Pinhole, come costruire un foro stenopeico.

Per la costruzione del foro stenopeico, da montare sulla reflex oppure sulla mirrorless, necessitiamo di pochi oggetti che possiamo tranquillamente reperire anche a casa nostra.

Ci serviranno:

–        il tappo in plastica che copre il foro dell’obiettivo quando la macchina fotografica è nuova. Di solito sono tappi a vite. In alternativa un tappo di plastica liscio, senza ganci o molle.

–        un pezzo di lamiera che possiamo ritagliare, dopo aver lavato bene, da una lattina di birra o simili, oppure un sottilissimo foglio di ottone da 0.030mm di spessore che si trova in commercio in varie misure col nome di carta di Spagna.

–        carta vetrata a grana sottilissima;

–        Un trapano

–        Un pennarello indelebile nero

–        scotch nero da idraulico

–        un ago da cucito. Io ho provato con la misura 12 che mi è sembrata particolarmente adatta;

–        un martello a base quadrata;

 

Procedura da seguire per la costruzione:

(fotografie di Anna Brenna)

1)   ritagliate un pezzo quadrato di lattina che vada ad inserirsi, come misura, nella parte del retro del tappo di plastica della macchina fotografica.

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2)    una volta determinata la misura del quadrato di lamiera, segnatamente il centro preciso tracciando due linee partendo dagli incroci dei lati. Successivamente, appoggiando la punta dell’ago sul centro della piccola lamiera, date una martellata (senza bucare il tavolo, senza bucare le dita e senza bestemmiare). Non dovete forare la lamiera ma segnare il punto dove verrà aperto il foro stenopeico.

 

3)   levigate con la carta vetrata, piano piano e facendo sistematicamente girare la lamiera. Il foro si formerà da solo, semplicemente consumando il metallo con la carta vetrata. Il foro è talmente piccolo che si vede solo in controluce.

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4)   ricordate di colorare di nero (qui blu) la lamiera, con un pennarello indelebile. Questo eviterà almeno in parte, riflessi strani sul sensore.

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5)    sul tappo in plastica applicate, con un trapano, un foro centrale di mezzo cm circa. Ricordate di togliere la plastica in eccesso che si forma trapanando;

 

6)   con dello scotch nero da idraulico, attaccate la lamiera al centro preciso del buco effettuato sul tappo. Attenzione alle infiltrazioni di luce. Chiudete tutto bene

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7)  applicate il tappo alla macchina fotografica e potrete cominciare a scattare.

 

Chiaramente, essendo il foro molto piccolo, i tempi di scatto si allungheranno. Questo è il motivo per cui, con il foro stenopeico, si prediligono immagini di architettura o paesaggio. Nel reportage rischieremmo di avere immagini sfocate e mosse. Anche se io ci ho provato:

Il tiraggio della vostra macchina fotografica corrisponde più o meno all’angolo di campo che il foro coprirà.

Cosa è il tiraggio?

Ecco qui la risposta

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Tiraggio

Di solito, nelle macchine comuni, il tiraggio corrisponde, anche se.Non precisamente, ad un 50mm.

Quali sono i tempi di scatto da utilizzare?

Il tempo di scatto si trova dividendo il tiraggio per 25.

Vi risulterà un f 145/160 a seconda delle macchine fotografiche.

Se mettete la macchina a priorità di diaframmi, dovrebbe calcolare da sola i tempi. Se staccando l’ottica, la macchina non riesce a calcolare i tempi, calcolateli in rapporto al  diaframma. Ricordate che spesso sono tempi lunghi.

Anche se la fotografia non avrà una grandissima nitidezza, l’immagine risulta leggibile, da zero a infinito.

 

Ecco alcune fotografie mie scattate con questo sistema, dal progetto ‘Be the bee body be boom’

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Ecco immagini di altri autori:

Paolo Gioli

Nancy Breslin

Steve Irvine

 

Ciao, baci Sara

 

 

 

 

5 pensieri su “Pinhole, come costruire un foro stenopeico.

  1. La magia del “buco”: bianchi accecanti, neri profondi e catramosi, caduta di luce ai bordi, tempi lunghi di posa con annesso effetto fantasma, grande profondità di campo unito ad una evanescenza onirica dell’ immagine, il gioco dell’ imprevedibilità e del caso, grande espressività artistica. Che sia immenso e nero, o micrometrico e luminoso, il “buco” è uno “stargate” che ci introduce in un mondo sorprendente ed inatteso. Sono un inguaribile innamorato del “buco” (senza allusioni) e della realtà che ci restituisce.
    Ciao
    Marco

  2. Ho usato il termine “buco” e non “foro” in riferimento ai buchi neri: “…il buco nero sono una regione dello spaziotempo con un campo gravitazionale così intenso che nulla al suo interno può sfuggire all’esterno, nemmeno la luce…(da Wikipedia). Effettivamente mi sono reso conto che il mio dire si prestava molto ai doppi sensi. Per questo ho messo tra parentesi “senza allusioni”. Resta fermo il fatto che questo “buco” non fa male…anzi allarga la mente. Scusate, ma non volevo provocare.
    Buona serata!

  3. Ciao, pagine molto interessanti! Vedo dalle date che arrivo un pò tardi, spero non troppo…
    Pratico anch’io questa fotografia.
    Mi piacerebbe stabilire un contatto, grazie e buona giornata,
    Lorenzo T.

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