Un altro grande fotografo americano, Gregory Halpern

Il fotografo che vi presento oggi, è uno dei fotografi recentemente selezionati tra i “nominees” dall’assemblea generale di Magnum Photos.

Io sono stata folgorata dal suo lavoro visitando una mostra, dove ho acquistato anche il suo libro Zzyzx, che è stato oggetto di numerosi riconoscimenti. Davvero bellissimo a mio parere.

Date un’occhiata a fatemi sapere che ne pensate.

Anna

Gregory Halpern (nato nel 1977) è un fotografo ed insegnante americano. Attualmente insegna al Rochester Institute of Technology ed è un “nominee member” di Magnum Photos.

Halpern ha pubblicato cinque libri dei suoi lavori. Omaha Sketchbook (2009) è il ritratto dell’artista dell’omonima città statunitense; Harvard Works Because We Do (2003) è un libro che unisce testo e fotografie, e ci presenta un ritratto dell’Università di Harvard attraverso gli occhi di alcuni lavoratori di servizio della scuola; A (2011) è una passeggiata fotografica lungo le strade dell’American Rust Belt (letteralmente “cintura della ruggine”, identifica un’area post-industriale nel Midwest statunitense ndt); East of the Sun, West of the Moon nasce da una collaborazione con sua moglie, la fotografa Ahndraya Parlato; ed infine Zzyzx (2016), con fotografie su Los Angeles e California.

Halpern ha ricevuto una Guggenheim Fellowship dalla fondazione Simon Guggenheim Memorial. Il suo libro Zzyzx si èa ggiudicato il premio come PhotoBook of the Year al Paris Photo–Aperture Foundation PhotoBook Awards nel 2016.

Halpern è cresciuto a Buffalo, nello stato di New York. Ha ottenuto un bachelor of Arts in storia e letteratura alla Harvard University e un Master of Fine Arts al California College of the Arts. Ha insegnato al California College of the Arts, alla Cornell University, alla School of the Museum of Fine Arts, Boston, alla Harvard University e alla Harvard Graduate School of Design. Attualmente insegna al Rochester Institute of Technology.

Fonte: traduzione da Wikipedia

Gregory Halpern (born 1977) is an American photographer and teacher. He currently teaches at the Rochester Institute of Technology and is a nominee member of Magnum Photos.

Halpern has published five books of his own work. Omaha Sketchbook (2009) is an artist’s book portrait of the titular city; Harvard Works Because We Do (2003) is a book of photographs and text, presenting a portrait of Harvard University through the eyes of the school’s service employees; A (2011) is a photographic ramble through the streets of the American Rust Belt; East of the Sun, West of the Moon is a collaboration with Halpern’s wife, the photographer Ahndraya Parlato; and Zzyzx (2016) is a book of photographs from Los Angeles.

Halpern is the recipient of a Guggenheim Fellowship from the John Simon Guggenheim Memorial Foundation. Zzyzx won PhotoBook of the Year at the 2016 Paris Photo–Aperture Foundation PhotoBook Awards.

Halpern grew up in Buffalo, New York. He holds a BA in history and literature from Harvard University and an MFA from California College of the Arts. He has taught at California College of the Arts, Cornell University, School of the Museum of Fine Arts, Boston, Harvard University and the Harvard Graduate School of Design. He currently teaches at the Rochester Institute of Technology.

Source: Wikipedia

10 pensieri su “Un altro grande fotografo americano, Gregory Halpern

  1. scusa, ma magnum cerca i suoi fotografi per ste robe qua?

    Un altro grande fotografo americano, Gregory Halpern

    Un altro grande fotografo americano, Gregory Halpern

    Un altro grande fotografo americano, Gregory Halpern

    no perchè in tutta sincerità ste cose qua le ho anche io nei scarti, sopratutto da ragazzino quando facevo scatti sbagliati con la pellicola, sopratutto quella dell’eclisse di sole….

  2. Ciao, in effetti il titolo è un po’ criptico e l’autore non ne fa menzione nel libro, ma ho scoperto che ZZYXZ è il nome di un villaggio nel deserto del Mojave, in California. Ed è proprio in California che Halpern ha scattato le foto contenute nel libro. Il lavoro è un reportage non proprio tradizionale, nel senso che l’autore non intende documentare la realtà in senso stretto, ma lasciare al fruitore delle domande e spazi di interpretazione. Il lavoro è composto da ritratti di persone incontrate per strade (tutte un po’ strane eh) e paesaggi, urbani e non. C’è sempre una certa aura di mistero nelle foto, raffigura un mondo quasi distopico. Tutte le immagini sono accomunate da una luce a tratti irreale. Molte delle immagini contenute nell’articolo sono tratte da questo libro.
    Va beh non voglio dirti di più. Se riesci, prendilo. È davvero un bel libro.
    Ciao
    Anna

  3. Concordo con Matteo. Sono americanate. Mimmo Jodice cosa sarebbe se fosse nato in America? Il Michelangelo della fotografia?

    • Che strano modo di affrontare un argomento. Se fossero americanate, sarebbero apprezzate solo in America. Questo è un fotografo riconosciuto a livello mondiale. Se non si capisce una cosa, non significa che faccia schifo e non abbia senso, semplicemente, in qualche caso, non si hanno i mezzi per capirla.

      • io oramai reputo che la magnum è andata ben a farsi benedire da quella che era almeno fino agli anni 80-90, ora stanno svendendo il loro prodotto in tutti i modi, non per nulla tanti fotografi se ne sono andati. Se poi mi presenti simili foto come cose affascinanti etc…allora mi chiedo come mai anche io non son della magnum dato che fin da ragazzo facevo simili cavolate, e anche ora se mi capitano, le scarto a priori perchè non hanno nessun senso?

      • Trovo incredibile che si possa criticare in maniera tanto grossolana e superficiale il lavoro e la carriera di un fotografo come Halpern. Il gusto personale è legittimo, ma quando non si hanno gli strumenti per comprendere stili e linguaggi diversi, forse è meglio tacere. Per Halpern parla la sua carriera al livello internazionale, creata proprio grazie ad uno stile personale che esplora le ambiguità della fotografia documentaristica. Basterebbe approfondire il suo lavoro per evitare affermazioni tanto semplicistiche. Cogliere il potenziale di una fotografia surreale può risultare complesso ma anche molto stimolante. Purtroppo è ancora attuale quanto diceva Bill Eggleston: “I am afraid that there are more people than I can imagine who can go no further than appreciating a picture that is a rectangle with an object in the middle of it, which they can identify”.

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