Gordon Parks raccontato da Alessandra Mauro

Buongiorno, ecco un podcast interessante da ascoltare. A questo link trovate l’audio del racconto sul fotografo, di Alessandra Mauro:

Gordon Parks raccontato da Alessandra Mauro

Divertitevi, ciao

Sara

Chi è Gordon Parks

Untitled, n.d. Photograph by Toni Parks

Gordon Parks è uno dei più grandi fotografi del ventesimo secolo.  Ha lasciato un eccezionale corpus di opere che documenta la vita e la cultura americane dall’inizio degli anni Quaranta agli anni Duemila, con particolare attenzione alle relazioni razziali, alla povertà, ai diritti civili e alla vita urbana. Parks è stato anche un illustre compositore, autore e regista in contatto con molte delle persone di spicco della sua epoca, da politici e artisti ad atleti e altre celebrità.

Nato in povertà e segregazione a Fort Scott, Kansas, nel 1912, Parks è stato attratto dalla fotografia da giovane quando ha visto immagini di lavoratori migranti in una rivista. Dopo aver acquistato una fotocamera in un banco dei pegni, ha imparato da solo come usarla. Nonostante la sua mancanza di formazione professionale, vinse la Julius Rosenwald Fellowship nel 1942; ha lavorato per la Farm Security Administration (FSA) a Washington, DC, e, successivamente,  per l’Office of War Information (OWI). Lavorando per queste agenzie, che allora raccontavano le condizioni sociali della nazione, Parks sviluppò rapidamente uno stile personale che lo avrebbe reso uno dei fotografi più celebri della sua epoca.

Lorenzo Scola Pilots the Ship, Gloucester, Massachusetts, 1943. Gordon Parks

Parks era un uomo rinascimentale ma dei giorni nostri, la cui pratica creativa si estendeva oltre la fotografia nella narrativa e saggistica, composizione musicale, regia e pittura. Nel 1969 è diventato il primo afroamericano a scrivere e dirigere un importante film in studio di Hollywood, The Learning Tree, basato sul suo romanzo semiautobiografico, diventato  bestseller. Il suo film successivo, Shaft (1971), fu un successo di critica e di botteghino, ispirando numerosi sequel. Parks ha pubblicato molti libri, comprese memorie, romanzi, poesie e volumi sulla tecnica fotografica. Nel 1989 ha prodotto, diretto e composto la musica per un balletto, Martin, dedicato al defunto leader dei diritti civili Martin Luther King, Jr.

Pool Hall, Fort Scott, Kansas, 1950 Gordon Parks

Parks ha trascorso gran parte degli ultimi tre decenni della sua vita evolvendo il suo stile e ha continuato a lavorare fino alla sua morte nel 2006. È stato riconosciuto con più di cinquanta dottorati honoris causa e tra i suoi numerosi premi c’era la National Medal of Arts, che ha ricevuto nel 1988. Oggi, gli archivi del suo lavoro risiedono in numerose istituzioni, tra cui la Gordon Parks Foundation, Pleasantville, New York; il Gordon Parks Museum a Fort Scott, Kansas, e la Wichita State University di Wichita; e la Library of Congress, gli archivi nazionali e la Smithsonian Institution, tutti a Washington, D.C.

Il lavoro di Parks è nelle collezioni permanenti di importanti musei, tra cui l’Art Institute of Chicago; il Baltimore Museum of Art; il Cincinnati Art Museum; il Detroit Institute of Arts; l’International Center of Photography, il Metropolitan Museum of Art e il Museum of Modern Art, tutti a New York; il Minneapolis Institute of Art; il Museum of Fine Arts, Houston; il Saint Louis Art Museum; lo Smithsonian National Museum of American History, Washington, DC .; e il Virginia Museum of Fine Arts, Richmond.

Frisco Railway Station, Fort Scott, Kansas, 1950 Gordon Parks

Tutte le immagini sono di Gordon Parks

Gordon Parks, grande autore americano, da conoscere!

Gordon Parks è stato un fotografo americano noto per aver documentato gli afroamericani, e temi relativi a diritti civili e povertà durante la metà del 1900. Questo documentario analizza il modo in cui il fotografo, autodidatta, si muoveva come fotografo.

Come Dorothea Lange e Walker Evans, due fotografi dell’epoca della Grande depressione che Parks ammirava, dedicò il suo tempo a fotografare la situazione negli Stati Uniti, documentando per la Farm security administration.

Questa che vedete è una delle sue foto più famose, American Gothic, Washington, D.C.
Gordon Parks

Ispirata al famoso dipinto di Grant Wood, la foto di Parks mostra una donna di colore, di nome Ella Watson che lavorava come addetta alle pulizie nell’edificio della FSA. Il quadro di Wood mostrava invece una coppia di contadini americani bianchi con un forcone.

Grant Wood

“Prima di scattare le ho chiesto della sua vita”, ha detto Parks nel 1997. “Ed era così disastrosa, che ho sentito di dover fotografare questa donna per far capire al pubblico quello che Washington, DC era nel 1942. “

Oltre alla fotografia, Parks ha lasciato il segno anche come musicista, autore, poeta e regista (forse è addirittura più conosciuto per il film del 1971 “Shaft”).

Gordon Roger Parks

Libri disponibili:

Biografia da Wikipedia:

Gordon Roger Alexander Buchannan Parks (Fort Scott, 30 novembre 1912 – New York, 7 marzo 2006) è stato un regista, sceneggiatore e attore statunitense, nonché compositore, produttore, fotografo, attivista politico, scrittore e giornalista.

È noto soprattutto per aver pubblicato per un ventennio le sue fotografie sulla celebre rivista statunitense Life, e per aver diretto nel 1971 Shaft il detective, uno dei primi film della blaxploitation. È stato il primo regista afroamericano a dirigere un film per una major.[1] Nel 1969 diresse infatti per la Warner Bros. il film drammatico Ragazzo la tua pelle scotta.

È il padre del regista Gordon Parks jr, autore di un altro cult movie della blaxploitation, Superfly.

Morì nel 2006, all’età di 93 anni, a causa del cancro.

Mostre per agosto

Ciao,

prima di goderci tutti quanti le meritate ferie, vi lascio qualche consiglio per le mostre da vedere in agosto. Sono davvero tante e bellissime!

Non dimenticate di dare un’occhiata alla pagina delle mostre sempre aggiornata.

Buone vacanze!

Anna Continua a leggere

Storia di una fotografia: American Gothic di Gordon Parks

Ciao,

oggi vi racconto qualcosa sulla storia di questa immagine scattata dal fotografo afro-americano Gordon Parks nel 1942.

Questa immagine è diventata una delle icone del razzismo nei confronti degli afroamericani negli USA degli anni 40, razzismo che lo stesso Parks ha vissuto sulla propria pelle, prima di diventare uno dei primi fotografi di colore sulla ribalta internazionale (primo fotografo di colore a pubblicare su Life) , sapendo raccontare in primis la disuguaglianza fra bianchi e neri e la difficoltà di questi ultimi nell’inserirsi nella società di quel tempo.

“Ho visto che la macchina fotografica poteva essere un’arma contro la povertà, il razzismo ed altri mali sociali. In quel momento ho saputo che dovevo possederne una.”

Ciao

Anna

American Gothic Gordon Parks

Nel 1942, Gordon Parks andò a Washington per lavorare per la Farm Security Administration (FSA).

All’epoca la capitale statunitense era letteralmente un ricettacolo di intolleranza. Parks doveva entrare nei ristoranti e nei teatri utilizzando la porta posteriore. Persino il governo federale contribuiva ad alimentare questo clima di segregazione. Alcuni uffici ministeriali avevano mense e bagni separati per bianchi e neri.

Già il primo giorno, Gordon Parks scattò la fotografia di Ella Watson, una donna delle pulizie di colore che lavava i pavimenti nel palazzo  sede della FSA.

Parks racconta che la donna veniva pagata circa 1.000 dollari all’anno  e che uno degli uffici che Ella doveva pulire apparteneva ad una donna bianca che aveva iniziato a lavorare nello stesso periodo di Ella e con qualifiche simili a quelle di Ella e come lei riuscisse con il suo magro salario a sfamare tre nipoti ed una figlia adottiva.

Parks ricorda: “Lottava da sola da quando la madre era morta ed il padre linciato a morte dalla folla. Aveva frequentato le scuole superiori, si era sposata ed era rimasta incinta. Il marito era stato ucciso accidentalmente due giorni prima della nascita della loro figlia. Quando la figlia compi 18 anni, aveva già dato alla luce due figli illegittimi, morendo poi due settimane dopo la nascita del secondo. Oltre tutto, il primo figlio era stato colpito da paralisi un anno prima della morte della madre”

Parks portò la fotografia al suo capo alla FSA (il leggendario Roy Stryker, che sovrintendeva un team stellare composto da Dorothea Lange, Walker Evans e molti altri). Stryker “mi disse che avevo avuto un’idea corretta ma che avrei causato il licenziamento di tutti i fotografi della FSA, perché la mia immagine di Ella era un pesante atto di accusa nei confronti dell’America. Pensavo che la fotografia sarebbe stata scartata, mentre invece un bel giorno eccola li, sulla prima pagina del Washington Post”.

Presto la fotografia divenne nota come “American Gothic” come il famoso quadro del 1930 di Grant Wood (per chi non lo conoscesse eccolo qua sotto).Come noterete, si capisce che Parks aveva bene in mente il dipinto quando ha attentamente messo in posa la donna davanti ad una bandiera con la scopa e il mocio in mano.

 

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American Gothic (Gotico americano) è un dipinto del 1930, a olio, eseguito dall’artista statunitense Grant Wood. Raffigura un agricoltore che regge un forcone e sua figlia (oppure la giovane moglie) davanti a una casa di legno in stile rurale “Carpenter Gothic”, che (soprattutto negli Stati Uniti) è una delle immagini più familiari dell’arte americana nel XX secolo, nonché un’icona universalmente riconosciuta. Grant Wood voleva raffigurare i ruoli tradizionali dell’uomo e della donna nel Midwest, e molti interpretano il forcone che l’anziano regge come un simbolo del lavoro manuale.

Bio (fonte Wikipedia)

Gordon Roger Alexander Buchannan Parks (Fort Scott, 30 novembre 1912 – New York, 7 marzo 2006) è stato un regista, sceneggiatore e attore statunitense, nonché compositore, produttore, fotografo, attivista politico, scrittore e giornalista.

È noto soprattutto per aver pubblicato per un ventennio le sue fotografie sulla celebre rivista statunitense Life, e per aver diretto nel 1971 Shaft il detective, uno dei primi film della blaxploitation. È stato il primo regista afroamericano a dirigere un film per una major. Nel 1969 diresse infatti per la Warner Bros. il film drammatico Ragazzo la tua pelle scotta.

Morì nel 2006, all’età di 93 anni, a causa del cancro.

Nel 1938 Parks comprò la sua prima macchina fotografica e iniziò a fare le sue prime fotografie. Contemporaneamente trovò un impiego in un negozio di abbigliamento femminile. Una fotografia realizzata da Parks fu notata da Marva Louis, moglie del celebre pugile afroamericano Joe Louis, che convinse Parks a trasferirsi a Chicago. Lì Parks iniziò a fotografare donne dell’alta società.Negli anni successivi Parks iniziò la sua carriera di fotografo professionista, lavorando come freelance e fotografo di moda. Nel 1941 pubblicò la sua prima mostra di fotografie. Nel 1942 pubblicò una delle sue fotografie più celebri, intitolata American Gothic. La foto mostra una donna delle pulizie afroamericana che tiene tra le mani una scopa e uno spazzolone, ed è una parodia del celebre dipinto American Gothic, realizzato da Grant Wood nel 1930. L’intenzione di Parks era quella di denunciare il razzismo presente a Washington, che lui aveva personalmente subito entrando in ristoranti e negozi.
Nel 1944 Parks si trasferì ad Harlem e iniziò a lavorare come freelance per la rivista Vogue. Nel 1947 pubblicò il suo primo libro, intitolato Flash Photography, seguito nel 1948 da Camera Portraits: Techniques and Principles of Documentary Portraiture.

Sempre nel 1948 Parks entrò a far parte della redazione della rivista Life, in veste di fotografo e scrittore, e vi lavorò fino al 1968, proponendo fotografie e articoli su svariati argomenti quali la moda, il razzismo, la povertà e la segregazione razziale, e pubblicando foto di celebri personalità quali Malcolm X, Muhammad Ali e Stokely Carmichael.

Nel 1990 ottenne l’Infinity Awards

Non ti perdere le mostre di Luglio

Come di consueto, ecco una carrellata delle mostre più interessanti in Italia e all’estero. Ce ne sono veramente tante da non perdere!

Anna

La vera fotografia – Gianni Berengo Gardin

Vera fotografia, a cura di Alessandra Mammì e Alessandra Mauro, organizzata da Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con Contrasto e Fondazione Forma per la Fotografia, ripercorre la lunga carriera di Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 1930), il fotografo che forse più di ogni altro ha raccontato il nostro tempo e il nostro Paese in questi ultimi cinquant’anni. La sua vita e il suo lavoro costituiscono una scelta di campo, chiara e definita: fotografo di documentazione sempre, a tutto tondo e completamente. Continua a leggere

FSA – Farm Security Administration. Tutto l’archivio.

Grazie al suggerimento di un mio lettore, Gabriele Castelli, ho visitato visitato questo straordinario sito all’interno del quale potrete trovare tutte le foto della grande depressione in America.

Un archivio eccezionale. Ho sfogliato un po’ di pagine e il lavoro che è stato fatto è maestoso.

Qui il link. Se avete tempo guardate perchè è eccezionale.

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FSA – Farm Security Administration
Dal 1929 gli Stati Uniti affrontano una grandissima crisi sia finanziaria (crollo della borsa) che economica (disoccupazione e carestie).
La crisi si estende anche all’agricoltura, con sovrapproduzione di prodotti. Inoltre le banche che finanziavano gli agricoltori fallirono quasi tutte.
Nel 1932 viene eletto presidente  Franklin Delano Roosevelt. Il suo programma di riforme sociali prenderà il nome  di “New Deal”.
Verrà creato un rinnovo del programma di opere pubbliche e nacquero le agenzie federali.
In questa occasione crearono anche il Film Project e il Photography Project per documentare la povertà della Grande depressione. La FSA gestì il Photography Project.
Roy Emerson Stryker diresse la sezione fotografica della FSA dopo dal 1935 al 1942.
In questi sette anni i fotografi produssero 77 mila fotografie documentarie in bianco e nero e,dal 1939, 644 a colori.
I fotografi coinvolti furono: Dorothea Lange, Walker Evans, Arthur Rothstein,
Ben Shahn, John Vachon, Marion Post Wolcott, Russell Lee, Jack Delano, John Collier Jr., Carl Mydans e Gordon Parks.
Ciao
Sara