Non lo so, questa autrice che ha ottenuto successo ma anche molte critiche, mi lascia perplessa. A metà tra surreale e ironico l’autrice si ritrae. Sembra quasi che ci prenda per il culo, che ci provochi un po’.
«Ma dov’è la provocazione? dice lei. Quello che mostro è giocoso e naturale. Vi provoca il fatto che non rispondo ai canoni. ma la bellezza da sola non mi affascina. Mi interessa di più l’unione di bello e brutto».
Ciao, buon rientro al lavoro…Sara
Mah..onestamente non saprei che dire però non le trovo molto ironiche, sicuramente non giocose e naturali.
Ricordo invece di aver visto, tempo fa, su di un blogfoto che seguo e posta foto di altri fotografi, delle foto di nudo, non ricordo più se anche quelli erano autoscatti, comunque il soggetto era una giovane donna obesa, ma ti assicuro che erano di una bellezza estrema, dolcissime.Se riesco a ritrovare quel post ti mando il link.Serena settimana.
SEcondo me c’è un fondo di autoironia, accompagnata da grande malinconia! Aspetto il tuo link con piacere, grazie, buona giornata!
Trovato!
https://sandroesposito.wordpress.com/2012/04/05/la-bellezza-inconsueta/
anche questi sono autoritratti, ricordavo bene.Mi piacciono di più, ma naturalmente è solo una mia opinione.A presto!
Grazie mille, la pubblico oggi, come confronto! Grazie! sara
Pingback: Jen Davis. Autoritratti. Il rapporto con l’obesità. | MU.SA.
il sito che mette Riyueren, mi piace assai. Trovo le foto morbide, ma allo stesso tempo dirette e forti. parlano della vita di questa donna, come le foto di Iiu Susiraja, dove trovo che abbiano in comune lo sguardo. Nella prima lo trovo triste, pensieroso, ma sicuro non ironico e questo rende le foto morbide anche grazie alla luce. Una luce che mi avvolge nella lettura. Mentre le altre sono scherzose, come se stesse prendendo in giro chi le guarda. Ovviamente questo è un mio parere. Ma se devo essere di pancia preferisco quelle di Jen Davis.
Ciao bella, anche io preferisco il lavoro di Jen, ma partono da presupposti diversi! Baci
Sara