Dal 21 al 30 ottobre, torna Semplicemente Fotografare Live nell’incantevole borgo di Dozza (Bo).
Giunto all’ottava edizione, il festival di fotografia organizzato dall’omonima associazione si svolgerà per la seconda volta nella suggestiva Rocca di Dozza.
Nel corso del week end 21-23 ottobre saranno concentrati eventi, performance ed attività fotografiche. In esposizione 34 mostre fotografiche ed una collettiva. Presenti nelle giornate dell’evento moltissimi fotografi professionisti e non per scambiarsi esperienze e conoscenze. Una visione della fotografia che spazia a 360 gradi con grande attenzione al passato, alle tecniche antiche, fotografia al collodio, cianotipie, fotografia minutera.
Un guardare ad un futuro della fotografia che non può prescindere dalla conoscenza del passato sia a livello tecnico che a livello espressivo. “Non separiamo il mondo della fotografia in analogico e digitale, sono un necessario continuum. È relativamente importante se uno scatto sia stato eseguito con uno smartphone o un banco ottico, importante se mai è l’influsso di diversi mezzi adottati sul risultato finale, su progetti fotografici finalmente stampati ed esposti al Live. È il concetto dietro al risultato che l’autore vuole ottenere a motivare la scelta di un mezzo tecnico piuttosto di un altro. Saranno esposti al Live una quarantina di autori, sarà il pubblico l’osservatore a scegliere cosa gli piace, cosano. A noi preme offrire agli occhi dei visitatori una panoramica più ampia possibile di ciò che viene attualmente prodotto in campo fotografico. “
Ospiti di questa edizione
Fotografia Minutera Itinerante Immediata – Street Box Photography – Gabriele Chiesa eseguirà ritratti in giro per ile vie del borgo con l’antica tecnica della fotografia minutera, come i fotografi ambulanti di fine ottocento. Inoltre, tempo permettendo si cimenterà in una performance collettiva fotografando il fantasma di Caterina Sforza su telone cyanotype.
Il Ritratto come Opera d’Arte-Dennis Ziliotto eseguirà, su richiesta, ritratti al Collodio Umido utilizzando la ricetta originale del 1850. Un’occasione unica per vedere come operavano in studio i fotografi di fine ottocento attraverso questa antica tecnica per la quale Dennis Ziliotto è conosciuto a livello internazionale.
SECRET STORIES” Andrea Gottardi trasporterà chi vorrà farsi ritrarre all’interno del suo fantastico mondo, utilizzando un sapiente mix di fotografia digitale e della Digital art.
Si inaugura a Roma, venerdì 24 Giugno alle 18.30, negli spazi di Officine Fotografiche, la XV edizione del Festival di Fotografia FotoLeggendo, che quest’anno sarà dedicato alla celebrazione dei 20 anni di Officine Fotografiche.
Nasce nel 2001, alla Garbatella, una piccola scuola di fotografia che diventa da subito molto popolare nel quartiere. Comincia sin da subito a collaborare con affermate realtà come Contrasto e VII e con istituzioni come il Museo di Roma in Trastevere dove per anni diviene partner per l’organizzazione di grandi mostre da Franco Fontana a Berengo Gardin. La varietà dell’offerta didattica, il contatto con i grandi protagonisti della fotografia, la capacità inclusiva di Officine Fotografiche(OF) la portano a crescere e così nell’ottobre del 2010 fa il grande salto che la porterà nell’attuale sede di Via G. Libetta al quartiere Ostiense: uno spazio di 600mq, con una sala espositiva capace di ospitare artisti di livello internazionale, un bookshop, una biblioteca con sala di lettura e diverse aule per una programmazione didattica di altissimo livello. Negli anni sono stati tantissimi i nomi di primo piano del panorama fotografico nazionale a collaborare come docenti per corsi e master di fotografia e fotogiornalismo.
Da allora, come è ancora oggi nelle intenzioni del suo fondatore e direttore artistico Emilio D’Itri, Officine Fotografiche è stata molto di più di una scuola, è diventata un riferimento per tanti fotografi, un fulcro del dibattito culturale romano, uno sguardo sul mondo. In poche parole è stata ed è “la casa della fotografia”, quella casa che purtroppo, per quanto più volte promesso dalle istituzioni, la fotografia a Roma non ha mai avuto.
Emilio D’Itri ha poi creato un festival, FotoLeggendo completamente autoprodotto, che ha portato nella capitale grandi nomi della fotografia: da Larry Fink, a Michel Ackerman, da Gianni Berengo Gardin a Vanessa Winship e David Alan Harvey e tantissimi altri che sarebbe impossibile menzionare. Più che un festival FotoLeggendo è una festa della fotografia dove da sempre si sperimentano linguaggi, si riflette e ci si racconta con video, installazioni, mostre, nei dibattiti, nelle letture di portfolio e nei workshop. Si guarda il mondo attraverso la visione dei grandi fotografi ma anche attraverso gli obiettivi degli studenti e dei fotografi esordienti.
Si perché nella grande casa della fotografia c’è spazio per tutti. Ed è questo che probabilmente ha premiato Officine Fotografiche, regalandogli la grande popolarità e il seguito che in questi 20 anni, nonostante la pandemia, non ha mai perso.
OF ha anche avuto il merito di stringere relazioni con importanti festival di fotografia promuovendo tantissimi giovani talenti attraverso lo scambio di mostre, in particolare con Boutographies di Montpellier. E’ bene sottolineare che tutte queste mostre sono state fruibili dal pubblico sempre a titolo gratuito proprio perché lo spirito che ha sempre animato l’organizzazione è quello della divulgazione e non del profitto.
Ci sarebbe davvero da scrivere pagine e pagine sulla storia di Officine Fotografiche, sulla sua filosofia e sul suo festival, FotoLeggendo, che quest’anno è giustamente dedicato alla celebrazione dei 20 anni. È un festival speciale perciò anche perché torna dopo tre anni di pausa.
Emilio D’Itri, direttore artistico del festival ha voluto quest’anno raccontare “mondi” particolari, quello delle famiglie circensi, quello dei travestiti, il modo del porno e alcune realtà distopiche. L’idea è dare spazio a mondi non convenzionali, quasi a voler raccontare quello spirito di libertà che ha sempre animato Officine Fotografiche. Tutto attraverso lo sguardo di grandi nomi come Castore e Stefano De Luigi, Paolo Pellegrin, accanto a nuove promesse della fotografia Italiana come Stephanie Gengotti e Gabriele Cecconi.
Anche quest’anno FotoLeggendo avrà il suo ospite internazionale e sarà Joan Fontcuberta che presenterà un suo libro Il bacio di Giuda. Fotografia e verità di Joan Fontcuberta (Mimesis Edizioni, 2022) insieme all’autore interverranno Francesca Adamo e Michele Smargiassi.
E a proposito di prestigiose collaborazioni internazionali, anche quest’anno trova il suo naturale spazio l’editoria attraverso la presentazione della mostra di Aperture, unica tappa italiana del tour mondiale della famosa casa editrice.
Ad anticipare il festival è la prima edizione del Premio Emiliano Mancuso, alla memoria del nostro amico, fotografo e docente di Officine, scomparso prematuramente a settembre 2018 al quale è stata dedicata una grande retrospettiva curata da Renata Ferri al Museo di Roma in Trastevere.
Tantissimi gli ospiti che animeranno le 3 giornate di FotoLeggendo, un programma tutto da leggere e prendere appunti.
Durante il weekend inaugurale (sabato 25 e domenica 26 giugno) sono previste letture portfolio con photo editor, curatori e fotografi. Officine ha voluto invitare tutte quelle figure che nel corso degli anni hanno sempre manifestato il loro sostegno e la loro sentita partecipazione. Al termine delle giornate dedicate alle letture sarà proclamato il vincitore del Premio Officine Fotografiche, che si aggiudicherà la produzione della mostra da esporre a Officine Fotografiche l’anno successivo.
Il programma delle giornate inaugurali prevede: incontri con gli autori, visite guidate alle mostre, talk, presentazioni editoriali e un nuovo format per presentare i propri progetti il: “Photographic Corner”.
Dopo 14 edizioni Fotoleggendo ci aveva lasciato, nel 2019 Emilio D’Itri aveva annunciato l’ultima edizione del festival “si avevo deciso di chiudere, ero stanco degli sforzi organizzativi ed economici che ogni volta bisognava mettere in campo nel totale disinteresse delle istituzioni – afferma Emilio D’Itri- ma questi due anni di fermo di tutte le attività soprattutto culturali, mi ha dato modo di riflettere sull’importanza di quello che facciamo, sulla necessità di continuare ad offrire alla città di Roma un festival di fotografia che è uno spazio di confronto/incontro, un laboratorio di idee, un’officina di creatività…servono energie vitali e creative in questo momento e noi di Officine Fotografiche non vogliamo tirarci indietro”.
Marcello (Lulù) e Antonio (Cioccolatina) partono ogni giorno dalle loro case in periferie lontane dal centro della città verso il quale convergono per arrivare a San Berillo. Con loro Ramona, Brigida, Ornella, Monica la vichinga, Fiorella, Rosa, Ambra, Graziella si muovono per la città da un estremo ad un altro, mischiandosi al caos di un’umanità varia in cui tutto sembra indistinto.
La mostra è stata prodotta in collaborazione con la galleria UNSOCIAL STUDIO di Modena.
Stephanie Gengotti Circus Love – The Magical Life of Europe’s Family Circuses
Circus Love è un progetto a lungo termine sul ‘nouveau cirque’ in cui l’autrice racconta la storia e la vita quotidiana di sei famiglie circensi. È un gioioso ma potente urlo di ribellione per riaffermare la dimensione umana, per evidenziare le necessità prioritarie di recuperare il senso di condivisione, di famiglia e il bisogno di riscoprire il rapporto con la Natura.
Gabriele Cecconi KUWAIT SOUL
a cura di Laura Carnemolla in collaborazione con Parallelozero.
Il Kuwait, uno dei paesi più piccoli e ricchi del mondo, raramente sotto i riflettori ma al centro della scena durante la prima Guerra del Golfo, è ancora oggi un luogo di estremi: le temperature estive raggiungono livelli record, solo il due per cento della terra del Paese è coltivabile, le raffinerie di petrolio contribuiscono alla pessima qualità dell’aria che ha un pesante impatto sulla salute della popolazione del Paese. Negli ultimi anni ha goduto di un’enorme ricchezza economica e ha sviluppato una visione piuttosto estrema del modello capitalista: una realtà in cui un materialismo di livelli quasi distopici si fonde con forti tradizioni islamiche.
Paris Photo-Aperture Foundation Photobook Awards è uno dei maggiori premi internazionali riservato esclusivamente alle pubblicazioni di libri fotografici e a cui partecipano le più importanti case editrici di tutto il mondo, quelle indipendenti, ed anche self-publishing. Officine Fotografiche ospita l’unica tappa italiana della mostra itinerante.
Stefano De Luigi PORNOLAND REDUX – installazione video A distanza di vent’anni, l’autore ha rivisitato completamente la sua opera restituendoci una visione più personale con più della metà delle fotografie inedite.
Pornoland Redux è la storia del ritorno da una terra dove si combattono battaglie e si compiono imprese epiche, un luogo di cui tutti parlano e che tutti vorrebbero almeno visitare.
Paolo Pellegrin Bordelines – installazione video
Pellegrin ha viaggiato lungo la frontiera tra il Messico e gli Stati Uniti e tra i sobborghi di
Rochester, Miami e Milwaukee documentando le tensioni e i conflitti che segnano l’america contemporanea.
Seguendo il percorso delle pattuglie di confine, gli interventi della polizia nelle città e lavorando a stretto contatto con le comunità, il video esplora le dinamiche legate alle linee di separazione, fisiche e metaforiche, che caratterizzano gli Stati Uniti.
Premio Marco Bastianelli –
Durante il weekend di apertura sarà possibile consultare libri fotografici realizzati tra il 2004 e il 2021 provenienti dall’archivio del Premio Marco Bastianelli.
Programma delle Giornate Inaugurali
Letture Portfolio
Cortile Esterno Officine Fotografiche
sabato 25 giugno orario: 10 – 13 e 15 – 18
domenica 26 giugno 10 – 13
I Lettori: Chiara Capodici – Laura Carnemolla – Claudio Corrivetti – Lorenzo Castore – Annalisa D’Angelo – Marco Delogu – Stefano De Luigi – Tiziana Faraoni – Renata Ferri (streaming) – Stefano Mirabella – Emanuela Mirabelli – Maysa Moroni – Chiara Oggioni Tiepolo – Diego Orlando – Lina Pallotta – Alessandro Penso – Fiorenza Pinna – Massimo Siragusa – Augusto Pieroni – Giulia Tornari
IlPremio Musa per donne fotografe alla biennale di fotografia Femminile di Mantova. Musa è felicissima di questa collaborazione con la BFF. Il lavoro delle tre vincitrici del Premio, per ognuna delle categorie, verrà proiettato alla Biennale! Un grande onore e una grande opportunità. Andate al sito per consultare il programma delle mostre e degli eventi! Ciao Sara
La seconda edizione della Biennale Internazionale della Fotografia Femminileavrà luogo a Mantova dal 3 al 27 marzo 2022 confermando la direzione artistica di Alessia Locatelli, con il sostegno di Comune di Mantova e Provincia di Mantova
La prima edizione della Biennale prevista a marzo 2020, non si è potuta realizzare a causa della pandemia in corso. L’associazione la Papessa, ideatrice e promotrice del festival, è riuscita ad allestire alcune delle mostre previste nei mesi successivi e adesso torna, con ancora più slancio, con quella che è a tutti gli effetti la seconda edizione.
La riflessione di questa speciale edizione ruota intorno a Legacy, un termine che riassume diversi concetti: significa Lascito, Eredità e tutto ciò che creiamo da trasmettere alle generazioni future. Proprio la prima, dolorosa, esperienza della Biennale 2020, ha suggerito il tema di questa edizione. Nell’epoca attuale, così carica di cambiamenti, il collettivo umano deve misurarsi con quello che gli è stato lasciato, agire con questo lascito nel presente per creare un futuro che sia forte ed equilibrato.
La BFF 2022 seguirà lo stesso format del programma originale della prima edizione, con grandi mostre di fotografe italiane e internazionali e numerose altre iniziative a corollario, tra cui una Open Call per il Circuito Off, letture Portfolio, workshop, presentazioni di libri, conferenze e proiezioni.
In una società in cui ancora non esiste una piena parità di genere e la cui storia è raccontata principalmente da uno sguardo maschile, occidentale ed eteronormato, anche la fotografia femminile e non binaria è quasi sempre sottorappresentata e troppo spesso stereotipata. Per questo la BFF ambisce a diventare un solido punto di riferimento, in Italia e a livello internazionale, con lo scopo di sensibilizzare il più possibile riguardo le tematiche di parità, uguaglianza e libertà di espressione e, al contempo, offrire un’opportunità per le suddette categorie, professioniste e non, di partecipare al mondo dell’arte contemporanea Molte delle fotografe presenti a Mantova espongono per la prima volta in una mostra personale in Italia; questo aspetto sottolinea l’importantissimo lavoro culturale e di ricerca – anche a livello internazionale – portato avanti da BFF.
La seconda edizione della Biennale Internazionale della Fotografia Femminile avrà luogo a Mantova dal 3 al 27 marzo 2022 confermando la direzione artistica di Alessia Locatelli, con il sostegno di Comune di Mantova e Provincia di Mantova
La prima edizione della Biennale prevista a marzo 2020, non si è potuta realizzare a causa della pandemia in corso. L’associazione la Papessa, ideatrice e promotrice del festival, è riuscita ad allestire alcune delle mostre previste nei mesi successivi e adesso torna, con ancora più slancio, con quella che è a tutti gli effetti la seconda edizione.
La riflessione di questa speciale edizione ruota intorno a Legacy, un termine che riassume diversi concetti: significa Lascito, Eredità e tutto ciò che creiamo da trasmettere alle generazioni future. Proprio la prima, dolorosa, esperienza della Biennale 2020, ha suggerito il tema di questa edizione. Nell’epoca attuale, così carica di cambiamenti, il collettivo umano deve misurarsi con quello che gli è stato lasciato, agire con questo lascito nel presente per creare un futuro che sia forte ed equilibrato.
La BFF 2022 seguirà lo stesso format del programma originale della prima edizione, con grandi mostre di fotografe italiane e internazionali e numerose altre iniziative a corollario, tra cui una Open Call per il Circuito Off, letture Portfolio, workshop, presentazioni di libri, conferenze e proiezioni.
In una società in cui ancora non esiste una piena parità di genere e la cui storia è raccontata principalmente da uno sguardo maschile, occidentale ed eteronormato, anche la fotografia femminile e non binaria è quasi sempre sottorappresentata e troppo spesso stereotipata. Per questo la BFF ambisce a diventare un solido punto di riferimento, in Italia e a livello internazionale, con lo scopo di sensibilizzare il più possibile riguardo le tematiche di parità, uguaglianza e libertà di espressione e, al contempo, offrire un’opportunità per le suddette categorie, professioniste e non, di partecipare al mondo dell’arte contemporanea Molte delle fotografe presenti a Mantova espongono per la prima volta in una mostra personale in Italia; questo aspetto sottolinea l’importantissimo lavoro culturale e di ricerca – anche a livello internazionale – portato avanti da BFF.
LE ARTISTE
DANIELLA ZALCMAN
Signs of Your Identity
2016 – in corso
Daniella Zalcman è una fotografa documentarista vietnamita-americana e fondatrice di Women Photograph, un’organizzazione no-profit lanciata nel 2017 con un Archivio internazionale il cui scopo è elevare la voce delle donne e dei giornalisti visivi non binari. È plurivincitrice di bandi del Pulitzer Center on Crisis Reporting, borsista dell’International Women’s Media Foundation e beneficiaria del National Geographic Society. Il suo lavoro si focalizza sul lascito del colonialismo occidentale, dall’omofobia nell’Africa orientale, all’assimilazione forzata dei bambini indigeni del Nord America. Il progetto che espone alla BFF, Signs of Your Identity, nel 2017 ha vinto l’Arnold Newman Prize e il Robert F. Kennedy Journalism Award, e nel 2016 ha vinto il FotoEvidence Book Award e il Magnum Foundation’s Inge Morath Award, e ha fatto parte del Moving Walls 24 dell’Open Society Foundation.
SOLMAZ DARYANI
The Eyes of Earth (The Death of Lake Urmia)
2014 – in corso
Solmaz Daryani è una fotografa iraniana che lavora tra Iran e Regno Unito. Nei suoi progetti, unisce la fotografia documentaria allo storytelling, esplorando narrazioni personali che rivelano personaggi e scene delle comunità con cui si relaziona. I suoi lavori sono stati pubblicati, tra gli altri, nel National Geographic Magazine, Foreign Policy Magazine, British Journal of Photography, Le Monde Magazine, Woman Paper Visa journal, The American Scholar Magazine. Ha esposto in Europa, Medio Oriente e Nord America. The Death of Lake Urmia esplora l’impatto del cambiamento climatico sul paesaggio, l’economia locale, nonché sulla sua stessa famiglia e i loro ricordi.
FATEMEH BEHBOUDI
The War is Still Alive
2014 – in corso
Fatemeh Behboudi è una fotogiornalista e fotografa documentaria iraniana. Ha lavorato per diverse agenzie stampa e nel 2015 ha vinto il World Press Photo. Ha esposto in Nord America, Europa, Medio Oriente e Asia. The War is Still Alive è un progetto in corso che racconta gli effetti della guerra sul territorio, le comunità e le generazioni future.
TAMI AFTAB
The Dog’s in the Car
2019 – in corso
Tami Aftab è una fotografa londinese. Il suo lavoro tocca temi che parlano di intimità, e giocosità attraverso la ritrattistica. Nonostante la sua giovane età, è già borsista del Getty e il suo lavoro è stato pubblicato da Der Greif, Der Spiegel, British Journal of Photography, The Washington Post. The Dog’s in the Car è un progetto in corso in collaborazione con suo padre che ha perduto la memoria a breve termine a casa di un intervento chirurgico… Usando una voce giocosa, l’artista si interroga sui silenzi che possono circondare una malattia, sulla collaborazione e il consenso, sulla relazione famigliare muovendosi tra la fotografia documentale e performativa.
SARAH BLESENER
Beckon Us from Home
2017 – in corso
Sarah Blesener è una fotografa documentaria di New York. I suoi ultimi lavori sono una ricognizione sulle giovani generazioni in Russia, Europa orientale e Stati Uniti. Nel 2018, ha ricevuto l’Eugene Smith Fellowship. Nel 2019, il suo progetto personale ha ricevuto il primo premio nella categoria progetti a lungo termine del World Press Photo. Ha esposto in Nord America, Europa, Asia e Oceania. È stata pubblicata da The New Yorker, National Geographic, New York Ti mes, TIME Magazine, Newsweek, Wall Street Journal, The Washington Post, The Guardian, VICE, Der Spiegel. Nei campi patriottici e nei club degli Stati Uniti, a circa 400.000 bambini americani ogni anno viene insegnato cosa significa essere un americano, spesso con sottotesto militare. In questo microcosmo di una nazione che cambia, i giovani si trovano a cavallo tra la vulnerabilità dell’adolescenza e la contemporanea spogliazione dell’individualità. Beckon Us From Home esamina i temi che circondano l’interazione e l’identità adolescenziale, guardando alle problematiche derivanti da tali approcci educativi quali: l’ansia causata dalle sparatorie nelle scuole, il ruolo dei social media, l’empatia, l’impatto del diventare adulti in una nazione dai forti contrasti. L’artista desidera aprire un dialogo attorno a concetti che riguardano l’educazione delle future generazioni nelle accademie militari in USA e Russia. Come stanno rispondendo i giovani alla società contemporanea di fronte a tutti i cambiamenti nei sistemi di credenze e valori? In mostra anche Toy Soldiers, che si focalizza sulla Russia, investigando le dinamiche complesse che si muovono fra tradizione e ideologia nell’educazione dei giovanissimi militari. Il paragone tra i due progetti fotografici fa emergere molte interessanti affinità e osservazioni.
ILVY NJIOKIKTJIEN
Born Free
2007 – 2019
Ilvy Njiokiktjien è una fotografa e giornalista multimediale dai Paesi Bassi. Realizza i suoi progetti in varie parti del mondo, ma il suo lavoro si concentra prevalentemente in Africa. Come fotografa documentarista indaga attualità e tematiche sociali contemporanee. I suoi portfolio sono stati pubblicati sul The New York Times, Der Spiegel, NRC Handelsblad, Telegraph Magazinete e Stern. Durante il suo soggiorno in Sud Africa nel 2007, si è interessata ai born free (nati liberi), la prima generazione nata dopo la fine dell’APARTHEID Born Free è un progetto di ampia portata e a lungo termine.
MYRIAM MELONI
Insane Security
2012, 2013 e site specific for BFF 2022
Myriam Meloni è una fotografa italiana con base a Barcellona. Il suo progetto Fragile sui giovani dipendenti dal crack a Buenos Aires, è stato riconosciuto Patrimonio Culturale della Repubblica Argentina.
Ha incentrato il suo lavoro su tematiche sociali contemporanee attraverso un approccio intimo alla vita quotidiana. Ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali e ha esposto sia in Italia che all’estero. Insane Security parla degli abusi e della corruzione all’interno della polizia argentina, derivanti dal suo regime militare del passato. L’abuso della polizia diventa un mezzo di controllo sociale. Trova nella fascia più giovane e più povera della società il capro espiatorio perfetto di una società segnata da una profonda frattura di classe che separa e che non è in grado di dare soluzioni alla violenza che questo divario produce.
FLAVIA ROSSI
Nuovo Patrimonio
2018 – in corso
Flavia Rossi è una fotografa italiana con base a Roma e Milano. Ha vinto diversi premi e residenze in Italia e all’estero. I suoi lavori sono stati esposti in tutta Europa in diversi contesti inclusa la XV Biennale di Venezia nel 2016. Nuovo Patrimonio è: “uno studio sull’alterazione delle architetture storiche e sulla costruzione di un nuovo paesaggio temporaneo in cui le opere provvisionali diventano elementi stessi delle architetture”.
L’Italia ha un grande patrimonio in eredità e, a causa del tempo o per disastri naturali, gli edifici sempre più spesso necessitano di sostegni strutturali per evitarne il collasso. Sostegni che ne diventano parte integrante, andando così ad articolarsi in nuove architetture ibride. Possiamo intervenire in modo eguale su tutte le architetture del Paese? Come percepiamo questi cambiamenti? Come un patrimonio perduto, qualcosa di tempora neo, o una nuova Eredità?
ESTHER RUTH MBABAZI
This Time We Are Young
2017 – in corso
Esther Ruth Mbabazi è una fotografa ugandese. Come documentarista, Esther usa lo storytelling e il fotogiornalismo per affrontare tematiche che riguardano la società dell’Uganda attuale. È una National Geographic Explorer, una borsista del Magnum Foundation Photography & Social Justice e, contribuisce a Everyday Africa. I suoi lavori sono stati pubblicati sul New York Times, TIME Magazine, National Geographic, The Washington Post, Wall Street Journal. This Time We Are Young è una testimonianza in corso dei dati demografici in cambiamento nel continente africano, al Sud Sudan all’Uganda, al Kenya e oltre. Un nuovo futuro. Lei stessa scrive: “Questo progetto è un modo di collaborare con i miei coetanei, e di esplorare la mia realtà di crescere in Africa – le nostre speranze, le nostre sfide, il nostro futuro. Dopo tutto, saremo noi a definire il prossimo capitolo della storia di questo continente.”
DELPHINE DIALLO
Highness
2012 – in corso
Delphine Diallo è un’artista franco-senegalese. Si propone di sfidare le norme della nostra società e si immerge nel mondo dell’antropologia, della mitologia, esplora le religioni, le scienze e le arti marziali per un approccio più aperto della mente. Diallo, combina l’arte con l’attivismo, progettando modalità differenti in supporto alle donne, ai giovani e alle minoranze attraverso la provocazione visiva. Ha esposto in Europa e negli Sati Uniti; i suoi scatti, che combinano tradizione e modernità in un linguaggio raffinati, sono stati pubblicati sulle maggiori testate internazionali.
Highness crea una serie di nuovi archetipi, immagini che hanno tratti di divinità arcaiche che incontrano elementi contemporanei, offrendo allo spettatore l’opportunità di interrogarsi sull’idea dei modelli da seguire.
BETTY COLOMBO
La Riparazione
2019/2020
Betty Colombo è una fotoreporter che lavora per diverse testate italiane ed estere ed è coinvolta nel Local Testimonial Project di Canon. Sue immagini sono state acquistate dal Centre Pompidou, dal Guggenheim e dal Museo d’arte Moderna di Stoccolma. Il tema principale del suo lavoro sono i viaggi, in un incontro tra luoghi, persone e fotografia.
Il rapporto tra uomo e natura è al centro delle quattro serie esposte alla Biennale della Fotografia Femminile una relazione colta nei suoi aspetti controversi e sorprendenti. L’uomo distrugge il pianeta e poi lo cura, entrambi si feriscono a vicenda per poi aggiustarsi. La simbiosi conflittuale tra persone e ambiente si palesa su differenti narrazioni: da un bosco colpito dal fuoco che rinasce con l’aiuto umano, alla cura di un animale ferito in seguito a quella stessa distruzione generata dai suoi salvatori. Il cambiamento può lasciare vita, ma anche morte. La lotta tra queste forze segna il confronto che passa attraverso il corpo della terra, i suoi alberi e il corpo umano.
LUMINA COLLECTIVE
Lumina è un collettivo australiano formato da otto fotografe. Insieme creano mostre e progetti che si focalizzano sulla società contemporanea, l’eredità della storia australiana e il riconoscimento della popolazione aborigena come abitanti autoctoni del territorio. Alla BFF esporranno una collettiva/ retrospettiva dei loro lavori.
TALK E CONFERENZE
Angelica Pesarini
Docente universitaria con un curriculum di studi e ricerca negli ambiti di studi di genere, sociologia, Sessualità, Razza e Imperialismo, Analisi Dati, Ricerca Qualitativa, e Design Research. Insegna in università americane e inglesi. Nei suoi saggi parla di colonialismo e post-colonialismo, lo sfruttamento di corpi neri, il tema della cittadinanza delle seconde generazioni in Italia. Insegna anche a Firenze alla New York University. Alla BFF parlerà dell’intersezione dei suoi studi in ambito di rappresentanza di minoranze.
Marilena Delli
Regista, fotografa e autrice italo-ruandese. Il suo lavoro è stato pubblicato su BBC, CNN, NPR, Rolling Stone, e si focalizza su artisti di nazioni sotto rappresentate come Rwanda, Malawi, Sudan del Sud, Pakistan, Cambogia e Romania. Marilena cura un programma radio in Italia dedicato ai discendenti di africani. Ha anche un podcast che ospita italiani di origine straniera che parlano di razzismo, musica e temi contemporanei. Nel 2020 la Repubblica ha scelto Marilena Delli come una delle “50 donne dell’anno”. Alla BFF parlerà delle seconde generazioni, collegandosi alla presentazione di Angelica Pesarini.
Ariam Tekle
Regista italiana nata da genitori etiopi, Ariam ha studiato Relazioni Internazionali all’Università di Milano e ha sviluppato un forte interesse per temi come l’immigrazione, la diaspora, il transnazionalismo l’integrazione e l’inclusione sociale. Alla BFF presenterà il suo documentario “Appunta mento ai Marinai”.
Barbara Bachman, Franziska Gilli e Lucia Miolini
Bachman, giornalista, e Gilli, fotografa, hanno lavorato insieme per pubblicare il libro “Santa o Sgualdrina”, che parla del ruolo della donna nel nostro paese. Evidenziano le contraddizioni dell’immagine femminile in Ita lia, sospesa tra la concezione tradizionale dei ruoli di genere e la nascita di un nuovo movimento femminista. Al momento stanno girando l’Europa con la mostra fotografica e alla BFF presenteranno il libro e la loro ricerca.
Lucia Miolini, moderatrice dell’incontro, è responsabile della Sezione Media e Moda del Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, dove è delegata per la didattica e la Public History. Insegna Storia della Fotografia all’Università ISIA di Urbino, dove dal 2014 al 2016 ha coordinato la laurea Triennale in Progettazione Grafica e Comunicazione visiva. Nel 2012 le è attribuito il Trofeo Nazionale per la Critica.
Fa parte del Comitato Scientifico del Centro Italiano della Fotografia d’autore, Bibbiena (Arezzo), del Comitato Scientifico della Fondazione Nino Migliori, del Consiglio Direttivo della Società Italiana per lo Studio della Fotografia e del Consiglio Direttivo dell’AIPH, coordina il Gruppo di lavoro Gender e Public History. Il suo nominativo è stato inserito nel database delle 100esperte nel settore Storia e Filosofia.
Elisa Cuter
Elisa Cuter è critica cinematografica e autrice del saggio Ripartire dal desiderio (2020, minimum fax) che presenterà alla BFF. Editor della sezione Società della rivista il Tascabile, edita dall’Istituto Treccani, è dottoranda e ricercatrice alla Filmuniversität Konrad Wolf di Babelsberg. Negli anni ha collaborato con il Museo del Cinema di Torino, il Lovers Film Festival Turin LGBTQ Visions e la Berlin Feminist Film Week, ed è stata assistente alla direzione del Carbonia Film Festival – Cinema Lavoro e Migrazioni. Si è occupata di cinema e questioni di genere per varie testate come Doppiozero, Not, Filmidee e Cineforum, e suoi contributi sugli stessi temi sono apparsi in numerose riviste scientifiche.
Filippo Venturi e Grazia Dell’Oro
All’inizio della pandemia Venturi ha seguito un gruppo di donne in un percorso fotografico, inserito all’interno del Progetto europeo Shaping Fair Cities, rivolto a venti donne di nove nazionalità diverse che vi sono in Romagna e coinvolte dall’Associazione Between. Alla fine del per corso le foto sono state pubblicate in un libro intitolato “My Dear”, stampato da Emuse, gestita da Grazia Dell’Oro. Alla BFF Venturi e Dell’Oro presenteranno il libro e parleranno dell’importanza della fotografia come mezzo espressivo e dell’importanza della documentazione.
Marco Brioni e Grazia dell’Oro
Marco Brioni gestisce da anni l’associazione Frammenti di Fotografia a Mantova, dedicata alla divulgazione della cultura fotografica attraverso conferenze, seminari, interventi ai vari festival, workshop.
Grazia Dell’Oro ha aperto la casa editrice Emuse dal 2014, ha studiato all’Università Ca’ Foscari frequentando il Master sull’Immigrazione e collabora con enti pubblici e privati nell’elaborazione di programmi di innovazione sociale in ambito nazionale ed europeo. Da anni ricerca e scrive sui temi legati all’immigrazione e ai cambiamenti sociali. Insieme presenteranno una serie di libri pubblicati da fotografe, parlando della loro importanza storica.
Stefania Prandi
Giornalista, scrittrice, fotografa, producer, membro di Women Photograph. Lavora su temi legati al genere, la società, l’ambiente. I suoi lavori sono stati pubblicati su numerosissime testate italiane e straniere. Alla BFF presenterà l’ultimo libro “Le conseguenze” che parla del femminicidio in Italia.
Patrizia Pulga
Fotografa, docente e autrice di “Le donne fotografe dalla nascita della fotografia ad oggi: uno sguardo di genere”. Ha recentemente pubblicato un nuovo libro che si concentra sulle fotografe del nord America ed Europa, dove è menzionata anche la BFF. Parlerà dei suoi libri, del valore della ricerca e del documentario.
Valeria Palumbo
Giornalista, storica delle donne, autrice teatrale e organizzatrice di eventi culturali, Valeria Palumbo è caporedattrice del settimanale Oggi (Rcs MediaGroup) e collabora con il Corriere della Sera e la Radio della Svizzera italiana. È stata caporedattrice centrale de L’Europeo e di Global Foreign Policy, ha lavorato per la Gazzetta dello Sport, il Corriere della Sera, Amica e Capital. È stata docente a contratto della Statale di Milano e dell’Università Carlo Bo di Urbino (2006-2021). Scrive saggi di storia delle donne dal 2003 (Prestami il volto, Selene, Premio Città delle donne). Tra gli ultimi: Piuttosto m’affogherei. Storia vertiginosa delle zitelle (Enciclopedia delle donne, 2018) e L’Epopea delle lunatiche. Storie di astronome ribelli (Hoepli, 2018). Del 2020, Non per me sola (Laterza). Del 2021, per Neri Pozza, La donna che osò amare sé stessa. Indagine sulla Contessa di Castiglione.
In questa edizione la BFF presenterà le fotografe vincitrici del Premio FOTOGRAFIA AL FEMMINILE BRESCIANI VISUAL ART avendo preso parte alla giuria dell’edizione 2021.
Il premio desidera sollecitare tutte le fotografe a scrivere con le loro immagini il racconto del coraggio, della fantasia, del non visibile, della curiosità, dell’estrosità di cui sono capaci, attingendo alla loro storia e a ciò che quotidianamente osservano e vivono per descrivere quali siano oggi gli spazi conquistati, le zone buie, i desideri inseguiti, gli orizzonti sognati.
Daniella Zalcman, Tami Aftab, Ilvy Njiokiktjien, Flavia Rossi, Betty Colombo, Myriam Meloni saranno presenti al festival con le loro mostre e ciascuna terrà un talk.
WORKSHOP
Letizia Battaglia
Fotografa affermata a livello internazionale per il suo lavoro di documentazione della vita in Sicilia con un focus sulla mafia. Dal 2017 promuove Il Centro Internazionale di Fotografia di Palermo. Alla BFF guiderà un workshop per sole donne sulla fotografia di nudo.
Filippo Venturi
Venturi è un fotografo documentarista che ha pubblicato su varie testate nazionali e internazionali. Realizza progetti su problematiche riguardanti l’identità e la condizione umana.
Simona Ghizzoni
Simona Ghizzoni è un’artista visiva e attivista dei diritti delle donne. Conosciuta principalmente per i suoi lavori autobiografici e gli autoritratti, si concentra sulla relazione tra persone e natura e temi sociali. Ha ricevuto numerosi premi internazionali e i suoi lavori sono stati esposti in tutta Europa. Alla BFF guiderà un workshop sull’autoritratto.
Lomography Walk
Lomography Italia donerà macchine a pellicola usa e getta di loro produzione a un gruppo di partecipanti che sarà guidato dallo staff della BFF in una camminata fotografica nelle vie del centro storico di Mantova.
PROIEZIONI
In collaborazione con Sky Arte la serie di otto puntate intitolato “Le Fotografe”: otto fotografe italiane e il loro lavoro. Le puntate saranno proiettate nei fine settimana della BFF e dopo ciascuna proiezione seguirà un talk.
PRESENTAZIONI
Il Sublimista
ll Sublimista è una rivista letteraria e di cultura nonché media partner della BFF. Contribuirà con interviste alle artiste e durante i giorni di apertura del festival presenterà il proprio progetto.
Mulieris Magazine
Mulieris è un progetto costituito da giovani fotografe che mirano a promuovere progetti artistici su tematiche contemporanee e del mondo femminile. Oltre a conferire uno dei premi della “Open Call” presenteranno il loro progetto nel fine settimana di apertura.
Biennale della Fotografia Femminile
LEGACY
3-27 marzo 2022, Mantova
Inaugurazione dal 3 al 6 marzo, mostre aperte in tutti i fine settimana del mese.
Con circa 35 mostre, Rencontres d’Arles si afferma come osservatorio internazionale della migliore fotografia del mondo, sempre volto e attento agli sviluppi della fotografia contemporanea.
SETTIMANA di APERTURA 29 Giugno – 5 Luglio 2020
CHARLOTTE PERRIAND, FERNAND LÉGER PHOTOMONTAGE POUR LE PAVILLON DU MINISTÈRE DE L’AGRICULTURE, EXPOSITION INTERNATIONALE DES ARTS ET TECHNIQUES DE LA VIE MODERNE, PARIS, 1937. ADAGP, PARIS, 2020. ARCHIVES CHARLOTTE PERRIAND. EXPOSITION COMMENT VOULONS-NOUS VIVRE ? LA POLITIQUE DU PHOTOMONTAGE.
“Il Mediterraneo è un immenso archivio e un profondo sepolcro.” (Predag Matvejevic)
Le parole di Matvejevic risuonano, nella loro attualità.
Il Mediterraneo è lo scenario nel quale negli ultimi anni si sta consumando l’emergenza umanitaria legata ai flussi migratori verso le coste europee, una delle più gravi per le sue proporzioni in termini di persone coinvolte e per le ripercussioni sul sistema di valori e sull’identità dell’Europa.
E oggi più che mai si avverte l’urgenza di tornare a interrogare il Mediterraneo e la sua storia, di trovare un nuovo dialogo tra le culture.
L’edizione 2017 di Photolux Festival vuole essere un focus sui fotografi del Mediterraneo e su quelli che del “mare nostrum” hanno fatto l’oggetto del proprio sguardo, che dia luogo a inedite contaminazioni e che provi a raccontare un mare dove da millenni si incontrano e scontrano civiltà che ne arricchiscono e complicano la storia.
Tra le mostre principali, vi segnaliamo in particolar modo: Jacques-Henri Lartigue | Diary of a century, Josef Koudelka | Vestiges, Paolo Verzone | Cadetti, Nick Hannes | Mediterranean. The continuity of man, Bernard Plossu | L’heure immobile. Métaphysique méditérranéenne, Albert Watson | Maroc.
Come sempre ricco il programma del festival: oltre alle tantissime mostre (qua sopra trovate solo le principali, ma non limitatevi a quelle), ci saranno letture portfolio, talks, workshop e presentazioni di libri, tra cui – da non perdere – Storytelling a chi? di Sara Munari:
DOMENICA 10 DICEMBRE ore 16:00 | Auditorium Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, via San Micheletto, 8
Presentazione dell’ultimo libro di Sara Munari, Storytelling a chi? (ed. emuse)