Quando una fotografia di strada è buona? Parte seconda

Questa la seconda parte di interviste ad autori che ogni giorno scattano fotografie per strada, ottimi consigli da seguire.

Questa è la seconda parte, per la prima vedi qui

Quando una fotografia di strada può dirsi riuscita? Credete che basti uscire in strada per fare Street Photography? Eh no cari miei!

Ho chiesto ad alcuni bravi (a mio parere) Street photographer italiani, cosa fosse per loro una buona fotografia colta in strada, ecco le interessanti risposte. Ciao Sara

Il pensiero di  Carmelo Eramo

Una fotografia di strada (intesa sia come scatto che come modo di farla) che funzioni è, per me, una fotografia che riesce ad andare e a condurti al di là del semplice catturare momenti e scene particolari in cui ti imbatti per strada, al di là del semplice stuzzicare il nostro sguardo e creare stupore, spesso fine a se stesso.

Personalmente trovo più significativa una fotografia di strada che sappia anche comunicare ed emozionare. Raccontare l’umanità del quotidiano, dischiudere scorci di realtà, narrare la società e il nostro tempo cogliendo istanti di esistenza ordinaria. Mostrare, far vedere quello che vediamo ogni giorno ma di cui non ci accorgiamo, mostrare quanto sia speciale quello che sembra ordinario e banale, i volti e gli aspetti di una quotidianità che ci siamo disabituati a guardare davvero. Penso che un fotografo possa contribuire, quando ci riesce, a questa specie di rivelazione, di riscoperta delle cose attraverso le sue immagini.

Fotografia di Carmelo Eramo07

Difficile impresa, ma un ulteriore salto di qualità, è quando uno scatto di strada riesce a raccontarci anche l’autore, a veicolare la sua soggettività, a trasmetterci le sue emozioni. Ed è una specie di incantesimo quando succede che queste riescano ad suscitarne altre in chi guarda. Ciò non vuol dire che si possa prescindere dall’estetica di una immagine, la fotografia è pur sempre un linguaggio, che esprime dei contenuti attraverso una forma. Credo che proprio attraverso la forma che scegli, il tuo tipo di linguaggio, esprimi il fotografo che sei. Ma tutto ciò, che possiamo chiamare “stile”, dev’essere sempre funzionale a rivelare quello che hai dire attraverso le tue immagini, la tua visione del mondo, che sia quello reale o il tuo mondo interiore, o entrambe le cose insieme, come accade nei migliori dei casi.

Info www.carmeloeramo.com

Il pensiero di Davide Albani

E’ una domanda piuttosto complicata, sebbene possa non sembrarlo, alla quale non c’è una risposta giusta. Gli stessi grandi maestri hanno formulato pensieri diversi su cosa renda una fotografia di strada buona: dal momento decisivo all’essere vicini alla scena fino alla puzza della strada, a seconda di quello che il fotografo vuole comunicare.

Fotografia di Davide AlbaniDavide_Albani.jpg

Probabilmente una fotografia di strada che funzioni è un pò tutto questo, insieme ovviamente ad altri aspetti più tecnici, come un taglio di luce piacevole, soggetti interessanti e una composizione complessa. Per quanto mi riguarda, per provare a rispondere, mi sono chiesto: quand’è che un’immagine mi sconvolge e diventa indimenticabile? E mi sono detto, molto semplicemente, che ciò accade quando una fotografia mi rende spettatore di un qualcosa che non immaginavo potesse essere visto o accadere: un punto di vista sul mondo nuovo (inteso come innovativo), unico, imprevedibile e totalmente inaspettato, che sia testimone sociale di un momento, reso eterno dall’intuizione, spesso geniale, del fotografo.

Qui per conoscere Davide https://www.flickr.com/photos/davide_albani/

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Ciao Baci a tutti, Sara

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