Takeshi Mizukoshi, che paesaggi!

Ciao,

oggi vorremmo farvi conoscere questo fantastico fotografo paesaggista giapponese. Io lo trovo bravissimo nel genere, al pari di suoi colleghi più conosciuti, tipo Ansel Adams o Michael Kenna.

Purtroppo online non si trovano tantissime informazioni che lo riguardano, la biografia è striminzita.

Date un’occhiata alle immagini, sebbene anche su questo fronte non si trovi un granchè in rete! Ho visto alcuni libri suoi, ma a prezzi proibitivi…

Accontentiamoci.

Anna

Takeshi Mizukoshi è nato in Giappone nel 1938. Ha iniziato la sua carriera studiando silvicoltura alla facoltà di agraria dell’Università di Tokyo. Si sa che poi ha abbandonato gli studi, per dedicarsi alla sua vera passione, la fotografia. Si è dedicato prevalentemente alle foto di montagne. Sembra quasi voglia dimostrarci quanto siamo piccoli di fronte all’imponenza delle montagne.

Ha vinto numerosi premi, tra cui l’Annual Award of the Photographic Society of Japan, ilKen Domon Prize, e il Minister of Education, Culture, Sports, Science and Technology’s Award for Encouragement of the Arts.

Le sue immagini si trovano in molte gallerie e musei in tutto il mondo.

Questo è il suo sito, ma ahime quasi tutto solo in giapponese.

Tutte le immagini sono coperte dal Copyright ©Takeshi Mizukoshi

Una nuova autrice Mu.sa.: Simona Poncia

Buongiorno a tutti!

Per gli amanti della fotografia di paesaggio, l’autrice che vi presentiamo oggi, ci ha inviato una serie di immagini in bianco e nero dall’atmosfera misteriosa e onirica.

Il lavoro si chiama Stati d’Animo: Nebbia.

Che ne dite?

Stati d’Animo ispirati da un paesaggio metafisico che si svela lentamente con scenari fiabeschi e affascinanti. Un linguaggio simbolico e visionario che trova nella nebbia un espediente comunicativo fondamentale. E’ grazie alla nebbia, alla sua inconsistenza, al suo aspetto aeriforme e allo stesso tempo surreale, che Simona Poncia costruisce  il suo racconto visivo e intimo.

Nella Struttura narrativa di questa sequenza, le sue fotografie assumono l’importanza simbolica di un attraversamento e di un andare oltre le cose per catturarne l’essenza e la purezza, ritrovando un contatto diretto con il profondo del suo essere.

Biografia

Simona Poncia si avvicina alla fotografia dopo aver visto una mostra a Firenze dal titolo “Robert Mapplethorpe: La perfezione nella forma”, in cui le fotografie dell’artista americano erano affiancate, come termini di paragone,  al David e ai quattro Prigioni di Michelangelo. Questo incontro alimenta la sua passione per quest’arte, motivandone lo stile in bianco e nero.

Le sue foto sono senza tempo. Riesce a fare emergere l’essenziale e la purezza di ogni cosa donando, con le sue atmosfere rarefatte, sacralità all’immagine ritratta. Immersa nella natura misteriosa o travolta dalla confusione cittadina, è il silenzio che ricerca, un contatto intimo con il mondo che la circonda.

Vive in un piccolo paese e la nebbia accompagna la sua quotidianità per molti giorni durante l’anno.

Di seguito le sue parole: “La nebbia rende tutto più affascinante e si riscoprono, nella loro vera essenza, paesaggi che si pensava di conoscere. Le cose non appaiono nella loro complessità ma si mostrano pian piano, modellandosi attraverso la luce che continuamente cambia. Per me che amo la fotografia in bianco e nero la nebbia regala scenari incantevoli, ultraterreni, fino a quando svanisce portandosi via anche il sogno che ha creato”.

Paesaggi onirici, ritratti ma anche architetture o interni dei musei sono soggetti prediletti delle sue fotografie,  retaggio del suo percorso di studi in Storia dell’Arte.

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