, del suo sguardo sul mondo, dai suoi cani antropomorfi ai potenti della terra, dalle grandi star del cinema, una su tutte Marilyn, ai suoi bambini, un compendio unico di umanità leggerezza e profondità. Elliott Erwitt Icons non sono solo le immagini più celebri della lunga carriera di Erwitt, sono anche le immagini che lui ha amato di più”.  
 
Nel percorso espositivo anche un filmato esclusivo di Hudson Lines, girato a casa di Erwitt, in cui il fotografo si racconta. La mostra è accompagnata dal catalogo edito SudEst57. Saranno attivate visite guidate gratuite tutti i sabato mattina, a partire dal 29 ottobre.  

Dal 20 Ottobre 2022 al 22 Gennaio 2023 – Villa Bardini – Firenze

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BEING HUMAN. FOTOGRAFIE DI BRUNA ROTUNNO

Bruna Rotunno, WalkWays-Waterfall. Installazione video NFT

allulah Studio Art in collaborazione con Galleria Epipla presenta “Being Human”, Fotografie di Bruna Rotunno progetto fotografico a cura di Juliana Curvellano che riunisce per la prima volta entrambi gli aspetti del lavoro di Bruna Rotunno, artista che da sempre esplora la natura dell’essere umano attraverso la fotografia e il video.

Il titolo della mostra si ispira a una delle fotografie presenti in mostra in cui la parola Being Human è scritta sulla maglietta di un uomo con uno sguardo lontano nella luce dorata, in piedi sulla terrazza di un anonimo building della periferia di New Dehli. Attraverso fotografie scattate in giro per il pianeta che ci ospita, l’artista racconta il relativismo e l’infinita piccolezza della condizione umana rispetto all’immensità della Natura.  “Siamo fatti della stessa materia dell’Universo, dell’acqua, della terra, delle nuvole e delle stelle” – Bruna Rotunno
Cosa significa essere umani? È una domanda semplice, lapidaria che svela tuttavia la complessità, le contraddizioni, la relatività e mistero della vita umana.
È proprio questa la lente attraverso la quale vi invitiamo a vedere le opere della mostra.
Nelle opere video, divenute un progetto NFT, concepite durante la pandemia, girando per Milano (la città dove vive) e fotografando la città in un tempo sospeso e surreale, l’artista percepisce la presenza di sprazzi di Natura, che esistevano prima dello spazio urbano.
L’assenza di esseri umani nel paesaggio metropolitano ha permesso al videoscape di apparire in finestre che ci offrono la possibilità di riprendere consapevolezza, di camminare nuovamente nella matrice originaria e di rimanere connessi ad essa attraverso questi passaggi visionari ma altrettanto reali.
Si sviluppa così un’integrazione tra fotografia e video che mira a porre l’attenzione sulla potente connessione tra l’essere umano e la natura, che rifugge da narrazioni dirette, aprendo ampi spazi di interpretazione e riflessione critica.
Insieme, le immagini che Bruna Rotunno ha creato per Being Human offrono allo spettatore l’opportunità di percepire e ritrovare l’equilibrio tra esseri umani e la Natura, unica speranza per poter riconnettersi con la Madre Terra.
“Niuna cosa maggiormente dimostra la grandezza e la potenza dell’umano intelletto, né l’altezza e nobiltà dell’uomo, che il poter l’uomo conoscere e interamente comprendere e fortemente sentire la sua piccolezza. “
Giacomo Leopardi

Dal 19 Ottobre 2022 al 21 Dicembre 2022 – Galleria Epipla – Milano

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GIAN PAOLO BARBIERI. FUORI DAL TEMPO

Gian Paolo Barbieri, Uovo di Aepyornis, Madagascar, 1994

Ripresa di stagione, venerdì 21 ottobre 2022, per la galleria Al Blu di Prussia – lo spazio multidisciplinare di Giuseppe Mannajuolo e Mario Pellegrino – che dà inizio al XV anno di attività con “Fuori dal Tempo”, fotografie di Gian Paolo Barbieri (Milano 1935)uno dei maggiori esponenti della fotografia internazionale del XX secolo. 
 
In esposizione (sino al prossimo 28 gennaio) un corpus di 18 grandi immagini in bianco e nero selezionate tra quelle tratte dalla Trilogia del mare “Madagascar, Tahiti Tattoos, Equator”, della fine degli anni ’90 e da “Dark Memories” del 2013 cui si aggiungono 24 polaroid quasi tutte inedite per lo più scattate alle Seychelles tra il 1986 e il 2006, completato dal documentario sulla vita del fotografo “Il magnifico artificio” per la regia di Francesco Raganato (SkyArte 2014) proiettato nella sala cinema della galleria.
 
Una mostra concepita come approfondimento su una parte della ricerca fotografica di Barbieri rispetto a quella che già nel 1968 lo collocò “tra i quattordici migliori fotografi di moda al mondo” nella classificazione della rivista Stern.
 “A metà fra reportage, etnofotografia e fotografia di moda, afferma la curatrice nel testo di accompagnamento alla mostra, Barbieri, cercando la verità di quei luoghi, ha creato immagini iconiche memorabili”, così come nella sua esplorazione sul tema del nudo e dell’erotismo “anche il corpo, soprattutto quello maschile, viene concepito come uno strumento per investigare l’anima”.
 
Dopo i progetti espositivi dedicati a Giovanni Gastel, a Francesca Woodman e a Guy Bourdin, Al Blu di Prussia e Maria Savarese continuano questo racconto della fotografia internazionale con Gian Paolo Barbieri, per la prima volta in mostra a Napoli grazie ad una collaborazione tra la Fondazione Mannajuolo e la Fondazione Gian Paolo Barbieri che, dal 2016, lavora alla conservazione, tutela, gestione, archiviazione e catalogazione dell’immenso patrimonio artistico del suo fondatore.

Dal 21 Ottobre 2022 al 28 Gennaio 2023 – Al Blu di Prussia – NAPOLI

“40 Seasons of Humanity” di Mauro De Bettio

Mauro De Bettio. 40 Seasons of Humanity

Al via sabato 3 dicembre presso lo spazio The Warehouse, in Via Settala 41 a Milano, la mostra fotografica 40 Seasons of Humanity di Mauro De Bettio, un viaggio alla scoperta del fascino e dei segreti di popolazioni in angoli remoti del pianeta.

In questa occasione, verrà anche presentato il volume fotografico di De Bettio, che racchiude le testimonianze di un viaggio cominciato 10 anni fa. Partner del progetto, l’agenzia di comunicazione Theoria, che ha aderito all’iniziativa mettendo a disposizione lo spazio che ospiterà la mostra.

Il progetto fotografico 40 Seasons of Humanity è composto da oltre 40 scatti catturati in differenti Paesi del mondo, dove Mauro ha incontrato e fotografato persone di culture, caratteri e dogmi diversi, che hanno aperto una finestra sulle loro storie lasciando trasparire emozioni, traumi, gioie e sofferenze. I colori dell’India, sul tetto del mondo in Nepal, i contrasti del Bangladesh, le tradizioni antiche in Romania, le tribù dell’Africa e molto altro.

“La fotografia rappresenta il mio modo di comunicare; cerco di catturare il senso di ciò che respiro e tocco, non solo nell’aspetto, ma anche e soprattutto nell’essenza, mirando a racchiudere le sfumature e i dettagli in un unico fotogramma. La fotografia va oltre l’immagine stessa e rappresenta il mio modo di esprimere la tenacia, la fragilità e la gioia di uno sguardo”, spiega Mauro De Bettio.

Una mostra che riesce a raccontare, con una prospettiva intima, la vera essenza di ogni individuo ritratto. Ogni singolo scatto di De Bettio rivela la forza e la resilienza dell’umanità nel suo insieme. La determinazione dei protagonisti nelle immagini che cattura, infatti, sono esempio straordinario di come ogni sfida possa essere trasformata in opportunità.

40 Seasons of Humanity sarà aperta al pubblico dal 3 al 17 dicembre dal lunedì al sabato dalle 15.00 alle 19.00. In loco sarà anche possibile acquistare o ordinare stampe  fine art in edizione limitata di alcune immagini e il volume fotografico.

Dal 3 al 17 dicembre – The Warehouse – Milano

Vivian Maier. The Self-Portrait and its Double

Vivian Maier, Autoritratto. Collezione Association Vivian Maier et le Champsaur, Fondo John Maloof
New York, NY, October, 18, 1953 @Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY

Il 16 dicembre si apre a Siena la mostra fotografica “Vivian Maier, The Self-Portrait and its Double”: in esposizione 93 opere in bianconero e a colori della tata-fotografa, icona mondiale della street photography

Arrivano a Siena le fotografie della famosa tata-fotografa Vivian Maier: dal 16 dicembre il complesso museale Santa Maria della Scala ospiterà l’esposizione “Vivian Maier. The Self-Portrait and its Double” composta da 93 autoritratti che attraversano la misteriosa vita dell’artista americana.

La mostra, a cura di Anne Morin (diChroma photography) e Loredana De Pace, promossa dall’associazione Lux – Dopolavoro Fotografico e organizzata dal Comune di Siena, in collaborazione con la Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, ripercorre l’opera della famosa tata-fotografa che, attraverso la fotocamera Rolleiflex e poi anche con la Leica, trasporta i visitatori per le strade di New York e Chicago, dove i continui giochi di ombre e riflessi mostrano la presenza-assenza dell’artista che, con i suoi autoritratti, cerca di mettersi in relazione con il mondo circostante.

Vivian Maier ha lavorato come bambinaia dai primi anni ‘50 e per oltre quarant’anni. Tutta la sua vita è trascorsa nell’anonimato fino al 2007, quando il suo corpus fotografico è venuto alla luce. Un patrimonio composto da oltre 120.000 negativi, pellicole super 8 e 16mm, varie registrazioni audio e centinaia di rullini non sviluppati.

Il suo hobby travolgente ha finito per farla diventare una pioniera della street photography, anticipando i tempi e le mode, al punto che nella storia della fotografia si colloca a pieno titolo al fianco di Diane Arbus, Robert Frank, Helen Levitt e Garry Winogrand.

Nelle splendide immagini in mostra al pubblico – dal 16 dicembre 2022 al 16 marzo 2023 – al complesso museale Santa Maria della Scala vedremo la seconda metà del Novecento con gli occhi e negli occhi di un’icona della storia della fotografia: in una location quanto mai affascinante quale quella dell’antico Ospedale nel centro storico di Siena.

L’immenso patrimonio fotografico di Vivian Maier, venuto alla luce per puro caso solo grazie al fortuito ritrovamento da parte del giornalista americano John Maloof, ci trasporta fra le strade e di fronte alla gente delle metropoli statunitensi, a scoprire il mondo dell’infanzia che lei conosceva molto bene, e in particolare a conoscere “Miss Viv” attraverso quegli autoritratti con cui l’autrice sembra cercare un posto nel mondo. Un messaggio universale e quanto mai attuale che in qualche modo, trattandosi di autoritratti, riguarda tutti noi, specie in questo periodo complesso in cui, dopo la pandemia, abbiamo bisogno di ri-conoscerci nuovamente.

Dal 16 dicembre 2022 al 16 marzo 2023 – Siena, complesso museale Santa Maria della Scala

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CHOCOLATE & DIRTY CLOTHESBenedetta San Rocco

La vincitrice del Premio Nazionale Musa per fotografe 2022 esporrà il progetto vincitore presso Musa fotografia. Prima Classificata settore Progetto personale, Fotografia concettuale, Ricerca, Still life Benedetta San Rocco con il progetto CHOCOLATE & DIRTY CLOTHES

Data Inaugurazione mostra da Musa Fotografia – Via Mentana, 6 Monza:15 Dicembre ore 18.30

Antonio Pantalone lasciò l’Italia per cercare lavoro.
La sua vita fu perennemente sospesa tra due realtà: il luogo di lavoro straniero e il piccolo paese d’origine in Abruzzo.
Nel mezzo la dogana.
Lì l’immigrato Antonio non ha nulla da dichiarare. Solo “panni sporchi e cioccolata per i bambini”.
Nel 1962 nel cantiere di Brugg cedette un rinforzo. Crollarono tonnellate di terra.
Dopo dodici ore di scavi, i soccorritori trovarono due persone, una vittima e un sopravvissuto.
Antonio fece da scudo. Probabilmente salvò la vita ad Angelo Lezoli.
Come lui emigrato dall’Italia.
Angelo tornò a casa. Antonio no.
Antonio Pantalone era mio nonno e aveva 39 anni.
Io non l’ho mai conosciuto eppure la sua storia fa parte della mia.
Partendo da un’immagine mancante sono arrivata altrove: dal momento dell’incidente le strade della mia famiglia e quella dei Lezoli si sono divise, solo dopo una lunga ricerca, io le ho intrecciate di nuovo in questo progetto.

È sempre stato desiderio di mia madre incontrare la persona che per ultima aveva visto vivo suo padre e che per ultima sicuramente aveva sentito la sua voce.
Dopo oltre cinquanta anni di infruttuose ricerche io sono riuscita a trovarla.
Ho sfogliato e risfogliato i quotidiani e i settimanali dell’epoca che parlavano dell’incidente e che mia madre custodiva gelosamente per cercare qualche indizio: lì erano riportati solo la provincia di provenienza, Parma, e il nome di Angelo Lezoli ma, come quello di mio nonno, era stato trascritto male. Dopo numerosi tentativi, tutti vani, sono riuscita a risalire al suo vero nome. Grazie a un database digitale di lapidi, ho riconosciuto il suo volto, che avevo imparato nel tempo a delineare attraverso le fotografie di quei giornali, e anche se ormai era un viso diverso, invecchiato, non ho avuto alcun dubbio, e così mi sono messa in contatto con uno dei figli.
Per questo lavoro ho scelto di utilizzare solo le immagini che ho trovato negli archivi delle nostre due famiglie. Attraverso i racconti di mia madre sono riuscita a costruire un immaginario: ho collezionato frammenti, spazi interstiziali e dettagli impalpabili per raccontare un’assenza che si manifesta sempre, per riflettere su quanto rimane a chi aspetta al di qua del confine.

Ernesto Fantozzi. Fotografie 1958-2019

Ernesto Fantozzi mostra 2022

Realizzata da Carlo Cavicchio, Maddalena Cerletti e Sabina Colombo, “Ernesto Fantozzi. Fotografie 1958-2019” arriva al Mufoco – Museo di Fotografia Contemporanea di Milano dal 3 dicembre 2022 al 29 gennaio 2023. Il percorso espositivo ripercorre la sua intera produzione, iniziata negli anni Sessanta e restituisce, attraverso due modalità di visione, i periodi della sua attività culminata con un archivio immenso costituito da oltre 75 mila immagini. Tra stampe alla gelatina bromuro d’argento, negativi e provini, l’eredità fotografica di questo grande autore è immensa ed è tutt’ora punto di riferimento per gli amanti di questo linguaggio. Una lettura poetica ma sincera del mondo

Le fotografie presenti in mostra raccontano l’occhio di Ernesto Fantozzi e la sua sensibilità verso il mondo che raccontava, mentre una proiezione presenta le immagini degli anni ’90-2000. A completare il percorso espositivo della mostra un apparato documentario e bibliografico volto a mostrare gli oggetti originali donati dall’autore e conservati presso l’archivio del Museo e alcune delle numerose pubblicazioni in cui il suo lavoro è stato presentato dagli anni ’60 ad oggi.

al 3 dicembre 2022 al 29 gennaio 2023 – MUFOCO – Cinisello Balsamo

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362 grammi – Massimo Valentini

362 grammi è il peso di questa vita, indossata la mattina come una tuta protettiva prima di uscire di casa a combattere con il mondo e poi riposta in ordine, ben ripiegata, a fine giornata, sul tavolo di casa nostra. Una corazza che blocca forse i contagi ma che non sa evitare all’anima di ammalarsi. Perché possiamo isolarci da tutto, almeno provarci, ma sta di fatto che rimaniamo dentro al mondo, che nel mondo esiste la specie umana e che questa è ormai allo sfascio più completo.   Dopo l’esordio di Roma presso l’Accademia di belle Arti – RUFA, la mostra si sposta a Senigallia, nella città della Fotografia.

In questo lavoro a più voci che intreccia linguaggio visivo e testuale la sensazione di “già visto” è un fatto evidente. Molti elementi raffigurati creano disagio, evocano spiacevoli ricordi, mentre un senso di desolazione e abbandono fa pensare che quanto descritto non sia un mondo immaginario ma uno scorcio di nuova normalità.

Che cosa è successo in questi luoghi? Forse c’è stato un terremoto o un’alluvione – o entrambe? – o magari un’esplosione nucleare? Già sappiamo che non è accaduto niente che non potessimo prevedere; poteva andare solo così. Quello che vediamo non è che un aggiornamento visivo del 1984 orwelliano adattato ai moderni fallimenti di questa società. I luoghi sono vuoti, anzi svuotati; un tono grigio fango copre con un velo sottile tutto quello che incontra lo sguardo. Deduciamo che c’è stato un “prima” di certo diverso dall’adesso.

362 grammi è dunque il peso di questa vita, indossata la mattina come una tuta protettiva prima di uscire di casa a combattere con il mondo e poi riposta in ordine, ben ripiegata, a fine giornata, sul tavolo di casa nostra. Una corazza che blocca forse i contagi ma che non sa evitare all’anima di ammalarsi. Perché possiamo isolarci da tutto, almeno provarci, ma sta di fatto che noi rimaniamo dentro al mondo, che nel mondo esiste la specie umana e che questa va a formare un’umanità ormai alla deriva.   Non c’è tessuto che ci possa proteggere dalle storture di una società che ritiene più interessanti le ragioni economiche di quelle sociali, ecologiche, morali, etiche. Una società che ci riversa addosso ogni giorno conseguenze di scelte di cui non siamo diretti responsabili ma (talvolta) ignari collaboratori. No: nulla esiste che possa evitarci una contaminazione con tutto quello che ci circonda, nel bene e nel male.

Eppure in questo scenario monocromo abbiamo ancora una speranza. Possiamo scegliere: goderci poche ore di riposo, aspettando di rimetterci quella tuta da combattimento domani e per ogni altro domani che verrà, oppure possiamo riattivare il pensiero critico scegliendo di alimentare il dubbio – quello su cui si basa la vera scienza – evitando verità preconfezionate, cercando incessantemente altre, migliori risposte.  

Questa seconda via è il compito dell’arte e quella che hanno scelto gli autori che dichiarano: “Il segnale arriva dal futuro. Quello che saremo in grado di costruire se comprendiamo fino in fondo ciò che abbiamo vissuto nel passato”.

dal 17 al 25 dicembre 2022 – Spazio Piktart per la fotografia – Senigallia

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ULTIMI GIORNI PER PARTECIPARE – Letture portfolio ONLINE da Musa FOTOGRAFIA

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­­­­­Letture portfolio ONLINE da Musa13 Novembre 2022 
LETTURE PORTFOLIO ONLINE  Buongiorno, aperte le iscrizioni per le letture portfolio ONLINE.
Prenota il tuo posto per non perdere la tua occasione di parlare con esperti del mondo della fotografia, sul tuo lavoro. Un’opportunità di crescita e di miglioramento. Ciao, a presto!
Scopri come ci si presenta ad una lettura portfolio qui 

Per informazioni vai alla pagina delle Letture
PAESAGGI IMPOSSIBILI – Corso con Raoul Iacometti­­­­­­­
Data 26 e 27 Novembre 2022 – Orario: 09.30-18,30 circa – Docente Raoul Iacometti 
La frase di Henri-Frédéric Amiel [tratta da Diario intimo, 1839/81] riassume perfettamente il concetto di cosa vuole essere questa giornata di ricerca, individuale o di gruppo, per la realizzazione di un’immagine, o una serie di immagini, che ritragga un paesaggio diverso da quello che la maggior parte delle persone riprenderebbe.
Attraverso la fotografia abbiamo la possibilità di indagare nel nostro intimo, andare oltre, lasciando che sia il nostro stato d’animo, mutando di volta in volta al mutare del paesaggio che ci si presenta davanti, a creare le nostre fotografie. Semplicemente abbandonandosi a ciò che realmente sentiamo in quel preciso momento.
Il paesaggio è uno stato d’animo e le fotografie che creeremo, prendendo in considerazione tutti gli elementi necessari per farlo, potranno cambiare lo stato d’animo di chi poi le guarderà. 

Per informazioni  
Fotografia di Raoul Iacometti­­

Letture portfolio ONLINE da Musa13 Novembre 2022 
LETTURE PORTFOLIO ONLINE  
Aperte le iscrizioni per le letture portfolio ONLINE.
Prenota il tuo posto per non perdere la tua occasione di parlare con esperti del mondo della fotografia, sul tuo lavoro. Un’opportunità di crescita e di miglioramento. Ciao, a presto!
Scopri come ci si presenta ad una lettura portfolio qui 
Per informazioni vai alla pagina delle Letture­­­­­­­

CORSI IN PARTENZA A BREVE­­­­­­­

LO STILE FOTOGRAFICO, COME TROVARE LA PROPRIA STRADA CORSO ONLINE 
Data: 10 Novembre 
Vi piacciono molti fotografi e di ognuno avete provato a copiare lo stile, nonostante questo, le foto prodotte vi sembrano solo brutte copie. Nessuno le distinguerebbe da altre e non riuscite a trovare uno stile che vi contraddistingua? Volete provare ad acquisire uno stile personale? Partendo dal presupposto che questo è un percorso lungo e difficile, durante il corso cercherò di farvi capire quali sono i generi per cui siete più portati e come sfruttare al meglio le vostre capacità espressive, al fine di prendere una direzione nel mondo della fotografia, a prescindere dal livello di partenza. 

PERCORSO AUTORIALE NEL MONDO DELLA FOTOGRAFIA ONLINE
DataPartenza: 10 Novembre 2022 
Questo percorso si propone come obiettivo di accompagnare i fotografi in una crescita autoriale consapevole, indicando quali siano le modalità di lettura dell’immagine per un suo utilizzo migliore, fino al punto massimo per un autore: un libro. Il corso si rivolge ad amatori e professionisti che vogliono approfondire le conoscenze di struttura e editing di un progetto fotografico pensato ed esteso. 

CORSO ANNUALE DI FOTOGRAFIA LIGHT Data partenza: 19 Novembre 2022
Il corso annuale light di fotografia è studiato per chi vuole avvicinarsi alla fotografia, ha già le conoscenze di base legate all’utilizzo della macchina fotografica e vorrebbe raggiungere una preparazione generale nei settori e generi più importanti di questo linguaggio.
Tutte le lezioni sono serali o nei week-end. E’ previsto un incontro finale con presentazione dei progetti svolti. Il corso dà l’opportunità di raggiungere una buona preparazione sia teorica che pratica relativamente al linguaggio fotografico, fino alla capacità di strutturare e costruire un progetto personale in autonomia. I temi affrontati riguardano, il linguaggio, lo stile, il racconto fotografico, il reportage, il ritratto, l’autoritratto, il paesaggio ecc…Il corso insegna, oltre a capire i generi e i linguaggi per cui si è maggiormente predisposti, a sapersi muovere come autori nel mondo della fotografia. 

PERCORSO LINGUAGGIO FULL IN AULA
 Data partenza: 19 Novembre 2022Questo percorso si propone come obiettivo di accompagnare i fotografi in una crescita consapevole, le lezioni partiranno da un livello base per poi arrivare ai metodi di costruzione di una storia fotografica personale, indicando quali siano le modalità di lettura dell’immagine per poter poi sfruttare il metodo, nell’utilizzo delle proprie fotografie. Il percorso sta alla base delle necessità che dovrebbe avere un fotografo in termini di consapevolezza legata all’utilizzo del mezzo fotografico. Il corso si rivolge ad amatori e professionisti che vogliono approfondire le conoscenze di struttura e editing di un progetto fotografico, partendo dal singolo scatto, fino alle basi della costruzione della sequenza narrativa. La parte relativa alla fotografia contemporanea permetterà ai partecipanti di rendersi conto di quale sia la situazione relativa ai nuovi linguaggi del mezzo fotografico, per ispirarsi e essere più consapevoli.
IL RACCONTO FOTOGRAFICO
Data partenza: 19 Novembre 
Ti senti bloccato e non riesci a raccontare attraverso le tue immagini, la storia che avevi in mente? Qualcosa che abbia senso?
Inizi cento progetti e non ne finisci nemmeno uno?
In questo corso ti spiegherò come iniziare, finire e non mollare un lavoro iniziato.
Ragioniamo su come esporre una storia che riguardi persone, luoghi eventi o oggetti, attraverso il mezzo fotografico.
E’ difficile realizzare una narrazione visuale coerente, accattivante e comprensibile, proverò a consigliarti alcuni metodi efficaci per riuscirci!Come posso sviluppare la capacità di esprimersi creativamente attraverso l’uso del mezzo fotografico? Come avere le idee necessarie per partire con un progetto?
Cerchiamo di capire quali siano i metodi per trovare idee efficaci alla produzione di progetti che mantengano un linguaggio coerente.
Fare esercizio ci permette di “osservare” la realtà e non solo di vederla. Bloccare e sfruttare frammenti utili a trasformare le idee in lavori finiti.
Dallo scatto alla selezione alla presentazione dell’immagine finale: ogni fase del lavoro del fotografo verrà presa in considerazione con il fine di realizzare un oggetto di comunicazione diretto, univoco ed efficace.

 PERCORSO AUTORIALE NEL MONDO DELLA FOTOGRAFIA
Data partenza: 20 Novembre 2022
Questo percorso si propone come obiettivo di accompagnare i fotografi in una crescita autoriale consapevole, indicando quali siano le modalità di lettura dell’immagine per un suo utilizzo migliore, fino al punto massimo per un autore: un libro. Il corso si rivolge ad amatori e professionisti che vogliono approfondire le conoscenze di struttura e editing di un progetto fotografico pensato ed esteso. 

VIAGGIO NELLA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA
Data 20 Novembre 2022 
Il corso ha come fine di far conoscere il linguaggio visivo e l’approccio all’idea della fotografia contemporanea, al fine di cominciare o proseguire il proprio viaggio nella fotografia con un linguaggio proprio, ma adeguato ai tempi. Verranno fornite le basi fondamentali per essere in grado di leggere la fotografia e produrre progetti personali consapevoli, attraverso l’analisi di lavori che hanno cambiato il linguaggio contemporaneo del mezzo fotografico. il percorso linguistico della fotografia, ha subito negli ultimi anni, molti cambiamenti che possono fornire utili indicazioni per un approccio nuovo, alla propria modalità di produrre. Verranno prese in considerazione tutte le opportunità di ibridazione del linguaggio, attraverso un percorso didattico volto ad ampliare la possibilità di applicazione pratiche alle idee, spesso apparentemente non declinabili in forma fruibile, trovando soluzioni per le idee dei partecipanti. Una base indispensabile per la propria cultura fotografica e per la necessità di comprendere come proseguire nel proprio cammino, nel mondo della fotografia autoriale. 
 
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