Alessandra Calò

Kochan

Un corpo è un territorio da esplorare, ma non sempre disponiamo delle coordinate giuste e spesso vaghiamo in un percorso di prove ed errori, alla ricerca della nostra identità. Ogni luogo incontrato apre nuove possibilità di essere e diventare: superati i limiti, le strade già battute, l’essenza può emergere in tutta la propria forza, vergine come una terra di frontiera.
 A ciascuno di noi spetta il compito di vagare per riconoscerci negli scogli, negli angoli e nei sensi vietati, così da rientrare a casa trasfigurati e sconvolgenti per chi vorrebbe ritorni più familiari.
Fossimo come le piante incapaci di muoversi, smetteremmo di trasformarci ad ogni passo battuto sul selciato.

Bio

Alessandra Calò crea opere fra l’arte contemporanea e la fotografia. Nei suoi lavori, riporta alla luce antiche tecniche di stampa e reinterpreta materiali preesistenti quali ritratti di famiglia e documenti d’archivio.

Tra i suoi progetti ricordiamo: Gli oggetti ci parlano, commissionato dai Musei Civici di Reggio Emilia per l’installazione curata dall’architetto Italo Rota durante il festival Fotografia Europea (2013); Officine Meccaniche Reggiane, commissionato dal Comune di Reggio Emilia per l’inaugurazione del Tecnopolo e segnalato dalla Giuria Internazionale del Premio Celeste (2014); Inventario Equestre, commissionato dalla Fondazione Giovanni Lindo Ferretti in occasione dello spettacolo “Saga – Il canto dei canti”, ed esposto presso i Chiostri Benedettini di San Pietro di Reggio Emilia (2015); Diplopia, esposto per Les Rencontres d’Arles (2015); NDT No Destructive Testing esposto presso l’Università di Nimes (2016) e vincitore di Confini.
Nel 2014 viene invitata dall’artista tedesco Roman Kroke a collaborare per il progetto The Dance of Resistance – Adolf Reichwein, a biography in movement per la State Ballet School of Berlin;  vince la sezione OFF di Fotografia Europea con il progetto Secret Garden, successivamente esposto in gallerie, festival e fiere internazionali (Unseen, Amsterdam; Carrousel du Louvre, Parigi; OnPhotography, Locarno, Svizzera; Open House, Roma) e aggiudicandosi Premio O.R.A. (2015) e Combat Prize (2016).
Nel 2015 riceve l’incarico dal Comitato Scientifico di Fotografia Europea (Walter Guadagnini, Elio Grazioli, Diane Dufour) di produrre un’opera ispirata ai 50 anni dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. Il progetto, denominato Fotoscopia, viene inserito nel circuito ufficiale del Festival ed esposto presso la Galleria Parmeggiani. Lo stesso, arriva tra le opere finaliste del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee e successivamente esposto nella storica galleria svizzera ConsArc, grazie alla quale viene acquisito dalla Fondazione Artphilein di Lugano.
Nel 2017 viene invitata dall’Ambasciata Italiana in residenza d’artista a Madrid presso l’Istituto Italiano di Cultura; riceve la Menzione d’Onore all’ IPA – International Photographic Award – con l’opera Les Inconnues; viene invitata al Festival di fotografia contemporanea Circulations, presso la galleria Cetequatre di Parigi, vincendo il Premio Editoriale Tribew con il progetto Kochan.
Parallelamente alle sue ricerche artistiche, lavora come fotografa freelance nel campo commerciale o curando la fotografia per altri artisti. Alcune interviste e progetti sono stati pubblicati su importanti riviste di settore (Images, Private Magazine, Tableau, Rivista Segno, Artribune, Art Revenant, Exibart, Espoarte, Juliet) ed alcune Opere vengono scelte per servizi pubblicati su riviste di lifestyle e informazione (Marie Claire Maison, Abitare, Elle Decoration, Left, Vogue, L’Espresso, Tustyle, Schoener-Wohnen, D Repubblica).