Storie d’Inverno

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Paolo Ventura è un fotografo milanese, che all’inizio ricercava le immagini come la maggior parte di noi, giringirado a caccia della luce, della location e dei soggetti che vedeva comporre la foto dentro di se, non riuscendo a far combaciare il suo pensiero con ciò che la vita offriva, prende la decisione di mettere letteralmente in scena i suoi pensieri, i sogni ed i ricordi.

Nascono così quelli che egli stesso chiama “Piccoli Teatri Animanti”, dove porta i racconti della seconda guerra mondiale vissuta dal nonno (War Souvenir), i paesaggi onirici di Winter Stories o la guerra in Iraq.

“La fotografia è in realtà il prodotto finale in una catena di un processo creativo, dove all’inizio viene realizzato uno schizzo della scena in acquarello per poi costruire un elaborato set in miniatura con delle figurine, per poi scattare la fotografia finale”.

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Nel volume che raccoglie i suoi racconti invernali, tutto quanto costruito pria nei ricordi e poi al banco di lavoro, è curato nei minimi dettagli (in alcune la neve che si vede è la sola cosa reale, presa dal terrazzo dell’appartamento di New York dove ha vissuto.

Quando ho incontrato per la prima volta i suoi lavori, non sono riuscito ad apprezzare fino in fondo le immagini, però mi hanno incuriosito e mi hanno “obbligato” a conoscere più a fondo l’autore ed il suo modo di esprimersi con le fotografia; in effetti definire Ventura solo un fotografo, diventa riduttivo.

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Vi propongo Winter Stories perché è il lavoro con il quale l’ho conosciuto, perché parte di questo progetto è stato esposto presso il padiglione Italia della Biennale di Venezia o solo perché è quello che preferisco, ma vi lascio libertà di esplorare libri e lavori a vostro piacere, ma ritengo che il lavoro Paolo Ventura valga la pena di essere menzionato in questo blog e condiviso con chi ancora non lo conosca.

Buon viaggio nei ricordi di Paolo Ventura

Angelo

4 pensieri su “Storie d’Inverno

  1. Sono rimasto colpito da questo artista, fotografo sarebbe troppo riduttivo, che è riuscito a sintetizzare diverse forme d’arte e culturali, che vanno dalla recitazione, alla narrativa, alla scenografia, alla realizzazione, manualmente intesa, di piccole opere d’arte, alla fotografia, alla storia, al cinema per poi trasportarti con le sue opere in mondi e tempi diversi dal tuo, con ambientazioni misteriose, surreali e a volte inquietanti. Che dire grazie Angelo per avermelo presentato e grazie a Sara per il suo blog sempre così attivo e interessante.
    Dante.

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