CHARLOTTE DUMAS, AO, l’isola Yonagun

CHARLOTTE DUMAS (Vlaardingen, Paesi Bassi, 1977)

A Firenze due intense giornate dedicate alla fotografia: il primo dicembre si é inaugurata  presso il Rifugio Digitale, l’affascinante spazio situato in via della Fornace 41, la mostra della fotografa olandese Charlotte Dumas che il giorno dopo ha incontrato un nutrito gruppo di persone per una ‘lecture’  – organizzata dall’ Associazione Culturale InfotoFirenze – svoltasi  in un locale denso di arte e storia nei pressi del Cenacolo del Fuligno in via Faenza.

 Charlotte, incalzata dalle domande precise e puntuali di Irene Alison, curatrice dell’evento in collaborazione con il fotografo Paolo Cagnacci, ha fornito le chiavi per comprendere a fondo le motivazioni del suo lavoro che possiamo ammirare nei sedici pannelli digitali esposti nella galleria del Rifugio fino all’8 gennaio 2023. Da sempre interessata ad indagare il rapporto e le connessioni  tra la vita degli animali e quella degli uomini, rivolge il suo obiettivo soprattutto verso i cavalli e i cani, specie dotate di una particolare sensibilità in sintonia con noi umani . Mentre varie razze canine, comprendendo ovviamente anche i molteplici incroci, si trovano a far parte sempre di più del nostro quotidiano, i cavalli che tanta importanza hanno avuto nella storia dell’uomo, sono stati soppiantati dai mezzi meccanici, rimanendo protagonisti solo all’interno di ristretti circuiti per appassionati. Anche i lupi, gli elefanti e le tigri sono stati indagati dalla fotografa olandese che ha dedicato loro importanti lavori, pur rimanendo particolarmente affascinata dai cavalli colti nella loro specifica individualità, ma anche nella veste atavica di simboli di nobile istintualità. Autrice di oltre dieci libri fotografici, ricordiamo l’importante lavoro ‘Retrived’ dedicato  ai cani da salvataggio impiegati dopo il crollo delle Torri Gemelle: la Dumas li ha immortalati con rara sensibilità  seguendoli nella loro vecchiaia, in quei luoghi dove, come per ringraziarli per la forza e coraggio dimostrati in quel tragico avvenimento, vengono curati e coccolati fino alla fine dei loro giorni. Nel progetto ‘Stay’ si è dedicata ad indagare le condizioni di razze equine giapponesi in via di estinzione che ha seguito attraverso complicate incursioni in intricate foreste. Durante un soggiorno italiano, ha rivolto il suo sguardo ai cani randagi di Palermo che vivono ai margini della società umana, campando di rifiuti raccolti nelle strade. A partire dal 2012, dopo aver fissato con i suoi scatti tanti momenti irripetibili, ha iniziato a sentire l’esigenza di rappresentare situazioni che si svolgono nel tempo attraverso la creazione di video di cui il primo, ‘Anima’ è dedicato a documentare il momento in cui i cavalli del cimitero di Arlington in USA si addormentano nelle loro stalle: lo sguardo di Charlotte partecipa con raffinata sensibilità a questo momento intimo e non eroico nella vita dei cavalli.  L’intero corpus dei lavori ci aiuta infatti a comprendere come la fotografa olandese non sia interessata ad una mera documentazione, impostatando le sue immagini  secondo una visione poetica, del tutto personale del mondo.

 La mostra di Firenze dal  titolo suggestivo AO (in giapponese Blu), ci trasporta in Giappone, sull’isola Yonaguni dove la Dumas ha realizzato tre video-fotografici: ‘Shio’, ’Yorishiro’ e per ultimo ‘Ao’ . Affascinata dalla natura impervia di questo luogo di cui si ricordano tragiche e oscure tradizioni legate al mondo femminile, nel video intreccia immagini di cavalli che viaggiano liberi su terreni  aridi e scogliosi, con le vicende di tre giovani bambine, le due figlie della fotografa e una ragazzina giapponese figlia di un addestratore del luogo che vive felice sull’isola,  prima fonte di ispirazione  per questo racconto visivo inneggiante alla libertà. Libertà evidenziata dai capelli al vento, dalle vesti svolazzanti , con  il predominio del colore blu che campeggia dovunque a suscitare sensazioni profonde: le giovani fanciulle vestite con abiti azzurri dalle pieghe svolazzanti  e i cavalli che volteggiano liberi in spazi aperti dominati da cieli splendenti e specchi d’acqua riflettenti , ci suggeriscono  una simbiosi che emoziona e induce a dimenticare le antiche, tragiche usanze di questa isola  dal fascino primitivo.

Sitografia:

www.artribune.com

www.infotofirenze.it

www.ddproject.it

www.zaziedogzine.it ( il Blog di I.Alison )

Articolo di Giovanna Sparapani

Le immagini sono di Giovanna Sparapani

2 pensieri su “CHARLOTTE DUMAS, AO, l’isola Yonagun

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