TROPPA FOTOGRAFIA, POCA FOTOGRAFIA. Riflessioni sui linguaggi contemporanei

Oggi esce un altro libro che ho scritto! Sembrerà strano dopo l’uscita appena un mese fa, del mio libro precedente. Questo non è un manuale ma una riflessione su quello che sta accadendo nel mondo della fotografia. Mi è piaciuto studiare e scriverlo, mi è piaciuto anche rileggerlo!
Spero lo troviate interessante, ciao! Sara

Esce oggi TROPPA FOTOGRAFIA, POCA FOTOGRAFIA. Riflessioni sui linguaggi contemporanei

Le immagini ci interessano molto perché ci riguardano in misura sempre maggiore, tanto che, considerata la loro pervasiva presenza, siamo indotti persino a pensare che non siano parte della vita quotidiana: le immagini sono la vita quotidiana.
L’irrompente quantità di sollecitazioni a cui tutti siamo esposti produce inevitabilmente effetti anche sui fotografi, su quello che producono e su come lo producono.
Ricostruendo gli sviluppi più recenti dei diversi linguaggi fotografici e degli strumenti di comunicazione digitale, in questo saggio l’autrice si interroga e ci interroga su quale sia il destino della fotografia e dei suoi interpreti che si trovano a dover fare fronte a una sensazione di smarrimento per la perdita di direzione culturale e di ridefinizione del ruolo autoriale. Uno sbandamento generale che ci fa sguazzare in un mondo fotografico per ora un po’ anarchico ma, anche per questo, ricchissimo di spunti.     
Il volume è disponibile da oggi fino al 9 luglio solo sul sito EMUSE con uno sconto del 10%.         p. 136  18,00 euro 16,20 euro   Sconto lancio fino al 9 luglio   

“Elle” lo sciamanesimo femminile, di Valeria Gradizzi

Buongiorno, oggi vi presentiamo il libro di Valeria Gradizzi “Elle” edito dalla casa editrice EMUSEBOOKS

Elle

Dall’inizio di questo secolo assistiamo al ritorno dello sciamanismo in Europa e in Italia, attraverso istanze collettive in evidente crescita e che valorizzano la dimensione della spiritualità nella vita dei singoli e delle comunità. C’è un vento che spira, sia da Oriente che da Occidente, che porta visioni del mondo che credevamo sepolte sotto secoli di storia. È un mondo carico di spiritualità in cui le donne, attraverso pratiche mistiche fuori dai binari delle religioni organizzate, trovano consapevolezza di sé e del loro ruolo nella società, una ricerca volta alla trasformazione personale attraverso la sacralizzazione della natura, in costante riferimento all’energia cosmica.

Valeria Gradizzi ha accompagnato e fotografato donne sciamane attraverso i boschi, di notte, intorno al fuoco e al chiarore della luna piena, accompagnata dai loro canti e dalle urla. Il risultato è un lavoro in cui gli spazi temporali si sovrappongono: il presente dello scatto rielabora un passato in completa armonia con la natura e proietta a un futuro ideale di rispetto verso Madre Terra. Un lavoro in cui la donna, in armonia e fusione con gli elementi naturali, esprime se stessa e la propria spiritualità libera da ogni condizionamento esterno.

Elle è un viaggio fotografico all’interno delle pratiche sciamaniche femminili dell’Italia contemporanea, arricchito dalla presenza di poesie di ispirazione sciamanica e dai testi di approfondimento storico-antropologico sul significato dello sciamanesimo oggi di Morena Luciani Russo e Enrica Tedeschi.

Illustrazione di copertina di Elisa Seitzinger, visual artist, in cui la composizione grafica lascia spazio alla forte carica simbolica.

Sinossi breve ITA (1200)

Quello dello sciamanesimo femminile è un mondo carico di spiritualità in cui le donne, attraverso pratiche mistiche fuori dai binari delle religioni organizzate, trovano consapevolezza di sé e del loro ruolo nella società, una ricerca volta alla trasformazione personale attraverso la sacralizzazione della natura, in costante riferimento all’energia cosmica.

Valeria Gradizzi ha accompagnato e fotografato donne sciamane, nei boschi, la notte intorno al fuoco al battito dei tamburi e al chiarore della luna piena. Il risultato è un lavoro in cui gli spazi temporali si sovrappongono: il presente dello scatto rielabora un passato in completa armonia con la natura e proietta a un futuro ideale di rispetto verso Madre Terra. Un lavoro in cui la donna, in armonia e fusione con gli elementi naturali, si esprime libera da ogni condizionamento esterno. Elle è un viaggio fotografico all’interno delle pratiche sciamaniche femminili dell’Italia contemporanea, arricchito dalla presenza di poesie di ispirazione sciamanica e dai testi di approfondimento storico-antropologico di Morena Luciani Russo e Enrica Tedeschi. L’illustrazione di copertina, dalla forte carica simbolica, è di Elisa Seitzinger.

L’autrice

Valeria Gradizzi
Valeria Gradizzi (1979) è una fotografa documentarista italiana.

Si è specializzata con Giovanni Umicini, Christopher Anderson e Ivo Saglietti.
Ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti, tra cui, nel 2018, una menzione d’onore al 12° Julia Margaret Cameron Award e la Silver Winner ai Tokyo International Awards per il progetto Al Batin / The hidden, reportage a lungo termine sulla presenza delle donne all’interno del misticismo islamico.
Ha esposto in mostre personali e collettive in gallerie private e spazi pubblici. Tra gli altri: Photolux Festival (Italia), FotoValid (Spagna), Soho Photo Gallery (New York). Attualmente vive e lavora a Verona.

PER ACQUISTO DEL LIBRO

Titolo: Elle

Autore: Valeria Gradizzi

Testi: Valeria Gradizzi, Morena Luciani Russo, Ivo Saglietti, Enrica Tedeschi

Progetto grafico: Stefano Pallavisini

Illustrazione di copertina: Elisa Seitzinger

Data di pubblicazione: 09/06/2023

Prezzo: 40,00

Pagine: 160

Dimensioni: 16,8 x 22,2

Peso:

Rilegatura: cartonato telato con stampa in serigrafia  

Link sito: www.emusebooks.com/libri/elle

Collana: Portfolio

Isbn: 9788832007626

Il punto di ripresa giusto, nella fotografia di strada

Buongiorno, parlo oggi del punto di ripresa nella fotografia di strada
Siamo abituati a cambiare spesso punto di ripresa con le nostre macchine fotografiche; ricordatevi che la scelta del punto di ripresa condizionerà considerevolmente l’estetica dell’immagine e la percezione del fruitore; quindi, è una decisione da prendere sempre con consapevolezza.
Qual è il punto di ripresa migliore? Boh, dipende!
Comunque sia, i sistemi più usati per cambiarlo sono:

  1. Lanciarsi da un treno in corsa.
  2. Rotolarsi per terra e usare lo scatto multiplo.
  3. Buttarsi dalle finestre scattando selfie.
  4. Legare la macchina fotografica a un piccione viaggiatore.
    No, niente, questi sono quelli che uso io, ma è meglio lasciare perdere!
    Le possibilità sono sostanzialmente tre:
    ❙ in asse rispetto al soggetto;
    ❙ dall’alto rispetto al soggetto;
    ❙ dal basso rispetto al soggetto
    RIPRESA IN ASSE
    La prospettiva di ripresa in asse, con il piano pellicola/sensore parallelo al soggetto, permette di ottenere immagini senza distorsione prospettica. Come accennato prima, questa scelta prospettica dà la garanzia di poter ottenere un rapporto naturale tra le dimensioni del viso, tronco e gambe quando si fotografa una persona a figura intera, o altro soggetto, dal palazzo al cane.
    In linea di massima, fotografando una persona “in asse” si mantiene una qualità maggiore in termini di proporzioni. Le proporzioni variano anche con l’utilizzo di obiettivi grandangolari, oppure avvicinandosi “troppo” al volto del soggetto, provocando una distorsione anche se si fotografa in asse rispetto al soggetto. Anche per la fotografia di architettura valgono le stesse regole: se si vogliono evitare linee cadenti o storte, è necessario mantenere l’obiettivo in asse rispetto alla struttura geometrica fotografata.
Shanghai, punto di ripresa frontale, fotografia di Sara Munari

RIPRESA DALL’ALTO
Nella street photography, una ripresa dall’alto verso il basso, a meno che non ci si trovi su un piano rialzato e con angoli di campo ampi, tende a schiacciare i soggetti ripresi.
Una ripresa dall’alto con leggera inclinazione della macchina fotografica esalta la prospettiva, e comporta che tutte le linee vengono a convergere verso un punto di fuga. L’impressione che se ne ottiene è di una grande profondità.
Se l’angolo di campo è ristretto e l’inclinazione della macchina fotografica accentuata, tendiamo a schiacciare la prospettiva e la foto perde tridimensionalità. Se vogliamo giocare sugli elementi grafici, esaltando linee, geometrie e forme, questo punto di ripresa può essere decisivo per raggiungere eccellenti risultati.

Shanghai, punto di ripresadall’alto, fotografia di Sara Munari

RIPRESA DAL BASSO
Questo punto di ripresa tende a esaltare le forme degli elementi fotografati, siano essi persone o cose. In questo caso, tanto più è grandangolare l’ottica utilizzata, quanto più i soggetti tenderanno a “sopraffare” l’osservatore, dato che la percezione è quella di stare sotto alle cose.

Shanghai, punto di ripresa dal basso, fotografia di Sara Munari

DA VICINO, DA LONTANO
Soprattutto all’inizio, quando si è ancora un po’ inesperti, si tende a non avvicinarsi abbastanza alle persone.
Questo non è un errore in sé, nel senso che molti fotografi scelgo no un punto di ripresa distante per produrre le proprie immagini.
Il problema sorge quando l’immagine scattata da quella distanza non arriva a soddisfare le aspettative di chi l’ha prodotta perché i soggetti si devono guardare con una lente di ingrandimento!
Si ha paura di avvicinarsi e si è preoccupati di far incazzare le persone, di farle sentire a disagio e di tutte le relative conseguenze.
La vicinanza fisica, in effetti, può corrispondere a vicinanza emotiva, ma vedrete che nessuno vi mangerà.
Hai paura di essere malmenato? Potrebbe capitare; nella mia esperienza di tanti anni in questo settore, posso dire che mi è capi tato in una sola occasione di sentire un fotografo che sia arrivato alle mani con qualcuno.
Se pensate di utilizzare un teleobiettivo per avvicinarvi al soggetto, sappiate che comprimerete l’immagine e non sembrerete coinvolti nella scena.
Nella fotografia di strada molti dei grandi fotografi hanno utilizzato ottiche da 35mm, qualcuno il 50mm, qualcuno il 28mm, an che se con questa ottica si comincia a essere parecchio vicini, se si vuole riempire il fotogramma.

Tutto quello che vi ho scritto è contenuto nel libro “Streeet photography, attenzione può creare dipendenza” Edito da Emuse.