Vincitori del World Press Photo 2019

Buongiorno!
Ecco la foto vincitrice del primo premio “Foto dell’anno” al “World Press Photo“.

John Moore “Crying Girl on the Border”

Chi se lo aggiudica è il fotografo americano John Moore dell’agenzia Getty.

L’immagine è stata scattata il 12 giugno sul confine tra Stati Uniti e Messico e ritrae Yanela Sánchez, originaria dell’Honduras, che si dispera mentre la mamma Sandra Sánchez, viene arrestata dalla polizia di frontiera statunitense a McAllen, in Texas.

Nella categoria “Ambiente” Brent Stirton di Getty Images, vince con lo scatto “Akashinga – le coraggiose”, scattata nello Zimbabwe agli “anti bracconieri”.

Brent Stirton “Akashinga-le coraggiose”

Per le “General news” vince Christ McGrath con l’immagine della morte del giornalista saudita Khashoggi.

Jamal Khashoggi. © Chris McGrath, Getty Images

Il premio alla “Storia dell’anno” se aggiudica Pieter Ten Hoopenche ha accompagnato i migranti che hanno attraversato l’America centrale per arrivare al confine con gli Stati Uniti.


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Pieter Ten Hoopen

Diana Markosian vince la categoria “Contemporary issue”. I riti delle giovani donne cubane, sono il suo soggetto;

© Diana Markosian, Magnum Photos
The Cubanitas
Pura a bordo di una decappottabile rosa degli anni Cinquanta, mentre la comunità si riunisce per festeggiare il suo quindicesimo compleanno, a L’Avana, Cuba.
Il quindicesimo compleanno, cioè la quinceañera, è un rito importante che prevede grandi festeggiamenti. Quello di Pura in modo particolare, perché qualche anno prima le era stato diagnosticato un tumore al cervello per cui le avevano detto che non avrebbe superato i 13 anni
World Press Photo

Sara Blesener si è aggiudicata il primo premio nella categoria “Progetti a lungo termine” seguendo i gli addestramenti militari in Russia e negli Stati Uniti.

Sara Blesener

L’italiano Marco Gualazzini, finalista nella categoria foto dell’anno, si aggiudica il primo premio nella categoria ‘Ambiente – Storie’, con il suo reportage dal Ciad.

Bol, Chad, 13th October 2018. Orphaned children, mainly Nigerian refugees, live together as a group in the Koran schools. During the day, they go begging and are known as Almajiri. These children, who live in the Lake Chad basin, are growing up in a constant situation of war, and all they’ve ever known is the weapons and deaths they draw on the walls of the city.
Almajiri is gotten from an Arabic word “Al-Muhajirun” which can be translated to mean a person who leaves his home in search of Islamic knowledge. A severe humanitarian crisis is under way in the Lake Chad basin. Over two million refugees, five million people at risk of food insecurity and 500,000 children suffering from acute malnutrition. Lake Chad has fallen victim to the process of desertification that is threatening the very existence of the peoples who live on its banks and the ecosystem of its waters. Once the fourth-largest lake in Africa, since the 1950s its surface has shrunk by 90%.

Daniele Volpe, prende invece il secondo posto nella categoria “General news”, con la sua immagine di ciò che è rimasto dopo l’eruzione del Volcán de Fuego lo scorso 3 giugno in Guatemala.

Qui tutti i vincitori

Buona visione

Sara

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