Compiti a casa, leggiamo le tue fotografie! Cosa aspetti a mandarle?

“Compito a Casa” a cura di Filippo Crea

AGLI AMICI DI <COMPITO A CASA>

Mi spiace, e non poco, dare il via a questo Compito a Casa n° 6 avendo azzerato le fotografie inviate da alcuni appassionati.

Devo tuttavia farlo sperando di non dovermi ripetere in avvenire con quanti riterranno di inviare le loro fotografie secondo modalità <autogestite> e non consentite dalle regole della rubrica. Non posso e non voglio, difatti, farmi carico delle difficoltà indotte dalla mancata adesione alle norme dettate. Mi sono pervenute fotografie di risoluzione improponibile, di dimensioni ingestibili, non inviate via mail, e spedite nei modi più liberi e più… <creativi>. Perdonino gli autori seguenti questa mia presa di posizione e … avanti a tutta birra! filippo c.   

Per partecipare alle letture dovreste inviare le vostre fotografie a pensierofotografico@libero.it con l’indicazione di nome e cognome dell’autore, e città di residenza, e il titolo del tema trattato, entro il  giorno 10 di ogni mese.

Ogni persona non potrà inviare più di 4 fotografie, NOMINATE CON NOME E TEMA (es. Filippocrea ombre) (in caso non si rispettasse questa regola, l’autore non verrà considerato).

TASSATIVO PER LA PARTECIPAZIONE: le fotografie dovranno rispettare questi parametri: formato JPG – profilo colore SRGB – risoluzione 72 – dimensione max 1920 pixel per il lato più lungo – peso max 2 MB. Le fotografie che non avranno queste caratteristiche o peseranno troppo, non verranno considerate. Le fotografie non devono essere inviate in formato pdf o in qualsiasi altro formato che ne blocchi la visualizzazione singola. Per aiutarvi:

Per ridimensionare: https://www.iloveimg.com/

Per comprimere il peso: https://compressjpeg.com/it/

Questa vuole essere un’opportunità per i fotografi che hanno voglia di condividere e capire le proprie immagini, non una vetrina per pochi eletti.

Ci scusiamo se non riusciremo a pubblicare tutte le immagini, nel caso ti dovesse succedere di non venire pubblicato, ritenta coi temi successivi

A settembre i Compiti a Casa assegnati (ora cinque) diventeranno sei. Il nuovo <esercizio> sarà “DALL’ALTO” – La ripresa dall’alto ha potenzialità speciali.

Qui di seguito, e senza alcun commento, pubblico cinque mie fotografie. Esse sono tutte di diversa matrice narrativa, e mi auguro possano stimolarvi a esplorare altre e nuove e migliori soluzioni. Tutto qui.

Foto 1) Accattivante l’intensa curiosità dei bambini stretti a grappolo in attesa del gioco dell’orologio. E soltanto una presa dall’alto avrebbe potuto regalarcela.

Foto 2) Dal terrazzo della Fondazione Maeght, suggestivo Spazio Museale in Costa Azzurra, ammiravo una statua dello scultore Giacometti. In basso, e giusto accanto, si è materializzata una figura femminile che sembra fare il verso alla scultura. Ed ho fatto clic.

Foto 3) Due giovanissime turiste siedono (s)comodamente felici su un tratto di scogliera per fare merenda. Una presa in asse non avrebbe consentito di realizzare questo raccontino.

Foto 4) Nel porto di Nizza queste strisce guidano le auto all’imbarco delle navi. E io ho ne ho profittato per comporre questa immagine di puntuale fattura geometricamente seriale.

Foto 5) Nizza, sono appena passate sulla battigia le pesanti macchine cingolate che hanno il compito di spianare la spiaggia per renderne agevole la fruizione dei bagnanti che fra poco vi sosteranno.

=== Ed ora tocca a voi portarvi in alto e guardare in basso. E però “che le vostre prese abbiano qualcosa da dire”. Ciao, fc

I temi per il prossimo mese:

l) LA MUSICA – per piacere, niente gruppuscoli musicali andini in centro città, niente bande musicali alla festa del Santo Patrono, niente violinisti con la ciotola per la raccolta delle monetine. OK per tutti?   

2) LA NOTTE – niente fotografie della Chiesa Matrice del Paese, o del Monumento ai Caduti nella piazza principale.

3) LE OMBRE – Sono un’opportunità creativa superiore. Cercatele con impegno programmato e con una inossidabile volontà di catturare prede di grande suggestione.

4) L’ATTESA – Considerate quante <attese> sono in attesa di un autore. Saranno almeno 9.999, e saranno tutte portatrici di narrazioni super.

5) L’UOMO ED IL MANIFESTO – andando in giro guardatevi intorno. Individuate un manifesto ruffiano, o mercantile, o politico, o di varia attualità, ed aspettate che davanti ad esso si materializzi una persona (o più) che dia vita ad un insieme che sia divertente, disturbante, armonico.

6)  “ALLO SPECCHIO” – Individuate superfici specchianti e fate in modo che diventino parte narrante delle vostre immagini.

7) “DALL’ALTO” – La ripresa dall’alto ha potenzialità speciali

Ecco le fotografie dei partecipanti:

Franco Beretta di  ???   L’ATTESA

Una prova decisamente da cestinare. L’attesa dove è? L’attesa di cosa? In questa immagine di attesa non c’è un tubo. Io qui ci vedo, minuscolo e lontano, solo un omarino maldefinito in un ambiente indefinito. Franco, non crede che sarebbe stato indispensabile scegliere un punto di presa ben più ravvicinato o ricorrere ad un’ottica tele? L’osservatore avrebbe quantomeno intuito cosa stava attendendo questo signore.

Alfonso Brenna di MateraL’UOMO E IL MANIFESTO

Caro Alfonso, mi saluti la sua super città che ho preso ad amare molti anni fa, e fortunatamente ben prima che fosse mortificata da certi poco potabili ammodernamenti.

La sua foto, figlia unica, in una scala di valori da 1 a 5 arriva a 2 – Non c’è difatti relazione significativa tra l’uomo (la coppia che passa) e il manifesto (che peraltro manifesto non è). Ed infine, con ben cinque temi a disposizione, la sua produzione è molto anemica.

Franco Beretta di   ??? – LE OMBRE

Caro Beretta, in questo <compito> si vuole che l’ombra o le ombre siano fortemente protagoniste, e qui la sola ombra presente, quella sul selciato, di protagonismo ha ben poco. E’ solo una presenza obbligata, ovvia, e del tutto priva di suggestione, o di qualsivoglia matrice grafica o narrativa. Ricerca specifica del tema, zero.

Franco Beretta di   ??? –  L’UOMO E IL MANIFESTO

Caro amico, questa sua è una fotografia di marca super, e rispettosissima delle finalità del compito. Le molte figure sul manifesto, forti di vitalità e di colore, fanno da bella quinta teatrale all’insieme scenico. Il passante in uscita dal fotogramma è mosso? Benissimo, perché assegna vita e credibilità all’insieme. E il mosso racconta anche qualcosa di OK. Lei aveva evidentemente prefigurato l’immagine ed aveva, mi piace sperare che sia così, atteso il passaggio di qualcuno che giocasse un bel contrasto narrativo con le giovanissime creature di carta. Se così è, bravo!

Riflessioni notturne

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Per molti anni ho avuto il privilegio di essere ospite di fotoclub di tutta Italia, e ciò mi è servito da osservatorio privilegiato dello status della nostra fotografia foto/amatoriale. Ed oggi con certo rammarico concludo che essa, in fatto di creatività, di passi avanti, ne ha fatti ben pochi. Colpevole forse l’aumento delle disponibilità tecnologiche (fotocamere/robot del tipo <faso tutto mi>, l’evoluzione della postproduzione, l’avvento dei video/telefonini) ed infine un crescente disinteresse alla costruzione meditata dell’immagine. Oggi “siamo tutti fotografi”, ma tutti fotografi di serie B – Dall’orizzonte è scomparso l’impegno a cercare, e la curiosità umana e culturale. E ci si rifugia e ci si appaga sovente di risultati che vorrebbero proporsi come di avanguardia, ma che sono poco più che improbabili incursioni nel terreno della presunzione e del cattivo gusto, e ciò con la convinzione pediatrica di apparire come innovatori creativi.

Non c’è più l’impegno ad una ricerca premeditata e approfondita. La via Gluck della Fotografia è scomparsa come quella di Celentano, azzerando le valenze della curiosità. Ho davanti a me un raffinato volumetto, edito nel 1927 da <Hachette Editeur> di Parigi e titolato “Eloge de la curiosité” e firmato da un raffinato e grande scrittore, saggista, e poeta francese. Uno stimolo leggero e forte alla curiosità.

A seguire riporto quanto scrisse il Premio Nobel José Saramago, portoghese. Saramago non immaginava, quando scrisse il suo straordinario “Viaggio in Portogallo”, che lui, non fotografo, stava scrivendo una Verità Cosmica sulla fotografia. Una verità che io giro a voi, amici lettori, sperando che vogliate leggerla e rileggerla, e farla vostra. Io, in ogni foto/manifestazione da me organizzata ho sempre voluto un vistoso pannello da esporre in Sala all’attenzione dei visitatori. E molti, moltissimi, sono coloro che le parole di Saramago le hanno appieno metabolizzate. Eccole ore per voi. E fatene tesoro!

Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto “non c’è altro da vedere” sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è già visto, vedere in primavera quel che si era visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove prima pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre!” 

NOTE SFUSE –

*** ecco qui ancora una volta un richiamo alle coordinate richieste per il corretto invio delle fotografie:

FORMATO JPEG – PROFILO COLORE SRGB – RISOLUZINE 72 – DIMENSIONE MAX 1920 PIXEL PER IL LATO PIU’ LUNGO – PESO MAX 2 MB

*** Credo proprio che molti lettori non abbiano metabolizzato che a questa rubrica io ho affidato il compito di stimolare chi mi legge a dedicarsi con costante programmazione ad uno/due temi specifici, invece di sparare in aria con una doppietta caricata a pallini.  Mi viene in aiuto, per chiarire, il gergo romanesco “QUEL CHE COIO, COIO”, ovvero “QUEL CHE BECCO, BECCO” – Eh no, amici, sparare in aria senza prendere la mira, non vi farà maturare. Può avvenire comunque che il caso vi regali una bella fotografia che poi farete girare con ingiustificato orgoglio presso tutti i vostri amici e nemici. Ed infine vi consiglio di impegnarvi costantemente su due temi diversi: uno che sia già nelle vostre corde, e l’altro che vi sia indigesto. Non ho finito: nel vostro iter di foto/appassionati ogni volta che vi imbattete in competizioni con “tema libero” fuggite a gambe levate e avvertite i Carabinieri. Saluti! 

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