L’esposizione doppia (o multipla), come stimolo al fare.
Questo mini/articolo non ha valenze tecniche. E’ solo, come da mio radicato convincimento, uno stimolo al
fare indirizzato a … chi vuole fare. Chi non vuole, si astenga. Avanti, in strettissima sintesi. L’esposizione doppia (lasciamo perdere la multipla che 9,9 volte su dieci, espone a sicure pacchianate) cosa è? Nello stesso fotogramma vengono ospitati de scatti diversi. Era una roba che si faceva già all’epoca della fotografia chimica (leggi rullino), ed è opportunità tecnica facilissima con le fotocamere (reflex o mirrorless) giovani di età che ormai hanno tutte, o quasi, una specifica e pediatrica impostazione. Facilissima sì, ma che vi esporrà ad immagini da cestino. A meno di provare e riprovare fino a che il fotogramma finale non premierà la vostra costanza e le vostre aspettative. Lo scoglio primario è quello del buon gusto. Se vi va, provateci. Arricchirà le vostre conoscenze.
Qui a seguire poche fotografie, molto diverse tra di loro, vi aiuteranno a capire quali e quante possano essere le opportunità.
I pioppi del Po – Questi alberi tipici dell’area del Po hanno trovato compagnia nei fiorellini che erano in basso sull’argine e che si sono arrampicati sui pioppi. Un raccontino naturalistico coerente ed accattivante.

Io e Cristina insieme – Una storia semplice di amicizia. Cristina è con me. ed io sono con Cristina. Spostate leggermente lo sguardo e ci vedrete entrambi, insieme e/o separati.

La piccola Giorgia – Tenera e dolce la piccola Giorgia oggi compie gli anni.

Una botta di vento – Facile, ero andato in cucina per farmi un caffèed una frustata di vento era penetrata, improvvisa e agitata, nel mio soggiorno. Ed io ho voluto con questa doppia esposizione trattenere un personale ricordo della scena che mi si è presentata.

Il lockdown – Sì, erano i giorni peggiori del lockdown ed il tempo, ero chiuso in casa, era immobile e come senza fine. Eterno! E di quei giorni senza vita ho voluto un mio ricordo. Ed io quel ricordo, lento ed ossessivo ho immaginato di raccontarlo con il <va e vieni> di questo orologio.

Il Museo Massena – A Nizza sulla Promenade des Anglais la fronte del Museo Massena l’ho immaginata come ricoperta dai fiori delicati che erano (e sono) nel suo giardino.

Il notaio della memoria – E’ il titolo che ho dato a questa fotografia. E lo conservo perché mi piace. Per anni ho avuto casa in Francia. E ne ero innamorato. Nelle pareti del soggiorno avevo esposto le mie fotografie. Quando ho lasciato questa mia cuccia, ho voluto ricordarla a modo mio. Una doppia esposizione: nella prima la parete con le fotografie, e nella seconda le cornici vuote.

Giovedì mercato – Ogni settimana un mercato anima di vita la strada milanese dove ho casa. Un continuo via/vai di persone la percorre senza sosta. E la fortuna stavolta mi è stata complice. Mezzo secondo di intervallo fra un clic e l’altro dall’alto della mia finestra ed il gioco è fatto.

Milano modaiola – Un’opera che racconta un aspetto della città. Due figure femminili eleganti ed evanescenti riempiono il fotogramma. E’ la Milano della moda. E che sia così lo certifica, a mo’ di firma, il Duomo che chiude in basso l’inquadratura.

Ciao a tutti, Filippo Crea