è un romanzo incentrato su un fotoreporter di guerra cui la fotografia ha segnato la vita, nel bene e nel male
Faulques, celebre reporter, dopo trent’anni passati nei campi di battaglia di tutto il mondo si è ritirato in una torre su una scogliera, dove dipinge un grande murale in cui figurano tutte le guerre della storia. Nella mente del pittore affiorano continuamente ricordi della donna amata, Olvido, morta nella guerra dei Balcani calpestando una mina antiuomo. Un giorno si presenta alla porta di Faulques uno sconosciuto: è Ivo Markovic, un militare croato che Faulques aveva incontrato per pochi istanti diversi anni prima, e al quale aveva rovinato la vita ritraendolo. Markovic, dopo essersi fatto riconoscere da Faulques, si intrattiene a conversare con lui, per poi spiegare al suo interlocutore di averlo raggiunto per ucciderlo. Markovic lo avvisa di non volerlo ammazzare subito perché desidera prima confrontarsi con Faulques. Comincia così una serie di visite nelle quali i ricordi e i racconti dei due uomini si intrecciano, nel tentativo di capire, dalle loro storie, i motivi della guerra e della crudeltà umana. Durante i loro incontri, Faulques continua a dipingere, temendo di lasciare incompiuto il proprio lavoro. Il finale si svolge fuori dalla casa di Faulques, prima dell’alba, dopo che il pittore ha finalmente trovato come concludere il murale.