Ancora in merito alla violenza nelle fotografie

Sto scrivendo il 15 luglio, il giorno successivo alla tragedia di Nizza.

Sto scorrendo gli articoli su vari giornali, italiani e stranieri e le immagini di quei corpi mi colpiscono profondamente. E Nizza viene dopo Istanbul, Baghdad, Parigi, Bruxelles e potrei continuare ancora per molto, andando indietro negli anni, ma mi fermo qui.
Poichè praticamente ogni giorno siamo esposti ad immagini che mostrano atti di violenza e di morte, in modo anche molto esplicito, l’argomento mi fa sempre riflettere. Pubblicare o non pubblicare?
La pubblicazione di immagini cruente contribuisce alla divulgazione delle notizie e alla risoluzione dei conflitti o invece la continua esposizione ci ha reso talmente assuefatti che ormai vediamo tutto quasi con indifferenza?
Ho letto recentemente questo articolo apparso sul Time nel 2014, che raccoglie diverse opinioni e punti di vista, anche di persone qualificate in ambito giornalistico e scientifico, e ho pensato di tradurlo per condividerlo con voi. E’ un po’ lungo, ma offre spunti secondo me molto interessanti e nonostante non recentissimo, è più che mai di attualità.

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