Perché si fotografa? Ecco cosa ci insegna Garry Winogrand.

Garry Winogrand, 43 West 93rd Street, New York City 25, N.Y.

Ho scattato fotografie negli Stati Uniti, cercando di indagare fotograficamente, con lo scopo di studiare chi siamo e come ci sentiamo, prendendo atto di come ci mostriamo man mano che la storia si compie e ci coinvolge, in questo mondo.

Da quando è finita la Seconda Guerra Mondiale, abbiamo assistito al diffondersi dell’agiatezza, al trasferirsi alle periferie e il loro espandersi, alla crescita dei giganteschi centri commerciali che le servono, con macchine che vanno e vengono.

Nuove scuole, nuove chiese, nuove banche. E la crescente necessità di pace, corsa agli armamenti, bombe H per fare stragi, tensioni tra pace e guerra, scudi di sicurezza anti bomba. Problemi legati all’automazione economica e da quando la Corte Suprema ha deciso di togliere la segregazione nelle scuole, abbiamo l’aumento di battaglie per le libertà civili da parte delle persone di colore.

Guardo le fotografie scattate sino ad ora, e queste mi fanno sentire come se non avesse proprio importanza chi siamo, come ci sentiamo e cosa sarà di noi. Le nostre aspirazioni ed i nostri successi sono dozzinali e insignificanti. Leggo i giornali, gli editorialisti, alcuni libri, alcune riviste. Si occupano tutti di illusioni e fantasie. Posso solo concludere che abbiamo perso noi stessi e che la bomba (atomica) potrebbe finire il suo lavoro in modo permanente, tanto non avrebbe alcuna importanza: non abbiamo amato la vita.

Non avcettando le mie conclusioni devo continuare la mia investigazione fotografica in modo approfondito.

E’ questo il mio progetto.

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Sicuramente mi fa riflettere. Sicuramente ha ragione, per questo vale la pena di continuare a fotografare.

buona giornata! Sara

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