Cinque documentari sulla fotografia da non perdere!

Buongiorno, qui di seguito alcuni documentari che ho visto con piacere nel corso degli anni, spero possiate trovarli interessanti!

Vi auguro buona visione, ciao Sara

Annie Leibovitz: Life Through a Lens

McCullin

War Photographer

Pictures from a Revolution

Helmut Newton: Frames from the Edge

Taken between the mid 1960s and early 1980s, this selection of Newton fashion editorials—one of the first books he ever published— Helmut Newton

I migliori documentari sulla Street photography

Buongiorno a tutti, state bene? Ecco una mia selezione di documentari che potrebbero migliorare la vostra fotografia per strada, sicuramente miglioreranno la vostra conoscenza! 🙂 ciao

Sara

Master Photographers (BBC – 1983)

Questo documentario si trova su YouTube È stato girato nel 1983 ed è stato una produzione della BBC. Lo scopo di questa breve serie di documentari era di intervistare i Master Photographers che mostravano alcuni dei loro lavori. Qui sotto la serie completa:

  • Jaques-Henri Lartique (1894-1986) – 35 minuti
  • Andre Kertesz (1894-1985) – 31 minuti
  • Bill Brandt (1904-1983) – 35 minuti
  • Ansel Adams (1902-1984) – 34 minuti
  • Andreas Feininger (1906-1999) – 35 minuti
  • Alfred Eisenstaedt (1898-1995) – 34 minuti

Contacts Vol 1, Vol 2 and Vol 3

Un incredibile viaggio attraverso le opere di quasi tutti i Maestri della Fotografia vissuti prima del 2001, anno in cui è stato pubblicato il Vol 3. Il contenuto  del documentario ci mostra come, da una serie di numerosi provini a contatto,  il fotografo spiega  i motivi per cui ha scelto le sue immagini e perché.

The Genius of Photography (BBC – 2007)

Un documentario molto ben realizzato dalla BBC che racconta l’intera Storia della fotografia fino al 2007. La BBC ha fatto un lavoro incredibile, spiegando le origini della fotografia e ritraendo un numero incredibile di fantastici fotografi . Puoi trovare maggiori informazioni sul sito ufficiale della BBC oppure acquistare i DVD online. 

Henri Cartier-Bresson: L’amour Tout Court (“Just Plain Love”)

Un documentario molto interessante fatto di mini spiegazioni sul come e il perché alcune delle foto di H.C.B. e su dove sono state scattate. Le spiegazioni date da lui, all’età di 92 anni nel 2001, quando questo film è stato realizzato. L’Amour Tout Court è disponibile su YouTube in francese.

Henri Cartier-Bresson: The Impassioned Eye (2003)

Un altro straordinario documentario sul lavoro di Henri Cartier Bresson. Questo film è stato girato nel 2003, un anno prima della sua morte. Qui, H.C.B. ci mostra alcuni dei suoi migliori lavori fotografici e anche alcuni dei suoi disegni. L’intero film è girato sotto forma di intervista. Il documentario è disponibile solo su DVD.

The Decisive Moment (1973)

Questo breve documentario, diretto da H.C.B., dura solo 18 minuti. È disponibile su YouTube.

William Eggleston in the Real World (2005)

Tenete duro perché sembra noioso! Il documentario ci svela  William Eggelston e quanto questo fotografo abbia capito i colori  nelle fotografie. Il documentario è disponibile su DVD.

The Many Lives of William Klein (BBC – 2012)

William Klein, fotografo straordinario, personaggio eccentrico che  è riuscito a plasmare la fotografia di moda con la Street Photography, creando un mix incredibile di entrambi. Questo fantastico documentario è disponibile online su YouTube.

Magnum: The Changing Of The Myth (1999)

Questo documentario è stato girato alla fine degli anni ’90, nel 1999 e descrive la storia dell’agenzia Magnum Photos, l’agenzia fotografica più famosa al mondo, fondata da Robert Capa, Henri Cartier Bresson e altri famosi maestri della fotografia. È disponibile online su YouTube.

Daido Moriyama: Near Equal (2001)

Daido Moriyama è un fotografo giapponese che è riuscito a catturare immagini straordinarie, emozionanti e uniche. Il documentario è in giapponese, ma è disponibile su YouTube con sottotitoli in  inglese.

STRAND, Under The Dark Cloth (1989)

Paul Strand ha prodotto lavori fantastici ed era anche interessato al cinema. Il film include interviste con le mogli di Strand, Hazel Kingsbury e Virigina Stevens, e colleghi e amici Leo Hurwitz, Georgia O’Keeffe, Cesare Zavattini, Fred Zinneman e altri. Questo documentario è disponibile su YouTube.

Henri Cartier-Bresson: Pen, Brush and Camera (1998)

In sostanza è un’intervista sulla vita del fotografo, lavoro, idee e convinzioni. Documentario di 50 minuti del 1998 , presente su YouTube.

Il mondo secondo Martin Parr

Disponibile su YouTube documentario sul fotografo, ancora in vita, influenzato da William Eggleston. Le fotografie a colori sono la sua specialità, ma è anche un fotografo di strada davvero straordinario.

Joel Meyerowitz: Street Photography (1981)

Street Photographer, noto per le sue fotografie a colori delle strade di New York, Joel Meyerowitz è un’ispirazione per migliaia di fotografi di tutto il mondo. In questo documentario, Colin L. Westerbeck, Jr. intervista il fotografo, mentre è in giro per le strade di New York. Documentario disponibile su YouTube.

Diane Arbus (documentario, 1972)

Anima tormentata del mondo della fotografia, cambia il modo di vedere il ritratto per strada.  Documentario disponibile su YouTube.

Vivian Maier: chi ha preso le immagini di Nanny (BBC – 2013)

La fotografa ha girato per molti anni nelle strade, riprendendo ottime immagini, lavorando nel frattempo come baby sitter per diverse famiglie. Il suo lavoro è stato scoperto alcuni anni fa e da allora è stata quasi idolatrata. Documentario disponibile su YouTube.

Alla ricerca di Vivian Maier è seguito poco dopo, con un progetto di Kickstarter che ha finanziato il film.

Il documentario riguarda la scoperta di 100.000 negativi di un fotografo inizialmente misterioso che ha scioccato il mondo della fotografia e si concentra sulla sua vita misteriosa e sul suo lavoro , con “fotografie inedite, film e interviste di persone che pensavano di conoscerla”. Disponibile in DVD.

Questa è una parte del mio libro sulla Street photography, l’ultimo uscito della casa editrice Emuse.

Se vi interessa l’acquisto qui per informazioni
Street photography | Attenzione! Può creare dipendenza

Baci

Sara

Sara Munari

Due documentari su Henri Cartier Bresson che non potete perdere.

Henri Cartier-Bresson è senz’altro una delle figure più emblematiche della fotografia del 20 ° secolo. Nel corso degli anni, ha fotografato alcune delle personalità più famose e lo ha fatto con uno stile unico, tutto suo.

I seguenti documentari permettono  di comprendere meglio la vita e il lavoro di Henri Cartier-Bresson.

Nel 1927, all’età di 20 frequenta l’Accademia Lhote, lo studio parigino del pittore cubista e scultore André Lhote. Durante questo periodo di rigorosa formazione teorica, cresce e si sviluppa la passione di Cartier-Bresson per l’arte moderna.

Cartier-Bresson si allontana dalla pittura, dopo un anno trascorso all’ l’Università di Cambridge, dove studia inglese, arte e letteratura.

Il suo preciso punto di svolta avviene vedendo una foto di, Martin Munkácsi, fotografo sportivo ungherese. Questa immagine, Tre Ragazzi al lago Tanganica, lo spinge a prendere seriamente in mano la macchina fotografica.

martin_munkacsi_tre_ragazzi_neri_corrono_verso_l_acqua_mare_lago_tanganika_circa_1930

Questo secondo documentario che ho trovato è un omaggio a HCB, al quale lui non partecipa, ma a me è piaciuto molto.

Biografia Di Henri Cartier Bresson  (da biografie on line)

Non sono necessarie molte presentazioni per chi è conosciuto come il padre della fotografia e ha fermato nei suoi scatti quasi un secolo di eventi. Henri Cartier-Bresson, uno tra i più convinti puristi della fotografia è nato il 22 agosto 1908 a Chanteloup (Francia), 30 chilometri ad est di Parigi, da una famiglia alto borghese amica delle arti. Inizialmente si interessa solo di pittura (grazie soprattutto all’influenza di suo zio, artista affermato, che all’epoca considerava un po’ come un padre spirituale), e diventa allievo di Jaques-Emile Blanche e di André Lhote, frequenta i surrealisti e Triade, il grande editore.

Dagli inizi degli anni ’30 sceglie definitivamente di sposare la fotografia.

Nel 1931, a soli 23 anni, ritornato in Francia dopo un anno in Costa d’Avorio, Henri Cartier-Bresson scopre la gioia di fotografare, compra una Leica e parte per un viaggio che lo porta nel sud della Francia, in Spagna, in Italia e in Messico. La Leica con la sua maneggevolezza e la pellicola 24×36 inaugurano un modo nuovo di rapportarsi al reale, sono strumenti flessibili che si adattano straordinariamente all’occhio sempre mobile e sensibile del fotografo.

L’ansia che rode Cartier-Bresson in questo suo viaggio fra le immagini del mondo lo porta ad una curiosità insaziabile, incompatibile con l’ambiente borghese che lo circonda, di cui non tollera l’immobilismo e la chiusura, la piccolezza degli orizzonti. Nel 1935 negli USA inizia a lavorare per il cinema con Paul Strand; tiene nel 1932 la sua prima mostra nella galleria Julien Levy.

Tornato in Francia continua per qualche tempo a lavorare nel cinema con Jean Renoir e Jaques Becker, ma nel 1933 un viaggio in Spagna gli offre l’occasione per realizzare le sue prime grandi fotografie di reportage.

Ed è soprattutto nel reportage che Cartier-Bresson mette in pratica tutta la sua abilità e ha modo di applicare la sua filosofia del “momento decisivo”: una strada che lo porterà ad essere facilmente riconoscibile, un marchio di fabbrica che lo distanzia mille miglia dalle confezioni di immagini celebri e costruite.

Ormai è diventato un fotografo importante. Catturato nel 1940 dai tedeschi, dopo 35 mesi di prigionia e due tentate fughe, riesce a evadere dal campo e fa ritorno in Francia nel 1943, a Parigi, dove ne fotografa la liberazione.

Qui entra a far parte dell’MNPGD, un movimento clandestino che si occupa di organizzare l’assistenza per prigionieri di guerra evasi e ricercati.

Finita la guerra ritorna al cinema e dirige il film “Le Retour”. Negli anni 1946-47 è negli Stati Uniti, dove fotografa soprattutto per Harper’s Bazaar.

Nel 1947 al Museum of Modern Art di New York viene allestita, a sua insaputa, una mostra “postuma”; si era infatti diffusa la notizia che fosse morto durante la guerra.

Nel 1947 insieme ai suoi amici Robert Capa, David “Chim” Seymour, George Rodger e William Vandivert (un manipolo di “avventurieri mossi da un’etica“, come amava definirli), fonda la Magnum Photos, cooperativa di fotografi destinata a diventare la più importante agenzia fotografica del mondo.

Dal 1948 al 1950 è in Estremo Oriente. Nel 1952 pubblica “Images à la sauvette”, una raccolta di sue foto (con copertina, nientemeno, che di Matisse), che ha un’immediata e vastissima eco internazionale.

Nel 1955 viene inaugurata la sua prima grande retrospettiva, che farà poi il giro del mondo, al Musée des Arts Décoratifs di Parigi.

Dopo una serie di viaggi (Cuba, Messico, India e Giappone), dal 1966 si dedica progressivamente sempre più al disegno.

Innumerevoli, in questi anni, sono i riconoscimenti ricevuti, così come le esposizioni organizzate e le pubblicazioni che in tutto il mondo hanno reso omaggio alla sua straordinaria produzione di fotografo e di pittore.

Dal 1988 il Centre National de la Photographie di Parigi ha istituito il Gran Premio Internazionale di Fotografia, intitolandolo a lui.

Oltre ad essere universalmente riconosciuto tra i più grandi fotografi del secolo, Henri Cartier-Bresson ha avuto un ruolo fondamentale nella teorizzazione dell’atto del fotografare, tradotto tra l’altro nella già ricordata e celebre definizione del “momento decisivo”.

Poco prima di raggiungere i 96 anni, è morto a Parigi il 2 agosto 2004. La notizia ha commosso e fatto il giro del mondo solo due giorni più tardi, dopo i funerali.

Ciao

Sara