Open call: AA analogue-artificial

La fotografia analogica dialoga con l’Intelligenza artificiale.

Due modi di intendere l’immagine e la creatività, agli antipodi. Artigianalità versus virtualità.

Il Meccanico spazio di ricerca sui linguaggi contemporanei a Verona ospiterà due progetti: uno realizzato min camera oscura e l’altro con l’Intelligenza Artificiale.

Il tema del concept è Rottura, ed i progetti partecipanti dovranno essere in relazione con questo topic.

Si potrà partecipare per l’analogico o per l’IA.

Per rottura intendiamo la rottura dal sistema, ma anche una rottura nella storia, personale o collettiva. Un punto di non ritorno. Una frattura nell’esperienza quotidiana, una cicatrice che di quella rottura è riparazione e ripartenza.

I due progetti, costruiti sul medesimo concept ma con linguaggi diversi, dialogheranno negli spazi del Meccanico.

CRITERI DI PARTECIPAZIONE

Il progetto può essere prodotto da un singolo da un collettivo. Il lavoro non deve essere necessariamente inedito. Anche un video può andare bene.
Il lavoro deve includere:

  • un numero di immagini da 10 ad un massimo di 20
  • le immagini devono essere in formato JPEG (lato lungo 1200 pixel) e peso massimo della cartella 10MB
  • la presentazione, titolo compreso, non più lunga di 4000 battute
  • una bio breve

Il progetto andrà spedito a grenze.arsenali.fotografici@gmail.com in una cartella nominata con nome e cognome e deve includere la ricevuta di pagamento PayPal di 20 euro (grenze.arsenali.fotografici@gmail.com)

SCADENZE

30 gennaio 2024: data ultima di spedizione progetti;

25 febbraio 2024: annuncio dei selezionati.

I progetti saranno esposti dal 1 al 25 maggio 2024 presso Il Meccanico – Verona.

La giuria e la direzione artistica disegneranno il layout condividendolo con l’artista

GIURIA

Sara Munari

Fotografa e docente

Francesca Marra

Curatrice e fotografa

Simone Azzoni

Professore di arte contemporanea e curatore

IL PROGETTO VINCITORE

  • Il progetto sarà esposto prodotto da Grenze ed esposto da Il Meccanico a maggio
  • Il progetto sarà presente e comunicato sui canali del festival Grenze-Arsenali Fotografici
  • Il fotografo/a sarà intervistato/a per Artribune e Juliet Art Magazine
  • Il lavoro sarà pubblicato sul sito del Festival Grenze-Arsenali Fotografici

LINK AL SITO https://www.grenzearsenalifotografici.com/open-call-novembre-2023_il-meccanico_esposizione

ENG Version

A A

analogue – artificial

Analog photography dialogues with Artifical Intelligence. Two ways of understanding the image, at the antipodes. Craftsmanship versus virtual artificiality. The Meccanico, a multidisciplinary space in Verona, will host two projects: one made in the darkroom and one with artificial intelligence.
The theme of the concept is Break and your submission should be related to this theme. The submission can be for analog photography or for Artifical Intelligence.

Artists may approach the theme of Break from different perspectives, offering a rich and diverse terrain for exploration and creative expression. Break as a rupture in the system, a break in the History, a fracture in everyday life to re-start with a scar.

Break can be interpreted in many different ways, depending on the artist’s individual perspective and artistic practice: Analog or IA.

The exibition will show two project based on the same concept, two project made by different artist but in The Meccanico in mutual dialogue.

PARTICIPATION CRITERIA

The project can be produced by a single photographer or a collective. The work doesn’t have to be necessarily unpublished, and it may be presented in whichever size and material. Video projects will be accepted as well.

By the time it is sent, the work must include:

  • At least 10 up to a maximum of 20 pictures. These ones must be in a JPEG file format (the long edge needs to measure 1200 pixel) and count a capacity of 10MB overall;
  • The title together with the intro must count 4000 characters at the latest;
  • A short biography.

Each request needs to be sent via email to grenze.arsenali.fotografici@gmail.com in a folder named “namesurname” and it must include the proof of payment PayPal (grenze.arsenali.fotografici@gmail.com) equal to €20.

TIMELINE

January the 30th, 2024: latest date to send the project;

February 25th, 2024: the selected projects will be announced.

The projects will be exhibited from 1 to 25 May.

The jury and the artistic direction will design the layout which will be later shared with the artist.

JURY

Sara Munari

Photography professor and photographer

Francesca Marra

Curator and Photographer

Simone Azzoni

Contemporary Art Professor and Curator

BENEFITS

  • The project will be printed by Grenze and exhibited in Il Meccanico in May
  • The project will be shared on the Festival Grenze-Arsenali Fotografici social media channels
  • The photographer is interviewed for Juliet Art Magazine and Artribune
  • The work will be published permanently on the Grenze-Arsenali Fotografici’s website.

Letture portfolio ONLINE: ultimi giorni per iscriversi! Musa fotografia

Buongiorno, ti presento i lettori portfolio del 26 Novembre 2023.

Le letture portfolio saranno ONLINE. Se sei interessato vai alla pagina del sito al link!

La lettura portfolio, è un’occasione durante la quale si ha l’opportunità di presentare il proprio portfolio a critici, galleristi, operatori nei musei, photoeditor e fotografi.
Prima di partecipare, informatevi sul profilo professionale dell’esperto. Scegliete in base all’intento per il quale avete prodotto il vostro portfolio: editare un libro, ottenere un parere, preparare un’esposizione, essere pubblicati su un giornale, preparare la partecipazione a un premio.

­Vai alla pagina delle letture per tutte le info

Letture portfolio­

Tutti i corsi in partenza a Novembre

Visual storytelling, incontro con te stesso, progetta un lavoro da zero con Sara Munari online

Visual Storytelling in aula con Sara Munari­

Il racconto fotografico con Sara Munari in aula

Il racconto fotografico con Sara Munari online

EVENTI PROGRAMMATI DA MUSA FOTOGRAFIA

26 NOVEMBRE 2023

LETTUREPORTFOLIO DA MUSA

Vai alla pagina delle letture per tutte le info

Antonia Mulas, la gloria si fa inquieta.

La fotografa lombarda Antonia Buongiorno Mulas ( Barbianello 1939 – Milano 2014),

studente negli anni cinquanta  presso l’Accademia d’ Arte di Brera, nel famoso bar Giamaica – ritrovo ala moda  di intellettuali, scrittori, artisti e politici dell’epoca -, incontrò il fotografo Ugo Mulas che sposò nel 1958. Collaborando con lui  in modo proficuo e costante, il  loro studio/laboratorio divenne un fondamentale punto di riferimento per molti fotografi milanesi, fino alla prematura scomparsa di Ugo nel 1973. Dopo la morte del marito, Antonia si dedicò a riordinare il corpus fotografico che giaceva affastellato nel loro studio, organizzando un importante archivio, pubblicizzato su scala nazionale e internazionale.

Nonostante l’influenza di Ugo Mulas, Antonia seppe sviluppare in modo del  tutto autonomo una cifra stilistica tutta sua, di cui troviamo ampia dimostrazione nei reportage dai frequenti viaggi in vari paesi dell’Europa, Stati Uniti, Russia, Medio Oriente, Africa, Indocina. Al 1976 risale la sua prima opera di ricerca, dedicata al muro di Berlino che la fotografa ha sempre considerato come il suo più importante lavoro di documentazione:”. Dietro a questa parte di case c‘erano altre case, che poi, nel tempo, sono state cancellate e ricoperte dal muro di cemento… E dietro c’era questa misteriosa linea di morte. Se qualcuno passava, le armi automatiche si mettevano in funzione e sparavano…” (A.M)

 Al 1979 risale il libro San Pietro, pubblicato da Einaudi con la prefazione del critico e storico dell’arte Federico Zeri.

Mostrando una conoscenza accurata della storia e dell’estetica del periodo barocco, con i suoi scatti in bianco/nero fortemente contrastati, mette in evidenza ed esalta la magnifica e traboccante opulenza che caratterizza le decorazioni e le sculture della maggiore chiesa della cristianità trionfante. Come sostiene Federico Zeri, ad Antonia non interessa fornire all’osservatore una rassegna fotografica esauriente ed organica: “… Sorretto da un’attenta curiosità, vivace e sempre desta, il suo occhio, per fissare le proprie impressioni si serve dell’obiettivo fotografico, disponendone con estrema disinvoltura, con abilità eccezionale. C’è da rilevare infatti che nessuna delle riprese è stata condotta con l’aiuto di fari, riflettori o altri mezzi che non siano l’apparecchio e i suoi accessori…”(F.Z).  La fotografa non si rivolge a documentare tutti i celebri capolavori di cui la Basilica è ricchissima e la mancanza di uno scatto rivolto alla Pietà giovanile di Michelangelo, la dice lunga di quanto il suo sguardo sia originale e coraggioso rispetto all’estetica dominante in fotografia. Antonia  percorre con lo sguardo rivolto in alto le ampie navate della chiesa senza cercare punti di vista privilegiati: l’intento  non è quello di fornire corrette inquadrature frontali , ma immortalare le sculture secondo la loro particolare collocazione, scelta e voluta dagli artisti che le hanno create. Nelle fotografie di grande formato scattate tra il 1977 e il 1978, tutte rigorosamente a luce naturale, vediamo  un affastellarsi di ornamenti e figure umane che si intrecciano tra loro: santi, pontefici, figure femminili allegoriche, teschi , angioli paffutelli spesso deformati dalle riprese dal basso e non ultimi gli avvolgenti panneggi che conferiscono movimento ai marmi bianchi e colorati grazie a superfici concave e convesse,  a curve e controcurve, tanto care all’estetica barocca volta a glorificare la chiesa di Roma vittoriosa dopo la Controriforma.  Antonia Mulas non rimane però abbacinata solo dalla maestosità del più grande edificio della cristianità, perché attraverso complicati giochi di luci e ombre, riesce a mettere in evidenza anche il senso di inquietudine e di mistero che sprigionano alcuni corpi straziati dal dolore o trasfigurati dall’estasi, come ben si comprende attraverso particolari pregnanti di significato.

 Al lavoro su San Pietro, seguono altri importanti progetti che vedono Antonia impegnata ad immortalare opere d’arte dell’antichità greca e romana con un’attenzione particolare su temi erotici, oppure a scattare molteplici ritratti di personaggi influenti in campo artistico e culturale. Famose sono le sue  immagini pubblicitarie per grandi marchi come Fiat, Pininfarina, Poltrona Frau, Olivetti, Rank Xerox, e  le sue collaborazioni  per importanti riviste di architettura e di moda a livello europeo . Al 1983 risale la sua collaborazione con la RAI in qualità di regista e conduttrice di programmi di arte e cultura sul terzo Canale.

 Bibliografia:

Michael Grant, Antonia Mulas, Eros a Pompei, Mondadori, 1974

Antonia Mulas,Autoritratti 1977-1980,

Antonia Mulas, San Pietro, Einaudi ed.,Torino1979

Antonia Mulas,Marco Mulazzani, Architettura per Benetton. Grandi progetti per raccontare la cultura di un’azienda, Skira 2005

Sitografia:

Antonia Mulas Biografia (zam.it)ANTONIA MULAS. SAN PIETRO: LA GLORIA SI FA INQUIETA | GALLERIA SAN FEDELE, MILANO – Themaprogetto.it

Ecco le vincitrici del Premio Nazionale Musa per fotografe 2023

Buongiorno a tutti/e! Siamo orgogliosi di annunciare le vincitrici del prestigioso Premio Nazionale Musa per fotografe 2023! Anche quest’anno la partecipazione è stata altissima! Queste talentuose fotografe si sono distinte grazie a una visione unica, temi interessanti e linguaggio coerente, funzionale ai propri progetti.  Complimenti alle vincitrici per il loro impegno, la loro passione e l’ispirazione che portano ad altre fotografe!  

La GIURIA composta da:

Luisa Bondoni 

Silvia Camporesi 

Francesca Marra 

e Sara Munari 

ha decretato come 

Prima classificata settore ricerca e progetto personale:  

Serena Radicioli con il progetto: Non sei più tornato  

Un progetto molto personale, un viaggio profondo e intimo, un’esplorazione delle sfumature della vita e delle emozioni che legano l’autrice alla vita del padre che una sera non rientra a casa… Con un linguaggio estremamente contemporaneo, Serena ci racconta uno spaccato emozionalmente sconvolgente della sua vita.  

Prima classificata settore reportage 

Maria Teresa Brambilla con il progetto: From the alps. Women 

Il progetto ha conquistato la giuria per la sua linearità nel linguaggio classico del reportage, la sua importanza culturale e la sua potenziale ispirazione. Un progetto positivo, ben strutturato e approfondito nel tempo di realizzazione.  

Prima classificata settore ritratto e fotografia di scena 

Francesca Dusini con il progetto: Švejk  

Eccellente scelta di piccoli momenti scattati durante gli spazi tra uno spettacolo e l’altro, le prove, il backstage, con un tocco di ironia e un linguaggio non usuale per il genere della fotografia di spettacolo.  

Per sottolineare l’alta qualità dei progetti e il talento delle autrici la Giuria ha deciso di assegnare una  

Menzione d’onore 

Chiara Innocenti con il progetto: Meraviglie presenta  

Una meraviglia dopo l’altra le immagini di Chiara Innocenti che ci racconta il cambiamento del circo e delle abitudini di chi lo vive e lo crea anche con nuove tecnologie digitali senza perdere la poesia del tempo passato  

Grazie ai partner, agli sponsor, allo stampatore, alla giuria, alla curatrice Alessia Locatelli e a Grazia Dell’Oro della casa editrice Emuse, ai festival che ospitano le mostre, a chi ci aiuta a diffondere il Premio in tutte le modalità possibili e alle partecipanti tutte. 

Buona giornata! Presto una serata online di presentazione dei progetti e delle vincitrici, stay tuned!

Ciao! Musa fotografia 

ANNULLATA👉 Presentazione del libro di Simone Cerio – Religo – Musa Fotografia

Buongiorno, CI SCUSIAMO per l’inconveniente, Simone Cerio, per un piccolo intoppo legato alla salute, non potrà essere presente alla presentazione del suo libro che viene rinviata a data da destinarsi. Simone terrà un corso sulla fotografia documentaria presso Musa fotografia, anch’esso rinviato per lo stesso motivo.  Grazie per la comprensione, baci, ciao!
Per avere informazioni sul corso vai al link  Identità e metodo nella fotografia documentaria
RINVIATA
PRESENTAZIONE DI “RELIGO” IL NUOVO LIBRO DI SIMONE CERIO ore 20.30 – Via Mentana 6 Monza

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Scegliere il luogo dei nostri racconti fotografici

Il luogo fornisce il contesto della storia, non solo dal punto di vista geografico: può dare indicazioni anche di tipo temporale e ambientale. Tutti questi elementi creano l’atmosfera del progetto e introdurranno il fruitore verso il tipo di sentimento che devono provare di fronte alle immagini. Si possono utilizzare piani ampi o più ravvicinati, fino a dettagli specifici che indirizzino la lettura, orientino il pubblico e mantengano alta l’attenzione, arricchendo la storia di elementi di contorno (come in questa figura).

Bambina che gioca con le sue oche in un piccolo paesino in Turchia

Bambina che gioca con le suo oche in un piccolo paesino in Turchia. Fotografia con un’ambientazione che ci accompagna alla lettura del nostro soggetto, rende l’atmosfera dell’immagine lontana nel tempo e arricchisce la possibile interpretazione con rimandi emotivi coinvolgenti.

Ogni racconto fotografico è ambientato in un determinato spazio: interno, esterno, collettivo, documentato, reale, immaginario. Ogni luogo può essere descritto fotograficamente con modalità differenti:

  • precisione scrupolosa (ricca di dettagli);
  • generale (con uno sguardo d’insieme);
  • modalità denotativa (oggettiva, reale);
  • modalità connotativa (soggettiva, immaginifica);
  • funzione narrativa (essenziale per far comprendere il racconto);
  • funzione simbolica (ha un significato più legato al sentire relativo al luogo);
  • funzione neutra (fine a se stessa, quando il luogo è di contorno);
  • con punto di vista fisso (un unico punto di osservazione nei confronti del luogo);
  • con punto di vista mobile (l’osservatore si sposta nello spazio);
  • con finalità informativa (fornisce informazioni utili alla storia);
  • con finalità persuasiva (vuole convincere il lettore o un personaggio della storia);
  • con finalità poetica (esterna sentimenti ed emozioni).

Questo è un piccolo estratto del mio libro “Raccontare con le immagini“, spero possa interessarvi il tema!

Alla prossima, ciao a tutti! Sara

👉 Presentazione del libro di Simone Cerio – Religo – Musa Fotografia

Buongiorno, siamo felicissimi di avere Simone Cerio come ospite da Musa fotografia, con il suo nuovo libro RELIGO!

Vi aspettiamo alla presentazione.

Simone tiene anche un interessantissimo corso di lunga durata da Musa fotografia: Identità e metodo nella fotografia documentaria. Per avere informazioni sul corso vai al link  ­Identità e metodo nella fotografia documentaria

11 NOVEMBRE 2023

PRESENTAZIONE DI “RELIGO” IL NUOVO LIBRO DI SIMONE CERIO

ore 20.30 – Via Mentana 6 Monza

“Per te non c’è posto in Paradiso. Ricorda.” Questa fu la maledizione scagliata da un prete contro un ragazzo omosessuale, in una piccola chiesa vicino Roma. La sua unica “colpa” è stata quella di chiedere una benedizione per un gruppo di giovani gay cristiani durante un pellegrinaggio. Lì è nato Religo, un progetto incentrato sulle comunità LGBTQ+ credenti. Un percorso storico e visuale tra le emozioni e le esistenze dei protagonisti che hanno vissuto in prima persona il difficile tentativo di mettere in relazione le persone LGBTQ+, desiderose di essere accolte all’interno di una Chiesa che solo ora mostra segni di apertura, con le comunità ecclesiali. Un viaggio attraverso raduni, amori genitoriali, silenzi e clamori; episodi di una lotta per un diritto spirituale. I protagonisti di Religo sono soprattutto ragazzi tra i 18 e i 30 anni, figli di una madre che non li giudica, ma ugualmente non li riconosce come legittimi. Religo è un progetto rivoluzionario, poiché rivoluzionaria è la missione di trovare collocazione a una forma d’amore per cui non era previsto uno spazio nella Chiesa tradizionale. Sarà proprio mettere al centro il concetto d’amore a restituire ai ragazzi, alle loro famiglie, l’abbraccio negato.

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