Buongiorno, siamo felici di comunicare che il progetto AMI, continua a gonfie vele e la prossima data disponibile è l’11/12/13 Febbraio 2022 a Roma, presso Officine fotografiche.
Dopo la prima positivissima esperienza, siamo certi di poter scovare altri validi progetti, tra gli amatori che hanno lavorato sul proprio territorio.
Un momento delle letture portfolio tenutesi da Musa Fotografia a Novembre 2022
La fotografia amatoriale testimone dei tempi e spazio di sperimentazioni
A.M.I. è una raccolta di indagini fotografiche sul territorio italiano
Qual è lo stato attuale della ricerca fotografica nel mondo non professionistico?
Può la fotografia amatoriale svolgere anche oggi un ruolo chiave nelle contaminazioni linguistiche?
Nella storia della Fotografia l’amatorialità era considerata terreno di sperimentazioni, permettendo lo
sviluppo delle avanguardie. Oggi invece, dopo la diffusione di massa del mezzo fotografico, l’etichetta di
“fotografia amatoriale” è usata per descrivere uno spazio scarsamente coerente o consapevole. Spesso si
considerano le immagini provenienti da questa sfera destinate a scolorire presto, a non trovare un posto
stabile nell’impianto storico legato al mezzo. L¹idea del fotoamatore è dunque dipinta come antitetica a
quella di autore fotografo.
Ma qual è invece il reale confine tra i due mondi?
A.M.I. vuole cercare il fotografo che usa con coerenza e consapevolezza il linguaggio fotografico,
finalizzandolo a un’indagine specifica sul territorio che possa essere spunto di riflessione per l’intera
collettività, distinguendolo così dalla corrente di semplici esecutori autoreferenziali, appassionati del
mezzo.
È fondamentale far conoscere alle giovani generazioni come avvicinarsi allo strumento fotografico, per
entrare in contatto con la propria cultura ed il contesto sociale in cui vivono. E allo stesso tempo è
fondamentale far dialogare nuovamente questi due mondi, per permettere contaminazioni tra
professionisti e amatori.
Simone Cerio e Sara Munari attraverseranno tutto il territorio italiano raccogliendo, tramite appuntamenti
prestabiliti in città e paesi, attraverso il coinvolgimento di festival, associazioni fotografiche e circoli, i lavori
dei fotografi che vorranno contribuire, raccontando fotograficamente la propria parte di terra. Verranno
stabiliti annualmente itinerari che andranno a coprire tutte le regioni italiane.
Simone cerio e Sara Munari, durante l’incontro
I cambiamenti socio-culturali, il paesaggio, la ricerca intimistica o antropologica saranno le aree tematiche
guida, che porteranno valore di osservazione e studio dell’Italia contemporanea.
Le fotografie del progetto, raccolte durante il viaggio e riprese dai fotografi selezionati, non apparterranno
esclusivamente ad uno spazio discorsivo estetico, il fine che ci siamo posti è quello di dedicare uno spazio
museale e d’archivio originale e itinerante, che potrebbe diventare un ponte tra la fotografia e fruitori di
diversa tipologia. Creare questo corpus d’immagini non permetterà solo di generare documenti legati al
nostro paese, ma piuttosto spronare i giovani fotografi a capire le relazioni tra la fotografia e la storia del
territorio che abitano, della società e della sua evoluzione.
I docenti aiuteranno chi presenterà i progetti, ad affinare lo sguardo e la funzionalità dei propri lavori
attraverso colloqui personali (letture portfolio) e workshop nelle diverse sedi stabilite sul percorso
dell’A.M.I.
I lavori selezionati saranno stampati singolarmente, in un piccolo catalogo, all’interno del quale, insieme
alle fotografie, saranno presentate anche le fasi di sviluppo progettuale: il tutto entrerà a far parte di diritto nella permanente dell’archivio del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo
(MUFOCO) che lo manterrà aperto al pubblico e disponibile per visite di studenti, fotografi, e chiunque
voglia approfondire la conoscenza dell’Italia in tutte le sue sfaccettature.
Durante la presentazione del progetto, Musa fotografia, Novembre 2022
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
1) I due docenti organizzeranno un tour mappato nelle varie città selezionate, in ogni città A.M.I. si fermerà
per 3 giorni.
Ogni tappa sarà così organizzata:
Una serata di presentazione del progetto, tramite coinvolgimento circoli fotografici. Sara e Simone
presenteranno il progetto A.M.I. al pubblico, tentando di sensibilizzare i presenti sull’importanza
dell’archivio e dell’indagine territoriale.
Una lettura portfolio condivisa volta a migliorare, approfondire o trovare linee guida per la definizione o
chiusura del proprio progetto.
Un workshop di fotografia per l’intera giornata, dedicato al tema “PROGETTUALITÁ TRA
DOCUMENTAZIONE E INTERPRETAZIONE”.
2) Fotografi indipendenti o facenti parte di associazioni, scuole di fotografia, università e circoli,
potranno presentare i propri lavori per partecipare alla lettura portfolio e al workshop.
3) Sarà possibile partecipare al progetto A.M.I. anche in modalità ON-LINE, inviando una proposta
Per portare a termine il nostro progetto ci siamo avvalsi della collaborazione dei maggiori esponenti della fotografia italiana amatoriale e professionale. Il Mufoco, Museo di Fotografia Fontemporanea, ospiterà l’archivio AMI, il Festival della fotografia etica, il Photolux, Officine Fotografiche Roma e Il Festival di Fortografia Europea, ospiteranno il progetto e gli incontri. Fiaf(Federazione italiana associazioni fotografiche) ci metterà in contatto coi circoli interessati a collaborare, per creare una connessione tra i due mondi.
Fujifilm Italia al sostegno del progetto A.M.I.
FUJIFILM ITALIA, sempre pronta a incentivare iniziative legate alla fotografia, veste il ruolo di madrina sostenitrice che con la propria esperienza e conoscenza del settore, avrà cura di rendere l’A.M.I. un progetto a lungo termine. FUJIFILM Italia, inoltre, sarà presente in ogni tappa supportando e creando un filo diretto con le nuove generazioni di fotografi, amatoriali, semplici appassionati, o professionisti.
Alla tavola rotonda per la discussione degli avanzamenti in essere, per tutto il periodo del progetto, presenzieranno rappresentanti di ognuna di queste organizzazioni.
La fotografia amatoriale testimone dei tempi e spazio di sperimentazioni
A.M.I. è una raccolta di indagini fotografiche sul territorio italiano
Qual è lo stato attuale della ricerca fotografica nel mondo non professionistico?
Può la fotografia amatoriale svolgere anche oggi un ruolo chiave nelle contaminazioni linguistiche?
Nella storia della Fotografia l’amatorialità era considerata terreno di sperimentazioni, permettendo lo
sviluppo delle avanguardie. Oggi invece, dopo la diffusione di massa del mezzo fotografico, l’etichetta di
“fotografia amatoriale” è usata per descrivere uno spazio scarsamente coerente o consapevole. Spesso si
considerano le immagini provenienti da questa sfera destinate a scolorire presto, a non trovare un posto
stabile nell’impianto storico legato al mezzo. L¹idea del fotoamatore è dunque dipinta come antitetica a
quella di autore fotografo.
Ma qual è invece il reale confine tra i due mondi?
A.M.I. vuole cercare il fotografo che usa con coerenza e consapevolezza il linguaggio fotografico,
finalizzandolo a un’indagine specifica sul territorio che possa essere spunto di riflessione per l’intera
collettività, distinguendolo così dalla corrente di semplici esecutori autoreferenziali, appassionati del
mezzo.
È fondamentale far conoscere alle giovani generazioni come avvicinarsi allo strumento fotografico, per
entrare in contatto con la propria cultura ed il contesto sociale in cui vivono. E allo stesso tempo è
fondamentale far dialogare nuovamente questi due mondi, per permettere contaminazioni tra
professionisti e amatori.
Simone Cerio e Sara Munari attraverseranno tutto il territorio italiano raccogliendo, tramite appuntamenti
prestabiliti in città e paesi, attraverso il coinvolgimento di festival, associazioni fotografiche e circoli, i lavori
dei fotografi che vorranno contribuire, raccontando fotograficamente la propria parte di terra. Verranno
stabiliti annualmente itinerari che andranno a coprire tutte le regioni italiane.
I cambiamenti socio-culturali, il paesaggio, la ricerca intimistica o antropologica saranno le aree tematiche
guida, che porteranno valore di osservazione e studio dell’Italia contemporanea.
Le fotografie del progetto, raccolte durante il viaggio e riprese dai fotografi selezionati, non apparterranno
esclusivamente ad uno spazio discorsivo estetico, il fine che ci siamo posti è quello di dedicare uno spazio
museale e d’archivio originale e itinerante, che potrebbe diventare un ponte tra la fotografia e fruitori di
diversa tipologia. Creare questo corpus d’immagini non permetterà solo di generare documenti legati al
nostro paese, ma piuttosto spronare i giovani fotografi a capire le relazioni tra la fotografia e la storia del
territorio che abitano, della società e della sua evoluzione.
I docenti aiuteranno chi presenterà i progetti, ad affinare lo sguardo e la funzionalità dei propri lavori
attraverso colloqui personali (letture portfolio) e workshop nelle diverse sedi stabilite sul percorso
dell’A.M.I.
I lavori selezionati saranno stampati singolarmente, in un piccolo catalogo, all’interno del quale, insieme
alle fotografie, saranno presentate anche le fasi di sviluppo progettuale: il tutto entrerà a far parte di diritto nella permanente dell’archivio del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo
(MUFOCO) che lo manterrà aperto al pubblico e disponibile per visite di studenti, fotografi, e chiunque
voglia approfondire la conoscenza dell’Italia in tutte le sue sfaccettature.
CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
1) I due docenti organizzeranno un tour mappato nelle varie città selezionate, in ogni città A.M.I. si fermerà
per 3 giorni.
Ogni tappa sarà così organizzata:
Una serata di presentazione del progetto, tramite coinvolgimento circoli fotografici. Sara e Simone
presenteranno il progetto A.M.I. al pubblico, tentando di sensibilizzare i presenti sull’importanza
dell’archivio e dell’indagine territoriale.
Una lettura portfolio condivisa volta a migliorare, approfondire o trovare linee guida per la definizione o
chiusura del proprio progetto.
Un workshop di fotografia per l’intera giornata, dedicato al tema “PROGETTUALITÁ TRA
DOCUMENTAZIONE E INTERPRETAZIONE”.
2) Fotografi indipendenti o facenti parte di associazioni, scuole di fotografia, università e circoli,
potranno presentare i propri lavori per partecipare alla lettura portfolio e al workshop.
3) Sarà possibile partecipare al progetto A.M.I. anche in modalità ON-LINE, inviando una proposta
Per portare a termine il nostro progetto ci siamo avvalsi della collaborazione dei maggiori esponenti della fotografia italiana amatoriale e professionale. Il Mufoco, Museo di Fotografia Fontemporanea, ospiterà l’archivio AMI, il Festival della fotografia etica, il Photolux, Officine Fotografiche Roma e Il Festival di Fortografia Europea, ospiteranno il progetto e gli incontri. Fiaf(Federazione italiana associazioni fotografiche) ci metterà in contatto coi circoli interessati a collaborare, per creare una connessione tra i due mondi.
Fujifilm Italia al sostegno del progetto A.M.I.
FUJIFILM ITALIA, sempre pronta a incentivare iniziative legate alla fotografia, veste il ruolo di madrina sostenitrice che con la propria esperienza e conoscenza del settore, avrà cura di rendere l’A.M.I. un progetto a lungo termine. FUJIFILM Italia, inoltre, sarà presente in ogni tappa supportando e creando un filo diretto con le nuove generazioni di fotografi, amatoriali, semplici appassionati, o professionisti.
Alla tavola rotonda per la discussione degli avanzamenti in essere, per tutto il periodo del progetto, presenzieranno rappresentanti di ognuna di queste organizzazioni.
Seconda edizione per il premio Romano Cagnoni Award, premio internazionale di fotogiornalismo per fotografi di tutto il mondo che potranno partecipare fino al 15 novembre 2021.
Promosso dalla Fondazione Romano Cagnoni, in collaborazione con Photolux Festival, il Premio nasce nel 2019, in memoria del grande fotoreporter Romano Cagnoni (1935-2018), con l’intento di supportare i fotografi che indagano, con profondità e partecipazione, argomenti legati alla condizione umana, al cambiamento sociale e ambientale, alle crisi umanitarie e alla violazione dei diritti umani nel mondo.
Il Premio è promosso dalla Fondazione Romano Cagnoni, in collaborazione con Photolux – Festival Internazionale di Fotografia.
Romano Cagnoni Award
Il Romano Cagnoni Award, diretto da Benedetta Donato, si svolge con cadenza biennale con l’obiettivo di sostenere i fotografi che indagano, con profondità e partecipazione, argomenti legati alla condizione umana, al cambiamento sociale e ambientale, alle crisi umanitarie e alla violazione dei diritti umani nel mondo.
Selezionato da una giuria internazionale, il vincitore riceverà:
• un premio di € 5.000
• una scultura simbolo del RCA
• una mostra prodotta ed esposta durante il Photolux Festival
• la pubblicazione del lavoro nel catalogo ufficiale della manifestazione
anche questo mese l’appuntamento con le mostre è quanto mai ricco.
E non dimenticate di dare un’occhiata alla nostra pagina dedicata, sempre aggiornata.
Anna
MIMMO JODICE | OPEN CITY/OPEN WORK
‘Il mio mestiere non è fotografare. Il mio mestiere è vedere.’ Mimmo Jodice
Vistamarestudio è lieta di presentare Mimmo Jodice: Open City/ Open Work, a cura di Douglas Fogle, la prima personale dell’artista in galleria a Milano.
La mostra traccia un collegamento fra i primi esperimenti di Mimmo Jodice con la fotografia negli anni ’60 e le prime incursioni nella sua Napoli.
‘Mimmo Jodice crea ciò che comunemente viene chiamata fotografia. Ma lo si può davvero considerare un fotografo? Forse sarebbe meglio definirlo un visionario che utilizza la macchina fotografica nella sua esplorazione del mondo. Jodice ha trascorso buona parte degli ultimi sessant’anni utilizzando la macchina fotografica per guardare il mondo da molteplici e diverse prospettive. I suoi primissimi esperimenti risalgono agli anni Sessanta e rivelano un’attrazione rivoluzionaria per l’aspetto materico della fotografia – le proprietà quasi alchemiche della carta fotografica, le soluzioni reagenti, l’ingranditore e tutta l’attrezzatura della camera oscura. Infatti, le sue prime immagini non sono altro che sperimentazioni, volte a creare quello che, nel 1962, Umberto Eco definì “Opera aperta”, piuttosto che convenzionali riproduzioni documentaristiche del mondo.
Questa loro apertura, sia formale sia contenutistica, permette molteplici interpretazioni e lascia spazio a una poetica sperimentale d’avanguardia e, al tempo stesso, inaspettatamente umana. Mimmo Jodice: Open City/Open Work traccia un collegamento fra i primi esperimenti con la fotografia – i paesaggi architettonici strappati e ricomposti – e il primo tentativo di Jodice di “guardare” Napoli, la sua città natale, nella serie Teatralità quotidiana a Napoli, dell’inizio degli anni Settanta. Queste fotografie si avvicinano all’antropologia – immagini di feste popolari, manicomi, fabbriche, ecc.- per poi virare e aprirsi verso una poetica fatta di architetture e delle persone che vi abitano. Forma e contenuto si legano e si intrecciano nello sguardo di Jodice sulla città come organismo vivente e vitale, dagli angoli e i materiali più svariati: poesia visiva della vita di ogni giorno.’ Douglas Fogle
9 SETTEMBRE – 9 NOVEMBRE 2019 – Vistamarestudio – Milano
Le mostre di Photolux
L’edizione 2019 del famoso festival internazionale di fotografia, quest’anno a tema Mondi e che ogni due anni si tiene a Lucca, si preannuncia più ricca che mai.
Tra le innumerevoli mostre distribuite nelle varie location della città, ve ne segnaliamo alcune, ma date un occhiata all’intero programma, perchè ne vale davvero la pena.
2:56 am |To The Moon And Back
VP AGNEW AND LYNDON JOHNSON FOLLOWING LIFTOFF
Abbas | The Iranian Revolution 1979
IRAN: TEHRAN January 25, 1979.
After a demonstration at the Amjadiyeh Stadium in support of te Constitution and of Shapour BAKHTIAR, who was appointed Prime Minister by the Shah before the left the country, a woman, believed to be a supporter of the Shah is mobbed by a revolutionary crowd.
See also ABA1979006W00011/05AR
Magnum Revolution
CZECHOSLOVAKIA. Prague. August 1968. Warsaw Pact troops invasion.
Davide Monteleone – The April Theses
Sassnitz, Germany – November 2016. From here Lenin embarked on a ferry to reach Sweden. The ferry to Trolleborg, iLENIN#4. *** GENERAL CAPTION: In March 1917 Vladimir Ilych Ulyanov (LENIN) was leaving exiled and in poverty in Zurich. Within eight months he assumed the leadership on 16000000 people occupying one sixth of inhabited surface of the world. On April 9th 1917, with the support of German authorities, at that time in war with Russia, he travelled back to his own country on a train across Germany, Sweden and Finland to reach Finland Station in St. Petersburg on April 17th where he started the first step to Soviet Power. 100 year later I recreated and reacted on a real non-invented trip Lenin’s epic journey, on the base of archival documents and historical books including “To Finland Station” by Edmund Wilson and “The sealed train” by Michael Pearson. ***ALL THE PICTURES OF THIS PROJECT REFERS TO HISTORICAL EVENTS HAPPENED 100 YEARS AGO BUT I TOOK THE LIBERTY TO INTERVENE ON SOME OF THE PICTURES DIGITALLY AND ANALOGICALLY TO BETTER REPRESENT THE HISTORICAL FACT AND MY PERSONAL PHOTOGRAPHIC VISION.
Joan Fontcuberta | Gossan: Mars Mission
Dal 16 novembre all’8 dicembre – Lucca – Sedi varie
Senza dubbio, Vivian Maier può essere considerata una delle prime poetesse della contemporanea fotografia a colori.Joel Meyerowitz
A partire dal 24 ottobre 2019 arriva a Forma Meravigli, Milano, la mostra Vivian Maier. A colori a cura di Alessandra Mauro, realizzata in collaborazione con la Howard Greenberg Gallery di New York. Resterà aperta fino al 19 gennaio 2020. Forma Meravigli è una iniziativa di Fondazione Forma per la Fotografia in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano e Contrasto.
Per la prima volta in mostra un’inedita selezione di scatti a colori della ormai celeberrima “tata fotografa”, molti dei quali mai esposti al pubblico, che raccontano il quotidiano americano tra gli anni Cinquanta e la metà dei Settanta. L’ironia, il calore umano, il paesaggio urbano, i ritratti, i bambini: Maier ha il dono di essere l’obiettivo invisibile per le strade di Chicago e New York, componendo un racconto che ha il carattere di una rivelazione.
Accompagna l’esposizione un libro pubblicato da Contrasto.
24 ottobre 2019 – 19 gennaio 2020 – Forma Meravigli – Milano
Domenica 27 ottobre 2019 alle 12 sarà inaugurata presso il Civico Museo Revoltella l’imperdibile mostra Life’s a Beach di Martin Parr, promossa dal Comune di Trieste in collaborazione con il festival Trieste Photo Days 2019 e Magnum Photos. Martin Parr in persona sarà presente all’inaugurazione, subito dopo l’incontro con il pubblico che terrà alle 11 presso l’Auditorium del Museo.
Sul suolo del Regno Unito è impossibile trovarsi a più di 120 chilometri di distanza dal mare. Con un tale sviluppo costiero, non sorprende il fatto che in Gran Bretagna le foto in spiaggia rappresentino una tradizione ben radicata. Sulle spiagge britanniche le persone si rilassano, si sentono sé stesse e fanno sfoggio di tutti quei segnali del comportamento vagamente eccentrico che viene associato agli abitanti di quel paese. Se negli Stati Uniti vi è una tradizione consolidata di street photography, nel Regno Unito c’è… la spiaggia. Da diversi decenni le fotografie di Martin Parr documentano tutti gli aspetti di questa tradizione, con primi piani di bagnanti intenti a prendere la tintarella, ma anche immagini che raccontano i tuffi in mare o l’immancabile picnic. La carriera internazionale di Parr è stata lanciata dal suo noto libro del 1986, The Last Resort (titolo che suona più o meno come “l’ultima spiaggia”), che ritraeva la decadenza delle spiagge di New Brighton, località turistica vicino a Liverpool. Tuttavia, meno noto è il fatto che la sua ossessione si sia estesa al resto del mondo. In questa nuova collezione troviamo fotografie scattate anche in paesi lontani quali Cina, Argentina e Tailandia. Pubblicato nel 2012 in occasione di una mostra presentata per la prima volta al Lyon Photo Festival, questo libro dimostra l’impegno di Parr nei confronti del suo soggetto preferito, in cui le assurdità e bizzarrie dei comportamenti nazional-popolari si fondono perfettamente. Ci diletteremo nel vedere come i vari paesi dell’America Latina presentino un senso della moda da spiaggia completamente differente, dai costumi succinti del Brasile alle riserve naturali del Messico, fino al momento dell’infuso chiamato “mate” che si beve in Uruguay. Non poteva mancare l’aspetto commerciale, dal momento che la spiaggia è da sempre uno dei luoghi dove si può trovare in vendita praticamente qualsiasi cosa, dai servizi di un “pulitore di orecchie” a Goa, India, al pesce grigliato in Cile, ma anche gli spaghetti precotti in Cina. In questo libro Parr dà il meglio di sé, confermando i cliché, sorprendendoci con immagini che catturano istanti di assurdità, ma sempre traendo godimento dai rituali e dalle tradizioni che si associano alla vita da spiaggia in giro per il mondo.
Dal 27 ottobre 2019 al 6 gennaio 2020 – Museo Revoltella – Trieste
La VisionQuesT 4rosso è lieta di iniziare la stagione
2019-2020 presentando per la prima volta in Italia #DRAFT #RUSSIA di Dmitry
MARKOV a cura di Nicolas Havette.
Markov nasce nel 1982 a Pušhkin, una piccola città nella
giurisdizione di San Pietroburgo, è fotografo, assistente sociale, giornalista,
e ha lavorato come volontario e tutore nella regione di Pskov in un collegio
per bambini mentalmente disabili e nel villaggio per bambini Fedkovo.
La fotografia arriva tardi nella sua vita ma da allora è
diventata un partner, una compagna quotidiana, un punto di riferimento in tutta
la sua vita fatta di alti e bassi.
Le oltre trenta immagini in mostra sono la continua
documentazione di Markov della vita quotidiana nella provincia russa attraverso
la quale egli intreccia una narrazione di vulnerabilità umana, dipendenza,
candore e pathos. Dmitry lancia il suo flusso costante di immagini usando, come
specchio, le popolazioni sottorappresentate in Russia.
Markov usa consapevolmente la fotografia sicuramente non
solo come testimonianza, ma anche per se stesso. Con un’onestà a volte
disarmante, condivide con noi le sue contraddizioni e le sue debolezze. Osserva
il mondo, cercando di trovare il proprio posto e con la forza delle sue
immagini riesce a farci conoscere la sua vita. Le persone che fotografa
diventano immediatamente parte della sua storia, della sua famiglia.
Osserva come osserva se stesso, senza condiscendenza e
senza giudizio morale. Documenta la sua vita come figlio del suo tempo e
condivide su Instagram tutte le immagini scattate con lo smartphone. Solo un
uomo solo può, con le sue affascinanti immagini quotidiane creare un
autoritratto così a lungo termine, cercando se stesso attraverso la presenza
degli altri L’apertura e la mancanza di moralismo su un argomento cosi
complicato – la vita delle persone che, per vari motivi, si sono trovate dall’altra
parte, quelle che di solito vengono chiamate marginali -, è ammirevole. Questo
progetto proviene da lì, dal passato collettivo della Russia con le sue gioie e
i suoi problemi comuni.
8 ottobre 2019 – 30 novembre 2019 – VisionQuesT 4rosso – Genova
Mercoledì 30 ottobre apre al pubblico nella
Project Room di CAMERA la mostra “Tommaso Bonaventura. 100 marchi –
Berlino 2019”, un progetto artistico del fotografo Tommaso Bonaventura,
sviluppato in collaborazione con la curatrice Elisa Del Prete, in occasione dei
30 anni dalla caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989).
La mostra propone il racconto del
Begrüssungsgeld, il denaro di benvenuto che dal 1970 al dicembre 1989 i
cittadini della DDR ricevevano quando entravano nella Germania Ovest per la
prima volta. Questa vicenda offre un pretesto per interrogarsi su un grande
cambiamento epocale a partire da un punto di osservazione che privilegia le
storie private e familiari, restituendole attraverso un duplice racconto:
fotografico e video.
La mostra è frutto di una collaborazione tra
diverse istituzioni e si articola in più sedi: a Torino, a CAMERA – Centro
Italiano per la Fotografia e al Museo del Risparmio, a Trento, nella sede Le
Gallerie della Fondazione Museo storico del Trentino e a San Vito al Tagliamento
nella chiesa di San Lorenzo grazie alla collaborazione con il CRAF – Centro
Ricerca e Archiviazione della Fotografia.
Il catalogo è stato realizzato grazie al sostegno dell’Archivio Storico Istituto Luce.
30 ottobre – 6 gennaio 2020 | Project Room – CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Torino
“Secondo capitolo è un progetto che sto seguendo da qualche anno e che mi ha consentito di conoscere persone meravigliose. Persone provenienti da altre nazioni, che hanno scelto più o meno consapevolmente, di vivere in Italia.
Ho scelto di cominciare a raccontare le storie di queste persone circa due anni fa, momento in cui l’emergenza migranti sembrava aver raggiunto il culmine. Le notizie delle migliaia di morti nel Mediterraneo entravano con la forza di una sofferenza pervasiva nel mio quotidiano “quieto vivere”, un vero pugno nello stomaco. Ovunque anche molto lontano dai punti di ingresso dei migranti nel nostro Paese, venivano creati dei campi di accoglienza ed improvvisate soluzioni per ospitare questa gente in fuga. In fuga dalle guerre, da conflitti etnici, persecuzioni o mancato riconoscimento di diritti essenziali, in cerca di un futuro.
Mi piace pensare al futuro in termini di miglioramento, di civiltà e di opportunità. Da qui la decisione di rappresentare storie positive, a testimonianza di una possibilità concretamente realizzata, e la scelta di mostrare queste persone nei loro luoghi di lavoro o nello svolgimento delle attività di cui si occupano.
Akolé, Arsène, Edda, Edo, Florentin, Gentiana, Imad, Kossi, Léon, Momo, Paul, Sun An Chi e Vicky sono originari di diverse parti del mondo, ma stanno scrivendo il secondo capitolo della loro vita in Italia. Qualcuno ci è arrivato per scelta, qualcun altro per pura casualità, qualcuno da clandestino, qualcun altro con sistemi meno rischiosi. Ma tutti loro hanno deciso di restare, ritagliandosi un proprio spazio e ognuno a modo suo sta contribuendo a far crescere e rendere migliore il nostro paese, scrivendo il secondo capitolo della propria vita in Italia.
La forza positiva di queste immagini vuole sovrapporsi al pregiudizio e alla pigra consuetudine, cieca davanti al valore silenzioso delle persone di buona volontà.” Anna Brenna
Dal 14 novembre all’8 dicembre 2019 – Museo Plessi – Brennero
Peter Hujar – Speed of Life
The life and art of Peter Hujar (1934–1987) were rooted in downtown New York. Private by nature, combative in manner, well-read, and widely connected, Hujar inhabited a world of avant-garde dance, music, art, and drag performance. His mature career paralleled the public unfolding of gay life between the Stonewall uprising in 1969 and the AIDS crisis of the 1980s.
In his loft studio in the East Village, Hujar focused on those who followed their creative instincts and shunned mainstream success. He made, in his words, “uncomplicated, direct photographs of complicated and difficult subjects,” immortalizing moments, individuals, and subcultures passing at the speed of life.
From 15 October 2019 until 19 January 2020 – Jeu de Paume, Paris All info here
TRA CIELO E TERRA. Il paesaggio lombardo attraverso gli occhi dei santi
Grazie alle 2.921
fotografie raccolte nel corso del progetto di fotografia partecipata Tra cielo
e terra, promosso dal Museo di Fotografia Contemporanea, la mostra presenta un
variegato spaccato del paesaggio contemporaneo, da scorci urbani a panorami da
cartolina. Lo sguardo, immutato forse anche da secoli, è quello dei santi che
dimorano nelle edicole votive, mentre lo scenario che si presenta loro di
fronte è mutevole: alcuni di essi hanno ancora oggi come orizzonte campagne
estese, fiumi e colline, altri si trovano invece a sorvegliare rotonde,
parcheggi o cantieri.
Avviato nella
primavera 2019, il progetto Tra cielo e terra – dell’artista Claudio Beorchia
(Vercelli, 1979), ideato e curato da Matteo Balduzzi – ha invitato tutti gli
abitanti della Lombardia a osservare e fotografare il paesaggio dal punto di
vista dei santi che sui quei territori vigilano da tempo. Grazie
all’attivazione di 9 poli culturali che hanno consentito di raggiungere in
maniera capillare l’intero territorio regionale, oltre 200 persone hanno
risposto caricando sulla piattaforma ideata e gestita da Fondazione Rete Civica
di Milano (tracieloeterra.opendcn.org) le fotografie delle rispettive città o
dei luoghi che hanno visitato tra fine maggio e i primi di settembre.
Oggi quasi 3 mila
coppie di immagini – i santi e le viste che hanno di fronte – assumono la forma
di una mostra e di un libro che saranno presentati con una serata di festa al
Museo di Fotografia Contemporanea proprio il giorno di Ognissanti, venerdì 1
novembre dalle 16.30.
Si ringraziano
per la collaborazione: Accademia di Belle Arti “G. Carrara” di Bergamo; Casa
Museo Cerveno (BS); Ecomuseo della Postumia (MN); Ecomuseo della Prima Collina
(PV); Ecomuseo di Valle Trompia (BS); EUMM – Ecomuseo Urbano Metropolitano
Milano Nord; MUMI – Ecomuseo Milano Sud; Museo Diocesano di Arte Sacra di Lodi;
Museo Ma*GA di Gallarate (VA); il Consorzio Brianteo Villa Greppi.
Il progetto, sostenuto da Fondazione Cariplo, è stato realizzato in collaborazione con AESS – Archivio di Etnografia e Storia Sociale e Fondazione Ente dello Spettacolo.
2 novembre 2019 – 1 marzo 2020 Museo di Fotografia Contemporanea – Cinisello Balsamo (MI)
studiofaganel presenta Secret Garden di Alessandra Calò, un progetto che mette in relazione la fotografia e la letteratura.
Secret Garden è un’installazione di una serie di scatole nere in cui, all’interno sono collocate antiche lastre negative, raffiguranti ritratti femminili, e piccoli giardini.
Alcune scrittrici contemporanee sono state invitate dall’artista a confrontarsi con una lastra fotografica, con l’immagine di una donna sconosciuta, anonima, e a inventare un racconto che ne immaginasse e tracciasse l’identità.
L’unica indicazione data dall’artista era di sviluppare una narrazione in prima persona, nella forma di un diario che, pertanto, risulta unico ed estremamente attuale per la diversa provenienza, formazione, espressione artistica delle autrici.
L’immagine, di ognuna di queste donne, delineata nella lastra negativa, trasparente, è arricchita dalle ombre del piccolo giardino retrostante che definisce e fa percepire la reale tridimensionalità della scatola.
Secret Garden è la metafora di un paesaggio interiore, un giardino segreto, che si nasconde a prima vista ma che può essere scoperto da chi è capace di andare oltre l’apparenza.
Il progetto viaggia su un doppio binario temporale, poiché le protagoniste sono donne che arrivano dal passato, ri-immaginate nel presente. Ma attraverso queste esistenze frammentarie intende stimolare una riflessione anche su un percorso futuro, da intraprendere o meglio rimarcare, e che coinvolge tutte le donne, verso una maggiore indipendenza ed emancipazione.
A Gorizia presso la galleria studiofaganel sarà esposto per la prima volta un giardino segreto che vede la collaborazione di Alessandra Calò con l’attrice e autrice di teatro Marta Cuscunà. Il giardino di Marta e Alessandra si ispira alla storia di un personaggio realmente vissuto, una donna della resistenza partigiana isontina di nome Ribella Fontanot.
Secret Garden è diventato anche un libro in edizione limitata, pubblicato da Danilo Montanari, con un testo di introduzione di Erik Kessels, che sarà disponibile presso la galleria.
11 ottobre – 29 novembre 2019 – Galleria Studiofaganel – Gorizia
Il Wildlife Photographer of the Year, la mostra di fotografie naturalistiche più prestigiosa al mondo, va in scena anche quest’anno a Milano nei suggestivi spazi della Fondazione Luciana Matalon in Foro Buonaparte 67, dal 4 ottobre al 22 dicembre 2019.
Organizzato dall’Associazione culturale Radicediunopercento di Roberto Di Leo, l’evento è sempre attesissimo e presenta le 100 immagini premiate alla 54a edizione del concorso di fotografia indetto dal Natural History Museum di Londra.
Arrivati da 95 paesi, in competizione 45.000 scatti realizzati da fotografi professionisti e non, che sono stati selezionati, alla fine dello scorso anno, da una giuria internazionale di esperti, in base a creatività, valore artistico e complessità tecnica.
Da ammirare le foto finaliste e vincitrici delle 17 categorie del premio che ritraggono animali rari nel loro habitat, comportamenti insoliti e immagini di sorprendente introspezione psicologica, un incredibile esperienza visiva, composizioni e colori che trafiggono gli occhi da un remoto angolo del deserto, dagli abissi del mare o dall’intricato verde della giungla.
4 OTTOBRE / 22 DICEMBRE – Fondazione Luciana Matalon – Milano
La
Galleria del Cembalo propone dal 25 ottobre 2019 al 18 gennaio 2020 la mostra Dialoghi – Joan Fontcuberta e Paolo Giolinella quale, per la prima
volta, le opere dei due artisti vengono poste in relazione fra loro.
Paolo Gioli (Sarzano, Rovigo, 1942) e Joan Fontcuberta (Barcellona, 1955) sono artisti che da sempre condividono un approccio sperimentale all’indagine della natura e della storia dell’immagine fotografica. Adottando procedure e tecniche diverse, entrambi mettono in discussione la concezione convenzionale della fotografia, approccio che li porta alla realizzazione di opere dai contenuti concettuali profondi e dall’innovativa qualità estetica. In questa mostra, di cui è anche curatore, Joan Fontcuberta desidera rendere omaggio a Paolo Gioli, stabilendo legami tra i rispettivi processi creativi al fine di consentire al visitatore la lettura di uno stimolante dialogo. Il percorso espositivo, sviluppato in tre ampie sale, è concepito in modo da consentire il confronto ravvicinato tra produzioni analoghe per assonanza concettuale, metodo, e in alcuni casi, per coincidenza del soggetto. La prima sala si apre con l’omaggio a due opere emblematiche della Storia dell’Arte che vengono riproposte dal fotografo catalano nella forma di mosaico digitale ‘Googlegram’: View from a Window di Nicéphore Nièpce (1816) e L’origine du monde di Gustave Courbet (1866). Accanto ad esse, sempre in omaggio a Nièpce, vengono presentate alcune polaroid di Gioli trasferite su carta da disegno della “finestra” di Les Gras, mentre in relazione all’opera di Courbetsono proposte tre Autoanatomie di analogo contenuto. Nelle sale successive il gioco di relazioni fra i due artisti prosegue con opere tratte dalle serie Herbarium, Trauma, Deletrix di Fontcuberta confrontate con Lastre, XSconosciuti e Vessazioni di Gioli. Per entrambi gli artisti, si tratta di opere dedicate, nell’ordine, a elementi del mondo vegetale, all’utilizzo e alla rivitalizzazione di vecchie immagini fotografiche, al tema della cancellazione e all’autoritratto. In mostra sono proposti anche alcuni noti video dei due artisti.
dal 25 ottobre 2019 al 18 gennaio 2020 – Galleria del Cembalo – Roma
Un mondo di nevrosi quotidiane, piccole catastrofi, panico, fascino, goffaggine, rivelazioni, orgoglio perduto, finta spavalderia, irritante narcisismo e inaspettata benevolenza. In una cultura in cui tutto sembra esistere solo allo scopo di essere tradotto in immagini, è confortante e allo stesso tempo terribile vedere come questo mondo appare quando non sa di essere fotografato – o perlomeno, com’è nello sguardo di Jeff Mermelstein. – David Campany, da HARDENED
Jeff Mermelstein vive a New York ed è un’icona della street photography. Dopo una lunga carriera di successo con la mitica Leica, negli ultimi anni Mermelstein ha scattato solo con il telefono cellulare (che dichiara abbia consentito una “reinvenzione dello snapshot, una vera svolta”), postando poi le immagini sul suo profilo Instagram.
HARDENED, pubblicato dalla casa editrice britannica Mörel Books sarà lanciato da Micamera in anteprima mondiale il 25 ottobre 2019. Il volume raccoglie 305 immagini scelte e messe in sequenza dal curatore, scrittore e artista David Campany, che le ha selezionate da un corpus di lavoro di oltre 700 fotografie scattate in due anni.
Il libro è una rappresentazione travolgente, piena e cruda della condizione umana, con sullo sfondo le strade di New York. Mermelstein è un voyeur con un sorprendente senso dell’umorismo, capace di cogliere lo straordinario e la bellezza nel banale e il quotidiano.
Grazie alla riflessione intrinseca sulla facilità e superficialità delle connessioni con i social media, HARDENED è un libro di svolta, che mostra il lavoro di un fotografo-antropologo nella nostra era digitalizzata.
Il lancio del libro sarà accompagnato da un’installazione di tutte le 305 fotografie sulle pareti della galleria. Jeff Mermelstein sarà presente all’inaugurazione venerdì 25 ottobre e firmerà le copie del libro.
In occasione della XIII edizione del Festival “Il Rumore del Lutto”, dedicato quest’anno al tema Passaggi, Antica Farmacia + presenta il progetto “Vita brevis, Ars longa” del fotografo di ricerca Paolo Novelli (Italia, 1976), con inaugurazione sabato 26 Ottobre alle ore 19. La mostra, a cura di Chiara Canali, presenta negli spazi cinquecenteschi dell’Antica Farmacia di San Filippo Neri una selezione di dieci scatti tratti dal progetto Vita brevis, Ars longa (2002), una singolare ricognizione visiva di Paolo Novelli all’interno dei camposanti monumentali di mezza Italia, da Venezia a Genova, da Milano a Roma. Un progetto che va oltre la semplice documentazione delle sculture, per proporre immagini in cui le opere perdono la loro natura marmorea per assumere intensità ed espressioni incredibilmente vivide e reali. L’intento è quello di “umanizzare” le statue, portando alla luce i moti espressivi dell’anima attraverso un gioco di contrasti chiaroscurali che incide le masse plastiche e rende i volti estremamente icastici e penetranti.
Lo stesso utilizzo dello stile sfocato trasforma l’immagine in un ritratto dai chiari connotati pittorici, che confonde i confini tra i vari medium e rimanda alla vera natura del linguaggio fotografico, che è quello di essere una “scrittura con la luce”. Questo significa, per il fotografo, acquisire la consapevolezza del ruolo della luce, che è in grado di restituire enfasi emotiva a chi guarda le immagini. Paolo Novelli ha atteso con pazienza, in luoghi semibui, la luce naturale sufficiente ad ottenere i contrasti necessari ad uno sguardo eloquente e profondamente partecipato.
L’esposizione, attraverso ritratti di forte impatto, richiama l’attenzione verso lo stato di abbandono e di degrado, presente in molti camposanti italiani, di questo prezioso patrimonio artistico, vittima dei tabù più sterili della contemporaneità dovuti alla sua collocazione: il camposanto. Paolo Novelli opera dal 1997 attenendosi rigorosamente alla ripresa analogica in bianco e nero e alla stampa a mano su pellicola, senza uso di flash o filtri. Il suo percorso artistico affronta una fotografia essenziale, senza tempo e senza luogo, sintetizzata, non a caso, da Giovanni Gastel come “fotografia della solitudine”. Il progetto all’Antica Farmacia + di Parma si sviluppa in concomitanza con l’importante esposizione di Paolo Novelli “La Fotografia come differenza”, in corso alla Triennale Milano fino al 3 novembre 2019; una selezione di 40 scatti appartenenti a cinque progetti del fotografo e si concentra sul periodo 2002-2013 con l’intento di evidenziare la nascita e il consolidamento dello stile personale di Novelli.
ANTICA FARMACIA + – Parma – 26 Ottobre – 10 Novembre 2019
TECNOSFERA: L’UOMO E IL COSTRUIRE – FOTO / INDUSTRIA 2019
L’unica Biennale al mondo dedicata alla fotografia dell’Industria e del Lavoro propone al pubblico per questa edizione 11 mostre: 10 allestite in luoghi storici della città e Anthropocene al MAST. Protagonista di Foto/Industria 2019 è il tema del costruire: un‘azione cruciale, intimamente radicata nella natura della specie umana che viene qui esplorata a tutto tondo, dalle sue radici storiche e filosofiche agli inevitabili risvolti scientifici. È questa attività che dà forma alla tecnosfera: l’insieme di tutte le strutture che gli esseri umani hanno costruito per garantire la loro sopravvivenza sulla terra. Con un peso stimato di decine di miliardi di miliardi di tonnellate, questo strato artificiale al di sopra della crosta terrestre è stato definito Tecnosfera dal geologo Peter Haff. La Fondazione MAST ha affidato la direzione artistica a Francesco Zanot per portare avanti il progetto della Biennale iniziato nel 2013 da François Hébel. La Fondazione MAST rinnova il suo impegno nel coinvolgere la città e la comunità in questo progetto culturale che permette attraverso la forza narrativa delle immagini di moltiplicare gli sguardi sul mondo.
La quarta edizione di Foto/Industria presenta celebri protagonisti della storia della fotografia, le cui immagini fanno ormai parte di un patrimonio iconico condiviso, grandi artisti contemporanei e giovani autori affermati sulla scena internazionale, alternando tecniche che vanno dagli usi più puri e tradizionali della fotografia alle sperimentazioni più innovative.
Fotografi in mostra: Yosuke Bandai, Lisetta Carmi, David Claerbout, Matthieu Gafsou, Luigi Ghirri, Délio Jasse, André Kertész, Armin Linke, Albert Renger-Patzsch.
Il giorno 2 novembre 2019, alle ore 18, nelle sale della Gallery Annunziata, presso l’Hotel Annunziata, avrà luogo l’inaugurazione della mostra personale “HUGS / abbracci” di Luca Zampini. Saranno in parete 23 fotografie inedite, stampe fine art in grande formato, che narrano per immagini il suo rapporto affettivo con gli alberi.
2 novembre 2019 – 6 gennaio 2020 – Gallery Annunziata Ferrara
Buongiorno a tutti, ecco la selezione dei concorsi e premi in scadenza per il mese di Ottobre 2019.
La diversità è al centro di ciò che significa essere un artista.
L’arte è un potente strumento per evocare il cambiamento sociale. Senza pronunciare una sola parola, gli artisti possono illuminare, educare e influenzare il cambiamento in tutto il mondo. In mostra dal 18 gennaio al 5 aprile 2020 a Bayfront Park, nel centro di Sarasota.
Women Photographers Grant del PHmuseum 2019, giunto alla sua terza edizione, mira a potenziare il lavoro e le carriere di professioniste femminili di tutte le età e di tutti i paesi che lavorano in diverse aree della fotografia. Per partecipare, sei invitata a presentare uno o più progetti incentrati su un tema, una narrazione o un concetto specifici.
Fine Art Photography Awards è uno dei più grandi enti che conferiscono premi alla comunità di artisti con nuove tendenze nel mondo della fotografia. Creato nel 2014, questo concorso è un melting pot per persone in cui la passione, l’interesse, il senso di bellezza e l’apertura alla diversità nella fotografia si scontrano in proporzioni intergalattiche. Alla Fine Art Photography, cerchiamo di trovare artisti e anime uniche che respirino e vivano per la creatività, forniamo una piattaforma di promozione e supporto nella loro ricerca e sviluppo.
Questo concorso si rivolge a individui attivamente in sintonia con le sperimentazioni e le nuove tendenze dell’arte.
Concorso d’arte “Linee di Paesaggio” – scadenza 28 ottobre 2019
Scadenza: 28 ottobre 2019. Narrativa, Poesia,
Sceneggiatura per cortometraggio o Graphic Novel, Fotografia: sono queste le
quattro sezioni in cui si suddivide la prima edizione del concorso d’arte Linee
di Paesaggio, che è stato presentato al pubblico giovedì 14 marzo nella cornice
della III edizione della Giornata Nazionale del Paesaggio indetta dal MiBAC,
Giornata del Paesaggio.
L’obiettivo del concorso è
quello di rafforzare il senso d’appartenenza al proprio territorio attraverso
le più comuni forme artistiche, dando ai giovani creativi che abbiano compiuto
almeno 16 anni d’età la possibilità di fare emergere il proprio talento. Nel
pieno rispetto del tema portante, i partecipanti dovranno presentare delle
opere che contengano, direttamente o metaforicamente, riferimenti al paesaggio,
assumendo come guida la descrizione che, di tale concetto, dà la Convenzione
Europea del Paesaggio che lo definisce come «una determinata parte del territorio,
così come percepita dalle popolazioni».
Gli artisti dovranno essere
abili nel raccontare i legami con la natura umana, il territorio, la storia, la
cultura e la società, facendo emergere punti di forza o criticità che tali
relazioni producono.
La partecipazione al
contest è gratuita, aperta a tutti senza distinzione di cittadinanza o
nazionalità e, per gli elaborati scritti, la lingua ufficiale è l’italiano; per
ogni sezione del concorso verranno scelte, da una commissione esperta
selezionata dagli organizzatori, le tre migliori opere che si aggiudicheranno
rispettivamente il primo, il secondo ed il terzo posto, mentre i premi verranno
corrisposti sotto forma di denaro o in buoni lettura.
La Soprintendenza e il
MiBAC si avvarranno del diritto di pubblicare in formato cartaceo o digitale,
presso un editore o nei propri canali web, i migliori lavori; con la finalità
di valorizzare la cultura del paesaggio e al contempo l’originalità stessa
degli artisti, le opere potranno essere divulgate mediante l’organizzazione di
reading letterari delle opere a carattere testuale ed esposizioni in mostra dei
materiali grafici e fotografici.
Il 15 giugno 2019 prende il via ilPremio Fotografico 2019 che,per celebrare i 180 anni di vita della fotografia, propone il
tema:
“RACCONTARE SE STESSI, RACCONTARE
GLI ATRI”
Fin
dall’inizio la fotografia è stata chiamata a raccontare gli individui, il loro
status e la loro “diversità” attraverso il ritratto e, nel corso della sua storia lunga 180
anni, ha continuato ad essere associata alla rappresentazione delle
persone. Salutata al suo esordio come medium democratico, la fotografia
ha via via soddisfatto il desiderio del
ritratto che una volta era appannaggio dei ricchi e degli aristocratici. Dalla
carta d’identità, alla foto ricordo, la fotografia accompagna la nostra
quotidianità e fornisce ancora oggi la struttura visiva su cui è costruita la
narrazione della propria identità- basti pensare, per esempio al selfie. Nella
ricerca contemporanea la rappresentazione di sé e dell’altro tratta temi legati
al sociale, alla sfera emozionale, al vivere quotidiano, alla cultura,
all’arte, allo sport ai sogni. L’autoritrarsi diventa un gioco di travestimento
e di messa in scena delle diverse immagini del sé.
Il programma Crossing Borders fornisce borse di ricerca internazionali
a autori, cineasti e fotografi che affrontano le attuali problematiche sociali
e cercano di riflettere il loro impatto sulle diverse culture e società
attraverso il loro lavoro. Attraverso il programma Crossing Borders finanziamo
viaggi di ricerca internazionali di autori, cineasti e fotografi:
> dalla Cina (incl. Taiwan, Macao, Hong Kong), India,
Indonesia, Giappone e Vietnam, alla Germania
> dai paesi di lingua tedesca in Europa, Asia e Africa
Accogliamo con favore le domande di autori, cineasti e fotografi
che si interessano a condurre ricerche di prima mano, visitare luoghi autentici
e creare opere che offrano nuove prospettive su altre società. Sono ammesse
opere di una vasta gamma di generi, tra cui prosa letteraria e saggistica,
lavori fotografici, letteratura per bambini e ragazzi, film e documentari e
produzioni radiofoniche o multimediali.
6TH FINE ART PHOTOGRAPHY AWARDS 2019
Fine Art Photography Awards è uno dei più grandi enti
di assegnazione di premi per una comunità di artisti che inaugura un’era di
nuove tendenze nel mondo della fotografia. Creato nel 2014, questo concorso è
un melting pot per persone in cui la passione, l’interesse, il senso di
bellezza e l’apertura alla diversità nella fotografia si scontrano in proporzioni
intergalattiche. Alla Fine Art Photography, cerchiamo di trovare artisti e
anime uniche che respirino e vivano per la creatività, dove forniamo una
piattaforma di promozione e supporto nella loro ricerca di autorealizzazione e
sviluppo. Questo concorso si rivolge a individui attivamente in sintonia con le
sperimentazioni e le nuove tendenze dell’arte. La fotografia di belle arti si
diletta nel fornire una strada alle anime di talento per brandire
l’eccentricità, la varietà, la bellezza e persino la bruttezza del mondo dalla
lente dell’artista. E sì, puoi farlo a modo tuo! Goditi la folle bella fusione
di semplicità e complessità del mondo con noi! Il premio Fine Art Photography
Awards è composto da 20 categorie suddivise per livello professionale e amatoriale:
Competenza, Architettura, Paesaggio urbano, Concettuale, Moda, Arte, Paesaggio,
Natura, Fotografia notturna, Nudi, Tema aperto, Panoramico, Persone,
Fotogiornalismo, Ritratto, Vista sul mare, Fotografia di strada, Viaggi, Fauna
e animali.
Chromatic Awards è un concorso internazionale di fotografia a
colori aperto a professionisti e dilettanti. La partecipazione ai Chromatic
Awards offre non solo prestigio, ma anche l’opportunità di vincere soldi extra
per lo sviluppo della passione. Pertanto, ogni fotografo professionista e
amatore di ogni angolo del mondo è invitato e sollecitato a partecipare alla primissima
edizione di questo prestigioso concorso fotografico internazionale dedicato
alla fotografia a colori in cui 20 categorie saranno giudicate da una giuria
internazionale composta da redattori di riviste, curatori di gallerie, agenti
professionali e altri professionisti del settore. Nei Chromatic Awards 2019
puoi aggiungere le tue foto a 20 diverse categorie divise per le sezioni
Professional e Amateur.
N.B.: Vi ricordiamo come sempre di prestare attenzione prima di candidarvi ai premi. I concorsi da noi pubblicati sono frutto di ricerche su internet e anche se i dati inseriti sono stati selezionati, restano di carattere indicativo e pertanto sta a voi verificare con attenzione i contenuti e i regolamenti prima di partecipare ai premi. Ci scusiamo per eventuali errori di traduzione e trascrizione dei contenuti.
Provateci e in bocca al lupo !
Annalisa Melas
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Buongiorno a tutti, ecco la selezione dei concorsi e premi in scadenza per il mese di marzo.
BigPicture Natural World Photography
Scadenza: 1 marzo 2019
Premi: Montepremi $ 12.000
Fee: $25 fino a 10 invii di singole immagini in qualsiasi categoria; $15 per PhotoStory (5-8 immagini)
Il concorso annuale BigPicture: Natural World Photography incoraggia i fotografi di tutto il mondo a contribuire con il loro lavoro a questa competizione fotografica che celebrerà e illustrerà la ricca diversità della vita sulla Terra e ispirerà l’azione per proteggerla e conservarla attraverso il potere delle immagini. Le immagini vincitrici sono esposte in una delle più prestigiose istituzioni scientifiche del mondo a San Francisco, in California.
Scadenza: 2 marzo 2019
Premi: Pubblicazione sul numero 12
Fee: /
Dopo 10 anni e 10 numeri di stampa, Der Greif ha deciso di esplorare nuovi territori e di cambiare il suo aspetto. Nei nostri numeri futuri, invitiamo gli utenti a lavorare con gli stessi concetti di de- e ricontestualizzare le singole immagini tramite i loro metodi di lavoro individuali.
I curatori e gli editori ospiti della rivista numero 12 Adam Broomberg e Oliver Chanarin stanno cercando esplicitamente immagini fotografiche troppo private, troppo silenziose, troppo violente, troppo politiche, troppo sovversive o troppo esplicite per condividere online. Immagini che non dovrebbero mai appartenere a Facebook, Instagram e altri canali pubblici e social media.
“Il Mediterraneo è un immenso archivio e un profondo sepolcro.” (Predag Matvejevic)
Le parole di Matvejevic risuonano, nella loro attualità.
Il Mediterraneo è lo scenario nel quale negli ultimi anni si sta consumando l’emergenza umanitaria legata ai flussi migratori verso le coste europee, una delle più gravi per le sue proporzioni in termini di persone coinvolte e per le ripercussioni sul sistema di valori e sull’identità dell’Europa.
E oggi più che mai si avverte l’urgenza di tornare a interrogare il Mediterraneo e la sua storia, di trovare un nuovo dialogo tra le culture.
L’edizione 2017 di Photolux Festival vuole essere un focus sui fotografi del Mediterraneo e su quelli che del “mare nostrum” hanno fatto l’oggetto del proprio sguardo, che dia luogo a inedite contaminazioni e che provi a raccontare un mare dove da millenni si incontrano e scontrano civiltà che ne arricchiscono e complicano la storia.
Tra le mostre principali, vi segnaliamo in particolar modo: Jacques-Henri Lartigue | Diary of a century, Josef Koudelka | Vestiges, Paolo Verzone | Cadetti, Nick Hannes | Mediterranean. The continuity of man, Bernard Plossu | L’heure immobile. Métaphysique méditérranéenne, Albert Watson | Maroc.
Come sempre ricco il programma del festival: oltre alle tantissime mostre (qua sopra trovate solo le principali, ma non limitatevi a quelle), ci saranno letture portfolio, talks, workshop e presentazioni di libri, tra cui – da non perdere – Storytelling a chi? di Sara Munari:
DOMENICA 10 DICEMBRE ore 16:00 | Auditorium Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, via San Micheletto, 8
Presentazione dell’ultimo libro di Sara Munari, Storytelling a chi? (ed. emuse)