Ciao, ti aspetto da Musa…studiare fa bene! Baci Sara Da Musa puoi seguire due tipi di formazione:
I PERCORSI DI STUDIO composti da più corsi singoli e strutturati secondo una cronologia che permette di seguire un percorso di crescita omogeneo in un determinato settore della fotografia. I CORSI SINGOLI si rivolgono a chi vuole seguire corsi unici I nostri incontri sono propedeutici all’affinazione della capacità visiva ed espressiva di ogni studente. Tutti sono composti da parti pratiche e teoriche. Vi saranno discussioni sugli scatti effettuati. Lo scopo dei corsi è quello di migliorare le capacità e il metodo degli studenti, al fine di cercare o affinare lo stile personale. Alcuni di questi corsi potrebbero portare a sbocchi professionali. I docenti coinvolti sono professionisti del settore e vi accompagneranno nella crescita del percorso formativo. Per informazioni sui corsi corsi@musafotografia.it A prescindere che tu segua i percorsi o meno, se ti iscrivi contemporaneamente a tre corsi, ottieni uno sconto del 10%.
Percorso street photography Avere una visione più completa di cosa sia effettivamente la Street photography e su come comportarsi e muoversi per strada. Info
Questo percorso è composto di più corsi singoli ordinati con logica di crescita fotografica. Storytelling: 14-15 dicembre 2019
Sentire la fotografia: 18 gennaio 2020
Photoediting: nuove visioni 19 gennaio 2020
Creare un libro dalla a alla z: 22 febbraio 2020
Farsi strada come autore: 23 febbraio 2020
Il fotografo deve concepire, sintetizzare, imprigionare momenti, per esprimere e soprattutto descrivere agli altri quello che è davanti ai suoi occhi. Cercheremo di capire come, attraverso un linguaggio che ci sia vicino, portare le nostre idee all’interno di progetti coerenti. Attraverso le lezioni teoriche, verrete indirizzati nella ricerca di uno stile che possa esprimere idoneamente idee con modalità espressive ideali. Cercheremo di muoverci consapevolmente attraverso generi fotografici differenti, imparando a spostarci nella direzione dell’immaginario. Partendo dalla realtà, racconteremo una storia legata ad atmosfere e percezioni legate al sentire del fotografo. I partecipanti saranno accompagnati al fine di portare questo concetto nella propria fotografia.
Questo percorso è composto di più corsi singoli ordinati con logica di crescita fotografica.
I corsi di cui è composto sono: Linguaggio fotografico Costruzione del portfolio Trovare il proprio stile Fotoritocco creativo
Il corso si pone come obiettivo quello di mettervi nelle condizioni di sapere quali siano gli elementi utili per una corretta analisi di un’immagine e la sua relazione con le altre, di un singolo lavoro. Il corso sarà strutturato partendo dall’analisi del singolo scatto fino ad arrivare alle modalità con cui si costruisce un racconto o più in generale un portfolio fotografico tenendo presenti coerenza nella narrazione e stile. Verranno prese in considerazione le modalità più semplici fino alle sequenze narrative più complesse ed articolate. PER INFORMAZIONI CLICCA QUI
Percorso reportage professionale
Muoversi nel reportage
Questo percorso è composto di più corsi singoli interessanti in ambito lavorativo.
I corsi di cui è composto il percorso sono:
Masterclass in Reportage
Lavorare con le ONG
Photoediting nel fotogiornalismo
Il gruppo di corsi ha come scopo quello di acquisire le modalità volte a rendervi consapevoli e preparati nella costruzione di una storia fotografica, dalla sua ideazione alla sua costruzione, con sbocchi professionali nel mondo delle ong. I docenti sono professionisti del settore e vi spiegheranno gli approcci concreti legati a idee, possibilità narrative, struttura del lavoro fino all’editing finale. Possono essere presentati progetti anche già avviati . Verranno assegnati esercizi da svolgere oltre alla produzione del reportage scelto.. PER INFORMAZIONI CLICCA QUI
Vuoi seguire un percorso che possa avere risvolti professionali, in fotografia? Qui ci sono corsi interessanti per te!
Questo percorso è composto di più corsi singoli interessanti in ambito lavorativo.
Data corsi:
Marketing per fotografi 12-13 ottobre 2019
Legislazione e fotografia 30 novembre 2019
Lavorare con le ONG 14-15 dicembre 2019
Le date sono concentrate in 3 weekend, per permettere agli interessati di organizzarsi.
Questo percorso è composto di più corsi singoli ordinati con logica di crescita fotografica.
I corsi di cui è composto sono:
Street photography con Francesco Faraci
Street photography con Stefano Mirabella
Il workshop è combinato e prevede l’incontro con due dei grandi nomi della Street photography in Italia. Il confronto con questi autori permetterà di avere una visione più completa di cosa sia effettivamente la Street photography e su come comportarsi e muoversi per strada.
Come è cominciata sta faccenda della street photography che oggi tutti pensiamo di fare ma che non fa quasi nessuno? Ricordate che il termine “street photography” si è evoluto nel tempo. In internet si susseguono frustranti e spesso inutili discussioni, su cosa sia o meno. Qualcuno sentenzia anche che questo genere non esista, sostenendo che rientri più in generale, nel reportage di documentazione, non è così. Scoprima cosa sia effettivamente e come si fa, con questi autori!
Questo anno scolastico è ricco di novità, nei corsi. Dopo la fantastica risposta dell’anno scorso, ho deciso di creare dei percorsi formativi con una valenza didattica cronologica. Da Musa puoi seguire due tipi di formazione:
I PERCORSI DI STUDIO composti da più corsi singoli e strutturati secondo una cronologia che permette di seguire un percorso di crescita omogeneo in un determinato settore della fotografia. I CORSI SINGOLI si rivolgono a chi vuole seguire corsi unici I nostri incontri sono propedeutici all’affinazione della capacità visiva ed espressiva di ogni studente. Tutti sono composti da parti pratiche e teoriche. Vi saranno discussioni sugli scatti effettuati. Lo scopo dei corsi è quello di migliorare le capacità e il metodo degli studenti, al fine di cercare o affinare lo stile personale. Alcuni di questi corsi potrebbero portare a sbocchi professionali. I docenti coinvolti sono professionisti del settore e vi accompagneranno nella crescita del percorso formativo. Per informazioni sui corsi corsi@musafotografia.it A prescindere che tu segua i percorsi o meno, se ti iscrivi contemporaneamente a tre corsi, ottieni uno sconto del 10%.
“Sono curioso, ho scarpe comode, faccio reportage”
Leonello Bertolucci
Il reportage ha bisogno di buone foto più che di belle foto: devono servire e “funzionare” all’interno di un racconto fotografico del reale. Dunque una serie di fotografie che dialogano tra loro e si potenziano a vicenda, andando a costruire quel preciso reportage – sintesi tra informazione, forma ed emozione – che rappresenta la nostra visione su una realtà. Una narrazione visiva che, tra le righe, racconta anche di noi. Dopo un avvicinamento, fatto di visioni e parole, alle forme del reportage, il workshop prenderà una direzione pratica: verrà assegnato un tema nell’ambito del territorio di Milano su cui cimentarsi in un reportage, che verrà poi editato e visionato collettivamente a conclusione del workshop.
Alcuni degli argomenti trattati
• Introduzione al workshop: il fotografo-finestra.
• Il reportage e le sue declinazioni: dal saggio fotografico alla fotocronaca, dal reportage di viaggio a quello di guerra, dal realismo poetico alla street photography, dal reportage sociale a quello etnografico ecc.
• La lezione di alcuni grandi maestri del reportage: visione e visioni.
• Come nasce, si progetta, si struttura e viene infine proposto un reportage: il tema, l’approccio, lo stile, il ritmo, il registro, la selezione, la concatenazione, l’apertura, la chiusura, ecc. I meccanismi della percezione visiva e il loro effetto sulla scansione del racconto. L’editing.
• L’attrezzatura nella borsa del fotografo di reportage (dopo avervi messo curiosità, istinto, sensibilità, cultura, empatia). Cenni di tecnica.
• Breve storia del reportage tra evoluzioni sociali, tecniche, culturali, estetiche, comunicative.
• Cenni su etica, deontologia, legislazione: il reportage tra regole che ci diamo e regole che ci danno.
• Il mondo del fotogiornalismo: ruoli e struttura di una redazione, rapporti tra fotografo e photo editor, le agenzie.
Programma pratico
• Impostazione del lavoro da svolgere come esercitazione pratica. Sarà scelto un tema da affrontare fotograficamente durante il workshop.
• Riprese fotografiche sul campo in relazione al briefing in aula.
• Discussione collettiva dei risultati ottenuti. Valutazioni in termini di efficacia narrativa e informativa.
INFORMAZIONI Numero min. partecipanti: 6 Disponibilità posti: contattare
GIORNI DI FREQUENZA Data: 18-19 MAGGIO 2019 Numero Lezioni: due giornate nel weekend Durata: 14/16 ore
Costo: 220 euro iva inclusa. La quota verrà versata tramite bonifico bancario, dovrete indicare nella causale, il workshop/corso a cui si vuole partecipare.
Sede dei corsi La sede a Monza è a 150 metri dalla stazione dei treni, degli autobus e da un ampio parcheggio, gratuito la sera e nei festivi. Monza – Via Mentana, 6 vedi mappa Iscrizione Per iscriversi ai corsi è necessario compilare una scheda di partecipazione. Chiedi la scheda di partecipazione a corsi@musafotografia.it. La prenotazione sarà considerata effettiva solo al ricevimento del saldo o dell’acconto e la scheda compilata. La scheda di partecipazione va compilata in formato word o pdf(no fotografie o jpg). Le prenotazioni devono avvenire entro i sette giorni precedenti all’inizio del corso. Se pagate tramite bonifico bancario inviare a sara@saramunari.it il numero della transazione. Indicate nel bonifico il nome del corso e della persona che lo deve seguire. In caso di mancato raggiungimento del numero minimo di iscritti, verrà restituita l’intera somma versata. Non verrà restituita alcuna cifra, in nessun caso, per mancata partecipazione al corso. La caparra andrà a coprire i costi di organizzazione
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Ciao a tutti, sono felicissima di proporvi i corsi che partiranno da gennaio a Musa.
La proposta dei corsi è davvero completa e molto più di quanto anche io avessi potuto sperare, grazie alla collaborazione di bravi professionisti del mondo della fotografia. Sono felice! Viva la fotografia. Vi aspetto numerosi!
Corsi avanzati
I corsi avanzati sono composti di più moduli e strutturati secondo una cronologia che permette di seguire un percorso di crescita omogeneo. Se preferisci partecipare ai singoli corsi, scegli nell’elenco qui sotto, Buona consultazione!
I nostri incontri sono propedeutici all’affinazione della capacità visiva ed espressiva di ogni studente. Tutti sono composti da parti pratiche e teoriche. Vi saranno discussioni sugli scatti effettuati. Lo scopo dei corsi è quello di migliorare le capacità e il metodo degli studenti, al fine di cercare o affinare lo stile personale. Alcuni di questi corsi potrebbero portare a sbocchi professionali. I docenti coinvolti sono professionisti del settore e vi accompagneranno nella crescita del percorso formativo.
Apro questo centro spinta dalla mia grande passione per la fotografia. Sono molti anni che fotografo e molti anni che insegno a fotografare. Spero che MuSa diventi un punto di riferimento per chi abbia voglia di condividere, chiacchierare, capire, approfondire tutto ciò che riguarda il mondo della fotografia. Questo sarà un posto dove si sta con la fotografia. Avremo una bella biblioteca a disposizione. Verranno organizzati eventi, si faranno belle esperienze, workshop, corsi, bellissime mostre e altro…
L’inaugurazione è prevista per Gennaio, ma ho voluto mettere on line il sito ora, per permettere l’iscrizione ai corsi e per farvi conoscere cosa organizziamo.
Se posso migliorare MuSa, aiutami a farlo, se vuoi i miracoli, MuSa è il posto sbagliato!
Ringrazio i miei compagni di viaggio: Anna, Angelo, Gianluca e Giovanni, che che mi hanno aiutata col blog e non solo. Anna sarà il mio braccio destro, …grazie Anna!
La proposta dei corsi è davvero completa e molto più di quanto anche io avessi potuto sperare, grazie alla collaborazione di bravi professionisti del mondo della fotografia.
Ciao a tutti, ecco i progetti dei miei studenti elaborati durante il corso di Storytelling.
Sono molto fiera di loro. Partire da zero e creare un portfolio che soddisfi prima di tutto chi si è impegnato a seguirti, è una bellissima soddisfazione. Purtroppo non sono i lavori di tutti i ragazzi…
Spero piacciano anche a voi. I progetti sono in ordine sparso.
Ciao Sara
“Andrea su questo pianeta” Alessandro mazzola
Premessa:
Andrea è mio nipote. Ha 23 anni e soffre di un ritardo dovuto ad un problema avuto al momento della nascita. La sua “diversità” lo porta a non esprimersi in modo corretto e, in generale, a non essere completamente autosufficiente nella vita di tutti i giorni. Frequenta un istituto per ragazzi come lui che lo impegna durante il giorno nella preparazione di dolci, in attività fisiche e ricreative.
Andrea ha una sorella, Simona, di 19 anni. I suoi genitori sono Fulvio e Daniela, mia sorella. Nel realizzare la mia storia mi sono ispirato a “Il piccolo Principe” di Antoine De Saint-Exupéry.
Con “Andrea su questo pianeta” vorrei raccontare la sua quotidianità fatta di semplici gesti, ripetitivi, a cui lui è molto affezionato. Uno dei “temi” o messaggi dello storytelling vorrei che fosse, come nel racconto di Saint-Exupery, l’importanza che devono avere i legami, le cose semplici rispetto alle cose futili e superficiali a cui tutti tendiamo a dare importanza.
Sinossi “Andrea su questo pianeta”
Andrea è arrivato su questo pianeta per insegnarci il valore delle cose semplici. Non si è mai preparati quando un fiore con qualche petalo in meno arriva nel nostro giardino. A volte ci si chiede “perché?” e ci si domanda “cosa faccio ora?” e poi con il tempo la Sua quotidianità diventa la Tua.
Fatta di gesti semplici e ripetitivi: giocare con le matite smangiucchiate, passeggiare al parco, aiutarci nella spesa al supermercato, fare un giro in macchina e manipolare le carte con i nonni.
Appena prima mettersi le ciabattine per stare più comodo. E appena dopo mettersi in poltrona davanti al “51”, il suo canale preferito, dove poter guardare con dolce attenzione il meteo ed il telegiornale. Come se ad Andrea importasse ciò che accade nel mondo e l’avanzare dello stagioni quasi a sdrammatizzare il riflesso dei pensieri della sua famiglia sul “domani” e su ciò che lo circonda.
Andrea richiede una forma di addomesticamento gentile. I suoi occhi azzurri ti insegnano che è nelle cose di tutti i giorni, semplici, che si nasconde il vero senso di ciò per cui siamo qui su questo pianeta. E lui, un piccolo principe dei giorni nostri, ti porta nel suo mondo. Alla sua famiglia è chiesto di prendersi cura di questa rosa, a voi, che scorrerete le sue fotografie, di pensare a questo racconto, rallentare per un attimo e sorridere delle superflue necessità perché l’essenziale è invisibile agli occhi.
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Il progetto di Alessandro è diventato un bellissimo libro che potete vedere in parte qui:
Epilogo
Andrea frequenta il Centro Diurno Disabili (CDD) Ferraris un centro accreditato dalla Regione Lombardia, specializzato nella proposta di attività sociali e sanitarie per persone con disabilità grave. Il CDD Ferraris si colloca all’interno di una Cooperativa di solidarietà sociale denominata “Cascina Biblioteca” una realtà aperta al territorio, luogo di incontro e aggregazione, e allo stesso tempo una realtà specializzata nell’offrire risposte a persone con fragilità.
Cascina Biblioteca Società Cooperativa Sociale Di Solidarietà A R.L. Onlus.
Via Casoria, 50 – 20134 Milano (MI)
Tel: 0221591143 – Fax: 0221592427
Email: cascinabiblioteca@cascinabiblioteca.it
Alcuni brani estratti dal libro “Il Piccolo Principe”
“Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.”
“Bisogna esigere da ciascuno quello che ciascuno può dare.”
“Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.”
“Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò a essere felice.”
“’Da te, gli uomini’, disse il Piccolo Principe, ‘coltivano cinquemila rose nello stesso giardino… e non trovano quello che cercano… E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua… Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore’.”
Con questo lavoro voglio raccontare i miei sentimenti di fronte alla violenta trasformazione del rapporto con mio figlio.
E’ una storia di nostalgia per una relazione affettuosa e serena; di solitudine per i muri posti con le parole, i gesti, la tecnologia; di disorientamento di fronte al nostro caos emotivo ed al disordine interiore ed esteriore che ne deriva.
E’ una storia di alternanza di allontanamenti e rari avvicinamenti, di distanze siderali e sfuggenti momenti di intimità e delle strategie utilizzate per sopravvivere a questa incredibile tempesta.
Il lavoro si compone di un video: “Once Upon a Time”, a cui seguono le fotografie.
L’idea di fotografare i soci e le attività del Circolo Anziani del paese in cui vivo, Meolo, era nata per offrire una testimonianza e un ricordo per loro e per le generazioni future. Con il passare dei mesi la conoscenza sempre più approfondita degli anziani mi ha permesso di non fermarmi alle apparenze dei molteplici passatempi che svolgono, ma di comprendere i loro stati d’animo, desideri, difficoltà che ho cercato quindi di interpretare con le foto. Il “gioco lento” quindi, è il gioco delle carte, delle bocce, della ginnastica, della tombola, svolti con ritmi costanti e abitudinari, ma anche di una vita che non vuole sbiadirsi, di nostalgie di giovinezza, di sogni di libertà che spesso si scontrano con l’inevitabile declino. La lentezza è forse un modo per fermare il tempo che avanza, per nascondere una sottile e costante paura che si insinua tra i momenti di gioia e i pensieri per l’avvenire.
Il Mondo è spesso ingombrante e la frenesia, che caratterizza la quotidianità, lascia poco spazio alla libertà di vivere assecondando le vie dell’immaginazione.
Questo lavoro vuole portare via, creando un “non-luogo” in cui tutto è leggero ed impalpabile, dove il silenzio può essere un piacevole passatempo e la leggerezza una culla, nella quale riposare dalla quotidianità.
– “Arrivederci mondo” – ho sempre pensato iniziando a percorrere le sponde del fiume, lasciandomi alle spalle un mondo pieno di rumore, dove tutto passava in fretta togliendo il piacere delle piccole cose e – “benvenuta leggerezza” – ho pensato, lasciandomi cullare dal tempo, dalla luce e dall’acqua.
Ho scelto l’Adda, perché nello scorrere discreto di alcuni suoi tratti è facile perdersi: abbandonarsi al silenzio e svanire lasciando alla luce che rimbalza sull’acqua, costringendo gli occhi a socchiudersi, il potere di dar vita ad immagini che vanno al di là del luogo reale in cui si sta camminando.
Arrivasti all’attracco di un battello,
nemmeno troppo sicura di dove, quel viaggio, t’avrebbe condotta.
Quà e là i segni lasciati dall’uomo, ma non l’uomo.
Terra di confine, punto di congiunzione per due mondi lontani:
un mondo lontano dal cuore, il cuore lontano del mondo.
Cerchi d’acqua di vite segrete,
luce, che avvolge i rumori e riporta
in vita, il tempo intimo dei pensieri.
Appare quasi all’improvviso il non-luogo sognato nei sogni:
perdi la rabbia, il dolore
si lascia cullare dall’acqua,
raccogli i rumori e li nascondi dietro bagliori di luce disarmanti.
E la luce decide, continuando a giocare in superficie:
prende in giro la realtà
sfumando i contorni delle cose,
mentre l’acqua scorre cheta verso il mare, avvolta dalle braccia della terra,
mostra al cielo se stesso,
confondendo gli sguardi.
Respiri e sospiri, camminando lentamente accanto all’acqua.
Si ferma il tempo,
due mondi si fondono e confondono.
Muovendo ancora i piedi vola via
l’ultimo residuo di realtà,
Luce evoca Bellezza: ferisce lo sguardo liberando i sogni e l’immaginazione.
” Il teleschermo riceveva e trasmetteva simultaneamente. Qualsiasi suono che Winston avesse prodotto, al disopra d’un sommesso bisbiglio, sarebbe stato colto; per tutto il tempo, inoltre, in cui egli fosse rimasto nel campo visivo comandato dalla placca di metallo, avrebbe potuto essere, oltre che udito, anche veduto. Naturalmente non vi era nessun modo per sapere esattamente in quale determinato momento vi si stava guardando.”
1984 – Orwell
Sono passati più di trent’anni da quel 1984, anno in cui si sarebbe dovuta verificare la “profezia” di Orwell, ma il tempo è arrivato. Non è possibile camminare, parlare, appartarsi o fare qualsiasi cosa senza essere costantemente sotto gli occhi vigili delle telecamere.
Di sicurezza o di controllo, nessun attimo della nostra vita è immune da un occhio che ci spia e memorizza tutti i nostri gesti, tutte le nostre parole e forse tutti i nostri pensieri.
Questo portfolio riflette un mio percorso interiore alla ricerca di mondi paralleli, fantastici e surreali, fatti di luce, di buio e di acqua in cui si possono percorrere sogni alienanti, a tratti anche spaventosi.
Nel mio viaggio lungo gli scenari della mia infanzia ho ricercato immagini che rievocassero i film fantastici della mia gioventù.
In molti casi questi stessi scenari riattivavano in me un misto di paura e terrore ma soprattutto di curiosità, che ho cercato di trasmettere attraverso le foto che ho scattato.
Perché il lettore possa percepire cosa significa vivere in un mondo che sembra non vederti più.
L’afasico diventa “invisibile”
L’idea si sviluppa attorno a un lavoro creativo che Andrea ha sviluppato utilizzando le competenze acquisite nella nuova realtà.
Le angosce derivate dalla convivenza con la difficoltà di comunicare col linguaggio sono diventate più accettabili quando nasce interesse, anzi passione per disegno ed incisione.
E’ questo che può ridare entusiasmo .
E’ questo che Andrea vuol dire a chi deve ricominciare dall’ABCD.
Nelle immagini possiamo sentire tutta la solitudine e l’isolamento di chi non sembra più essere accettato della società. Ma non c’è disperazione, qualche volta rabbia sì, ma sempre speranza di porte che anche se chiuse si possono sempre aprire quando si voglia veramente ricominciare .
Ecco alcune delle immagini del libro
SE NON PARLI NON SEI NESSUNO
La frase è di Don Milani ed è il titolo perfetto per parlare e informare sugli aspetti e le problematiche legate all’afasia, un dramma che colpisce circa 20.000 persone all’anno in Italia.
E’ un male sconosciuto che isola dalla società le persone colpite. Solo una rieducazione adeguata può migliorare a diversi livelli la loro condizione di vita.
Fino a poco fa, probabilmente non avevate mai sentito parlare di afasia (letteralmente assenza di linguaggio), né tanto meno incontrato una persona afasica.
Quando, a causa di una lesione cerebrale, una o più componenti del linguaggio sono danneggiati, siamo di fronte ad afasia che provoca incapacità ad usare il linguaggio. La persona non riesce ad esprimersi o a volte anche a comprendere ciò che gli viene detto soprattutto quando si trova nel rumore o in presenza di chi parla velocemente. Parlare, trovare le parole giuste, capire ciò che gli altri dicono, leggere, scrivere, produrre e capire gesti significativi sono solo alcuni esempi dell’uso del linguaggio.
Spesso il disturbo si associa ad una paralisi della metà destra del corpo e ad altri sintomi, quali ad esempio difficoltà di attenzione o di memoria Si prova la stessa sensazione di non comprendere o non potersi esprimere in una lingua straniera. Le persone colpite hanno un problema simile nella vita di ogni giorno, proprio perché hanno perso la funzione del linguaggio.
L’Afasia può presentarsi in forme diverse, sia da un punto di vista quantitativo (gravità del deficit), che qualitativo, a seconda della sede e dell’estensione della lesione cerebrale. Altri fattori che possono rivestire un ruolo importante nel caratterizzare il quadro sono la competenza linguistica e la personalità. Alcuni soggetti non hanno difficoltà a comprendere il linguaggio, ma non riescono a trovare le parole per esprimersi e costruire delle frasi corrette. Altri invece hanno un linguaggio fluente ma difficile da comprendere a causa degli errori sia a livello di singole parole che di frasi; di solito in questi ultimi vi è un deficit di comprensione del linguaggio scritto e parlato. Nella maggior parte dei casi il quadro afasico si situa fra questi due estremi.
Un punto importante è che i pazienti afasici mantengono intatta l’intelligenza e non devono essere confusi o trattati come sordi o dementi!
Solitamente il quadro afasico tende a migliorare spontaneamente nei primi tempi dopo l’evento traumatico, anche se il recupero non è completo e solo attraverso l’impegno del paziente e l’aiuto della logoterapia, si può avere un ulteriore continuo miglioramento del deficit afasico.
Senza la ricerca e l’impegno della Prof.Anna Basso nello studio dell’afasia condotto negli anni, forse molti pazienti non avrebbero potuto recuperare fino ai risultati un tempo impensabili. La sua ricerca ha fatto scuola ed ha addestrato ottimi logopedisti che possono solo essere ringraziati per l’impegno e la capacità di fare recupero mirato per ogni situazione.
Il lavoro di Albertina Vago è sfociato in un bellissimo libro:
Anna Basso: la parola alle persone afasiche – oppure vai ai link seguenti.