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BeachSketches_9
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2 pensieri su “BeachSketches_9”
un soggetto quasi sempre al centro, orizzonti a volte storti, tutto quello che accade è della serie già visto in ogni spiaggia…forse non so cogliere cosa voleva dire l’Autore ma mi piacerebbe capire. Grazie.
Salve Riccardo, accetto di buon grado le critiche, che sono sempre costruttive, tuttavia le spiegazioni sono molto semplici: è una questione di scelte. Il soggetto quasi sempre al centro è voluto, molti altri miei scatti sono così perché è come se lo prendessi “di petto”, in qualche modo lo evidenziassi nella scena perché è proprio quello che volevo ritrarre, poi viene tutto il resto. Immagini la ruota di una bicicletta per capirci, il centro e i raggi che da lì hanno origine. Non sono un cultore della tecnica in assoluto, lascio che sia l’istinto a comandare, quindi qualche errore a mio avviso può starci. La foto qui sopra non è storta, è proprio il terreno che è sconnesso, e qui veniamo alla parte “letteraria” del progetto. Non sono semplici spiagge ma vere e proprie frontiere che delimitano le periferie e i quartieri popolari della mia città. Per la sua maggior parte sono vere e proprie discariche a cielo aperto ma questo non ferma i bagnanti che non vedono, o fanno finta di non vedere, le condizioni in cui versano queste spiagge, dove non c’è sabbia, ma ciottoli e detriti di ogni genere. Sono felici nonostante le fogne scarichino sul mare i liquami. Quando uso il termine “spiagge per ricchi” intendo dire che sono dimenticate da tutti, tranne da chi vive quei quartieri. Ho provato a ritrarre queste persone che d’estate le affollano, con ironia e si, probabilmente è tutto già visto ma le assicuro che queste qui non sono “ogni spiaggia”. Spero di essere stato abbastanza chiaro. Grazie a lei.
un soggetto quasi sempre al centro, orizzonti a volte storti, tutto quello che accade è della serie già visto in ogni spiaggia…forse non so cogliere cosa voleva dire l’Autore ma mi piacerebbe capire. Grazie.
Salve Riccardo, accetto di buon grado le critiche, che sono sempre costruttive, tuttavia le spiegazioni sono molto semplici: è una questione di scelte. Il soggetto quasi sempre al centro è voluto, molti altri miei scatti sono così perché è come se lo prendessi “di petto”, in qualche modo lo evidenziassi nella scena perché è proprio quello che volevo ritrarre, poi viene tutto il resto. Immagini la ruota di una bicicletta per capirci, il centro e i raggi che da lì hanno origine. Non sono un cultore della tecnica in assoluto, lascio che sia l’istinto a comandare, quindi qualche errore a mio avviso può starci. La foto qui sopra non è storta, è proprio il terreno che è sconnesso, e qui veniamo alla parte “letteraria” del progetto. Non sono semplici spiagge ma vere e proprie frontiere che delimitano le periferie e i quartieri popolari della mia città. Per la sua maggior parte sono vere e proprie discariche a cielo aperto ma questo non ferma i bagnanti che non vedono, o fanno finta di non vedere, le condizioni in cui versano queste spiagge, dove non c’è sabbia, ma ciottoli e detriti di ogni genere. Sono felici nonostante le fogne scarichino sul mare i liquami. Quando uso il termine “spiagge per ricchi” intendo dire che sono dimenticate da tutti, tranne da chi vive quei quartieri. Ho provato a ritrarre queste persone che d’estate le affollano, con ironia e si, probabilmente è tutto già visto ma le assicuro che queste qui non sono “ogni spiaggia”. Spero di essere stato abbastanza chiaro. Grazie a lei.