Stephen Shore,nato a New York nel 1947, ha imparato e praticato fotografia dall'età di sei anni. Nel 1958, gli venne regalata una copia del libro di Walker Evans, American Photographs. Questo libro ha avuto un effetto
profondo su di lui, introducendolo al linguaggio visivo/descrittivo dei luoghi, che ben conosciamo. All'età di quattordici anni, il suo lavoro fu acquistato da Edward Steichen per la collezione del Museum of Modern Art di New York. Dal 1965 al 1967, Shore ha lavorato nello studio di Andy Warhol, presso la Factory, esperienza formativa che gli ha permesso di sperimentare combinando modalità documentarie e concettuali nello stile caratteristico delle sue immagini. Nel 1971, all'età di ventiquattro anni, Shore fece una mostra personale al Metropolitan Museum of Art. Shore è emerso negli anni '70 come uno dei maggiori esponenti della fotografia a colori, le sue immagini sono scene desolate e liriche del paesaggio nord americano.
Shore ha dimostrato di avere la capacità di trasformare ambienti comuni in opere d'arte avvincenti. Tra il 1973 e il 1979, Shore ha viaggiato in auto attraverso il Nord America, documentando il paesaggio vernacolare adottando un approccio più formale alla fotografia rispetto ai suoi precedenti lavori. Un certo numero di queste immagini sono nel suo importante libro, ormai considerato un classico, Uncommon Places (pubblicato per la prima volta da Aperture nel 1982 e ripubblicato nel 2004 e nel 2007). L'uso che Shore fa della fotocamera di grande formato e l'innovativa stampa a colori lo hanno reso uno dei fotografi più influenti nell'ultima metà del XX secolo.
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Qui il link per il libro Uncommon Places
Ciao a tutti, Sara