C’è Una Volta

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Nel 1993, veniva dato alle stampe Una Volta, libro del maestro del cinema Wim Wenders e ormai fuori catalogo da tempo.

Oggi ContrastoBooks ripropone quel volume, inserendolo nella collana contraddistinta dalla costa colorata e con una nuova introduzione di Leonetta Bentivoglio, cui segue un’intervista che la stessa giornalista fa a Wenders in cui i due intraprendono un viaggio tra i temi che interessano i legami tra le immagini e le parole, ai viaggi, al cinema, alla solitudine e all’amore.

Il libro continua con oltre trecento fotografie che compongono le circa sessanta storie i cui testi sono stati scritti dallo stesso regista e che cominciano tutte allo stesso modo: “Una volta…”

Wenders presta penna e occhi per farci incontrare personaggi come Kurosawa, Coppola, Scorzesa, Godard e via dicendo; luoghi e volti viaggiano con i suoi film o come storie che vivono una loro vita autonoma.

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È un bel libro, anche se personalmente penso che alcune immagini meriterebbero più risalto che il formato del libro non riesce a dare, ma questo forse è solo il parere di chi comincia a vederci poco, e che comunque merita di stare nella biblioteca di fotografi, aspiranti tali, ma anche di chiunque abbia voglia di buone letture.

Attraverso il mirino, colui che fotografa può uscire da sé ed essere dall’altra parte, nel mondo, può meglio comprendere, vedere meglio, sentire meglio, amare di più.” [Wim Wenders]

Qui trovate il libro

A.

Mostre Consigliate da Mu.Sa.

Pietas – James Nachtwey

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18 febbraio – 5 giugno 2016 – Milano Palazzo della Ragione

James Nachtwey è considerato universalmente l’erede di Robert Capa: la sua lista di riconoscimenti include i maggiori premi a livello internazionale – e non solo di fotografia. Nachtwey è l’epico testimone delle crudezze della guerra, l’unico fotografo cui la rivista Time ha dedicato un servizio di copertina con testi e immagini tutte sue. Pietas è una mostra-installazione dove luce e tenebra si alternano in una danza quasi infinita. La mostra sarà l’occasione per conoscere e apprezzare il lavoro di un grande narratore visivo del nostro tempo e allo stesso tempo riflettere sul nostro tribolato “tempo di guerra”. Continua a leggere