definizione di “fotografo”

Dopo aver tirato qualche “saracca”, vi comunico che, cercando la definizione di fotografo sul dizionario ho trovato questo:
Fotografo: Chi esegue fotografie, professionalmente o occasionalmente.
Come dire che lo scrittore e’ chi scrive parole occasionalmente o professionalmente.
Il cuoco e’ colui che cuoce cibi occasionalmente o professionalmente.
Io mi chiedo, ma dove vogliamo andare?
Nemmeno la definizione del vocabolario italiano e’ corretta.
Siamo tutti, ma proprio tutti fotografi.
Datemi una definizione, per favore, che abbia senso.

39 pensieri su “definizione di “fotografo”

  1. A me non dispiace: e’ sufficientemente neutra per non entrare in una casistica complicata. Effettivamente io non sono un cuoco ma quando preparo da mangiare sono (faccio?) il cuoco, magari un pessimo cuoco ma pur sempre quell’attività lì svolgo. Per questo poi c’è tutta la possibilità di specificare con degli aggettivi che tipo di cuoco o di fotografo sono, professionista, serio, occasionale, hobbista, penoso, principiante, avanzato ecc. ecc. ecc. Ma quando ho la macchina fotografica in mano mi presento come fotografo anche se non ci ho mai guadagnato un euro. Usurpo un titolo?
    Pensi che nella definizione ci vorrebbe un criterio per discriminare tra buoni e cattivi fotografi? Credo che non se ne uscirebbe più…

    • Ciao. Secondo me basterebbe distinguere tra fotografi e fotografanti e tra scrittori e scriventi.
      Non dimenticherò mai la distinzione che fece uno più o meno storico fotografo mio compaesano: “vedi, ci sono i fotografi e ci sono gli scattisti. Io sono un fotografo”. In questo potrebbe esserci d’aiuto la lingua francese. I francesi infatti alla domanda “che lavoro fai?”, rispondono “Je suis un photographe”. Io sono un fotografo, non io faccio il fotografo.

  2. Cara Sara, che dire? La definizione, a mio avviso, è corretta. Così come è corretto definire “pittore” colui che dipinge (vuoi occasionalmente o professionalmente). Ciò che un dizionario può esprimere e definire, in questi casi, è, per così dire, il “contenitore”, non certo il contenuto. La fotografia oggi è inflazionata, tutti fotografano tutto, dai piatti del ristorante al paio di scarpe appena comprate, i selfies co’ ‘sti faccioni in primo piano su sfondi più o meno visibili (tanto per dire “io c’ero”). Purtroppo la globalizzazione fotografica sta svilendo il significato iconico delle immagini. Il gusto, l’estetica ne stanno facendo le spese. D’altra parte, come ho già detto, a parte qualche caso esemplare, parlare di “arte” mi pare eccessivo…. C’è davvero bisogno di dare delle definizioni che ci soddisfino? Un saluto

    • Ciao! Hai ragione su tutto e NO non c’è bisogno di definizioni per tutto. Ma cacchio almeno distinguere meglio, sul dizionario inglese non è così! Almeno fa differenza tra amatori e professionisti ( non sto dicendo che gli amatori non possano essere fotografi!) .
      Per gli scrittori non vale e nemmeno per i musicisti

  3. Io dividerei:
    Fotografo:
    -Professionista: Colui che produce fotografie e servizi fotografici e ne trae guadagno e mantenimento;
    -Amatore: Colui che, per diletto, produce fotografie in modo occasionale, con vari livelli di qualità;
    -Artista: Colui che produce fotografie regolarmente e di alto livello, con una forte impronta su arte e storia della fotografia, con coscienza del risultato finale ricercato.

    Poi le definizioni si sprecano e le frasi famose ancor di più. Direi che chi scatta ogni tanto fa delle foto, rimane fotografo chi ci prova seriamente, non saltuariamente, e si interessa di fotografia, Fotografo è ci mette arte e/o risultati. In tutto questo il fatto di avere la partita IVA è solo un aggettivo.

    Per il resto, se vogliamo dire che il fotografo, non Fotografo, è quello che in quel momento fa la fotografia… quando disegno per mio figlio io sono un pittore…

  4. Il dizionario ha lo scopo di raccogliere tutte le parole della lingua Italiana, darne una definzione per genere e una descrizione sintetica del significato o dei vari significiati. In questo senso, mi sembra correttissima e sufficientemente esauriente.
    Chiaro che non potrà coprire tutte le possibilità e tutte le sfumature. Per quello, ci sono libri e libri ed enciclopedie e filosofie differenti.
    Poi, chi ha una partita IVA o che comunque “campa” di fotografia è un professionista, chi lo fa per passione, nel tempo libero è un amatore. E di nuovo, nulla dice sulle qualità e capacità dello stesso.

  5. Quindi un problema di semantica…. Anche il Merriam Webster non fa particolari distinzioni definendo con “photographer” colui che fotografa, solo aggiungendo “especially as a job”. Poi ci sono, sia per la nostra lingua, che per l’inglese, le definizioni aggiuntive che indicano le varie specializzazioni: commercial, still life, fashion, portrait, wedding….. photographer, per non parlare del nostro “paparazzo” di felliniana memoria. Ma ripeto, le etichette servono a poco e fotografare, come scrivere o dipingere, qualora sia un mestiere, si definisce con ciò che si produce, con ciò che il nostro gusto e la nostra sensibilità riesce a dare agli altri, ma prima di tutto a noi stessi. Tu sei brava e se il nipotino di 7 anni gira con la fotocanera in mano (ottimo segno), ok, è fotografo anche lui. Cosa importa?

    • Il fotografo è chi sa raccontare attraverso le immagini Riccardo, questo intendo, non è una questione di mezzi. E’ una questione di capacità di ordinare le foto in modo che abbiano un senso, esprimendo un concetto o raccontando un fatto. Io non sono buona. O forse si, non so. Ciao!😃

      • Certo, il fotografo, per come lo intendiamo noi, è colui che riesce a catturare, con le sue immagini, l’attenzione dell’osservatore. Non ho mai detto che sia questione di mezzi (basta pensare proprio a Giacomelli che fotografava con non si sa bene cosa), ma non credo sia neppure vero che le foto debbano avere un ordine o esprimere concetti di senso compiuto. E nemmeno debbano raccontare dei fatti. Possono essere semplicemente belle…. Se hai avuto modo di visitare la mostra di Franco Fontana a Palazzo Incontro hai certamente capito di cosa parlo. Io non sarei più uscito di là…..

  6. Mimmo Jodice inizia la sua sperimentazione fotografica proprio dopo aver letto la definizione di fotografia su dizionario, forse queste definizione approssimative a volte sono utili…

  7. Accezione ampia: chiunque scatti foto con qualunque mezzo idoneo alla fotografia…
    Accezione ristretta: chi, con le immagini fotografate sappia trasmettere emozioni

  8. Diciamo che la diffusione di massa degli strumenti fotografanti nelle mani di chiunque ha generato enormi equivoci e reso necessario un adeguati distinguo. Personalmente mi piace considerare Fotografi coloro che svolgono continuativamente la professione, fotoamatori quelli che si interessano e praticano la fotografia nel tempo libero, semplici scansionatori del presente tutti gli altri. È una distinzione troppo semplice, ha molti limiti, me ne rendo conto, ma almeno esclude da dalla definizione di fotografo la maggioranza dei millantatori. Ognuna delle due categorie, Fotografi e fotoamatori, potrebbe a propria volta essere suddivisa, ma questo è un altro problema.

      • Sono d’accordissimo, infatti ho voluto fare quella distinzione proprio sapendo che si possono trovare Fotografi professionisti che non parlano fotograficamente, e fotoamatori che ci riescono. Grazie per la risposta!

      • Ho sempre detestato il termine “fotoamatore” come se esistessero anche i “pittoamatori”, i “chitarramatori” ecc. per indicare chi, non per professione, mette in atto le sue capacità. Se dobbiamo distinguere parliamo di professionisti e non professionisti, tantopiù che conosco molti “non pro” che a moltissimi “pro” potrebbero insegnare moltissimo.

  9. Ciao cara,
    forse ti piace di più la classificazione istat del mestire:
    PROFILO PROFESSIONALE / Vocational profile / Profil professionnel / Berufsbild
    ESEGUE ATTIVITÀ DI RIPRESE FOTOGRAFICHE: PERSONE, AMBIENTI, OGGETTI,
    PRODOTTI COMMERCIALI PER FINI ARTISTICI, DOCUMENTALI E PUBBLICITARI;
    ILLUSTRA EVENTI O NOTIZIE; RIPRODUCE SEGUENDO PROTOCOLLI SCIENTIFICI,
    SOGGETTI, DATI E FENOMENI OGGETTO DI RICERCA E DI STUDIO; SVILUPPANO
    NEGATIVI, OPERA AZIONI DI RITOCCO E MANIPOLAZIONE DELLE IMMAGINI
    ACQUISITE E STAMPA LE FOTOGRAFIE REALIZZATE.
    PRODUCE SERVIZI FOTOGRAFICI PER FINI COMMERCIALI O AMATORIALI: RITRATTI
    FOTOGRAFICI FOTO PUBBLICITARIE, PER PUBBLICAZIONIPER SERVIZI DI MODA,
    SERVIZI PER PROMOZIONI IMMOBILIARE O TURISTICA.
    in ogni caso tre treccani mi sembra buono, compare bravo o medicre.
    fotògrafo s. m. (f. -a) [comp. di foto-2 e -grafo]. – Chi esegue fotografie sia professionalmente (per conto proprio o al servizio di giornali, periodici, attività varie): fare il f.; andare dal f.; il f. di un settimanale illustrato, di un rotocalco, di una casa di mode; f. pubblicitario; sia occasionalmente: sviluppo e stampa per f. dilettanti; e con riguardo alla capacità, all’abilità: essere un bravo o un mediocre f., una fotografa esperta.

    • Ciao Marco, stai bene? Non è tanto la definizione che mi preoccupa, e’ la considerazione alla quale arriva la gente. Non volevo credere che fossimo tutti fotografi. Per questo ho posto la domanda. Mi interessava capire se qualcuno, avendoci ragionato prima di me, avesse risposte da darmi. Baci!

  10. Bhe perche` la vera distinzione, secondo me, sta nel fotografo “professionista” e fotografo “amatoriale”… ne aggiungerei anche un’altra, il fotografo della domenica… Cmq non capisco perche` vi sentite offesi, se davvero siete capaci di vivere con la fotografia allora siete professionisti altrimenti no… tutti quelli che si offendono alla definizione di fotografo, secondo me, e` solo gente che pensa sia importante solo l’attrezzatura piuttosto che il proprio occhio (la cosa fondamentale) e le varie tecniche fotografiche… che poi esista l’amatore piu bravo del professionista dovrebbe solo far riflettere il professionista, nel senso che forse era meglio cambiare lavoro…
    Io nella vita sviluppo software e sapete quanti smanettoni che si definiscono programmatori incontro nel mio cammino?? Ma cio` non mi fa arrabbiare perche` sono fiducioso delle mia capacita`. Quindi basta che voi siate fiduciosi delle vostre capacita`, se poi non lo siete allora fatevi una domanda in piu… e lasciate stare chi si definisce fotografo solo perche` ha una Canon 5D MarkIII o una D800… vedrete che nella vita non saranno mai soddisfatti e magari, dopo poco, lasceranno anche perdere… ma se voi gli date peso la cosa si appesantisce 😉 Fate il vostro lavoro con l’anima in pace e la sicurezza che i vostri lavori sono 10 passi avanti rispetto al finto fotografo 😉 proprio come faccio io con il mio lavoro…

    • Non capisco come la discussione sia finita sulla differenza tra amatore e professionista, cosa di cui non mo importa niente. Mi chiedevo come mai la definizione di fotografo fosse tale. Non a chi attribuire tale definizione. Il fotografo non e’ colui che prende immagini con la macchina fotografica. Su questo non sento nessuno. Intendevo dire che sarebbe bastato specificare che è fotografo chi con le immagini racconta. Non chi usa il mezzo. Tutto qui. Non temo amatori, non temo professionisti. Io seguo la mia strada. Poco importa dove porta, mi sto divertendo un sacco. Ciao

  11. Artigiano, artista, archivista, agrimensore, poeta, narratore, sociologo, giornalista, filosofo, contabile dell’universo, osservatore, spia, flâneur, combattente, seduttore, testimone, scienziato, uomo, donna, bambino, mago, illusionista, botanico, regista, rabdomante, voyeur, esploratore, mistico, martire, compagno di viaggio, qualche volta anche un po’ ladro, geografo, costumista, militante, arredatore, antropologo, svuota cantine, naturalista, truccatore, baro, visionario, vagabondo, profugo, esiliato.

    Una pluralità di sguardi e identità sempre presenti, attivate all’occorrenza: fotografo, appunto.

    (Non so se questa definizione ha un senso, ma in questo elenco io ci vivo. Ogni giorno, ogni volta che guardo)

  12. Chi è in grado di raccontare per immagini storie e/o concetti… e’ tutto opinabile, anche una storia, anche il modo di raccontarla, i mezzi usati, gli strumenti e le scelte come quelle di riprendere un angolo piuttosto che il suo controcampo… senza bisogno alcuno di scendere nel discorso dell’obiettività (?) dettata dalla focale/distanza scelta per la ripresa.

    In teoria (e non solo) tutto potrebbe essere raccontato e spiegato tramite le immagini se supportato da una parte concettuale/didascalica “che regga”, persino le fotografie o meglio le immagini fatte in “camera off”, quelle fatte e generate con la sola post produzione o a suo tempo in camera oscura solo con carta e ingranditore. Quindi fotografo che significa? Praticamente niente a meno di analizzare (e bene) i contesti sociali e culturali legati all’autore, al suo mondo e alle sue intenzioni e motivazioni.

    S.Sontag
    “Le immagini fotografate non sembrano rendiconti del mondo, ma pezzi di esso, miniature di realtà che chiunque può produrre o acquisire”

    p.s.
    domanda senza risposta quindi se non quella di considerare i dati di fatto … cosa dicono oggi? oggi dicono che in ogni secondo vengono create 30.000 immagini di cui il 95% tramite telefonini (se 30.000 sono generate immaginate quante persone stanno cercando di comporla l’immagine nel medesimo attimo) … e allora lo accettiamo come strumento di comunicazione? certo cosi come ne accettiamo come fotografo colui che lo utilizza per produrre le suddette immagini… non siamo sicuramente pieni di fotografi appunto, ma di persone che catturano pezzi del proprio mondo. Il vero problema è che si limitano a far questo e mai a chiedersi, fosse almeno una volta, “perchè lo sto facendo? perchè sto fotografando”?

    • Credo che l’essenza di ciò che dici stia nella ultima tua affermazione. Pochi si chiedono il perché delle foto che fanno. Pochi si chiedono che funzione ha una fotografia è che potere può avere sapere usare la fotografia. La cultura visiva legata sia allo scatto che alla fruizione e’ scarsa. La produzione di immagini talmente elevata da creare una tale confusione nel fruitore medio, cui non resta che selezionare una piccola parte di materiale visivo. Nella selezione rientrano solo le cose che si riconoscono, per questo “tutti” pensano di essere fotografi e tutti apprezzano le stesse fotografie. Tanti, forse non tutti. Il problema è che chi vorrebbe parlare con la fotografia si trova in mezzo a questo frullatore e per venirne fuori può solo perseverare.

  13. perché questa rabbia? ci sono tantissime professioni che hanno un nome generico che può essere appiccicato a chiunque. fotografo è chi fa fotografie. pittore chi pittura. etc, condivido la definizione che aggiunge ‘specie chi lo esercita per professione’. ma è riduttivo. una grande fotografia può essere fatta da un cronista. e non è vero che deve esserci un racconto. mica tutti i fotografi bravi presentano una ‘novella per immagini’ con 30 foto montate ad arte! anzi! ne basta una. e a volte le foto raccontano meno di qualsiasi articolo di giornale. a volte parla ‘solo’ di composizione. come tanta grande pittura. i letteratura o musica. quindi meglio stare generici. a volte dà più fastidio la stizza di molti amatori solitari che si credono fotografi solo perché amano la fotografia senza essere corrisposti, della semplicità di una definizione generica che vuol bene a tutti quelli che amano toccare il tasto per congelare un momento per loro importante. o anche semplicemente, un momento di stupidità o spensieratezza. altri che ‘arte’. ci sono tanti bravi fotografi su instagram. con reflex basic da 300 euro. o cellulari. alcuni di loro sono fotografi professionisti che riprendono omini che giocano a calcio. altri fotografi amatori che fotografano tribù sperdute con più ambizioni di chi immortala totti che regala la maglietta ad un bimbo disabile. qual’è la foto delle due?

    • Ciao! Una buona fotografia può essere fatta anche da un pinguino, ma se non racconta niente una fotografia non serve a niente. Produrre lavori a livello fotografico, significa questo. Che si tratti di un matrimonio o un lavoro concettuale.la differenza tra un fotografo e il pinguino rimane che il pinguino può fare UNA bella foto, anche due o 10. Metterle insieme cercare di parlare attraverso la fotografia creando un discorso. Questo fa un fotografo.

      • ma non puoi pretendere che tutti i fotografi, compresi quelli diventati celebri, accettino la tua descrizione riduttiva. tu lavori nel modo che dici. ma tutti gli altri cosa sono? sicuramente hai sfogliato più libri di fotografi di quanto abbia fatto io. moltissimi sono senza alcun filo conduttore. composti da inmagini bellissime ed intense. dove la narrazione, se c’è, spesso è lasciata all’immaginazione di chi guarda. che spesso viene ‘semplicemente’ sollecitata da una bellissima foto. o credi che solo il tuo modo di interpretare la parola ‘fotografo’ e quindi la legittimazione del tuo lavoro particolare, sia sufficiente a descrivere il lavoro di tutti gli altri?

  14. Marco, ciao, quei libri di cui parli, son fatti di singole foto probabilmente, ma hanno a che vedere con la poetica dell’autore ed il suo porsi di fronte alle cose. Non sono libri che riguardano un argomento, ma tutte le fotografie sono accomunate per stile, concetto, estetica…ecc. E non e’ il mio modo di vedere le cose!

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