Enrico Cattaneo, grande interprete della fotografia italiana

Articolo di Eric De Marchi

Enrico Cattaneo nasce a Milano nel 1933,

dopo gli studi scientifici, grazie alla madre che gli regala la prima fotocamera, si avvicina alla fotografia nel 1955, portando avanti una personale documentazione della città; i suoi scatti esaminano le case e le fabbriche, i mezzi di trasporto, l’accettazione e la rivolta, i momenti di solitudine e quelli di aggregazione dei lavoratori.

Professionista dal 1963, si dedica quasi esclusivamente alla riproduzione di opere d’arte lavorando per pittori, scultori, architetti, gallerie ed editori d’arte contemporanea; alcuni nomi con cui ha collaborato sono Tino Vaglieri, Gianfranco Ferroni, Sandro Leporini, Alik Cavaliere, Mauro Stacciali, Franco Somaini.

Enrico Cattaneo si trasforma in un vero e proprio interprete di quanto succede nel mondo artistico lavorando per  inaugurazioni, incontri, manifestazioni.

L’esplosione delle avanguardie dei gruppi di Fluxus e del Nouveau Réalisme lo vede come protagonista capace di trasformare il momento della documentazione in una reale testimonianza militante di quello che accade.

Le fotografie di Cattaneo assumono nel tempo una doppia vertenza: per un verso sono preziosa e spesso unica testimonianza dell’avvenimento e per l’altra, avendo una loro vita autonoma, a partire dai primi anni Settanta vengono esposte in gallerie e pubblicate in volumi.

Progetto GUERRIERI (1983)

Semplici attrezzi da lavoro di uso quotidiano diventano personaggi paragonati a combattivi guerrieri; una pinza, una tenaglia,un taglia capelli diventano dunque soldati mercenari, eroici Achei. Il realismo degli eventi e degli elementi lascia il posto a un simbolismo fantastico.

“Enrico Cattaneo, prima di scattare la fotografia, affronta un lento e meticoloso lavoro di scenografia e regista […]

Gli oggetti vengono reinventati dalla sua fantasia, decostruiti e rielaborati dalla sua fervida creatività. Rasoi, apriscatole, trinciapolli e tenaglie diventano antichi guerrieri […]

Gli attrezzi perdono completamente la loro logica funzionale ed entrano in un’altra dimensione, fuori dallo spazio e tempo”.

Michele Tavola  

“ Credo che la fotografia sia una forma espressiva molto vicina alla scultura. Si crea mentalmente una forma e poi ci si accanisce contro un pezzo di marmo o un sole o un viso che proprio non vogliono piegarsi al tuo racconto.

E giù col martello, con l’obbiettivo, la pellicola, il trapano cercando di andare con la propria verità a sopraffare la verità di un paesaggio, di un legno, di una faccia, di un blocco di cemento.

E non c’è mai un esultante “Eureka!” finale, ma soltanto un “va bene, così non c’è male”. ”

Enrico Cattaneo”Lo scalpello del fotografo”

ARCHIVIO ENRICO CATTANEO


Il Fondo Archivistico raccoglie complessivamente materiali relativi all’attività professionale di Enrico
Cattaneo nell’ambito della documentazione dell’arte contemporanea e della sua attività artistico-creativa
di opere fotografiche. Il fondo, in fase di organizzazione, è composto da raccoglitori contenenti fogli
provini e negativi in bianco e nero di formato principalmente 24×36 mm, buste contenenti negativi b/n
formato24x36mm, 6×6 cm, 6x9cm, lastre 10x12cm e 13x18cm, e contenitori contenenti diapositive a
colori nei diversi formati. Fanno parte del fondo anche stampe originali vintage (per lo più 30x40cm e
alcune 40x60cm) stampati a mano dall’autore, oltre a prove di stampa, cataloghi e pubblicazioni
riconducibili alle sue attività.

Sede della visita Casa Studio – Archivio Cattaneo via San Gregorio 44, Mi
Referente visita Alessia Locatelli/ Giuliano Manselli
Prenotazioni Telefonando 347 9638427

Alcune delle sue mostre basate su ricerche personali:

sperimentazioni Off Camera (Pagine 1970-73; Paesaggi/Chimifoto 1998-2002;  In Regress 1965-2009; Germinazioni 2016-17); Still Life (La foto del tubo 1980; Guerrieri 1982; Totem 1985-86; Maschere 1985-88; Attori 1985-86; La natura morta dei miei stivali 1996); archeologia industriale (La cartiera 1980; ex Magneti Marelli. Una possibile lettura 1997)

https://dromastudio.wixsite.com/arch-enrico-cattaneo/biografia

https://www.furori.it/project/enrico-cattaneo/

https://www.macn.it/it/collezione/cattaneo-enrico/

https://dromastudio.wixsite.com/arch-enrico-cattaneo

Le fotografie sono di proprietà dell’autore e sono utilizzate solo per scopo didattico informativo. Non sono state usate per scopi di lucro.

AMI, prossima tappa: Roma – Officine fotografiche. Cerchiamo fotografi!

ARCHIVIO MOBILE ITALIANO

AMI con il sostegno di FUJIFILM ITALIA

Buongiorno, siamo felici di comunicare che il progetto AMI, continua a gonfie vele e la prossima data disponibile è l’11/12/13 Febbraio 2022 a Roma, presso Officine fotografiche.

Dopo la prima positivissima esperienza, siamo certi di poter scovare altri validi progetti, tra gli amatori che hanno lavorato sul proprio territorio.

La fotografia amatoriale testimone dei tempi e spazio di sperimentazioni

A.M.I. è una raccolta di indagini fotografiche sul territorio italiano

Qual è lo stato attuale della ricerca fotografica nel mondo non professionistico?

Può la fotografia amatoriale svolgere anche oggi un ruolo chiave nelle contaminazioni linguistiche?

Nella storia della Fotografia l’amatorialità era considerata terreno di sperimentazioni, permettendo lo

sviluppo delle avanguardie. Oggi invece, dopo la diffusione di massa del mezzo fotografico, l’etichetta di

“fotografia amatoriale” è usata per descrivere uno spazio scarsamente coerente o consapevole. Spesso si

considerano le immagini provenienti da questa sfera destinate a scolorire presto, a non trovare un posto

stabile nell’impianto storico legato al mezzo. L¹idea del fotoamatore è dunque dipinta come antitetica a

quella di autore fotografo.

Ma qual è invece il reale confine tra i due mondi?

A.M.I. vuole cercare il fotografo che usa con coerenza e consapevolezza il linguaggio fotografico,

finalizzandolo a un’indagine specifica sul territorio che possa essere spunto di riflessione per l’intera

collettività, distinguendolo così dalla corrente di semplici esecutori autoreferenziali, appassionati del

mezzo.

È fondamentale far conoscere alle giovani generazioni come avvicinarsi allo strumento fotografico, per

entrare in contatto con la propria cultura ed il contesto sociale in cui vivono. E allo stesso tempo è

fondamentale far dialogare nuovamente questi due mondi, per permettere contaminazioni tra

professionisti e amatori.

Simone Cerio e Sara Munari attraverseranno tutto il territorio italiano raccogliendo, tramite appuntamenti

prestabiliti in città e paesi, attraverso il coinvolgimento di festival, associazioni fotografiche e circoli, i lavori

dei fotografi che vorranno contribuire, raccontando fotograficamente la propria parte di terra. Verranno

stabiliti annualmente itinerari che andranno a coprire tutte le regioni italiane.

Simone cerio e Sara Munari, durante l’incontro

I cambiamenti socio-culturali, il paesaggio, la ricerca intimistica o antropologica saranno le aree tematiche

guida, che porteranno valore di osservazione e studio dell’Italia contemporanea.

Le fotografie del progetto, raccolte durante il viaggio e riprese dai fotografi selezionati, non apparterranno

esclusivamente ad uno spazio discorsivo estetico, il fine che ci siamo posti è quello di dedicare uno spazio

museale e d’archivio originale e itinerante, che potrebbe diventare un ponte tra la fotografia e fruitori di

diversa tipologia. Creare questo corpus d’immagini non permetterà solo di generare documenti legati al

nostro paese, ma piuttosto spronare i giovani fotografi a capire le relazioni tra la fotografia e la storia del

territorio che abitano, della società e della sua evoluzione.

I docenti aiuteranno chi presenterà i progetti, ad affinare lo sguardo e la funzionalità dei propri lavori

attraverso colloqui personali (letture portfolio) e workshop nelle diverse sedi stabilite sul percorso

dell’A.M.I.

I lavori selezionati saranno stampati singolarmente, in un piccolo catalogo, all’interno del quale, insieme

alle fotografie, saranno presentate anche le fasi di sviluppo progettuale: il tutto entrerà a far parte di diritto nella permanente dell’archivio del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo

(MUFOCO) che lo manterrà aperto al pubblico e disponibile per visite di studenti, fotografi, e chiunque

voglia approfondire la conoscenza dell’Italia in tutte le sue sfaccettature.

Durante la presentazione del progetto, Musa fotografia, Novembre 2022

CARATTERISTICHE DEL PROGETTO

1) I due docenti organizzeranno un tour mappato nelle varie città selezionate, in ogni città A.M.I. si fermerà

per 3 giorni.

Ogni tappa sarà così organizzata:

Una serata di presentazione del progetto, tramite coinvolgimento circoli fotografici. Sara e Simone

presenteranno il progetto A.M.I. al pubblico, tentando di sensibilizzare i presenti sull’importanza

dell’archivio e dell’indagine territoriale.

Una lettura portfolio condivisa volta a migliorare, approfondire o trovare linee guida per la definizione o

chiusura del proprio progetto.

Un workshop di fotografia per l’intera giornata, dedicato al tema “PROGETTUALITÁ TRA

DOCUMENTAZIONE E INTERPRETAZIONE”.

2) Fotografi indipendenti o facenti parte di associazioni, scuole di fotografia, università e circoli,

potranno presentare i propri lavori per partecipare alla lettura portfolio e al workshop.

3) Sarà possibile partecipare al progetto A.M.I. anche in modalità ON-LINE, inviando una proposta

progettuale

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Gli appuntamenti fino a Maggio 2022 

(sarà possibile l’introduzione di ulteriori date in periodi e luoghi diversi)

OFFICINE FOTOGRAFICHE ROMA 11/12/13 Febbraio 2022 

MOOD Photography a Pescara 4/5/6 marzo 2022 

FOTOGRAFIA EUROPEA fine Aprile/Maggio 2022

Lucca PHOTOLUX Maggio/Giugno 2022 

Colornophotolife 7/8/9 Ottobre 2022

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CARATTERISTICHE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI

1) I lavori che possono concorrere devono essere attinenti alla parola “INDAGINE”, con caratteristiche

socio/antropologica/culturale.

Sono accettati tutti i linguaggi: dal reportage al ritratto, dal paesaggio al concettuale. Si potrà concorrere

con un massimo di 30 immagini. Le fotografie non dovranno essere inedite quindi potranno essere state

selezionate in altri concorsi, libri o utilizzate per scopi commerciali.

2) Nel valutare i lavori verranno presi in considerazione i seguenti elementi:

-valore di approfondimento-idea creativa

-importanza dell’argomento

-maturità linguistica

-importanza dell’argomento

3) I lavori degli autori selezionati saranno stampati in un piccolo catalogo, mantenendo una linea grafica

comune a tutti i partecipanti, creando così una vera e propria collana fotografica. Ogni volume entrerà a far

parte di diritto nella permanente dell’archivio A.M.I. e successivamente del MUFOCO (Museo di Fotografia

Contemporanea) che lo accoglierà in maniera permanente. Oltre che fisico, predisporremo un archivio

digitale.

4) Ogni anno verrà organizzata una tavola rotonda per attestare lo stato dell’avanzamento della raccolta

del materiale fotografico, le caratteristiche e qualità, in modalità di report digitale/scritto.

5) Al termine del percorso è prevista una mostra itinerante divulgativa del progetto.

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Partner

Per portare a termine il nostro progetto ci siamo avvalsi della collaborazione dei maggiori esponenti della fotografia italiana amatoriale e professionale. Il MufocoMuseo di Fotografia Fontemporanea, ospiterà l’archivio AMI, il Festival della fotografia etica, il PhotoluxOfficine Fotografiche Roma e Il Festival di Fortografia Europea, ospiteranno il progetto e gli incontri. Fiaf (Federazione italiana associazioni fotografiche) ci metterà in contatto coi circoli interessati a collaborare, per creare una connessione tra i due mondi.

Fujifilm Italia al sostegno del progetto A.M.I.

FUJIFILM ITALIA, sempre pronta a incentivare iniziative legate alla fotografia, veste il ruolo di madrina sostenitrice che con la propria esperienza e conoscenza del settore, avrà cura di rendere l’A.M.I. un progetto a lungo termine. FUJIFILM Italia, inoltre, sarà presente in ogni tappa supportando e creando un filo diretto con le nuove generazioni di fotografi, amatoriali, semplici appassionati, o professionisti.

Alla tavola rotonda per la discussione degli avanzamenti in essere, per tutto il periodo del progetto, presenzieranno rappresentanti di ognuna di queste organizzazioni.

SITO: https://www.archiviomobileitaliano.it/

CONTATTI

Simone Cerio simonecerio@gmail.com – 3935682404

Sara Munari sara@saramunari.it 3383782915

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PARTNER E SPONSOR

Salviamo l’archivio fotografico di Cameraphoto!

Oggi vi segnaliamo questa importante iniziativa, volta a finanziare il salvataggio di uno uno dei più grandi archivi storici fotografici di Venezia.

Paul Newman. Sean Connery. Sophia Loren. Ernest Hemingway. Salvador Dalì… negli oltre trecentomila negativi conservati nell’archivio dello studio fotografico Cameraphoto di Venezia sono raccolte le immagini di più di cinquant’anni di storia e cultura della città Lagunare: protagonisti del mondo del cinema, artisti di fama internazionale, ma anche elefanti che se ne vanno a zonzo per ponti e calli, bellocce che praticano lo sci d’acqua, invenzioni improbabili e condizioni climatiche estreme! Tutto questo e tanto altro è passato per gli obiettivi dei fotografi dell’agenzia. Corrispondenti dell’ANSA per lunghi anni, gli operatori di Cameraphoto hanno effettuato reportage anche in altre città italiane ed europee, specie in occasione di particolari eventi storici.

Partecipare è semplice, basta andare sulla pagina della campagna di Crowdfunding aperta su Kickstarter e contribuire, magari acquistando una stampa o una maglietta.

 

Negli oltre trecentomila negativi conservati nell’archivio dello studio fotografico Cameraphoto di Venezia sono raccolte le immagini di più di cinquant’anni di storia e cultura della città Lagunare. Dai protagonisti del mondo del cinema agli artisti passando per bizzarre invasioni di elefanti e personaggi eccentrici, camminate sull’acqua, invenzioni improbabili e condizioni climatiche avverse. Tutto questo e molto altro è passato per gli obiettivi dei fotografi dell’agenzia.

Corrispondente dell’ANSA per lunghi anni, Cameraphoto ha effettuato reportage anche in altre città italiane ed europee, specie in occasione di particolari eventi storici. Vittorio Pavan, titolare dello studio, è al tempo stesso memoria e custode di questo straordinario archivio fotografico. Malgrado la cura che ha avuto nella manutenzione dei negativi, la loro particolare composizione chimica e la natura del supporto plastico ne stanno causando il rapido ed inevitabile deterioramento.

Lo scopo della campagna di crowdfunding è quello di raccogliere fondi sufficienti per digitalizzare gli originali e ottenere copia delle immagini in alta risoluzione. DOC Servizi, cooperativa legata al mondo delle arti e sostenitrice del progetto, si è posta l’obiettivo di aiutare la campagna per salvare questo inestimabile patrimonio culturale. Un ulteriore traguardo, sulla base della disponibilità della cifra raccolta, sarà la realizzazione di un sito aperto a tutti per la libera consultazione dell’archivio.

Il video di presentazione e promozione della campagna è stato realizzato dalla casa di produzione ZetaGroup, mentre il comparto DOC Visioni di Venezia, della Cooperativa DOC Servizi, supporterà la cura dei materiali di comunicazione. La crowdfunding agency Ingoal gestirà la campagna che utilizzerà la più importante piattaforma mondiale di finanziamento partecipato, l’americana Kickstarter.

AIUTATECI A CONDIVIDERE E A SUPPORTARE QUESTA IMPORTANTE INIZIATIVA!
Questo è il link della campagna su Kickstarter

Questa è la pagina Facebook dedicata all’iniziativa

Museo di Fotografia Contemporanea

MUFOCO – Museo di Fotografia Contemporanea

di Gianluca

Il Museo di Fotografia Contemporanea, inaugurato nel 2004, ha sede presso la Villa Ghirlanda, che è un complesso seicentesco situato nel centro storico di Cinisello Balsamo in provincia di Milano ed è l’unico museo pubblico in Italia dedicato alla fotografia.

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La struttura, si legge sul sito, opera nel campo della conservazione, catalogazione, studio e divulgazione della fotografia, con particolare accento sulle trasformazioni tecnologiche in corso e sul rapporto fra la fotografia e le altre discipline espressive.

I servizi offerti dal Museo comprendono Attività educative, Visite guidate, una Biblioteca a disposizione del pubblico il sabato pomeriggio e su appuntamento dal martedì al venerdì, Mediateca, un Archivio con le collezioni fotografiche che sono liberamente consultabili on-line o presso l’angolo multimediale, Sala conferenze e Bookshop.

L’archivio è molto ricco, con oltre 2 milioni di opere fotografiche di circa 600 autori, ed è consultabile anche on-line a questo link Collezioni

Sono andato a visitare il Museo poco dopo la fine della prima edizione di Milano PhotoWeek e per l’occasione Il Museo ha selezionato alcuni progetti costituiti da una sequenza di immagini, mai mostrati nella loro totalità, dal titolo “Collezione permanente | Serie”, cioè alcune serie fotografiche di importanti autori italiani e stranieri conservate nella propria collezione.

La mostra dispone le opere secondo alcune grandi tematiche. Nella sala al primo piano sono esposte alcune ricerche sul corpo – dal reportage sociale alla Body Art – affiancate da serie più legate all’astratto, nelle diverse forme di sperimentazione. La sala al piano superiore presenta progetti legati al paesaggio, inteso sia in senso stretto come territorio sia nel senso più ampio di ambiente sociale, luogo anche simbolico di ricerca visiva e ibridazione dei linguaggi.

Le serie in mostra:
Olivo Barbieri, Flippers, 1977-1978;
Marina Ballo Charmet, Vignate, 1994;
Günter Brus, Ana, I, 1964
Ezio Colanzi, Spazio vuoto, 1998-2001;
Mario Cresci, Un po’ di terra in cielo un po’ di cielo in terra, 1973;
Gilbert Fastenaekens, Nocturne, 1980-1982;
Luigi Gariglio, 2 a.m. A Family Business Society, Finlandia 2006;
Mario Giacomelli, Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, 1981-1983;
Paul Graham, Untitled, 1998;
Tancredi Mangano, In urbe, 2001;
Floris Neusüss, Fotogramm, 1965-1969;
Alessandra Spranzi, Il Velo, 2007;
Hans Van der Meer, European fields. The Landscape of Lower League Football, 1996-2005.

Vi metto alcune foto che ho scattato durante la visita, sperando di invogliarvi a visitare il Museo per chi ancora non c’è stato. L’ingresso è libero.

 

Informazioni e contatti

FONDAZIONE MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA
Villa Ghirlanda, via Frova 10
20092 Cinisello Balsamo – Milano Italia

Tel +39 02.6605661
Fax +39 02.6181201
Email info@mufoco.org
Sito web www.mufoco.org

Biblioteca
Tel 02 66056628
Email biblioteca@mufoco.org

Archivio
Tel 02 66056635
Email m.cerletti@mufoco.org
Web mfc.itc.cnr.it

Visite guidate
Tel 02 66056631
Email servizioeducativo@mufoco.org


Buona visita!
Gianluca

Europeana, gigantesco archivio fotografico europeo

Il progetto sembra molto interessante e non riguarda solo la Fotografia.

2300000 le immagini fotografiche raccolte da 54 paesi.

Ho trovato immagini dell’ottocento, stupende e sono scaricabili.

Se volete curiosare entrate qui

Sono coinvolti della raccolta più di 50 paesi europei. La ricerca può essere svolta sia per soggetto che per autore.

Qui le istituzioni che hanno collaborato.

Le immagini che ho provato a scaricare sono giustamente segnalate come non riutilizzabili perché coperte da copyright, anche se il motore ti permette di effettuare il download.

Spero troviate l’archivio ricco di spunti per ricerche o idee. Ciao Sara

 

Senza titolo-1

Piccolo archivio fotografico, grandi risultati.

 

Ecco un bell’esempio di archivio storico fotografico gestito dalla Fototeca Tifernate. Quando mi imbatto in fotografie “d’epoca” mi chiedo sempre chi siano le persone ritratte, da dove vengono, cosa hanno fatto nella loro vita.  La Fototeca Tifernate, sorta nel 2001, continua a inserire nuove immagini nel suo sito. Sono già oltre 10.000, provenienti da numerosissimi fondi di archivio di famiglie altotiberine, di associazioni, di aziende e di enti pubblici e privati. Un patrimonio di fotografie selezionate e di grande interesse storico e sociale, che documentano oltre un secolo di vita, dagli anni ’80 dell’Ottocento. Sono a disposizione di tutti, on-line: basta accedere al sito della Fototeca (www.archiphoto.it) ed entrare nel suo Archivio Storico. Le immagini sono state archiviate con criteri scientifici, inserendo tutte le informazioni disponibili e rendendone possibile la ricerca per “parole chiave”. Spesso però, di una fotografia si hanno solo la data, il luogo e la descrizione dell’evento; manca invece l’identificazione di tutte le persone ritratte. Operazione interessante è quella di mostrare le foto nella speranza che durante le visite alla mostra, la gente possa riconoscere e indicare dettagli in più sui luoghi e le persone ritratte. Questo si chiede con questa quarta edizione di “Chi èno?”, si invitano i concittadini a contribuire a dare un nome a quanti compaiono nei gruppi fotografici esposti nella mostra. Il frutto di questo lavoro collettivo di identificazione servirà poi a integrare ed arricchire le didascalie di ciascuna immagine nel sito. http://archiphoto.it/new/it/fototeca.php

Didascalie delle fotografia

001 Negozio di Città di Castello (1893)

002 Fabbri ferrai della campagna alto tiberina (anni ’30).

003 Processione del Corpus Domini (1896).

004 Giovani contadini durante la mietitura (anni ’20).

005 Scampagnata lungo il Tevere (anni ’30).

006 Cacciatori di Città di Castello (anni ’30).

007 Tipografia Grifani-Donati (1942).

008 Ferrovieri della Società Appennino Centrale (1903).

009 Squadra di football di Città di Castello (anni ’20).

010 Tabacchine della Fattoria Autonoma Tabacchi di Città di Castello (1933).

011 Macelleria di Città di Castello (anni ’30).

012 Classe elementare tifernate (1939).

013 Lavandaia al Tevere (1955).

014 Enzo Ferrari a Monza (1924).

015 Fausto Coppi a Città di Castello (1954).

Il Centro Fotografico Tifernate è nato come libera associazione culturale all’inizio del 1980. Da allora ha avuto un’attività intensa e ininterrotta in diversi ambiti.

1) Mostre collettive dei fotoamatori del territorio. La prima mostra pubblica è stata nel giugno del 1980. Da allora ne sono state realizzate a cadenza praticamente annuale. Dal 2001 il Centro Fotografico Tifernate propone la produzione artistica dei soci anche nel suo sito web.

2) Attività didattica per avvicinare il pubblico alla fotografia. Il primo corso di fotografia fu organizzato proprio a pochi mesi dalla fondazione del club. La sua vocazione didattica mira a rendere partecipi i concittadini delle opportunità che offre la fotografia, coinvolgendoli in un’attività artisticamente e socialmente gratificante. Anche in virtù del successo dei corsi di fotografia, l’associazione ha avuto nel tempo un costante afflusso di nuovi soci.

3) Mostre fotografiche e documentarie retrospettive su vari aspetti della storia del territorio; ricerca, recupero e valorizzazione di fondi fotografici privati per costituire, insieme ai fondi pubblici, un patrimonio iconografico finalizzato alla conservazione della Memoria storica.

            Proprio nel contesto di questo filone di attività, il Centro Fotografico Tifernate ha promosso nel 2001, insieme al Comune di Città di Castello e al altri istituti locali (la Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello, il Centro di Formazione Professionale “G. O. Bufalini” e il Lions Club), la Fototeca Tifernate On Line. Da allora la gestisce a nome degli enti promotori e a beneficio dell’intera comunità.

            La Fototeca Tifernate raccoglie il patrimonio di immagini raccolto in una capillare ricerca nel territorio e in occasione di mostre retrospettive di grande impatto allestite dall’associazione sin dal 1983: “Ieri, il Tevere”, “Il carnevale tifernate”, “La storia del movimento dei lavoratori nell’Alta Valle del Tevere”, “Le trasformazioni dei paesaggio urbano”, “L’Alta Valle del Tevere in cartolina”, “Il fascismo e la Liberazione a Città di Castello”, “Enrico Hartmann fotografo nell’Altotevere”, “Il fascismo a Città di Castello”, “L’Alta Valle del Tevere e la Grande Guerra”, “Il Risorgimento a Città di Castello”, “La Fattoria Autonoma Tabacchi nei suoi 100 anni”, “Il centenario della Pinacoteca Comunale di Città di Castello”. Recentemente si è reso disponibile per il riversamento nella Fototeca l’immenso patrimonio di immagini dello Studio Fotografico Giuseppe Tacchini, donato alla città dalla famiglia.

            Il Centro Fotografico Tifernate considera dunque prioritaria la conservazione della Memoria storica di Città di Castello e del suo territorio. La Fototeca Tifernate si è ormai affermata come strumento di conservazione e di valorizzazione della Memoria storica altotiberina. Vi sono state già inserite ben oltre 10.000 e altre stanno per essere inventariate dai nostri archivisti, che operano secondo criteri scientifici condivisi con la Soprintendenza Archivistica per l’Umbria.

Ciao! Sara