Storia di una fotografia: Tank Man

Ciao,

tra le fotografie più iconiche del ventesimo secolo rientra a pieno titolo l’immagine del ragazzo in Piazza Tienanmen, conosciuta con il nome di Tank Man e scattata nel 1989 durante la repressione dell’esercito cinese in seguito ad una manifestazione di piazza.

Vi racconto qualcosa su questa immagine, o meglio queste immagini, visto che ne esistono 4 versioni e alcune curiosità e aneddoti riferiti direttamente dai fotografi che le hanno scattate.

4 fotografi uniti dall’aver condiviso lo stesso momento ed averlo reso famoso in tutto il mondo, ognuno con la propria visione.

Anna

L’immagine è il simbolo delle proteste e della repressione dell’esercito cinese in Piazza Tienanmen, a Pechino. Della scena esistono filmati e almeno quattro fotografie: quella di Stuart Franklin per Magnum, di Charlie Cole di Newsweek, che gli fece vincere il World Press Photo, di Arthur Tsang Hin Wah di Reuters e di  Jeff Widener di Associated Press.

Nell’immagine, un ragazzo resta fermo immobile davanti ai carri armati che nella notte precedente avevano ucciso e disperso i manifestanti in Piazza Tienanmen. La foto venne scattata il 5 giugno del 1989, 28 anni fa, sul Cangan Boulevard, a Pechino. L’identità dell’uomo è tuttora sconosciuta, e viene comunemente soprannominato tank man o unknown rebel. Non si sa neanche che fine abbia fatto: un assistente di Ronald Reagan disse che fu giustiziato 14 giorni dopo, altre fonti che venne fucilato in piazza, altre che sia sopravvissuto, ma di certezze non ve ne sono.

Ecco la prima immagine, di Charlie Cole:

Charlie Cole Tank Man

Charlie Cole – Tank Man

Charlie Cole si trovava a Pechino per conto di Newsweek il 5 giugno 1989. La sua versione del momento è un’inquadratura stretta – tre carri armati accodati, strisce dipinte sull’asfalto che enfatizzano la direzione dei carri armati, tutte le linee conducono verso un uomo. I dettagli sono chiari e impressionanti: la stella rossa sul carro armato e le borse portate dall’uomo, fanno sembrare la sua protesta un pensiero casuale, mentre tornava a casa dal lavoro o dal mercato.

Rendendosi conto della potenza dell’immagine e temendo una perquisizione da parte dei servizi di sicurezza cinesi, che poi effettivamente avvenne ma infruttuosamente, Cole nascose il rullino contenente questo scatto nello serbatoio dello scarico del bagno nella sua camera dell’Hotel Beijing, riuscendo poi solo in seguito a recuperarlo e a svilupparlo negli uffici della Associated Press per poi trasmettere la foto a Newsweek.

Questa è la versione di Stuart Franklin.

 

Stuart Franklin Tank Man

Stuart Franklin – Tank Man

La fotografia di Stuart Franklin sembra quasi un dipinto. Franklin, un fotografo della Magnum in assignment per Time Magazine, stava scattando dal tetto dell’hotel Beijing insieme a Charlie Cole. La sua immagine include la scena per intero. Il piccolo spazio in cui è racchiusa la figura solitaria non fa che enfatizzare la disparità tra i due opponenti, quasi Davide e Golia. Sullo sfondo si staglia un autobus bruciato e resti degli scontri violenti della notte precedente. Le ombre dominano la parte sinistra dell’immagini, quasi come nubi tempestose.

Franklin poi  racconta un aneddoto di come in seguito avesse girato tutti gli ospedali della città per capire quanti morti e feriti avesse causato questa azione. In realtà fu sorpreso dal fatto di non aver visto vittime in nessun ospedale, salvo poi scoprire che l’esercito aveva portato tutti i morti negli ospedali pediatrici per nascondere la reale entità della vicenda.

Anche lui dovette sfuggire al sequestro del rullino, nascondendolo in un pacchetto di te ed affidandolo ad uno studente francese che lo consegnò poi agli uffici Magnum di Parigi.

Ecco l’immagine di Tsang:

Arthur Tsang Hin Wah Tank Man

Arthur Tsang Hin Wah – Tank Man

Arthur Tsang Hin Wah di Reuters era stato picchiato due notti prima da alcuni studenti che lo avevano scambiato per una spia. La sua fotografa del Tank Man, divisa in  terzi da due pali della luce, fu scattata qualche secondo prima delle altre, mentre il carro armato prendeva posizione dietro l’uomo solitario. Il bus bruciato si staglia prepotentemente sullo sfondo nella versione di Tsang.

Tsang stava giuà scattando diverse immagini agli avvenimenti di Tienanmen quando attraverso il mirino della sua Nikon si rese conto dell’uomo che sfidava i carri armati. Immediatamente montò un moltiplicatore di focale per cercare di zoomare il più possibile sulla scena e continuò a scattare.

Resosi conto della potenza dell’immagine, chiamò subito l’ufficio dicendo di avere per le mani una grande scatto. Un collega in bicicletta lo raggiunse e recuperò il rullino. Per i successivi due giorni Tsang si nascose nell’hotel.

Per qualche strana ragione, l’editor in ufficio non scelse il fotogramma dell’uomo che bloccava I carri armati, ma preferì lo scatto dell’uomo che si arrampicava sul carro armato. Il giorno successivo la versione di AP (Widener) spopolava. L’agenzia chiamò Tsang all’hotel il quale gli suggerì di riguardare meglio gli scatti del suo rullino. Fu così che la foto di Tsang fu pubblicata più di 12 ore dopo quella degli altri fotografi.

Ed infine la versione di Widener:

Tank Mans

Jeff Widener – Tank Man

La foto di Jeff Widener incornicia la scena in modo stretto, similmente a quella di Cole, ma con un carro armato in più nell’inquadratura ed un lampione che misteriosamente spunta dal basso. La versione di Widener, scattata per Associated Press, fu tra le quattro, probabilmente quella che circolò maggiormente. Venne scattata da un piano più basso dell’hotel, vicino alla piazza, e catturò un incontro faccia a faccia tra l’uomo solo e l’autista del primo carro armato.

Widener era stato ferito la sera precedente a questo avvenimento, mente documentava le proteste,  da una pietra che lo aveva colpito in volto. Grazie al cielo il colpo era stato assorbito in gran parte dalla sua fotocamera, salvandogli la vita. Si era quindi trascinato negli uffici di AP trovando un cartello che chiedeva ai fotografi di andare a fotografare i disordini in Piazza Tienanmen. Con una bicicletta riuscì a raggiungere il posto e con l’aiuto di un giovane studente riuscì ad introdursi con la sua fotocamera nell’hotel, superando i controlli di polizia.

Dopo aver scattato diverse immagini dal sesto piano si rese conto che stava finendo i rullini e chiese sempre allo stesso studente di aiutarlo a trovare delle pellicole. All’interno dell’hotel  c’era solo un turista a cui chiederne. Il ragazzo riuscì quindi a trovare soltanto un rullino Fuji a colori 100 ASA, mentre Widener normalmente scattava con pellicole a 800 ASA, ma non c’erano alternative.

Quindi si mise in posizione per lo scatto, cercando la giusta inquadratura e la composizione perfetta, quando un uomo in camicia bianca entrò nella sua inquadratura. Widener si arrabbiò gridando che l’uomo gli avrebbe rovinato la composizione, non rendendosi conto inizialmente di quanto stava succedendo.

Improvvisamente si rese conto che la sua lente da 400mm non gli consentiva di zoomare quanto lui avrebbe voluto e corse quindi a recuperare un duplicatore di focale. A quel punto cominciò a scattare, salvo poi rendersi conto a posteriori che i tempi a cui aveva scattato erano lunghissimi, 1/30 e 1/60 di secondo, incompatibili con una focale da 800mm e senza cavalletto. Purtroppo il momento era perso.

Il giovane studente che lo aveva aiutato in precedenza riuscì a consegnare il rullino agli uffici della AP senza destare sospetti grazie al suo aspetto non propriamente professionale.

Qualche ora dopo il foto-editor  chiese a Widener con che tempi avesse scattato, perchè la foto non era molto nitida, ma l’avrebbero utilizzata lo stesso.

Nonostante l’imperfezione tecnica, l’immagine cominciò a rimbalzare ovunque e la reazione fu travolgente.

 

Esiste anche un video della CNN che riprende questo momento, e che tra l’altro è forse persino più inquietante delle fotografie. Nel video, l’uomo sta portando due borse quando si para davanti al carro armato. Agita il braccio destro quando il carro armato si ferma. Un carro armato si muove come se volesse aggirarlo e l’uomo lo segue, continuando a bloccargli la strada. Dopo un po’ l’uomo si arrampica sul carro armato e sembra voler cercare di parlare con il soldato all’interno del mezzo. Dopo qualche minuto, salta giù dal carro armato e in seguito compaiono due uomini vestiti di scuro che corrono e lo tolgono dal mezzo della strada.

Qua trovate il video

2 pensieri su “Storia di una fotografia: Tank Man

Dicci cosa ne pensi...