
La Eastman Kodak Company, grande azienda americana meglio conosciuta come Kodak, ha basato la sua forza internazionale sulla produzione di pellicole fotografiche.
Negli ultimi anni con la comparsa della fotografia digitale si è specializzata sulla diagnostica medica per immagini e prodotti per la stampa.
Il marchio Kodak è connesso alla fotografia analogica per la produzione di macchine fotografiche e per la fabbricazione di prodotti professionali e amatoriali per lo sviluppo e la stampa delle fotografie. . Il nome “Kodak” scelto in quanto breve e forte, non ha alcun significato particolare…
Voi premete il pulsante, noi facciamo il resto”
Con questo slogan George Eastman, pubblicizzò la prima fotocamera per amatori, tentando di proporre una fotografia più facile e praticabile da tutti. La macchina fotografica Kodak, infatti, si acquistava con il rullino già caricato, e, completati gli scatti, i clienti rispedivano tutto all’azienda, che procedeva a sviluppare. Nel 1900 questa macchina prende il nome di Brownie, venduta a 1$, mentre ogni rullino costava 15 cent. La Brownie fu prodotta da Kodak fino alla fine degli anni ’60, e ne vendette milioni di modelli in tutto il mondo
Il 20 ° secolo è il momento di maggior impatto della storia della Kodak e i suoi profitti sono saliti alle stelle. Dal 1900 al 1930, tutti volevano scattare foto (un po’ come ora!).
Chi può dimenticare la pellicola Kodachrome? Nel 1935 questa pellicola era disponibile in diversi formati, tra cui 8 mm, 16 mm, e 35mm (nel 2010 cessa la produzione).
Qui potete fare un piccolo tour nell’azienda:
La società inoltre, è stata determinante nello sviluppo della stampa di alta qualità anche a colori, negli anni ’50 e ’60.
Nel 1976, la Kodak produsse la Kodamatic, una macchina fotografica istantanea, rivale della Polaroid.
Negli anni settanta la Kodak incomincia la produzione di pellicole auto-sviluppanti denominate Kodak Instant, a differenza delle Polaroid, erano rettangolari e l’immagine sulla superficie misurava 9 x 6,8 cm. Dopo aver perso una battaglia di brevetti con la Polaroid Corporation, Kodak lascia il mercato delle Instant Camera (9 gennaio 1986).
Kodak inoltre, un po’ come in una storia da film di Netflix, inventa la fotocamera digitale già nel 1973, ma decise di tenerla nascosta.
Steven Sasson, ventiquattrenne americano appena assunto. Stava lavorando sui CCD (charged coupled device).
Il sistema CCD consisteva in un sensore che catturava la luce in due dimensioni e la trasformava in un segnale elettrico. Il metodo però, non riusciva ad archiviare immagini, . Così Sasson provò a registrare l’immagine attraverso un processo di digitalizzazione, trasformando impulsi elettrici in numeri e trasferendo l’immagine su una memoria RAM.
Avrebbe potuto essere l’inizio di una nuova era, sconvolgendo il mondo della fotografia tradizionale, ma questo, come sappiamo, avverrà i solo molti anni dopo. La prima macchina fotografica digitale targata Kodak fu messa in commercio solo nel 1991, con il nome Kodak DCS-100.
La Eastman Kodak Company a chiude le vendite di macchine fotografiche analogiche in Europa e America nel 2004, non essendo in grado di trovare uno spazio nella sfera del digitale.
Il 19 gennaio 2012, la Kodak dichiara fallimento.
Vi metto un video che spiega bene l’accaduto:
Nel febbraio 2012, la Kodak cessa definitivamente la produzione di apparecchi fotografici e nello stesso anno cessa anche la produzione dell’Ektachrome e quindi di tutte le pellicole invertibili (diapositive) a colori del catalogo Kodak.
Il 3 settembre 2013 la Kodak annuncia di essere uscita dalla procedura di fallimento focalizzandosi sulla stampa digitale e per l’impresa, la produzione e vendita di sistemi per l’incisione di lastre offset e flessografiche, la produzione e vendita di pellicole destinate alla grafica, all’intrattenimento e all’uso commerciale.
Nel mese di Gennaio 2017 Kodak ricomincia a produrre la Kodak Professional Ektachrome, pellicola invertibile a colori che ha visto la luce negli anni ’40.
George Eastman si suicida nel 1932, dopo che gli venne diagnosticata una malattia non recuperabile e lascia un messaggio: “Ai miei amici: il mio lavoro è compiuto. Perché aspettare?”. Grande fino alla fine. A presto, ciao! Sara
Schema storico dell’azienda:
