Ciao! Tempo fa vi avevo presentato una fotografa russa che mi aveva molto colpito, Evgenia Arbuagaeva. Oggi ve ne propongo un’altra, Elena Anosova, che a mio parere fa delle foto eccezionali. Io la adoro. In effetti ha ricevuto anche premi piuttosto importanti, quindi magari la conoscete già o l’avevate vista in qualche mostra. Io avevo avuto modo di ammirare un suo progetto, qualche anno fa, al Festival della Fotografia Etica di Lodi.
Che ne dite? Piace anche a voi?
Anna




















Elena Anosova (nata nel 1983) è un’artista che lavora con la fotografia documentaria ed artistica, con video, archivi e installazioni. Nativa della ragione di Baikal (Russia, Siberia), è attualmente basata tra Irkutsk e Mosca. E’ membro di MAPS (un collettivo internazionale di fotografi nda). Insegna arti visive (Mosca e San pietroburgo) presso diversi istituti: Rodchenko Art School, School of Visual Arts, The Russian Presidential Academy of National Economy and Public Administration, Academy Fotografika
La parte più importante della sua attività professionale è dedicata ai progetti personali a lungo termine, che sono incentrati sulla vita in istituzioni chiuse, piccole comunità e sull’isolamento. L’impulso a dedicarsi a questo tipo di ricerca nacque come riflesso rispetto alla sua adolescenza trascorsa in un collegio di riabilitazione. Inoltre, Elena Anosova si occupa di indagare le tematiche dei confini, dell’identità e della memoria collettiva nel territorio della Siberia, e le terre di frontiera dell’Estremo nord, dell’Estremo Oriente Russo e del Mar Baltico.
La Anosova ha vinto diversi premi, tra cui il World Press Photo, Center Project, LensCulture, World.Report Award e altri. I suoi lavori sono stati pubblicati in tutto il mondo, compreso su National Geographic (USA)
La biografia è stata liberamente tradotta dal suo sito
Qua trovate un’intervista ad Elena rilasciata ad International Photography Magazine nel 2016
Tutte le immagini sono coperte dal copyright e appartengono ad Elena Anosova.
Una fotografa molto brava e determinata, i suoi lavori sono molto interessanti, il progetto sull’isola di Olkhon con quella luce diffusa e i grandi spazi é il mio preferito.