La nuova edizione del ColornoPhotoLife: “Acqua, fonte di vita”

Le migliori immagini del world water day

ColornoPhotoLife 2022: “Acqua, fonte di vita”

Dal 14 al 16 ottobre a Colorno (Parma) torna il festival fotografico che cerca di proporre “radici e nuove frontiere” attraverso il suo nutrito programma di mostre, workshop ed eventi. Dal 26 agosto l’anteprima con quattro mostre e appuntamenti di avvicinamento

Si scaldano i motori per la 13a edizione del ColornoPhotoLife, un festival tematico che dalla sua nascita cerca di proporre “radici e nuove frontiere della fotografia”. Un evento di cultura fotografica che offre agli appassionati di ogni livello l’occasione di esporre le proprie opere accanto a quelle di maestri che hanno fatto la storia della fotografia e di vedere le tendenze in atto nell’ambito della fotografia nazionale.

Il tema dell’edizione 2022, che si svolgerà a Colorno (Parma) dal 14 al 16 ottobre, è “Acqua, fonte di vita“, scelta  che vuole sensibilizzare sull’importanza dell’ambiente in cui viviamo e di questi tempi non può lasciare certo indifferenti.

Le mostre saranno allestite all’interno dello spazio museale MUPAC dell’Aranciaia, inoltre come avviene ormai da alcuni anni, gli spazi commerciali di Colorno saranno arricchiti con esposizioni fotoamatoriali.

Come consuetudine il ColornoPhotoLife dà spazio a diversi laboratori territoriali la maggior parte provenienti dal territorio emiliano-romagnolo, ma non solo.

Il festival, organizzato dal Gruppo Fotografico Color’s Light in collaborazione con Antea Progetti, è patrocinato dal Comune di Colorno, dalla Regione Emilia Romagna e FIAF (Federazione italiana associazioni fotografiche) ed è sostenuto da Regione Emilia Romagna e Fondazione Cariparma.

Il programma del festival, curato da un team di professionisti ed esperti formato da Gigi Montali (Presidente  Color’s Light Colorno), Silvano Bicocchi (Direttore dip. Cultura FIAF), Loredana De Pace (giornalista e curatrice), Sandro Parmiggiani (Storico dell’Arte) e Antonella Balestrazzi (presidente Antea Progetti), sempre più vuole coinvolgere anche altre forme artistiche, per questo durante le giornate si alterneranno momenti espositivi di fotografia, proiezione di audiovisivi, presentazioni editoriali, tavoli di letture del proprio portfolio, workshop, concerti musicali e da quest’anno il festival si arricchisce del premio di lettura fanzine Read-Zine, novità assoluta per i festival fotografici italiani.

Anche in questa edizione il festival si avvarrà di prestigiose collaborazioni quali: Archivio storico fotografico 3M, CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione), la rivista Il Fotografo, MUSA fotografia e TTA (Travel Tales Award).

Da venerdì 26 agosto l’anteprima del festival con quattro mostre e appuntamenti di avvicinamento.

Alle 21 negli spazi del MUPAC (Aranciaia) si terrà l’inaugurazione delle mostre fotografiche, la collettiva “Travel World Pics”, una selezione delle migliori opere iscritte al concorso “TWP”, dedicato alla fotografia di viaggio (visitabile fino al 25 settembre), “Free Down Sindrome” di Chiara Cunzolo, vincitrice del concorso MUSA per donne fotografe 2021 (sezione ritratto), visitabile fino al 25 settembre, “Alberto Sordi, l’umanità fragile” con immagini dall’archivio storico fotografico 3M e “Il Mississippi” di William Ferris, uno dei più importanti etnomusicologi americani. Entrambe le ultime due mostre sono visitabili fino al 6 novembre.

Alle 21.30 presentazione audiovisivi dei 16 racconti selezionati dal TTA (Travel Tales Award, https://traveltalesaward.com/award-it).

ANTEPRIMA COLORNOPHOTOLIFE:

  • Sabato 27 agosto dalle 10 alle 13 Masterclass “Dietro le quinte, la Fotografia fa spettacolo” con i fotografi Roberto Gabriele e Gigi Montali.
  • Domenica 11 settembre alle 18 al MUPAC: “Poeti in dialogo. Incontri a Colorno”
    • Alma Saporito, Emanuela Rizzo, Laura Puglia, Maria Pia Quintavalla e Paola Maccioni dialogano con Luca Ariano. La lettura delle poesie è sempre stata fonte d’ispirazione per il mondo fotografico.
  • Sabato 17 settembre alle 18 a Sacca di Colorno il giornalista Rai e scrittore Luca Ponzi presenta “Favole di Fiume”
    • DURANTE IL FESTIVAL DEL FIUME “PADUS MIRABILIS”
      presentazione di “Favole di fiume”. Enrico Volpi dialogherà con l’autore del libro Luca Ponzi.
      “Favole di Fiume” è una raccolta di racconti che galleggiano su quello che per Giovannino Guareschi era l’unico fiume italiano, il Po. Molte delle nostre città sono nate lungo i fiumi, tutta la valle padana è figlia del medesimo fiume che ne è la spina dorsale. Così, seguendo un fil rouge narrativo che scorre attraverso le pagine di Guareschi o il grande affresco televisivo di Mario Soldati, anche queste Favole di fiume mostrano come il Po sia uno stato d’animo, un modo d’affrontare le cose della vita e un archivio di storie, memorie e sentimenti.
  • Sabato 24 settembre al MUPAC: “L’ENIGMA DELLA CROCE INCA” di Stefano Ventura
    • Claudia Calestani dialogherà con l’autore.
      Da un lontano passato risalente all’Impero dorato degli Inca giungono inaspettati messaggi legati alla simbologia andina. Toccherà a Ingrid, discendente della bella Yoana, ancora gravata dalla maledizione del dio Sole, assieme al fidanzato Robert, al padre Irven e a sua moglie Beatrice, esperta delle antiche civiltà, risolvere l’enigma che sembra turbare la felicità dei due giovani in attesa di un figlio. Sarà proprio la “dolce attesa” a riservare nuove sorprese.
  • Domenica 25 settembre al MUPAC al mattino “Workshop” con Alberto Ghizzi Panizza
    • dalle 9:30 alle 12:30 all’Aranciaia (ple Vittorio Veneto, 22 COLORNO – Parma), si svolgerà il WORKSHOP “PAESAGGIO e MACROFOTOGRAFIA” con il fotografo Alberto Ghizzi Panizza (Nikon School Master, ESO Photo Ambassador e Testimonial Nikon Europe). Durante il workshop verranno analizzate le tecniche e le attrezzature per realizzare fotografia creativa di paesaggio e fotografia a distanza ravvicinata: dai soggetti naturalistici allo still life. Scopriremo che anche senza attrezzatura specifica è possibile ottenere risultati entusiasmanti, ma impareremo altresì ad applicare nuove tecniche che permettono oggi di raggiungere risultati impensabili fino a qualche anno fa. Costo 30 euro.
  • Venerdì 7 ottobre al Mupac concerto Jazz – Q.Ensamble
    • “Il suono tra l’elettrico e l’elettronico, è impulso da brevi cellule ritmico armoniche che sviluppano improvvisazioni singole e collettive. I timbri allungano l’immediato”. Il concerto di musica electro nu jazz sarà accompagnato da immagini proiettate sul maxischermo alle spalle dei musicisti.
  • Sabato 8 e domenica 9 ottobre alla Venaria; Workshop del progetto Archivio Mobile Italiano con Sara Munari (http://www.archiviomobileitaliano.it/ ), con selezione dei migliori portfolio.
    • IDEARE E REALIZZARE UN’INDAGINE TERRITORIALE. PROGETTUALITÁ TRA DOCUMENTAZIONE E INTERPRETAZIONE. SABATO 8 ottobre -10.00-13.00 e 15.00-18.00 – DOMENICA 9 Ottobre -10.00-13.00 e 15.00-18.00. Durante la lettura i partecipanti condivideranno le proprie idee da sviluppare o i progetti iniziati e i docenti daranno i mezzi per continuare il lavoro o iniziarlo con una base solida per procedere correttamente nello sviluppo. Costo: 210 euro.

MOSTRE FOTOGRAFICHE AL MUPAC (ARANCIAIA)

Colorno Piazzale Vittorio Veneto 12

Orari: sabato 15,30 – 18,30, domenica 10,00 -12,00  e  15,30 – 18,30

Ingresso libero

  • CHIARA CUNZOLO – “FREE DOWN SYNDROME”

dal 26 Agosto al 25 settembre

Le malformazioni del tipo della sindrome di Down, dovute a un ben preciso e individuabile errore genetico, sono state facilmente diagnosticate con il ricorso all’ingegneria genetica.
Così è stato stimato che il 65% dei bambini in Norvegia, ai quali prima della nascita era stata diagnosticata la sindrome, sono stati abortiti. Le cifre sono ancor più gravi in altri Paesi. Per esempio gli abortiti in Gran Bretagna sono stati il 90%, il 95% in Spagna e quasi il 100% in Islanda. In Danimarca le nascite con la Sindrome sono diminuite in media del 13% all’anno dal 2004-2010. Il quotidiano danese ‘Berlinske’ il 5 gennaio 2012 pubblicò la notizia che il governo danese avrebbe reso gratuiti i test di diagnosi prenatale e che i nati Down, continuando a diminuire del 13% l’anno così come negli anni precedenti il 2012, arriveranno a scomparire del tutto entro il 2030″, rendendo così la nazione scandinava “il primo Paese al mondo ‘Down Syndrome free’. Libero dalla sindrome di Down.


Chiara dice di sè: nata e cresciuta a Livorno, mi sono laureata in Cinema e produzione multimediale e ho studiato Fotografia alla Scuola APAB di Firenze
Dal 2012 mi dedico costantemente a questo linguaggio.
Nel 2016 sono stata selezionata tra i 9 fotografi di Fotofactory, un programma promosso da Fondazione Fotografia Modena e Sky Arte HD,dove ho seguito un percorso di formazione dedicato al mondo dell’immagine, con workshop guidati da sei maestri della fotografia italiana: Toni Thorimbert, Davide Monteleone, Mario Cresci, Francesca Moscheni, Pino Musi e Vincenzo Castella.
?Ho iniziato la mia attività quando facevo ancora parte della Compagnia teatrale Mayor Von Frinzius formata da attori diversamente abili e non, condotti dal regista Lamberto Giannini.
Interessi e competenze sono confluiti inoltre nell’attività di formazione e ho iniziato a insegnare Fotografia nel 2013 presso la galleria Egg Visual art e negli anni ho portato avanti i corsi in altre realtà livornesi come Ops Spazio e Factory.
Ad oggi insegno presso Spazio, il coworking di cui sono fondatrice.

Nel 2022 ho frequentato il Master Ion fotografia contemporanea con Mustafa Sabbagh presso lo Spazio Labo (Bologna).

  • AUTORI VARI ARCHIVIO 3M “alberto sordi, L’UMANITA’ FRAGILE”

Dal 26 agosto al 6 novembre

E’ difficile che un attore sfugga all’identificazione con i “suoi” personaggi ed è quindi inevitabile che per il grande pubblico John Wayne sia un cowboy e Peter Sellers uno stralunato commissario di polizia, a prescindere dalle altre figure da loro interpretate.
Di Alberto Sordi si è invece detto che in tutti i suoi tantissimi film abbia messoin scena i limiti antropologici dalla pavidità all’opportunismo – dell’italiano medio di cui sarebbe diventato la più riuscita rappresentazione. Come Spesso succede in questi casi, le semplificazioni contengono un poco di verità ma non la esauriscono perché l’attore romano si è spinto fino a confini ben più ampi sapendo coniugare la
dimensione del grottesco a quella del tragico ma, soprattutto, facendo emergere una capacità interpretativa non certo circoscritta nei limiti della maschera. Per comprendere tutto ciò la fotografia si dimostra un mezzo di grande efficacia nel sottolineare gesti, posture, sguardi tutti da interpretare. Provenienti dall’Archivio della Fondazione 3M, queste immagini sono state scattare sui set di molti dei film di cui Alberto Sordi è stato protagonista e, proprio perché si soffermano sui primi piani e su situazioni che potrebbero altrimenti sfuggire, ci aiutano ad entrare nel suo mondo fatto di personaggi dai nomi quasi onomatopeici – Sasà Scimoni, Ubaldo Impallato, Antonio Mombelli – cui sa dare vita con una espressività ogni volta ricca di sfumature diverse. Dietro lo sguardo severo del maestro di “Bravissimo” e quello baldanzoso del maturo provinciale de “Il diavolo”, le espressioni enfatiche dell’incapace imprenditore de “Il boom” e la normalità tragicamente spiazzata di cui è vittima il protagonista de “Il mafioso” si nasconde un’umanità fragile che si muove troppo, ride anche quando non dovrebbe, fantastica imprese che non porterà a compimento, obbedisce alle direttive borghesi più convenzionali e comunque non dimentica mai di indossare giacca, camicia e cravatta. Talvolta, tuttavia, i personaggi di Alberto Sordi non hanno
avuto bisogno di nascondere la loro dimensione tragicamente dolente: per comprenderlo, basta guardare in queste efficacissime fotografie la delusione che si disegna sul volto del protagonista de “Il maestro di Vigevano” o quel gioco di rimandi con Vittorio Gassman grazie al quale disegna uno dei suoi capolavori interpretativi ne “La grande guerra”.
Roberto Mutti

  • COLLETTIVA “Travel World Pics” – Selezione delle migliori opere iscritte al concorso “Travel World Pics”

Dal 26 agosto al 25 settembre


A chiusura della rassegna estiva “Viaggi sotto le stelle” e come inizio del ColornoPhotoLife, al MUPAC sarà visibile una selezione di 40 opere (stampate in formato 70×50 cm) allestite in un ideale viaggio che ci accompagnerà in un percorso nel mondo dei viaggi fotografici.
Autori: Luigi Alloni, Giuseppe Bartuccio, Alessandra Bearzatto, Anna Rita Carrisi, Silvia Casali, Samuele Dall’Asta, Prashina Figuereido, Paola Fusani, Michel Guillaume, Ahamed Jaman Jehad, Usama Khan, Edmund Kurenia, Luca Maiorano, Roberto Malagoli, Alessandro Malaguti, Milena Masini, Francesco Munaro, Lara Ongaro, Barbara Orienti, Marco Parenti, Pia Parolin, Laura Pierangeli, Francesca Romana Semerano, Ettore Simonetti, Roberta Vagliani, Svetlin Yosifov.

  • “IL MISSISSIPPI” DI WILLIAM FERRIS

Dal 26 maggio al 6 novembre

Il sabato, la domenica e i giorni festivi sarà possibile ammirare alcuni degli iconici scatti fotografici di William Ferris, uno dei più importanti etnomusicologi americani.

Classe 1942 e nativo di Vicksburg – nel profondo Delta del Mississippi – William Reynolds Ferris si è fatto notare per la sua continua attività di studioso a favore della ricerca e della cultura del Sud degni USA.

Docente universitario alla Yale è stato nominato da Bill Clinton quale presidente della National Endworment for the Humanities ed è stato co-fondatore del Center for Southern Folklore ed ha all’attivo dieci libri, tra cui “Il Blues del Delta” edito in Italia dai festival Rootsway e dal Mississippi al Po, premiato dalla Blues Hall of Fame e ben 15 film documentari sul folklore del Sud statunitense.

Tra i tanti riconoscimenti ricevuti da Ferris quelli più importanti sono il Charles Frankel Prize in the Humanities conferito dal Presidente USA Clinton, il Chevalier e Officer in the Order of Arts and Letters della Francia e il recente Grammy Awards per i suoi lavori di ricercatore musicale.

Considerato anche come un importante fotografo ha avuto l’opportunità, nella sua lunga carriera, di immortalare alcuni momenti fondamentali della storia del blues americano, soprattutto in quelle terre a Sud della Mason-Dixon Line che hanno una particolare caratteristica che le rende molto simili, geograficamente e culturalmente – con il territorio parmense lungo il fiume Po, come lo stesso Ferris ha potuto constatare nella sua visita avvenuta nell’estate del 2011.

COLORNOPHOTOLIFE

  • 14, 15, 16 ottobre;
    • 14 ottobre ore 18,30 inaugurazione mostre in Reggia:
      •  “Nino Migliori” “L’Arte di ritrarre gli artisti” a cura di Sandro Parmiggiani
      • Marco Gualazzini “La crisi del lago Ciad”
    • 14 ottobre ore 21,00 inaugurazione festival presso MUPAC, con presentazione mostre fotografiche,
    • 15 e 16 Ottobre (sabato 10:00 – 18:00, domenica 9:30 12:30) – 12mo premio portfolio “Maria Luigia” 11ma tappa del Portfolio Italia 2022: ai tavoli di lettura si alterneranno critici fotografici, photoeditor e fotografi rappresentanti del panorama fotografico Italiano presso MUPAC:

Lettori Portfolio:

  • Federica Berzioli – Coordinatrice de IL FOTOGRAFO
  • Laura Manione – Curatrice progetti di cultura fotografica
  • Silvano Bicocchi – Direttore dipartimento Cultura FIAF
  • Massimo Mazzoli – Lettore FIAF
  • Orietta Bay – Lettore FIAF
  • Antonella Monzoni – Fotografa
  • Alessandro Gandolfi – Fotografo dell’agenzia ParalleloZero
  • Fulvio Merlak – Presidente emerito FIAF
  • Paola Riccardi – Curatrice progetti di cultura fotografica
  • Silvia Tampucci – Lettrice FIAF
  • Maria Teresa Cerretelli – Photoeditor
  • Claudia Ioan – Direttrice dipartimento didattica Fiaf
  • 15 ottobre ore 11,00 visita guidata alle mostre con Loredana De Pace
    • 15 ottobre ore 15,30 visita guidata alle mostre con Silvano Bicocchi
    • 15 ottobre presso il MUPAC dalle 10,00 alle 17,00 AVLAb a cura del DIAF
    • 15 ottobre ore 18,15 – Incontro con Guido Harari presentazione del libro : “50 anni di fotografie e incontri
    • 16 ottobre presso il MUPAC (domenica, 9:30 12:30) Premio a lettura fanzine Read-Zine. Tavolo di letture Fanzine composto da:
  • Isabella Tholozan – Caporedattrice di FOTOIT
  • Valeria Foschetti – curatrice del progetto La Fanzinoteca
  • Loredana De Pace- giornalista, curatrice
  • 16 ottobre presso il MUPAC – Presentazione Libri fotografici:
  • 15,30  “L’uomo Fotografico” di Fabiola di Maggio a cura di Silvano Bicocchi
  • 16,15 “I sentimenti dell’acqua”, talk con la visual artist milanese elsa lamartina, a cura di Loredana De Pace
  • 17,00  “Sangue Muto” di Anna Campanini a cura di Laura Manione
    • 16 ottobre ore 18,00 premiazione Read-Zine e Premio Portfolio Italia / Maria Luigia
    • 15-16 ottobre – Bookshop a cura di “Gente di Fotografia” con libri e fanzine fotografiche

Mostre fotografiche dal 15/10 al 13/11

Sale spositive Reggia di Colorno (ingresso a pagamento)

  • Reggia di Colorno Piazza Garibaldi, 26 – 43052 Colorno –  Biglietto intero € 8,00; Biglietto ridotto € 7,00

Parma, info: www.reggiadicolorno.it    Tel. +39. 0521.312545

  • Nino Migliori “L’Arte DI RITRARRE GLI artisti”

Di Nino Migliori si possono ammirare 86 opere inedite, quasi tutte ritratti di artisti da lui frequentati, realizzate tra gli anni cinquanta ed oggi, che consentono di ripercorrere, attraverso le diverse tecniche adottate, le ricerche e le esplorazioni del mezzo fotografico condotte nel corso di oltre settant’anni di attività.
Cinque le sezioni: i ritratti in bianco e nero, avviati negli anni ‘50, quando Migliori è a Venezia e frequenta la casa di Peggy Guggenheim, e sviluppati fino agli anni recenti; le immagini a colori nelle quali spesso opera una dislocazione dei piani e talvolta ritaglia le immagini e le ricolloca nello spazio; le sequenze di immagini tratte dal mezzo televisivo e concepite come fotogrammi in divenire; le grandi “trasfigurazioni” (100 x 100 cm) a colori in cui Migliori interviene “pittoricamente” sull’immagine; i ritratti recenti in bianco e nero “a lume di fiammifero”, che applicano alcune sue ricognizioni condotte su sculture “a lume di candela”. Molti sono i protagonisti della scena artistica che i visitatori della mostra riconosceranno attraverso i loro ritratti

Marco Gualazzini
  • Marco Gualazzini “La crisi del lago Ciad”

Una grave crisi umanitaria è in corso nel bacino del lago Ciad: oltre due milioni di rifugiati, cinque milioni di persone a rischio di insicurezza alimentare e cinquecentomila bambini affetti da malnutrizione acuta. Due fattori hanno causato quello che il New Yorker ha definito “il disastro umanitario più complesso del mondo”: la desertificazione del lago, che negli ultimi cinquant’anni ha perso il 90% della sua superficie, e il terrorismo di Boko Haram, che ha trasformato il bacino del lago nell’ultima frontiera della jihad in Africa. Il progetto illustra questa crisi, mostrando quale realtà vive la popolazione sulle isole e lungo le sponde del lago, dove le sabbie del deserto hanno sostituito le acque. Descrive l’ospedale di Bol, l’unico nella regione, dove i tre medici che vi lavorano cercano, nonostante la mancanza di fondi e risorse, di tenere sotto controllo la crisi umanitaria. Affronta come si vive nei campi profughi, dove migliaia di persone si aggrappano alla vita, senza possedere null’altro; racconta approfonditamente la storia del gruppo terroristico Boko Haram, attraverso un incontro con ex membri, e in particolare con Halima Adama, una kamikaze sopravvissuta a un attacco suicida da lei stessa compiuto. Questa giovane donna, che ora ha vent’anni, è stata costretta a compiere questa missione suicida a soli diciotto anni. Non è morta nell’esplosione, ma ha perso entrambe le gambe e ora è tornata a vivere con la sua famiglia nel villaggio di Gomirom Domouli. Questa drammatica testimonianza è di vitale importanza per comprendere l’orrore dell’estremismo islamico dal punto di vista di qualcuno che ha fatto parte di quel mondo e stava per intraprendere l’azione più estrema e violenta possibile in nome della causa jihadista.

Sale espositive Museo MUPAC 1° Piano (ingresso libero)

  • Aranciaia della Reggia di Colorno, piazzale Vittorio Veneto 12 – Colorno Parma – Orari: sabato e domenica 10,00-12,00 15,30- 18,30

Info: info@colornophotolife.it tel 349 3512737

Ilaria Sagarìa
  • Piena di grazia di Ilaria Sagarìa vincitrice della 18^ edizione di “Portfolio Italia 

Penelope, che attraversa il tempo e resiste al dubbio e alla paura.
Pandora, che porta dentro con sé il male del mondo e la speranza del futuro.
Antigone, che con il dissenso chiede pace e giustizia. Circe, votata all’incanto, travolta dal desiderio.
Medea, che sceglie la strada della crudeltà. E Maria, lei, piena di grazia.
Ilaria Sagaria sembra conoscerle tutte queste donne, sembra aver ascoltato con attenzione le loro voci e aver raccolto ognuna delle loro storie per restituircele attraverso il lessico e la consapevolezza dell’arte.
E le storie di queste donne rappresentano la complessità stessa del mondo femminile.
Madre, figlia, dea, maga. Identità diverse e storie diverse, accomunate dal desiderio di mostrarsi ed essere mostrate. Ed è proprio compito di chi utilizza gli strumenti dell’arte scandagliare la realtà, rileggerla, ricrearla e restituirla al mondo con un linguaggio universale.Le sue immagini narrano di fiabe mitologiche, di ritmi ancestrali, della carnalità dei corpi che si svelano al nostro sguardo e della gestualità che porta con sè significati profondi. Non c’è una storia. Le storie sono mille e ancora mille, come quelle di Sherazade.Favole che ci restituiscono la vita. Vita che diventa simbolo. Ed è proprio il simbolo che viene scelto con meticolosa cura in queste fotografie, perché non è oscuro, ma è comprensibile anche se complesso, perché fa parte interamente del nostro stratificato bagaglio culturale ed emotivo che guarda al passato ma vede nel presente….

  • “LOVE GIVER” di Simone Cerio vincitore del premio Umane Tracce 2021

Il luogo comune e l’ignoranza mostrano un disabile come un essere incapace di gestire il proprio corpo, e di conseguenza impossibilitato nel tessere rapporti sociali completi. Questa ghettizzazione sessuale non permette uno sviluppo normale e consapevole del proprio io ed un approccio corretto nei confronti dell’universo femminile o maschile che sia. Le pulsioni sessuali costantemente represse e impedite nella loro manifestazione, sia autonoma che relazionale, si risolvono in un costante stress psichico che affligge non poco l’esistenza di chi non possiede autonomia nell’uso del proprio corpo.
In Europa, a metà degli anni ’90, in Olanda, Germania e Svizzera, viene alla luce la figura dell’ “assistente sessuale”, ovvero una persona formata professionalmente nell’approccio a problemi di natura sessuale con persone diversamente abili. In Italia questa figura professionale non esiste ancora. C’è chi combatte questo preconcetto, come Max Ulivieri, con la creazione di piattaforme web di dialogo, blog e siti internet, per ottenere la firma di una petizione che abbia lo scopo di legalizzare la figura dell’assistente sessuale e ne permetta una formazione professionale riconosciuta.

Alessandro Gattuso
  • “COSMI” di  Alessandro Gattuso vincitore del premio “Maria Luigia 2021”

Se il corpo è la superficie che funge da cerniera tra interno ed esterno, Alessandro Gattuso ne sottolinea la capacità di farsi territorio liminale tra percezione individuale e sociale, tra rappresentazione e autorappresentazione. I giovani soggetti da lui scelti ingaggiano una relazione con chi li osserva, in primo luogo il fotografo attraverso il suo obiettivo, ma in generale noi tutti che ci sentiamo chiamati in causa da questi sguardi, quasi sfidati a prendere atto di una nudità che non è solo fisica. L’atto del mostrarsi diviene un esercizio di consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza; attraverso il linguaggio del corpo, con atteggiamenti che caso per caso rivelano confidenza o timidezza, sfrontatezza o sottrazione, fierezza o vulnerabilità, percepiamo tutte le sfaccettature di un processo di trasformazione che rifiuta l’idea di bellezza conforme per frammentarsi nelle sue infinite possibilità. I corpi immortalati in pose classiche, che rievocano i fanciulli di Wilhelm von Gloeden (1856-1931) nelle atmosfere idilliache dell’Arcadia, rivelano tutta la loro contemporaneità in un momento storico che cerca di dare un nuovo senso al concetto di “diversità” mettendo in discussione proprio il canone su cui si è fondata l’idea stessa di classico. Questi individui, ognuno con la propria storia, divengono quindi portavoce di un nuovo approccio universale che, nel rifiutare la forzata aderenza a etichette predefinite, rivendica la centralità e unicità del singolo.

Alebrto Sordi immagini dall’archivio 3M
  • “ALBERTO SORDI L’UMANITA’ FRAGILE” immagini dall’archivio 3M.
    • “IL MISSISSIPPI” di William Ferris

Aranciaia Piano Terra (ingresso libero)

  • Aranciaia della Reggia di Colorno, piazzale Vittorio Veneto 12 – Colorno Parma – Orari: sabato e domenica 10,00-12,00 15,30- 18,30

Le migliori fotografie dell’edizione 2022 del World Water Day Photo Contest.
A cura di Loredana De Pace.La creazione di una coscienza sul valore dell’acqua per chi ne dispone, la garanzia di accesso a risorse idriche sicure per chi ne vive quotidianamente la mancanza: questi sono gli ambiziosi obiettivi del World Water Day, la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita dalla Nazioni Unite che ricorre ogni 22 Marzo. Il Lions Club Seregno AID e Lions Acqua per la Vita MD108 Ets fanno proprio questo mandato attraverso il potente strumento della fotografia e organizzano annualmente dal 2017, in cooperazione con UN Water (organismo di coordinamento delle Nazioni Unite per le politiche sulle risorse idriche) il concorso fotografico World Water Day Photo Contest, con l’intento di raccogliere fondi da destinare alle popolazioni bisognose di “Acqua per la Vita”. Con il ricavato delle prime cinque edizioni è stato realizzato in Burkina Faso il progetto umanitario idrico-agricolo “Koom la viim” (L’Acqua è vita).
L’esposizione Water, Making the Invisible Visible composta dalle migliori fotografie selezionate dalla giuria dell’edizione 2022, vuole dare voce a quelle storie nascoste, ma che hanno un urgente bisogno di essere raccontate. Per rendere omaggio a un contesto così importante come il Colorno Photo Life si è scelto di realizzare un viaggio attorno al mondo, dove ogni immagine racconta i diversi aspetti dell’acqua come diritto fondamentale dell’umanità. Per far riflettere il visitatore sugli effetti impietosi della carenza di acqua, dei cambiamenti climatici e della perdita degli ecosistemi nelle varie zone del nostro pianeta.
Ci si affaccia così su una esposizione che, oltre a catturare il pubblico con la bellezza delle immagini, vuole sensibilizzarlo su tematiche ambientali attraverso il potente strumento del reportage sociale.

Stefano Sabene
  •  “Leaves” di Stefano Sabene a cura di Loredana De Pace

Dai classici greci in poi, la letteratura associa il significato delle foglie a quanto di più effimero e precario, perfetta allegoria della caducità umana. Giuseppe Ungaretti, combattente della prima guerra mondiale, nella sua poesia “Soldati”, esprime questa condizione con gli scarni versi: “Si sta come / d’autunno / sugli alberi / le foglie”. La declinazione fotografica del tema Leaves (foglie, in italiano), progetto del fotografo e compositore romano Stefano Sabene, è prodotta attraverso l’utilizzo di uno scanner, sul quale l’autore ha posizionato una serie di foglie raccolte da terra al termine del loro ciclo vitale. Foglie scelte senza particolare attenzione al dato estetico, perché tutte, “avendo partecipato a quel mistero insondabile che è la vita, hanno pari dignità”, sottolinea l’autore, che prosegue: “La scansione digitale rivela in ogni foglia un armonioso microcosmo, nelle cui nervature sembra riprodursi l’immagine d’un albero intero. Il primo elemento che ho cercato di rendere è l’architettura delle linee portanti, determinata da una geometria variabile a seconda delle essenze, ma che risponde in tutte a una sola funzione: la fotosintesi; linee che finiscono nel frastagliarsi in reticoli sempre più fitti e sottili, generando textures fantasiose, di straordinaria complessità e interesse grafico. Il secondo elemento è il colore, che assumendo le cromie più imprevedibili diventa ulteriore testimone poetico e silenzioso della vita che si ostina a restare ancora con la foglia ritratta”. A Stefano Sabene è sembrato più efficace, ai fini espressivi, individuare dei ritagli delle scansioni originali, evitando una rappresentazione documentaria d’interesse meramente botanico, puntando invece a comporre immagini dai motivi astratti, risultanti di linee, textures, colori e luminanze. L’assenza di acqua, di un supporto nutritivo è assenza della vita stessa e questo progetto, queste Leaves ci raccontano anche di tale condizione.

  • Collettive a tema “L’acqua fonte di vita” dei gruppi:FotoClub Ferrara – “Le forme dell’acqua”Circolo La Torre –Arcola La Spezia – “…e il fiume scorre…”Gruppi fotografici Toscani – “Le vie d’acqua della toscana”Tank sviluppo immagine Forlì – “I fiumi della Romagna”Circolo Fotografico Petroniano Bologna – “Le voci dell’Acqua”Collettiva dei soci del GF Color’s Light “Quando l’uomo incontra l’acqua crea la storia” ricerca sul territorio della Bassa est.

presso municipio di Torrile (sede San Polo)

ingresso libero negli orari della sede comunale

  • “The Village” di Catalina Isabel Nucera

C’è un villaggio circondato da boschi nell’estremo sud della Bielorussia. Proprio vicino alla frontiera ucraina, dritto nel cuore della “zona d’esclusione” che circonda Chernobyl: trentaquattro anni dopo il disastro nucleare del 26 aprile 1986, la sua terra ha una contaminazione di 31 curie per chilometro quadrato, i suoi abitanti – 312, compresi 90 bambini – hanno in corpo ben più di un millisievert (unità di misura dell’energia radioattiva assorbita da organi e tessuti umani), oltre la norma. Eppure, non c’è traccia di controlli. Kirov è un luogo fuori dal tempo: il passato, qui, è troppo pesante da ricordare, e il futuro troppo difficile da immaginare. Il ricordo del disastro rimane nei documenti ufficiali, nei barattoli delle conserve stipati nelle dispense, nel tessuto carnoso dei funghi contaminati da cesio 137 che qui la gente ama raccogliere e mangiare, ma sbiadisce dalla memoria di chi, per continuare a vivere, preferisce dimenticare. The Village è uno sguardo sulla resilienza e l’ostinazione di chi in questo posto fantasma, sulla soglia dell’impossibile, continua a vivere, seppellendo in questa terra i propri morti e piantando sempre in essa i propri semi. La verità è che questo villaggio esiste solo per la sua gente, come se questo fosse l’unico luogo possibile da poter, nonostante tutto, chiamare “Casa”

  • Mostre diffuse Collettiva del gruppo Parmafotografica presso Negozio piazzale V. Veneto“Di matrimonio vestita” di La Sullivan presso “Turquoise”“Acqua” di Caleffi Emanuele presso Farmacia Siviero“Dove finiscono le stelle” – Flavio Ghiretti presso Cornici Cristina“Appunti Benecetesi” di Gianni Mantovani presso il Bar Rebecchi“L’acqua che dorme” di Iara di Stefano presso “Recuperando Fede”“ il fiume” Licia Usuai presso Moi Aussi “Le Cattedrali delle Acque” di Maurizio Ligabue presso A&O“Acqua che scorre” di Bruno Frazzi presso Martani Abbigliamento“Red Future” di Laura Misurata presso il bar “I Soliti”“Fresh” di Sara Fantozzi presso Borlenghi“PER AQAM” collettiva di IDEAIMMAGINE PIACENZA – presso Venaria“Goccia dopo Goccia” di Graziano Andreassi presso ristorante “Stendhal” di Sacca“Tra i due Argini” collettiva del Lab. Giovani di Colorno presso “la tenda degli argini” di Vedole “HERBARIO FLUENS”  di Annarita Mantovani presso Oreficeria Mariotti

ALTRI APPUNTAMENTI DEL DOPO FESTIVAL al MUPAC

  • 21 ottobre ore 2100  Performance musica Jazz e pittura elettronica.
  • 22 ottobre – workshop COME (e perché) FARE UNA FANZINE,docente Loredana De Pace. A seguire, ore 18,00 presentazione fanzine I(o)sola di Isabella Tholozan
  • 23 ottobre ore 18,00 – concerto con proiezione immagini di Sandro Pezzi “Canzoni dalla Pioggia”
  • 6 novembre ore 16,00 Premiazione concorso #ILSORRISOCHENONSIDIMENTICA2022
  • 6 novembre ore 18,00 Concerto musica Armena
  • 19 novembre ore 9,30 – 12,30 visita Guidata all’archivio fotografico dello CSAC
  • 19 novembre Ore 15,00 presso Venaria conferenza con Silvano Bicocchi “La fotografia artistica nell’epoca della postfotografia” e “La furia delle immagini”.

INFO E PRENOTAZIONI:

Sito web: http://www.colornophotolife.it

E-mail: info@colornophotolife.itprenotazioni@colornophotolife.it

Cell. 3485259409

Il dolore non è un privilegio, Ilaria Sagaria

Ed eccoci a presentarvi un’altra delle finaliste del premio Musa.

Oggi è il turno di Ilaria Sagaria, con un bel lavoro sulle donne vittime di aggressioni con l’acido, dal titolo Il dolore non è un privilegio.

Il dolore non è un privilegio
Ilaria Sagaria


Il mio lavoro racconta del dramma psicologico che devono affrontare le donne vittime di violenza con acido. Questo tipo di aggressione viene chiamata “vitriolage” perché nella stragrande maggioranza dei casi l’acido utilizzato è il vetriolo. La violenza tramite acido è un fenomeno globale che non è legato alla razza, alla religione e tantomeno alla posizione sociale e geografica. Nonostante siano stati registrati casi di aggressione anche ai danni di uomini, quella tramite acido rimane una forma di violenza con un impatto maggiore sulle donne, che sottintende una forte discriminazione sessuale all’interno della società, seppure con dinamiche e modalità diverse in base ai luoghi dove questa violenza si genera. Queste donne subiscono una tortura che è terribile anche soltanto immaginare: vengono colpite con getti d’acido corrosivo sulla pelle del viso, vengono accecate, rese sorde, annientate. Colpevoli sono i mariti, gli ex, i padri, i fratelli, talvolta persino altre donne, corrotte e/o assimilate alla crudeltà dei loro maschi. Questo accade alle ragazze e alle donne che decidono di interrompere una relazione, che osano rifiutare di fidanzarsi o sposarsi, magari perché la loro dote non è considerata sufficiente dalla famiglia del marito, o anche soltanto per invidia o cattiveria. Il volto sfregiato è solo una parte visibile del calvario che queste donne devono affrontare: oltre alla brutalità dell’evidenza causata da un gesto inumano, al dolore insopportabile, alle operazioni chirurgiche, ai segni e alle cicatrici, c’è il trauma psicologico da affrontare, l’incapacità di riconoscersi, la depressione e l’isolamento. Attraverso le mie fotografie mi sono soffermata sulla dimensione psicologica, sul concetto di vuoto, di memoria e identità. Molte donne nella fase iniziale della convalescenza non possono esporsi in alcun modo alla luce del sole, poiché i raggi ultravioletti causerebbero ulteriori danni alla pelle già devastata. Sono costrette così a passare lunghissimi periodi chiuse dentro casa e anche quando potrebbero uscire all’aperto, molte di loro non hanno il coraggio di mostrarsi in pubblico, poiché non si sentono pronte ad affrontare lo sguardo della gente. Dentro casa tolgono gli specchi e le loro fotografie, eliminano qualsiasi cosa che possa mostrare quello che erano prima e quello che sono ora. Diventano prigioniere di una casa privata di memoria e identità, dove lo spazio e il tempo sembrano congelarsi, perché loro stesse sono state private del loro passato, presente e futuro. Mi sono chiesta cosa volesse dire passare intere giornate chiusa dentro casa, aggirarsi tra le stanze come un fantasma mentre sei costretta a fare i conti con il tuo nuovo aspetto e ad accettare il fatto che sarà quello il tuo nuovo volto per tutto il resto della tua vita. Quando un volto viene deturpato è la stessa memoria del proprio corpo a perdersi, è la stessa vita ad essere cancellata. La nostra faccia è la nostra identità, racconta quello che siamo, la nostra storia e la nostra esistenza. Che cosa diventa una persona quando perde la sua reale identità? Cosa rimane di lei, se rimane solo il vuoto del suo volto negato?

Biografia

Palomonte, Salerno, 1989. Nel 2008 si trasferisce a Napoli dove si iscrive all’Accademia di Belle Arti, laureandosi prima in Pittura e poi in Fotografia. Nel 2015 vince il concorso fotografico internazionale bandito dall’Ariano International Film Festival, mentre nel 2016 è tra i vincitori del premio Sette Opere di Misericordia bandito dal Pio Monte della Misericordia a Napoli. Alcune sue opere sono esposte nella collezione permanente del Museo MUSINF di Senigallia, nell’area dedicata all’Archivio Italiano dell’Autoritratto Fotografico. Nel 2017 Giorgio Bonomi pubblica alcuni suoi lavori all’interno del suo secondo volume de Il corpo Solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea. Nel 2018 è tra i vincitori della Biennale dei Giovani Fotografi Italiani e tra i finalisti del Premio Portfolio Italia. Sempre nello stanno anno viene scelta da Antonio Biasiucci per entrare a far parte della terza edizione del suo LAB – Per un Laboratorio Irregolare. Attualmente vive e lavora come fotografa tra Napoli e Monaco di Baviera.
La fotografia la rende felice.

Ecco il sito di Ilaria, per chi volesse vedere altri progetti o contattarla: ilariasagaria.com