Yoshinori Mizutani, considerazioni di Gianluca Micheletti.
Nella pagina Facebook di Lens Culture è stata pubblicata lo scorso 12 aprile, l’intervista fatta tempo fa a Yoshinori Mizutani, talento emergente entrato nei 50 selezionati al premio Emerging Talents 2014, con il progetto Colors.
L’intervista inizia con questa dichiarazione di Yoshinori Mizutani:
“A volte la fotografia senza contesto è sufficiente. A volte la mancanza di contesto dà profondità alla fotografia, una risonanza, uno spazio per esaminare la banalità del soggetto e la sua bellezza intrinseca. “
-Kippo Mizutani
Progetto Colors © Yoshinori Mizutani
Estratto dall’intervista su Lens Culture
LC: Qual è stata l’ispirazione dietro “Colors”?
YM: Colors è iniziato nel 2010, quasi esclusivamente nei pressi di Tokyo. Il progetto è iniziato quando ho iniziato ad esplorare ciò che mi circondava con una maggiore attenzione per i dettagli. Più guardavo, più mi rendevo conto di quanto stavo trascurando.
Sono stato attratto verso le cose che passano inosservate nella nostra vita quotidiana. Sono rimasto particolarmente attratto dalle forme – e dal colore.
LC: Oltre alla fotografia di strada, il lavoro contiene anche elementi di ritratti, still life. Sono generi importanti per il tuo modo di lavorare?
YM: Una volta, per Colors, ho scattato una donna nuda che tiene una pila di libri. Penso che sia come una natura morta. Altri sono decisamente scatti di strada. Per me, è importante esplorare il mondo, ma non mi sento legato ad alcun genere particolare. La fotografia riflette quello che vedo, sento e immagino, quindi penso che la fotografia dovrebbe rimanere totalmente libera.
Riporto un paio di commenti all’articolo sulla pagina Facebook di Lens Culture (che non ha riscosso molto interesse in realtà):
“Questa non è fotografia… è una performance grafica!”
“Mi dispiace, non mi ha colpito completamente!”
Questo lavoro di Yoshinori Mizutani mi riporta all’articolo scritto da Sara Munari
Perché scattate se non avete niente da dire?
E vi chiedo se secondo voi questo progetto ci racconta qualcosa? ci da informazioni?
Nonostante non ci sia bellezza oggettiva e manca una narrazione logica, trovo queste foto molto interessanti.
Ci trovo una nuova forma estetica che oltre all’aspetto grafico, un po’ fuori dai canoni classici di bellezza, hanno a mio avviso molto da dire.
Guardando queste immagini mi trovo inspiegabilmente bloccato ad osservare . Mi pongo domande.
Dirò un’assurdità ma trovo che in alcune foto il punctum*, cioè l’aspetto emotivo che irrazionalmente ci colpisce, sembra coincidere con lo studium*, l’aspetto razionale sulle informazioni contenute nell’immagine.
(* dal saggio “La camera chiara. Nota sulla fotografia”, scritto da Roland Barthes)
Yoshinori Mizutani racconta di noi e del nostro tempo.
Elementi all’apparenza insignificanti, quotidiani, catturati senza un evidente senso, ci mostrano un’altra natura di sé.
La relazione tra luoghi, oggetti, luci e colori contenuti nelle foto, crea un cortocircuito attivato dall’astrazione compositiva bidimensionale della foto e la natura dei soggetti dal valore così reale da arrivare ad essere banali.
Voi cosa ne pensate?
Gianluca
Eccovi i link correlati
Lens Culture
articles/yoshinori-mizutani-colors
lensculture.com/yoshinorimizutani
Sito di Yoshinori Mizutani
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