Gregory Colbert versatile è un fotografo canadese; nonché sceneggiatore, regista e produttore. Dopo il diploma, inizia la sua carriera come fotografo che però non splende in particolar modo. Negli anni 80 voleva diventare uno scrittore e trasferirsi su un isola nel pacifico. Decide però di andare a Parigi, dove comincia a lavorare come direttore per un giornale. Allo stesso tempo, approfondisce la sua passione per la fotografia che lo porterà successivamente lontano.
Nel 1990 le sue opere vengono esposte in Svizzera in una mostra intitolata “Onde del tempo.”. Il giovane fotografo viene notato dai collezionisti. Negli anni 1992-2002, Gregory Colbert si dedica a un progetto difficile e unico, girando il mondo, esplora il rapporto fra persone e il mondo animale. Gregory Colbert ha visitato la Birmania, India, Sri Lanka, Egitto, Kenya, Namibia e molti altri paesi esotici ed è stato finanziato da numerosi collezionisti e magnati del mondo dell’arte, per realizzare il suo progetto.
L’autore scatta fotografie a elefanti, linci, leopardi, gru, coccodrilli, rinoceronti vicino a soggetti umani quali boscimani, monaci birmani e tribù indigene africane. Il risultato di un decennio di lavoro è “Ashes and Snow” è esposto nel 2002 a Venezia, 12600 mq di esposizione, senza precedenti per un fotografo.
Nel 2005, per la presentazione al Salone di New York, è stato costruito un edificio speciale per ospitare le sue opere. L’esposizione è stata vista da 10 milioni di persone in tutto il mondo da Santa Monica a Tokyo a Città del Messico. Le opere di Gregory Colbert sono immagini fotografiche di grandi dimensioni, 3,5 m. X 2,5 m, hanno una tonalità marrone (seppiato) su grandi fogli di carta giapponese fatta a mano. Tutte le manipolazioni che apporta le tiene segrete. Anche se sappiamo che non utilizza l’elaborazione digitale.
Colbert ha vinto molti premi come il «Lucie Awards», a Città del Messico, è stato nominato Ambasciatore Onorario responsabile della cultura e del turismo. Al Festival di Venezia ha ricevuto il premio speciale per il documentario “Ashes and Snow”.
Aapo Huhta è un giovane fotografo finlandese nato nel 1985. Dopo aver studiato fotografia presso il Lahti Institute of Arts and Design, ha conseguito un master in fotografia presso la Aalto University of Arts and Design a Helsinki, Finlandia. Nei suoi lavori Aapo Huhta combina elementi di fotografia documentaria ad osservazioni soggettive che nel loro intrecciarsi portano a una gamma di narrazioni ambigue e frammentate. Per mezzo di associazioni, rimandi ed accenni nei lavori di Huhta si vengono a costruire potenti saggi visuali che, servendosi di un vortice visivo metaforico, indagano la componente umana.
Ukkometso, uno tra i suoi lavori più conosciuti, trascina l’osservatore nella contemplazione e comprensione delle fotografie. Ciò che lo ha portato alla realizzazione di questo lavoro è stata l’ideologia della creazione del mondo secondo il folklore finlandese.
Aapo Huhta
“According to Finnish folklore, the world was created out of the shell of a duck egg made of gold and iron. The first human was born after a goddess was impregnated by the wind. According to the same mythology, human life first began in a place called Kalevala, a region now known Kainuu, situated on the western side of the Finnish-Russian border.”[1]
Kainuu potrebbe quindi essere il luogo in cui tutto ha iniziato a prendere vita. Oggi però questo luogo è noto come area con il più alto tasso di suicidio dell’intera Finlandia ed è soggetto a un forte calo demografico. Inoltre è un luogo di estreme tensioni sia dal punto di vista economico con uno scontro costante tra libero mercato e totalitarismo; sia dal punto di vista geografico in quanto punto di incontro tra Oriente ed Occidente.[2] Aapo Huhta, insieme ad altri quattro fotografi, ha deciso di indagare questo luogo e la sua gente. Ognuno ha lavorato in modo autonomo secondo la propria indole fotografica ma, collettivamente, il filo comune delle varie narrazioni fotografiche restavano le storie del folclore finlandese. L’obiettivo comune era quello di trovare una connessione tra il passato mitico e il mondo contemporaneo.[3]
L’ultimo lavoro pubblicato di Aapo Huhta è Omatandangole, fotolibro pubblicato nel 2019 da Kehrer Verlag. Questo progetto è stato scattato tra il 2016 ed il 2018 nei desolati deserti della Namibia. Dopo un periodo difficile dal punto di vista personale Aapo Huhta ha deciso di rifugiarsi nel deserto per prendere le distanze dal suo passato e dalla vita che conduceva in Finlandia. Qui, in Namibia, ha potuto sperimentare in modo creativo lasciando convergere realtà e fantasia. I soggetti ritratti in queste immagini sono tratte dalla realtà ma potrebbe essere state facilmente l’oggetto dei nostri sogni. Le turbolenze personali del fotografo hanno dato vita quasi inconsciamente al progetto che, nel suo evolversi, ha insistito su un piano di narrazione più ampio andando ad indagare le condizioni del degrado ambientale che incombe inesorabile sul mondo naturale. La serie allude ad un futuro imminente in cui la società è devastata dagli effetti provocati dalla crisi climatica che stiamo attraversando. La tematica ambientale è molto cara all’autore ma come lui stesso afferma non è il topic principale di questo progetto seppur è impensabile affermare che non sia parte integrante della narrazione.[4]
Aapo Huhta
Nel 2014, Huhta è stato selezionato come uno dei migliori fotografi Under 30 da Magnum Photos. Inoltre ha ricevuto il premio Young Nordic Photographer of the Year 2015 ed è stato scelto per la Joop Swart Masterclass nel 2016.[5]
Da un’intervista di Karl Ketamo per Urbanautica[6]:
About your work now. How would you describe your personal research in general?
AH: Every project I’ve done has started from some kind of a coincidence and without me trying too much to produce anything. Then by the time it evolves to a direction that somehow feels important to me. So the starting point has never been really clear to me, but after a while I start having the need to understand what I’m doing and that is sort of like a second beginning of the process, when it all becomes conscious. After that it takes more work until I feel totally fed up with the whole thing and can’t reach any higher levels. I assume that is a good time to start building the body of work. But I have done only a few projects so I can’t say that I would be able to see any kind of patterns in my practice yet.
[1] Secondo il folklore finlandese, il mondo è stato creato dal guscio di un uovo di anatra fatto di oro e ferro. Il primo essere umano è nato dopo che una dea è stata impregnata dal vento. Secondo la stessa mitologia, la vita umana iniziò per la prima volta in un luogo chiamato Kalevala, una regione ora nota Kainuu, situata sul lato occidentale del confine russo-finnico.
Buongiorno, oggi presentiamo Lorenzo Zoppolato, giovane e bravo fotografo italiano.
Qui la sua biografia e alcuni dei suoi lavori! Buona visione! Ciao
Sara
Lorenzo Zoppolato
Dal lavoro “Anime salde”
Sono nato a Udine nel 1990. A 19 anni mi trasferisco a Milano dove studio presso la facoltà di Scienze Politiche e allo stesso tempo lavoro come assistente fotografo. Dopo la laurea, lavoro all’interno di una nota multinazionale operante nel campo dell’advertising, ma capisco ben presto che sono altre le storie che voglio raccontare.
Da “Cronache immaginarie di un domatore di cavalli”
Nel 2014, con una curva irragionevole, decido di dedicarmi in maniera esclusiva alla fotografia sperando che anche lei sia d’accordo nel frequentarmi stabilmente. Vinco una borsa di studio presso la Nuova Accademia delle belle Arti di Milano e comincio a lavorare come fotografo professionista. Negli anni immediatamente successivi, oltre a numerosi errori e a molte porte in faccia, ricevo anche alcuni premi e riconoscimenti.
Da “Luce necessaria”
Nel 2015 vinco il primo premio all’International Black&White Photographer of the Year nella “Emerging Talent category” e sono finalista al concorso internazionale Lens Culture “Street Photography Award”. Nel 2017, vinco la borsa di studio “Ernesto Bazan Scholarship Fund for Young Photographers”. Nel 2018 il 1° premio “Portfolio Italia Fiaf”.
Da “Le immagini di Morel”
Nel 2019, primo premio per il miglior portfolio all’ “International Month of Photojournalism” di Padova e finalista al premio “Voglino Italy Photo Award”. Nel 2020 vinco il primo premio nella categoria “Storytelling Award” dell’Italian Street PhotoFestival. Espongo in mostre personali e collettive in gallerie private e spazi pubblici, tra cui SpazioForma a Milano e Museo MACRO a Roma.
Lorenzo sa alterare la realtà che percepisce trasformando l’ordinarietà dei luoghi e delle persone che frequenta in suggestioni visive potenti e coinvolgenti. Vi invito a guardare il suo lavoro e leggere la sua storia. Baci
Sara
Lorenzo Cicconi Massi
Nel 1991 discute la tesi di laurea in Sociologia “Mario Giacomelli e il gruppo Misa a Senigallia”.
Comincia il suo lavoro di ricerca fotografica in bianco e nero. Nel 1999 ottiene il primo premio al concorso Canon. Dall’anno 2000 è uno dei fotografi dell’agenzia Contrasto. Il mensile ARTE lo include fra i 10 giovani talenti del nuovo panorama fotografico italiano. I suoi lavori vengono pubblicati dalle maggiori riviste italiane e da alcune testate europee.
spiaggia, senigallia, 2008
spiaggia, senigallia, 2008
spiaggia, senigallia, 2008
spiaggia, senigallia, 2008
Nel 2007 è premiato nella sezione “sports features singles” al World Press Photo, con un lavoro sui giovani calciatori cinesi. Venerdì di Repubblica gli dedica la copertina insieme ai colleghi italiani premiati.
Sempre nel 2007 riceve il premio G.R.I.N. per la serie sui giovani “fedeli alla tribù”.
Per i 10 anni dalla scomparsa del grande fotografo senigalliese realizza il film “mi ricordo Mario Giacomelli”.
Nell’estate 2011 espone sue opere per la Biennale di Venezia padiglione delle Marche, curata da Vittorio Sgarbi. Espone i suoi lavori a ParisPhoto, rappresentato da Forma galleria.
Nel 2012 ha lavorato per il progetto di Altagamma “Italian Contemporary Excellence” con i più importanti marchi del lusso italiano, in mostra alla triennale di Milano, Shanghai e Tokio, con volume edito da Rizzoli.
altagamma, novembre 2011, marche
altagamma, dicembre 2011, brianza
altagamma, gennaio 2012, marche
altagamma, dicembre 2011, marche
Aprile 2013 ha esposto al Museo Ferragamo di Firenze per la mostra “Il calzolaio prodigioso”.
Del 2016 è la mostra “Le Donne Volanti”, museo Nori De Nobili. Nel 2017 presso Galleria Contrasto Milano e Palazzo Montecitorio inaugurata dalla Presidente della Camera Laura Boldrini.
Marche, Italy
Marche, Italy
Marche, Italy
Marche, Italy
Nel 2017 gli viene assegnato il premio “Scanno dei Fotografi” nell’omonima città abruzzese.
Del 2018 la mostra presso la Certosa di S. Giacomo a Capri “La liquidità del movimento” a cura di Denis Curti.
La Valletta, october 2003 – Malta University – Francesca Schembri and Nestor Laiviera, maltese students La Valletta ottobre 2003 – Università di Malta – Francesca Schembri e Nestor Laiviera
Italy, Senigallia October 2003 – Gianmarco Giglioli (18 years old, student ) , Silvia Fronzi (18 years old, student ), Giulia Marinelli (18 years old, student ), Giulia Luzi Fedeli (18 years old, student ) and Davide Lepore (18 years old, student ) toghether on the beach Senigallia , ottobre 2003 – Gianmarco Giglioli (18 anni, studente ) , Silvia Fronzi (18 anni, studente ), Giulia Marinelli (18 anni, studente ), Giulia Luzi Fedeli (18 anni, studente ) e Davide Lepore (18 anni, studente ) insieme in spiaggia
Senigallia, october 2003 – Marta Belardinelli (25 years old , got a degree in philosophy), Federica Fronzi(31 years old , shop assistant ), Laura Fronzi (26 years old, student in psychology) and Yanne Mattei (26 years old , employee ) Senigallia, ottobre 2003 – Marta Belardinelli (25 anni, laureata in filosofia), Federica Fronzi (31 anni, commessa ), Laura Fronzi (26 anni, studentessa di psicologia) e Yanne Mattei (26 anni, impiegata )
Dell’estate 2018 la mostra antologica “IN ARIA” presso la rocca Roveresca di Senigallia e a Contrasto galleria, Milano.
2019 mostra “viaggio intorno a casa” presso Plenum Gallery di Catania. Vince il premio “Osvaldo Buzzi” a Benevento.
Esordisce al cinema nel 2003 con la regia del film “PROVA A VOLARE” con Riccardo Scamarcio, Ennio Fantastichini ed Antonio Catania