Michael Kenna: Haiku
December 22, 2015 – June 5, 2016 – Harn Museum of Art – Gainesville Florida
Sixty-six photographs by Michael Kenna depict nature and the manmade from countries around the world. A haiku is a simple Japanese poem reduced to three lines that address impressions of nature. Appreciative of Japanese culture, acclaimed photographer Michael Kenna photographing landscapes and familiar cities through a simplified lens. Finding dramatic angles, evocative atmosphere and times of day, Kenna’s lyrical images express a unique response to Paris, rural Ireland, and much more—a Zen-like beauty emerges. In 2013, these photographs were gifted to the Harn Museum from a Gainesville family.
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Letizia Battaglia – Qualcosa di mio
Il Museo Civico di Castelbuono è lieto di presentare la mostra Qualcosa di mio, pensata e realizzata attraverso le suggestioni di Letizia Battaglia, fotografa palermitana di fama internazionale. L’esposizione, a cura di Alberto Stabile e Laura Barreca, raccoglie immagini di donne, bambine, i loro sguardi, i gesti quotidiani catturati nella crudezza del bianco e nero in una Sicilia fuori dal tempo, eppure oggi inconfondibile. Presentata al pubblico per la prima volta lo scorso agosto presso l’Ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica, la personale è co-prodotta dal Museo Civico di Castelbuono.
Come scrive Alberto Stabile, “In quella Palermo che Letizia Battaglia ha fotografato nell’arco di tempo che va dalla metà dei ‘70 alla fine degli ‘80, di quella catena che ha immobilizzato la città alla logica della violenza e del malaffare, salvo rare eccezioni, le donne rappresentavano l’anello più debole. Donne inchiodate ad un ruolo primordiale, come le “spose bambine”, di cui parlava in quegli anni Mario Farinella in una sua memorabile inchiesta sui quartieri poveri. Donne tuttofare. Donne cui è negato il sorriso, il gioco, la felicità”. Soprattutto l’attenzione per l’infanzia, quello stato di purezza fragilissimo, e per questo temporaneo, nella carriera di Letizia Battaglia funziona come contraltare, o redenzione, al tanto, troppo dolore impresso negli scatti che l’hanno accompagnata negli anni di piombo a Palermo. Quella Palermo che lei stessa sente malata, e con cui ha intessuto un lunghissimo rapporto di “rabbia e di dolcissima disperazione”.
La fotografia di Letizia Battaglia è ricerca analitica verso di sé, strumento di “salvezza e verità”, come dice lei. Ha ritratto luoghi e decine di vittime di omicidi di mafia, ma in questa selezione di immagini l’obiettivo oltrepassa il dato di cronaca per diventare qualcos’altro, qualcosa di personale, di profondamente individuale, quello che lei stessa definisce qualcosa di mio. La spia di un dolore con cui convivere. La partecipazione struggente ad una condizione umana inaccettabile. L’indignazione che trascende nell’atto della denuncia. Perché, come scrive Stabile, “chiunque potrà vedere sullo sfondo di certe immagini, il sintomo visibile di un degrado generale cui non sono rimaste estranee le mani e le logiche della criminalità organizzata”.
Un’opera di Letizia Battaglia entrerà a fare parte della collezione permanente del Museo Civico di Castelbuono, per gentile donazione dell’artista.
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Don’t forget Nepal – Enrico De Santis
MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI- VIA SAN VITTORE 21, MILANO
Questo Natale saranno passati esattamente 6 mesi dal sisma che ha sconvolto il Nepal lo scorso 25 Aprile. La mostra fotografica di Enrico de Santis è un tributo alla Storia e alla Cultura del Nepal per onorare le sue Popolazioni.
50 fotografie di grande formato (1,50 per 1,00 m) organizzate in tre diversi percorsi espositivi e accompagnate da accurate didascalie che approfondiscono aspetti culturali e spirituali e descrivono fenomeni scientifici e naturalistici. Un viaggio per scoprire la bellezza del paese più in alto del mondo alla ricerca di ciò che può unire quello che sembra distante.
I tre percorsi di Don’t Forget Nepal
Katmandu Kaos and Gods: La capitale del Nepal con i suoi intensi colori e i forti contrasti, tra il silenzio dei suoi templi e il caos delle sue strade. Le differenze tra il Buddismo e l’Induismo e la scoperta di ciò che hanno in comune.
Himalaya Recycling Mission: Il viaggio della missione del COBAT per trasportare nuovi moduli fotovoltaici fino al laboratorio la Piramide, a quota 5050 m sull’Himalaya, attraversando valli gelate e villaggi sperduti con una carovana di Yak.
The Pyramid in the Rock: La Piramide CNR Ev-K2, il laboratorio scientifico più in alto del mondo, è un vanto tutto italiano aperto ai ricercatori di tutte le nazionalità. Una piramide di luce incastonata nel cuore dell’Himalaya alla ricerca di ciò che le stelle fanno al cielo.
Artico – Vincent Munier
Entro in un altro mondo. In certi istanti il silenzio è totale, quasi spaventoso. Allora realizzo che anche il minimo scricchiolio dei miei passi sulla neve risuona e immagino che potrebbe risvegliare un orso bianco, addormentato dietro qualche collina a pochi chilometri… V. Munier
Dal 15 dicembre al 27 febbraio oltre 30 oeprere di Vincent Munier in mostra alla Galleria Contrasto a Milano
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Anna