Workshop di Storytelling fotografico, raccontare Lanzarote

Buongiorno a tutti, come state? Vi propongo questo workshop a Lanzarote, una terra che mi ha rubato il cuore. Raccontiamo questo posto meraviglioso insieme?

Buona giornata

sara

Questo è un workshop di storytelling nell’isola di Lanzarote con lo scopo di raccontare in modo personale un luogo sconvolgente e impervio, in cui la componente umana si fonde con un ambiente maestoso. Scopriremo luoghi di incredibile bellezza attorniati da vulcani, da piccole cittadine sulla costa, coltivazioni alla base dei vulcani, paesaggi e persone, al fine di produrre un progetto che sia funzionale per la mostra che verrà organizzata presso Musa fotografia e un progetto personale da utilizzare per mostre, letture portfolio, partecipazione a premi, ecc.

FINALITA’
Lo scopo del workshop è duplice, costruire una mostra fotografica che verrà esposta nella sede di Musa Fotografia, pubblicata sul Blog http://www.saramunari.blog e diffusa sui social network. Costruire un portfolio personale da utilizzare per mostre, letture portfolio, partecipazione a premi, ecc. Ragionare, ideare e costruire un progetto fotografico in loco, su un tema specifico scelto dal partecipante. Le lezioni sono adatte a chi incontra difficoltà nell’ideazione di una storia e nella sua traduzione con una narrativa efficace o a chi vuole fare un’esperienza formativa sulla costruzione di una storia più in generale. Lo scopo del workshop, oltre alla costruzione di un progetto, sarà fornire delle basi concrete per poter poi sviluppare lavori personali futuri in autonomia.

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Marianne Bjørnmyr, disegni, testi e culture antiche

Marianne Bjørnmyr (*1986) è un’artista norvegese che vive e lavora a Bodø, Norvegia.
Marianne ha conseguito un master in fotografia presso il London College of Communication.
Bjørnmyr si occupa di storia e culture perdute. Attraverso studi approfonditi di oggetti,
disegni e testi sulle culture antiche, ha accumulato una grande conoscenza di tracce
storiche.
La sua pratica fotografica si concentra sulla percezione dell’approccio della fotografia alla
realtà.

Quattro variazioni sugli elementi architettonici di Persepoli (522-330 a.C.), 2021, fotografia alla gelatina d’argento. Marianne Bjørnmyr


Attraverso la sua ricerca esplora i fenomeni del mito e il ruolo della fotografia nel trasmettere
la conoscenza di oggetti e ambienti, il tutto è contrapposto alla nostra comprensione,
interpretazione e percezione generata dell’immaginario;
ne è un esempio il suo ultimo progetto, Epitaph :
Partendo dal concetto, un epitaffio è una tomba commemorativa o una lapide, vista per
la prima volta nell’antico Egitto e in Grecia, successivamente trovata nelle chiese
europee dal Medioevo in poi fino ai nostri giorni.

Epitaph, Marianne Bjornmyr

Epitaph, Marianne Bjornmyr

Foto 1 Epitaph Il bellissimo scialle Sami in tessuto jacquard diventa un simbolo delle radici dell’artista a Sulitjelma. Marianne Bjørnmyr

Foto 2 Epitaph Quimbaya, 2021, calchi in gesso.Marianne Bjørnmyr


L’autrice crea oggetti inediti prima disegnati a computer, poi stampando in 3d modelli di
silicone infine riempie quest’ultimi con colate di gesso, così da arrivare al prodotto finito.
Questi oggetti, mescolano elementi di studio di manufatti, mai arrivati ai nostri tempi e un
grande sforzo immaginifico dell’autrice per far rinascere ciò che è stato perduto per
sempre.
La volontà dell’autrice è quella di portare le persone ad essere testimoni di questo
patrimonio scomparso, invita quindi alla consapevolezza di una memoria perduta.
Il medium fotografico in questo progetto acquisisce una funzione di testimonianza e di
interrogazione della realtà.
Molti degli oggetti in gesso sono stati fotografati e appesi con una cornice al muro, tra
cui una lapide ebraica distrutta durante la seconda guerra mondiale, o elementi
architettonici della città di Persepoli (522 – 486 aC).
I manufatti del progetto provengono da diverse aree geografiche e hanno un arco temporale
di oltre 2000 anni. Insieme, gli oggetti generano nuove storie, connessioni e letture delle
culture che rappresentano.
Le culture indagate spaziano fra quelle Maya e Azteche in Sud America, passando per i
Sumeri in Medio Oriente, Nok in Africa e gli ebrei europei vittime del nazismo, fino alla
radura Sami nella Norvegia settentrionale
Per l’artista, il fascino dei manufatti perduti è legato ai suoi antenati, la cui cultura,
lingua, abbigliamento e manufatti sami furono sradicati dalla politica di assimilazione del
governo norvegese nel 1800.
L’artista non mette in evidenza la drammaticità della perdita, invece presenta un lavoro
raffinato con oggetti e fotografie molto curati e di alta qualità artistica, così da rendere
l’esperienza esteticamente coinvolgente e porre attenzione più alla scoperta di questi
manufatti più che al dramma.
L’autrice è una professionista nell’utilizzo dello strumento fotografico, in questo progetto
utilizza una macchina analogica e stampa su carta alla gelatina ai sali d’argento che
restituisce immagini con tonalità di grigi morbidi.

Articolo di Eric De Marchi


Sitografia
https://www.mariannebjornmyr.com/
https://sekunst.no/kunstkritikk/Kunstkritikk-marianne-Bjornmyrhttps://www.lensculture.com/marianne-bjornmyr
https://www.melkgalleri.no/0322-marianne-bjornmyr-epitaph/
https://sekunst.no/kunstkritikk/Kunstkritikk-marianne-BjornmyrCV
https://www.mariannebjornmyr.com/filarkiv/2020/12/04/15fca33fca9f0d.pdf

Fratello Biagio Conte, l’Angelo degli ultimi.

Dopo avere conseguito la laurea in Comunicazione presso l’Università La Sapienza di Roma ed essere diventato giornalista pubblicista tramite un tirocinio che stavo facendo insieme a Stefano Malatesta uno delle migliori firme storiche del Quotidiano “La Repubblica” insieme ad Antonio Politano fotogiornalista siamo andati in Nord Africa per conto di alcune testate per sviluppare dei reportage in quei luoghi. Così è nata in me l’amore per la fotografia etica Documentaria iniziando a studiare fotograficamente le diverse culture Mediterranee tra le quali la “Missione di Speranza e Carità O.n.l.u.s.” a Palermo fondata dal frate laico Biagio Conte che ha dedicato la sua vita per gli ultimi. Piano piano e con tanta umiltà mi sono avvicinato a questa realtà unica nel suo genere a livello internazionale che seguo da oltre 15 anni e della quale oltre a realizzare io stesso dei reportage che sono stati pubblicati in Italia e all’estero gestisco in via esclusiva l’archivio storico visivo dalla nascita fino ad oggi della Missione. Persone come fratello Biagio Conte nel Mondo sono pochissime, forse se ne possono contare una decina e le parole che mi diceva spesso sono “tu diventerai come il fotografo di Madre Teresa di Calcutta” e l’altra “se non doni non ricevi.”

Per questo ho deciso di racchiudere queste esperienze nel libro “Fratello Biagio Conte, l’Angelo degli ultimi” distribuito da Amazon e stampato in alta qualità, ottimo regalo per la propria libreria e che è un progetto documentario che spero un giorno possa diventare un film.

“FRATELLO BIAGIO CONTE, l’Angelo degli ultimi” è un libro pregiato ed esclusivo del progetto storico di ‘reportage etico e narrativo’ (composto da testi narrativi e 70 fotografie a colori degli ultimi 20 anni della vita missionaria) realizzato da Giacomo Palermo “PhotoReporter Umanitario” che da tanti anni racconta fotograficamente la vita e i principi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite che si ritrovano nella “Missione di Speranza e Carità O.n.l.u.s.  di Palermo”.

Link per acquistarlo nelle librerie di AMAZON a livello internazionale di seguito: 

Dettagli prodotto

Lingua ‏ : ‎ Italiano

Copertina rigida ‏ : ‎ 92 pagine

ISBN-13 ‏ : ‎ 979-8373968850

Secondo il sociologo italiano ed esponente dell’UNESCO che studia l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite in Italia il prof. Aurelio Angelini:

“L’immigrazione è divenuta un macro – fenomeno sociale in Europa, che si è trovata ad accogliere numeri sempre crescenti di stranieri, e si assiste, alla presenza di immigrati di seconda, o anche di terza, generazione, ma questa è la storia di oggi, ma la Sicilia di oggi e dei secoli scorsi è la terra di immigrati e di migranti, è terra dei popoli mediterranei, un esempio di convivenza di persone di provenienza da diverse componenti culturali che hanno generato una civiltà mediterraneo – europea come si ritrova nella realtà trentennale della “Missione di Speranza e Carità” di Palermo fondata dal missionario laico fratello Biagio Conte e l’opera del PhotoReporter Giacomo Palermo ci racconta questa storia e realtà unica nel suo genere nel Mediterraneo e nel Mondo.

Oggi la nostra memoria è ricca di una quantità infinità di scatti fotografici fatti con i telefonini che ci distraggono dalla straordinaria bellezza dell’arte fotografica, essendo entrata la foto nel quotidiano di ognuno, modificando l’idea dell’attimo impresso in uno scatto come ricordo. Le fotografie di Giacomo Palermo che immortalano la vita quotidiana della Missione e di fratello Biagio Conte come rappresentazione dell’umano, contrasto e sintesi nello stesso tempo che ci permette di visitare questa Comunità mediterranea senza spostarci e vivere emozioni straordinarie, godendo dell’unicità spazio – temporale dello scatto che ci restituisce l’autenticità di una realtà come racconto e un racconto come una storia.”

Guido Harari, il fotografo amico delle star

© Guido Harari – Mick Jagger, Rolling Stones, Paris, 1982

Nato al Cairo, in Egitto, il 28 dicembre 1952. Nei primi anni Settanta ha avviato la duplice professione di fotografo e di giornalista musicale, contribuendo a porre le basi di un lavoro specialistico sino ad allora senza precedenti in Italia.

Ha collaborato sin da subito con riviste come Ciao 2001, Giovani, Gong, Rockstar, Rock & Folk, SportWeek, L’Uomo Vogue e tante altre. 

Dagli anni Novanta il suo raggio d’azione si è ampliato contemplando anche l’immagine pubblicitaria, il ritratto istituzionale, il reportage a sfondo sociale e la grafica. Dal 1994 è membro dell’Agenzia Contrasto.

La sua passione per la fotografia si è sviluppata di pari passo con quella per la musica fin da quando era bambino. Ispirato dapprima dall’iconografia delle copertine dei dischi, poi dal lavoro di fotografi come Jim Marshall, Annie Leibovitz, David Gahr, Barry Feinstein, Jean-Pierre Leloir.

Tutte le immagini sono di © Guido Harari

Per fotografare una persona, famosa o meno che sia, dice “deve scattare una specie di innamoramento, di slancio verso l’altro, di curiosità: questo è il mio linguaggio. Non sempre è possibile, ovvio, ma riuscire a travolgere e coinvolgere l’altro nel gioco della fotografia (perché è un gioco!) è sempre un piccolo trionfo”.

Harari è un raffinato ritrattista: nei dettagli e nelle geometrie di un viso sa cogliere la nota più profonda, un richiamo sopraffino all’identità del volto fotografato. Non stupisce quindi sapere che, durante la sua carriera, lunga oltre quarant’anni ha fotografato l’ovale di molte celebrity rendendolo ogni volta libero di fronte alla fotocamera, e mostrandolo vero, “nudo”, senza orpelli o timori reverenziali.

© Guido Harari Lucio Dalla, Bologna, 1996

Collabora infatti da sempre con i maggiori artisti musicali italiani e internazionali per i quali ha firmato un’infinità di copertine di dischi (tra i tanti Claudio Baglioni, Andrea Bocelli, Paolo Conte, Paul McCartney, Luciano Pavarotti, Lou Reed, Vasco Rossi, Frank Zappa).

© Guido Harari Kate Bush, Rubberband Girl, Londa, 1993

Di lui ha detto Lou Reed: “Sono sempre felice di farmi fotografare da Guido. So che le sue saranno immagini musicali, piene di poesia e di sentimento. Le cose che Guido cattura nei suoi ritratti vengono generalmente ignorate dagli altri fotografi. Considero Guido un amico, non un semplice fotografo”.

E’ stato uno dei fotografi personali  di Fabrizio De Andrè con una collaborazione ventennale che include la copertina del disco In concerto tratto dalla leggendaria tournée dell’artista genovese con la PFM nel 1979.

© Guido Harari Ennio Morricone, Roma, 1998

Nel 2011 ha fondato ad Alba, dove risiede, la Wall Of Sound Gallery, la prima galleria fotografica in Italia interamente dedicata alla musica.

SITOGRAFIA

https://www.ilfattoquotidiano.it/blog/gharari/

https://it.wikipedia.org/wiki/Guido_Harari

https://www.wallofsoundgallery.com/guido-harari-f7

Articolo di Rossella Mele

Il post ha solo uno scopo divulgativo e didattico, le immagini non verranno usate per scopi commerciali

Mostre di fotografia da non perdere a febbraio

Ciao,

ecco le mostre che vi segnaliamo per il mese di febbraio.

Speriamo che suscitino il vostro interesse.

Anna

MISE EN ABYME: MAKING OF YYY – Yelena Yemchuk

Nell’ambito di ART CITY Bologna 2023 in occasione di ARTEFIERA, Spazio Labo’, in collaborazione con Départ Pour l’Image, presenta Mise en Abyme, un progetto espositivo ed editoriale intorno al libro YYY di Yelena Yemchuk a cura dei co-fondatori della casa editrice Départ Pour l’Image, Luca Reffo e Francesca Todde.

Mise en Abyme è pensato come uno spin-off di YYY, edito da Départ Pour l’Image nel luglio 2022, e nasce dal desiderio di amplificare i concetti alla base del libro attraverso l’utilizzo del materiale accessorio prodotto durante la sua progettazione, composizione e lavorazione tipografica. L’opportunità di mostrare la messa in opera dell’edizione attraverso fogli macchina di stampa, embossing, prove colore, disegni e variazioni sull’editing mira ad arricchire la conoscenza dei processi creativi nell’intervallo tra l’ideazione e la produzione industriale editoriale.

Se YYY – acronimo di Україна Yelena Yemchuk – era un sogno a occhi aperti che conduceva a un percorso a ritroso dal terzo al primo capitolo, Mise en Abyme è la sua prosecuzione in forma di riflesso fantasma che “dal laghetto del sacrificio” mette lo sguardo nell’abisso dell’immaginario.
Nel progetto la narrazione originaria – la sequenza come di flusso di coscienza – è riscritta grazie a imprevisti sviluppi del materiale residuo, sovrapposizioni, ingrandimenti e fortuiti ritrovamenti.
La sofisticazione dei registri mira, attraverso l’attitudine evocativa dell’immagine, all’emersione delle sensazioni, libere da contenuti, facendo sì che il sistema alla base di Mise en Abyme potrebbe idealmente ripetersi infinite volte, suggerendo illimitate differenti versioni.

La mostra è una co-produzione di Spazio Labo’ e Départ pour l’image ed è parte di Origami, rassegna di ispirazioni multidisciplinari dedicata all’interazione tra forme artistiche, ai punti di contatto, e all’ibridazione dei linguaggi.

Dal 1 febbraio 2023 – Spazio Labo’ – Bologna

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MAURIZIO GALIMBERTI. ISTANTI DI STORIA

Maurizio Galimberti, Disinfestazione a Wuhan, 2020 (2021), mosaico con Fuji-instax, cm 148x95. LUCHI Collection
Maurizio Galimberti

Dall’11 febbraio al 30 aprile il MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone presenta Istanti di storia, una personale di Maurizio Galimberti (Como, 1956) curata da Francesca Guerisoli e Denis Curti.
La mostra presenta per la prima volta al pubblico il ciclo completo che si ispira alla storia del Novecento e ai suoi protagonistisessanta opere di grande formato costituite da assemblaggi di istantanee fotografiche che ripropongono alcune delle immagini più iconiche degli ultimi decenni, attraverso cui l’artista rilegge la memoria collettiva.
Galimberti seleziona fotografie di altri autori – tra le più rappresentative degli accadimenti che hanno caratterizzato il nostro passato più recente –, le fotografa più volte da prospettive differenti, le scompone e le ricompone “a mosaico”, reiterando così la loro valenza simbolica, come a voler sottolineare la forza di queste stesse immagini, il cui potere evocativo “vale più di mille parole”. Questi mosaici non “spiegano” i fatti, né intendono dare risposte precise sul corso della storia, bensì, se visti nella loro totalità, appaiono come un campionario di eventi memorabili che attraverso l’intervento artistico si svincolano dalla documentazione storicizzata per assumere le sembianze eteree di reliquie contemporanee, commenta Denis Curti.
Il percorso espositivo si sviluppa in senso cronologico presentando rielaborazioni di immagini simbolo tratte dal mondo dell’attualità, della cinematografia e dello spettacolo (lo sbarco sulla luna, l’immagine simbolo del film Easy Rider, Anna Magnani in Roma città aperta, il pianto di Sofia Loren in La Ciociara, Jimi Hendrix con la sua chitarra, la tragedia del Grande Torino); si addentra nel buio della storia (la battaglia di Iwo Jima, la bomba atomica su Hiroshima, l’ingresso dell’Armata Rossa a Berlino nel 1945, l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, la crisi del Medio Oriente e il terrorismo degli anni ‘70, Mani Pulite, l’attentato alle Torri Gemelle); ripercorre i dolorosi traumi dell’infanzia (il bambino del Ghetto di Varsavia, i bambini di Mengele, la celebre foto della bambina vietnamita bruciata dal Napalm); si sofferma davanti alle più grandi personalità del Novecento (Che Guevara con il suo celebre sigaro, Martin Luther King, Papa Giovanni Paolo II, Aldo Moro, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Michail Gorbačëv e Boris Eltsin, Nelson Mandela) fino ad arrivare alla pandemia di Covid-19. L’itinerario espositivo si chiude con un lavoro inedito: la toccante rilettura della tragedia di Marcinelle, quando nella calda giornata estiva dell’8 agosto 1956, poco distante dalla città belga si consumò uno degli incidenti minerari più gravi della storia: 262 i morti, tra cui 136 immigrati italiani.

Dal 11 Febbraio 2023 al 30 Aprile 2023 – MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone

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Carlo e Luciana – Nice Balconi

Carlo e Luciana
da In Almost Every Picture n. 17
di Erik Kessels e Sergio Smerieri Carlo e Luciana è un racconto di viaggio: ciascuno fotografa l’altro e viceversa. Coppie di immagini che affiancate si completano, come le metà di un insieme. Erik Kessels è un artista, designer e curatore olandese, colleziona fotografie che trova nei mercati delle pulci, nelle fiere, nei ne gozi dell’usato, ricontestualizzandole e pubblicandole con KesselsKramer Publishing. Tra i suoi lavori più famosi e importanti vi sono la rivista Useful photography e In Almost Every Picture. 

Nice Balconi
Fotografia Vernacolare dall’archivio di Sergio Smerieri
Presso Isolo17 Gallery di via XX Settembre 31b è allestita una mostra di fotografia vernacolare che racconta il valore simbolico che il balcone assume in scatti amatoriali ritrovati nei mercatini dell’antiquariato, o in polverose soffitte. Il balcone, a metà tra cielo e terra è metonimia del dentro mentre si affaccia al “fuori”. È status symbol da cui osservare il mondo per mostrarsi ad esso. 
Un modo per sorridere del noto balcone di Giulietta smitizzando la sua fama con decine di scatti che hanno immortalato nel tempo donne, bambini, famiglie intere sui balconi di mezza Italia.

in dialogo con le immagini realizzate dagli studenti del corso di Forme e linguaggi dell’arte di MSTC Iusve

Progetto a cura di Simone Azzoni e Sergio Smerieri
Organizzazione Grenze Arsenali Fotografici in collaborazione con Gu.Pho e Isolo17Gallery

dal 4 al 28 febbraio 2023 – Galleria d’Arte Contemporanea – Verona

ELLIOTT ERWITT. VINTAGE

© Elliott Erwitt / Magnum Photos
© Elliott Erwitt / Magnum Photos

Il 2023 del Museo Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme parte alla grande con una mostra dedicata ad uno dei più grandi fotografi viventi del 900: Elliott Erwitt.

Erwitt ha scattato le prime fotografie dei razzi sovietici e la fotografia che ritrae il confronto verbale tra Nikita Krusciov e Richard Nixon. Tuttavia la fama internazionale è arrivata con le sue immagini umoristiche legate al mondo dei cani anche se la sua carriera è vastissima e tocca davvero tantissimi ambiti.

“Raramente metto in scena immagini, le aspetto. . . lascio che si prendano il loro tempo. A volte pensi che succederà qualcosa, quindi aspetti. Potrebbe avere successo; potrebbe non esserlo. Questa è una cosa meravigliosa delle immagini: le cose possono succedere“, 
dichiarava Elliott Erwitt mettendo in evidenza la sua innata capacità di intuire cosa accadrà dopo.

Le sue 
fotografie in bianco e nero raccontano una visione del mondo assolutamente unica e personale, poco focalizzata sul contesto esterno e sul paesaggio e concentrata su ciò che fanno davvero le persone e gli animali. Rappresentano la vita quotidiana di tutti noi, ci raffigurano quasi in un “dipinto” senza tempo.

L’Assessore alla Cultura del Comune di Abano Terme, Michela Allocca, insieme a Suazes e in collaborazione con CoopCulture
, presenta al Museo Villa Bassi Rathgeb una grande retrospettiva dedicata al grande autore, Elliott Erwitt, che vedrà in esposizione ben 154 fotografie vintage di grande valore, raramente esposte al pubblico, e trenta scatti fotografici davvero iconici del suo lavoro: opere che coprono sessant’anni di storia della fotografia.

Un percorso che sarà arricchito da materiale audiovisivo dedicato al grande fotografo rendendolo una vera occasione di approfondimento del suo lavoro.

Questo straordinario corpus di fotografie permette di affrontare le principali tematiche che caratterizzano il grande lavoro di Erwitt
: dal tema dell’integrazione razziale in America nel secondo dopoguerra alle mutazioni sociali della società americana, per proseguire con il tanto discusso tema del nudismo… e poi ancora i cani, i bambini, i viaggi in tutto il  mondo. 
I suoi scatti raccontano uno spaccato della storia e del costume del Novecento attraverso uno sguardo profondamente ironico che caratterizza il grande Autore.

Il percorso di mostra darà vera soddisfazione agli amanti della fotografia e ai conoscitori del suo lavoro e a coloro che per la prima volta si avvicineranno ad Elliott Erwitt.

Come dichiara Erwitt “Fare ridere la gente è uno dei risultati più alti che puoi ottenere. E quando riesci a far ridere e piangere qualcuno, alternativamente, come fa Chaplin, questo è il più alto di tutti i risultati possibili”.

Nato nel 1928 da genitori russi emigrati a Parigi, cresce a Milano e a dieci anni emigra, con la sua famiglia, negli Stati Uniti d’America. La sua prima esperienza legata alla fotografia consiste nell’elaborazione di fotografie pubblicitarie in una camera oscura di Hollywood. In quel periodo iniziò anche a scattare fotografie per conto proprio, fotografie che mostravano la sua visione del mondo marcatamente umoristica.  Nel 1955 Robert Capa gli offre l’opportunità di unirsi alla Magnum Photos, fondata nel 1947. Nel 1955 il celebre direttore del dipartimento di fotografia del MoMA di New York Edward Steichen selezionò alcune delle sue fotografie per la celebre mostra “The Family of Man”. Lo stesso Museum of Modern Art ospitò la sua prima mostra personale nel 1965.

Da allora, le fotografie di Erwitt sono state esposte in musei e gallerie di tutto il mondo ed il suo lavoro è stato oggetto di numerose pubblicazioni.


Le fotografie saranno inserite all’interno degli straordinari spazi di Villa Bassi Rathgeb attraverso uno specifico allestimento che permetterà di valorizzare appieno gli interni della struttura museale, creando un suggestivo dialogo. Poche volte in Italia si sono raccolte così tante fotografie dedicate al suo lavoro.

“Con questa iniziativa si vuole dare continuità alla progettualità avviata con le due precedenti mostra dedicate ad Eve Arnold e Robert Capa, mostra quest’ultima che ha avuto uno straordinario successo con oltre 13.000 persone e che dimostra quanta potenzialità abbia il progetto incentrato sulla fotografia dei grandi maestri e fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale” afferma l’Assessore alla Cultura Michela Allocca.

“Abano con questa nuova iniziativa persegue in una direzione ben precisa che è quella di approfondire il lavoro dei maestri indiscussi della scena fotografica internazionale con dei progetti di approfondimenti creati ad hoc per offrire al pubblico un’offerta di altissimo livello e connotare così gli spazi museali di Villa Bassi Rathgeb come luogo di dialoghi e confronti multidisciplinari” prosegue il curatore della mostra Marco Minuz.

Dal 28 Gennaio 2023 al 11 Giugno 2023 – Museo Villa Bassi Rathgeb, Abano Terme (PD)

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NIKOS ALIAGAS. REGARDS VÉNITIENS

Nikos Aliagas. Regards Vénitiens © Nikos Aliagas 2022
Nikos Aliagas. Regards Vénitiens © Nikos Aliagas 2022

Nikos Aliagas percorre le calli veneziane per incontrare quelli che in città non si vedono: gli abitanti, ossia coloro che evitano gli sguardi degli obiettivi dei turisti. Questo progetto è germogliato e cresciuto nell’anima dell’artista quando Nikos Aliagas, su invito della Fondazione dell’Albero d’Oro, ha visitato per la prima volta la laguna e ne ha potuto osservare la realtà misteriosa e affascinante. In quel momento è nata l’idea di guardare veramente all’interno di Venezia, esplorando il mondo che ruota intorno a Palazzo Vendramin Grimani. L’obiettivo di Nikos Aliagas viaggia nella quotidianità straordinaria di campo San Polo, per il sestiere di cui è il cuore e fra gli scorci veneziani, e lascia che siano le immagini a raccontare le storie di chi vive e fa vivere questi luoghi. Le immagini di Nikos Aliagas sono in bianco e nero: l’artista esplora contrasti, controluce, movimenti all’interno di inquadrature in cui le linee rette e curve si sposano, ad esempio su un volto oppure all’angolo di una calle.

«È ancora possibile improvvisare a Venezia? In una città fotografata milioni di volte da occhi di passaggio? Sì, se si parte dal principio che è Venezia a guardarci e osservarci.»

– Nikos Aliagas

4 febbraio → 2 aprile 2023 – Palazzo Vendramin Grimani – VENEZIA

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LEE JEFFRIES. PORTRAITS. L’ANIMA OLTRE L’IMMAGINE

© Lee Jeffries
© Lee Jeffries

Non si è mai trattato di scattare delle fotografie…
Non sono la documentazione della vita di una persona; 
sono la documentazione di emozioni e spiritualità

Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita, dal 27 gennaio al 16 aprile 2023, la personale di Lee Jeffries (Bolton, UK, 1971), il fotografo diventato la voce dei poveri e degli emarginati.
Curata da Barbara Silbe e Nadia Righi, la mostra, prodotta e organizzata dal Museo Diocesano di Milano, presenta una cinquantina d’immagini in bianco e nero e a colori che catturano i volti di quell’umanità nascosta e invisibile che popola le strade delle grandi metropoli dell’Europa e degli Stati Uniti.

Fotografo autodidatta, Jeffries inizia la sua carriera quasi per caso, nel giorno che precedeva la maratona di Londra del 2008 quando scatta una fotografia a una giovane ragazza senzatetto che sedeva all’ingresso di un negozio; rimproverato per averlo fatto senza autorizzazione, Jeffries si ferma a parlare con lei, a interrogarla sul suo passato, a stabilire un contatto che andasse al di là della semplice curiosità per scavare nel profondo dell’animo della persona che aveva di fronte.

Da allora inizia a interessarsi e a documentare le vite degli homeless, passando dai vicoli di Los Angeles fino alle zone più nascoste e pericolose delle città della Francia e dell’Italia.

Grazie al suo sguardo e alla sua arte spirituale, come lui stesso è solito definirla, Lee Jeffries fa emergere le persone senza fissa dimora dal buio in cui sono reclusi e cerca di ridare luce e dignità a ogni essere umano.
Il suo stile è caratterizzato da inquadrature in primo piano fortemente contrastate, e da interazioni molto ravvicinate con i soggetti, uomini e donne che vivono ai margini della società, incontrati per le strade del mondo.

La sua cifra stilistica più caratteristica è quella del ritratto, sempre frontale e ravvicinato, spesso con sfondi monocromatici scuri che, elaborati con un efficace lavoro su luci e ombre, fa emergere i volti nella loro straordinaria potenza espressiva, capace di comunicare la loro sofferenza, il loro disagio e la loro condizione infelice.

Dal 27 Gennaio 2023 al 16 Aprile 2023 – Museo Diocesano Carlo Maria Martini – MILANO

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MAST PHOTOGRAPHY GRANT ON INDUSTRY AND WORK 2023 – VII EDIZIONE

MAST PHOTOGRAPHY GRANT ON INDUSTRY AND WORK

La mostra dei cinque finalisti propone cinque progetti originali e innovativi che mettono a fuoco le radicali trasformazioni in atto nel lavoro. In mostra insieme alle opere degli artisti dell’edizione 2023, i progetti di tutti i finalisti dal 2008 celebrano i 15 anni del Grant, dando vita a un giro del mondo per immagini che svela realtà sconosciute o lontane, ma sorprendentemente connesse alla nostra vita.

Dal 25 Gennaio 2023 al 01 Maggio 2023 – Fondazione MAST – Bologna

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MIGUEL TRILLO. LA MOVIDA. SPAGNA 1980-1990

© Miguel Trillo
© Miguel Trillo

La movida. Spagna 1980-1990 è la prima mostra di una serie di esposizioni organizzate dall’Ambasciata di Spagna in Italia, che si propone di presentare questo periodo fondamentale della storia recente della Spagna attraverso la generazione di fotografi emersa in quegli anni.
Dopo 40 anni di dittatura militare e con la fine della censura, negli anni 1980-1990 inizia un periodo di costruzione della nuova Spagna democratica, che si lascia alle spalle un’eredità oscura per farsi largo tra i paesi occidentali. Mentre le generazioni precedenti danno forma a un nuovo quadro politico, i più giovani si concentrano sul godimento del regime di libertà e la Movida diventa l’immagine eccessiva di questa nuova Spagna nascente: giovane, selvaggia, irriverente, colorata, edonistica e libera.
Le canzoni e le fotografie, insieme al cinema, sono state il perfetto correlato del cambiamento politico spagnolo degli anni Ottanta. Ma Miguel Trillo, invece di condividere il fascino della sua generazione per i nuovi idoli musicali, si è fermato a guardare il pubblico che ha reso i musicisti star della cultura di massa. Nelle sue foto, la macchina fotografica dà le spalle al palco e si concentra sui partecipanti al concerto. E non lo fa in modo furtivo, come il reporter o il ricercatore che vuole catturare un istante evanescente: i protagonisti delle fotografie di Trillo sono consapevoli che la macchina fotografica li fisserà per sempre nel tempo, e si sforzano di mostrare chi sono nel miglior modo possibile.
Queste immagini testimoniano l’emergere di una nuova cultura in cui siamo immersi da allora, in cui il suono e l’immagine hanno sostituito la parola come elemento centrale.

Dal 20 Gennaio 2023 al 30 Aprile 2023 – Museo di Roma in Trastevere

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VINCENT PETERS. TIMELESS TIME

Vincent Peters, Charlize Theron, New York, 2008
© Vincent Peters | Vincent Peters, Charlize Theron, New York, 2008

Dal 12 gennaio al 26 febbraio 2023 Palazzo Reale porta a Milano gli scatti iconici e senza tempo del fotografo Vincent Peters con la mostra con ingresso gratuito dal titolo “Timeless Time”: un percorso fatto di ombre, riflessi e chiaroscuri, in un succedersi di volti noti resi familiari dall’uso della luce. 

La mostra promossa da Comune di Milano-Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo Realee Nobile Agency, è curata da Alessia Glaviano, Curator & Head of Global Photovogue.

Vincent Peters scolpisce i personaggi che ritrae con la luce, creando volumi in grado di definirli in uno spazio sospeso e in un tempo senza età – afferma l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi -. Il suo sguardo è protagonista a Palazzo Reale di una mostra originale, in programma fino alla prossima Milano Fashion Week, che pone in un affascinante dialogo le opere dell’artista con le dodici stanze dell’Appartamento dei Principi”.
Christian Bale, Kim Basinger, Monica Bellucci, Vincent Cassel, Laetitia Casta, Cindy Crawford, Penelope Cruz, Cameron Diaz, Matt Dillon, Michael Fassbender, Scarlett Johansson, Milla Jovovich, John Malkovich, Charlize Theron, Emma Watson sono solo alcuni dei personaggi famosi i cui ritratti sono esposti a Palazzo Reale. Scatti realizzati tra il 2001 e il 2021 da Vincent Peters che, usando un’illuminazione impeccabile, eleva i suoi soggetti a una posizione che spesso trascende il loro status di celebrità.
Quello ritratto da Vincent Peters è il mondo delle star e delle celebrities, un moderno Olimpo che dissolvendosi in un’atmosfera da cinema neorealista italiano si avvicina allo sguardo del pubblico diventando familiare e riconoscibile. 
I suoi scatti sono storie oniriche, composte da un sovrapporsi di strati che dialogano tra loro completandosi. Il suo lavoro, infatti, si caratterizza per stratificazione e distinzione: ciascun elemento che converge e si condensa in ogni suo singolo scatto, forma uno strato che non perde mai la propria identità e distinzione. E nell’incontrarsi di questi strati singolari, ogni immagine di Peters arriva a raccontare una storia. Fino a diventare un film in un solo fotogramma.

Con uno stile senza tempo, i lavori di Vincent Peters esposti nell’ Appartamento dei Principi al piano nobile di Palazzo Reale sono valorizzati da un allestimento minimal curato da Suazes che esalta le potenti immagini in bianco e nero e al tempo stesso sposa la bellezza delle signorili sale quattrocentesche che lo ospitano.

Dal 12 Gennaio 2023 al 26 Febbraio 2023 – Palazzo Reale, Milano

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Ricreazione – Marco Lanza

Marco Lanza ha partecipato all’ultima edizione di Paris Photo

Noema Gallery a Roma dà il via alla stagione espositiva 2023con la nuova mostra fotografica “Ricreazionedi Marco Lanza a cura di Chiara Dall’Olio, visitabile dal 26 gennaio al 25 febbraio.

Il progetto espositivo di Marco Lanza, nato dall’acquisto di migliaia di fotografie vernacolari sciolte, si è sviluppato con l’osservazione di ogni singola immagine. Dalle fotografie color seppia di una vacanza in montagna ai momenti millimetrici di padre e figlia, dagli scatti di una conferenza a eventi familiari o sportivi, questi materiali coprono un lungo periodo, dal 1920 al 1970 circa.

Seguendo le linee della nuova selezione, Lanza ha tagliato le fotografie attraverso una mascherina di plexiglas rettangolare o quadrata e ricomponendole, ha ricavato nuove opere, letteralmente estratte dagli originali. Una rilettura che agisce sulla materia modificandola per sempre. Una ricreazione che si compie sia sulla parte selezionata che su quella che resta, apparente scarto che diviene un’opera aperta, dotata di infinite possibilità interpretative. Alcune stampe sono invece presentate integre, ma sovrapposte. In questi quadri la stratificazione della materia fotografica rimanda alla storia con la “s” minuscola, alle storie famigliari, di cui si percepisce solo la superficie. Ogni fotografia della mostra “Ricreazione” è quindi il segno di una storia, di un momento passato, che non sarà più e che si ammanta di una patina di nostalgia.

Come scrive la curatrice del progetto Chiara Dall’OlioLe composizioni seguono i criteri e i passaggi che l’artista ha percorso: grandi tableau in cui i dettagli che hanno colpito il suo occhio, dopo essere stati ritagliati, sono stati mescolati e ricomposti, creando un’armonia visiva di grande equilibrio. Solo avvicinandosi si colgono i soggetti e ci si può perdere nella contemplazione delle piccole foto, immaginandosi storie o chiedendosi come sarebbe stata la fotografia completa. Il taglio infatti, crea una pluralità di oggetti autonomi, dotati di una nuova estetica e di nuove possibilità interpretative che Lanza lascia esplorare all’osservatore”.

Marco Lanza ha partecipato all’ultima edizione di Paris Photo – una delle fiere fotografiche più importanti al mondo – dove tutte le sue opere sono state acquisite da collezionisti di settore, riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica, tanto da arrivare sulle pagine del noto quotidiano Le Monde che ha dedicato un lungo articolo al suo lavoro e alle gallerie che hanno portato in fiera lavori nati da immagini di cui non si conosce l’autore. Stampe ritrovate nei mercati delle pulci o negli scatoloni passati di mano in mano attraverso traslochi e eredità, fotografie acquistate per poco denaro e poi, una volta lavorate e organizzate in un progetto organico, riproposte per l’occasione in fiera come oggetti da collezione, proprio come le opere originali di Marco Lanza. La fotografia vernacolare e la sua reinterpretazione stanno vivendo un nuovo revival tra collezionisti e galleristi, acquisendo un ruolo di primo piano nel mercato dell’arte internazionale. A conferma di questo forte interesse a livello mondiale, Marco Lanza sarà, dopo la mostra alla Noema Gallery, uno degli artisti della fiera The Photography Show a New York (dal 30 marzo al 2 aprile 2023) organizzata da AIPAD, alla quale parteciperà con la galleria parigina SIT DOWN. In mostra alla Noema Gallery il visitatore potrà ammirare un certo numero di “ricreazioni” originali, pezzi unici in varie dimensioni, incorniciati, in formato medio/grande e in altri formati più piccoli. Inoltre saranno presentate delle rielaborazioni digitali stampate in fineart in edizione limitata

Dal 26 gennaio al 25 febbraio 2023 – Noema Gallery – Roma

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EVE ARNOLD. L’opera


Eve Arnold. Actress Marilyn Monroe in the Nevada desert during the filming of “The Misfits”,
directed by John Huston
, 1960. USA © Eve Arnold/Magnum Photo

La celebre fotografa americana Eve Arnold, che ha stretto con Marilyn Monroe un vero e proprio sodalizio artistico grazie al quale sono nati alcuni dei suoi scatti più iconici, è la protagonista della prima mostra del 2023 a CAMERA, che si aprirà a fine febbraio.

Prima donna, insieme a Inge Morath, a far parte dal 1951 dell’Agenzia Magnum, Eve Arnold ha fotografato le grandi star del cinema e dello spettacolo del dopoguerra, da Marlene Dietrich a Joan Crawford a Orson Welles, ma ha anche affrontato temi e questioni assolutamente centrali nel dibattito pubblico attuale, come la questione del razzismo negli Stati Uniti, l’emancipazione femminile, l’interazione fra le differenti culture del mondo. Tra le sue immagini più note si ricorda non a caso uno straordinario ritratto di Malcom X, che sarà esposto in mostra insieme ad altri scatti realizzati ad Harlem negli anni Cinquanta e ai raduni dei Black Muslims negli anni Sessanta. L’esposizione, composta da 170 fotografie, è realizzata in collaborazione con Magnum Photos.

Ripercorrendo le tappe salienti della sua carriera, a partire dai primi scatti in bianco e nero della New York degli anni Cinquanta fino agli ultimi lavori a colori realizzati all’età di 85 anni, la mostra vuole raccontarne l’«appassionato approccio personale», come lei stessa più volte definisce il proprio atteggiamento.

25 febbraio – 4 giugno 2023 – CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia – Torino

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Premi di fotografia in scadenza a Febbraio

Buongiorno, ecco la lista dei premi fotografici in scadenza a febbraio 2023, mi raccomando, partecipate!

Ciao

Annalisa Melas

BELFAST PHOTO FESTIVAL 2023 OPEN SUBMISSION

Descritto come “Uno dei migliori festival di fotografia al mondo” (Capture Magazine), l’annuale Belfast Photo Festival offre la piattaforma perfetta per ottenere visibilità presso un pubblico internazionale, con le precedenti edizioni che hanno accolto oltre 150.000 visitatori da tutto il mondo.

Il Belfast Photo Festival offre ad artisti/fotografi l’opportunità di esporre il proprio lavoro nella galleria principale del Festival insieme ad alcuni dei più grandi nomi nel campo della fotografia e di portare il proprio lavoro in tournée per essere esposto al Photo Schwiez del 2023 (Zurigo, Svizzera).

Il tema è stato lasciato aperto per rimuovere eventuali restrizioni; i contributi devono essere fotografici o basati su obiettivi, ma possono includere incorporazioni di altre forme d’arte con il mezzo fotografico (ad esempio performance, pittura, scultura, musica, letteratura ecc.).

Gli individui e i collettivi sono invitati a presentare domanda; le persone devono selezionare e inserire tra 1 e 15 fotografie da una particolare serie o corpus di opere E/O inviare il loro fotolibro per la mostra fornendo un collegamento a un singolo PDF (memorizzato ad esempio su: Google Drive o Dropbox)

(Nota: puoi inviare sia un fotolibro che fotografie dello stesso progetto, ma sarà necessario pagare una quota per entrambi. Se invii solo un fotolibro e non fotografie, sarà il tuo fotolibro a essere selezionati per presentazione e non stampe fotografiche per esposizione).

Deadline: 3 February 2023

Website: https://site.picter.com/belfast-photo-festival-2023-open-submission

PINK LADY® FOOD PHOTOGRAPHER OF THE YEAR 2023

Pink Lady® Food Photographer of the Year è la principale celebrazione mondiale dell’arte della fotografia e del film sul cibo.

Con oltre 20 categorie, che vanno dalla ritrattistica alimentare alla politica alimentare, dai matrimoni al raccolto, il concorso celebra la diversità dei modi in cui il cibo tocca le nostre vite. Quindi questo non è solo un concorso per i classici ‘fotografi del cibo’; c’è una categoria per ogni tipo di fotografo.

Deadline: 5 February 2023

Website: http://www.pinkladyfoodphotographeroftheyear.com/

NEW TALENTS 2023

La sesta edizione del Belgrade Photo Month Photography Festival sarà organizzata nell’aprile 2023, con mostre fotografiche, conferenze, workshop, revisioni di portfolio, ecc., che si svolgeranno in varie sedi intorno a Belgrado, in Serbia.

Il bando aperto è aperto a chiunque sia di qualsiasi nazionalità, professionista o dilettante, nato dopo il 1 gennaio 1997.

TEMA

Colorama
Siamo stanchi di virus, pandemie e lockdown, siamo stanchi di guerre in nome della pace e dei confini nazionali, siamo stanchi di regimi vestiti con le vesti di pseudo-democrazie.

Siamo consapevoli che qualsiasi tentativo di cambiare il mondo e la realtà che abitiamo, non sarà un compito da poco; tuttavia, ciò che cercheremo di fare lungo la strada è continuare ad aggiungere anche solo piccoli granelli di sabbia che alla fine cresceranno in qualcosa di più grande, propositivo e significativo.

Quindi, indossiamo occhiali da sole Johnny Depp, cavalchiamo Falkor e voliamo da qualche parte sopra l’arcobaleno. Immaginiamo un pianeta Kodachrome. Teniamo vivo un sogno per un po’, almeno dal 30 marzo al 29 aprile 2023, perché come ha detto Joan Miró: “Cerco di applicare il colore come le parole che danno forma alle poesie, come le note che danno forma alla musica”, proviamo a dare forma la nostra realtà con i colori.

Invitiamo quindi tutti i potenziali partecipanti a presentare le loro proposte, ruotando attorno a qualcosa di semplice ma bello come lo sono i colori in tutto il loro splendore.

Deadline: 9 February 2023

Website: http://www.belgradephotomonth.org/en/open-call/

9TH FINE ART PHOTOGRAPHY AWARDS 2023

Fine Art Photography Awards è uno dei più grandi organismi di premiazione per una comunità di artisti che inaugura un’era di nuove tendenze nel mondo della fotografia. Creato nel 2014, questo concorso è un crogiolo di persone in cui passione, interesse, senso del bello e apertura alla diversità nella fotografia si scontrano in proporzioni intergalattiche. Alla Fine Art Photography, cerchiamo di trovare artisti e anime uniche che respirano e vivono per la creatività, dove forniamo una piattaforma di promozione e supporto nella loro ricerca di autorealizzazione e sviluppo.

Questo concorso si rivolge a individui attivamente in sintonia con le sperimentazioni e le nuove tendenze dell’arte. Fine Art Photography si diletta nel fornire una strada alle anime di talento per brandire l’eccentricità, la varietà, la bellezza e persino la bruttezza del mondo dall’obiettivo dell’artista. E sì, puoi farlo a modo tuo! Deliziati con noi nella folle e meravigliosa fusione di semplicità e complessità del mondo!

Deadline: 12 February 2023

Website: https://fineartphotoawards.com/

NIKON PHOTO CONTEST 2022-2023

In questo concorso vogliamo raccogliere singole immagini e storie che rappresentino il mondo di oggi. Dopo tre anni di isolamento e paura per la pandemia, abbiamo nuove opportunità. Quindi, pensa al cambiamento, alla crescita del tuo mondo e mostraci com’è la felicità adesso e cosa conta per te. Spero di vedere lavori da tutto il mondo con persone, soggetti e luoghi diversi. Questa è un’opportunità per mostrare dove siamo oggi e raccontare le nostre storie.

La fotografia è un linguaggio universale. È così potente nel modo in cui può collegare le culture e mostrarci come siamo più simili di quanto siamo diversi. Adoro guardare la fotografia. Adoro guardare i video. Adoro il modo in cui la fotografia è un linguaggio così universale che può collegare le culture e mostrarci che abbiamo più somiglianze che differenze.

Deadline: 13 February 2023

Website: https://www.nikon-photocontest.com/en/

LENSCULTURE PORTRAIT AWARDS 2023

Le iscrizioni per la decima edizione dei LensCulture Portrait Awards sono ora aperte! Quest’anno, stiamo cercando di scoprire e riconoscere più di 35 fotografi di talento che creano straordinari nuovi ritratti fotografici.

I vincitori dei premi di quest’anno saranno presenti alla mostra LensCulture Discoveries a New York City. I vincitori ricevono anche un’ampia copertura mediatica globale, proiezioni in numerosi festival internazionali di fotografia, premi in denaro e altro ancora. I nostri stimati giurati sono alla ricerca di ritratti avvincenti, quindi non perdere questa opportunità di vedere il tuo lavoro – e scelto – da alcuni dei nomi più rispettati del settore.

Deadline: 15 February 2023

Website: https://lensculture.com/photo-competitions/portrait-awards-2023

FEMALIA

La fotografia ha il potere di trascendere ogni tipo di confine. Può offuscare minuscole linee tra i regni altrimenti dicotomici dello spazio fisico e filosofico. Se vogliamo riflettere sulla capacità della fotografia di sfidare i concetti di genere e femminilità, entriamo in una straordinaria opportunità per ripensare ed espandere la nostra comprensione di tutti coloro che si identificano come donne. Possiamo confrontare le nostre comprensioni programmate e reinterpretare, sia ciò che è davanti alla telecamera sia ciò che c’è dietro.

Praxis Gallery cerca la presentazione di arte fotografica creata da o su donne creatrici di immagini, tra cui trans-donne, femme/femminile-identifying, genderqueer e artisti fotografici basati su lenti non binarie. Questa è una chiamata inclusiva aperta a tutti coloro che si candidano. Tutti i generi, i tipi di acquisizione, i processi di post-produzione fotografica e digitale tradizionali e non tradizionali sono i benvenuti.

Deadline: 15 February 2023

Website: https://www.praxisphotocenter.org/calls-for-entry

NATURE PHOTOGRAPHY OF THE YEAR – MAGICAL NATURE

Il concorso “Natura magica” è ospitato dall’Associazione dei fotografi naturalisti sloveni (ZNFS). Il concorso è aperto a fotografi amatoriali e professionisti di tutto il mondo. Non possono partecipare i membri della giuria, i membri del gruppo di gestione del concorso ei loro parenti più stretti. Ogni partecipante può inviare fino a 24 fotografie digitali, ma non più di 4 per ciascuna categoria. La stessa immagine non può essere presentata a più di una categoria.
Categorie:
1. Mammiferi
2. Uccelli
3. Altri animali (eccetto mammiferi o uccelli)
4. Piante (inclusi licheni, funghi, ecc.)
5. Paesaggi naturali
6. L’uomo e la natura (esempi di influenza positiva o negativa dell’uomo sulla natura)

Deadline: 21 February 2023

Website: https://photonature.si/contest.html

MUSE PHOTOGRAPHY AWARDS 2023

I MUSE Photography Awards celebrano l’ethos creativo e le note di fondo di ciò che rende una fotografia più influente su chi la guarda, di altre. Vogliamo vedere la sempre fiorente comunità delle arti visive crescere e condividere storie che vivranno per decenni a venire.

Dalla promozione del lavoro dei professionisti della fotografia agli aspiranti straordinari delle arti visive, la nostra missione è fornire una delle migliori piattaforme competitive per mostrare il tuo lavoro al mondo.

Come le stesse Muse mitologiche, le tue idee, competenze e visione creativa ridefiniranno chi sei come fotografo. Questo è il tuo momento per condividere la tua visione con il mondo.

Deadline: 23 February 2023

Website: https://musephotographyawards.com/

DODHO 2023 CALL FOR ENTRIES

La nostra missione è scoprire i migliori talenti, promuoverli e diffonderli, perché viviamo e respiriamo la fotografia, perché conosciamo la fatica, il lavoro e la passione dietro ogni immagine, la necessità di trovare e catturare la bellezza, di trovare un momento unico , per interpretare la realtà che ci circonda. Della volontà che serve per raccontare una storia attraverso un reportage, e per decifrare la verità che in essa si nasconde.
Per noi la fotografia è luce, vita, emozione, comunicazione, una sfida, ma è anche un atto puramente introspettivo che ci costringe a mettere in discussione il nostro modo di vedere il mondo, il nostro modo di guardare la realtà, infondendo in ogni fotografia un po’ di di noi stessi.
La nostra edizione cartacea è stata concepita come uno strumento promozionale, uno strumento per presentare il tuo lavoro al mondo e dargli la spinta di cui ha bisogno. Di natura esclusivamente professionale, viene distribuito alle principali gallerie, agenzie, festival e professionisti del settore per garantire che le tue immagini siano viste direttamente dalle persone giuste e in tempi record.

Deadline: 28 February 2023

Website: https://www.dodho.com/call-for-entries/

2023 ANDREI STENIN INTERNATIONAL PRESS PHOTO CONTEST

Lo Stenin Contest è l’unico concorso in Russia che scopre nuovi nomi nel fotogiornalismo internazionale e sviluppa standard di qualità per la fotografia documentaria. Il concorso ha l’obiettivo di sostenere i giovani fotoreporter dai 18 ai 33 anni nella ricerca della massima professionalità.
Il concorso è stato lanciato in memoria del fotoreporter di Rossiya Segodnya Andrei Stenin, morto durante un incarico nell’agosto 2014.
Il concorso offre ai giovani fotoreporter l’opportunità di far conoscere le proprie preoccupazioni. I temi principali del concorso includono le sfide umanitarie globali, l’identità nazionale, l’uguaglianza sociale e l’ambiente. Il numero dei partecipanti al concorso e dei paesi da cui provengono è cresciuto ogni anno.

Deadline: 28 February 2023

Website: https://stenincontest.com/

2ND CONTEMPORARY EXPRESSIONS AWARD 2023

Siamo entusiasti di presentare ufficialmente la 2a edizione del Premio Espressioni Contemporanee curato dalla Stazione Arte Contemporanea.
Un premio aperto a tutti gli artisti e istituito per incrementare e sviluppare il mercato dell’arte e il dialogo tra collezionisti, critici d’arte, giornalisti e appassionati d’arte.
Il Contemporary Expressions Award è un grande riconoscimento per le straordinarie prestazioni espressive, comunicative e creative.

Esprimersi attraverso l’arte è un modo profondamente toccante per liberare e comunicare sentimenti, concetti, riflessioni, intuizioni, idee e percezioni. Il Premio onora e distingue l’artista più espressivo, emotivo, innovativo e comunicativo di tutto il mondo.

Deadline: 15 February 2023

Website: https://www.contemporaryartstation.com

N.B.: Vi ricordiamo come sempre di prestare attenzione prima di candidarvi ai premi.
I concorsi da noi pubblicati sono frutto di ricerche su internet e anche se i dati inseriti sono stati selezionati, restano di carattere indicativo e pertanto sta a voi verificare con attenzione i contenuti e i regolamenti prima di partecipare ai premi.
Ci scusiamo per eventuali errori di traduzione e trascrizione dei contenuti.

Provateci e in bocca al lupo !

Annalisa

Marialba Russo, aspetti sociali e religiosi del Sud Italia.

Fotografia di Marialba Russo

Nata a Napoli nel 1947, romana di adozione, ha iniziato i suoi studi di pittura presso l’Accademia di Belle Arti della sua città per poi dedicarsi a tutto tondo alla ricerca fotografica. In una intervista  del marzo 2019, rilasciata presso il Museo Pecci di Prato in occasione della mostra “Soggetto Nomade”, la Russo rivela il suo amore per i viaggi e per uno in particolare, che divenne determinante per le sue scelte di vita future: nel 1968, trovandosi a Parigi, coinvolta nelle turbolente manifestazioni del ‘maggio francese’, si trovò a rimpiangere di non avere con sé  una macchina fotografica per immortalare quegli avvenimenti indimenticabili. Da quel momento in poi decollò la sua passione per la fotografia e per la stampa in camera oscura. Poco interessata al fotogiornalismo tanto in voga negli anni Settanta, si è concentrata sugli aspetti sociali e religiosi del Sud Italia a cui ha dedicato numerosi libri fotografici, immortalando feste popolari, tradizioni e cerimonie legate a culti di derivazione pagana approdati nel cristianesimo.  Curiosa indagatrice, Marialba si è soffermata anche su attività artigianali tipiche, sulle danze popolari tramandate oralmente di padre in figlio e su  fatti e consuetudini del vivere quotidiano, regalandoci un racconto visivo straordinario che permette di conoscere alcuni aspetti peculiari del mezzogiorno di Italia, in molti casi oggi scomparsi. Nei primi anni Settanta Marialba svolse un’intensa collaborazione con il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni popolari di Roma e anche con la rivista Vogue Italia: i suoi lavori sempre ben organizzati, riescono a costruire racconti visivi di incredibile profondità, come quelli raccolti nella sequenza fotografica “il Parto” che rappresentò l’Italia a Venezia nel 1979 nella sezione Fotografia Europea Contemporanea.

Fotografia di Marialba Russo

Preziose sono le immagini che riprendono la processione che si svolge ogni sette anni – dal primo lunedì dopo Ferragosto fino alla domenica successiva –  a Guardia Sanframondi in provincia di Benevento: il rito in onore della Vergine Assunta prevede la sfilata dei quattro rioni in cui è diviso il paese.  Sconvolgente è l’ultimo ‘mistero’ del Rione Croce in cui sono protagonisti ‘ i flagellanti penitenti’ chiamati anche ‘battenti’ che in segno di penitenza, durante tutto il tragitto, si percuotono il petto con dei pezzi di sughero ricoperti di spilli – le cosiddette ‘spugne’-  tenute con la mano destra, mentre nella sinistra recano il Crocifisso. La Russo, con immagini in bianco e nero intense e fortemente contrastate, ha immortalato questi anonimi personaggi che indossano una veste bianca che li rende simili a spettri, sensazione amplificata dal cappuccio sopra il quale risaltano due ampi fori scuri solcati di ombra al posto degli occhi: gli abiti candidi degli uomini si macchiano di rosso man mano che il sangue esce dalle ferite provocate dagli spilli, fornendo uno spettacolo agghiacciante. In altri lavori il magico bianco e nero della fotografa esalta e rende spettacolari nella loro dignitosa umiltà “…i volti poveri delle donne in nero – una sorta di madonne della miseria che fuoriescono nello splendore della loro autenticità – sono severe icone della speranza e si portano addosso la bellezza  antica di madri dolenti e mai arrese, forse, al mutamento dei tempi…” (Pino Bertelli, La Fotografia ribelle, ed. Interno4, 2022)

Fotografia di Marialba Russo

Dagli anni Novanta i lavori di Marialba sono caratterizzati da toni più intimisti e i paesaggi sono metafore del proprio mondo interiore.  Nel suo ultimo libro “ Il Passaggio, l’incanata” –  pubblicato da Postcard, Roma 2022 – la fotografa ci offre un racconto visivo su un rito di iniziazione che si svolge in provincia di Avellino, ai confini con la Basilicata.  Con visione asciutta ma non priva di poesia, la Russo documenta attraverso tagli e inquadrature originali, una tradizione contadina dai fini terapeutici ricchi di mistero, ottenuti tramite la ricerca di  una stretta corrispondenza  tra uomini e natura, con esattezza tra  bambini ed elementi vegetali, soprattutto alberi.

Bibliografia e sitografia:

Marialba Russo, Gli eretici dell’Assunta, Museo delle Arti e Tradizioni Popplari, De Luca editore, Roma 1978

Marialba Russo, Confine,Silvana editoriale S.p.A, Cinisello Balsamo (Mi), 2015

www.marialbarusso.it

https://centropecci.it

Articolo di Giovanna Sparapani

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