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Essere invisibili per strada, piccoli consigli su come fare.

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Il fotografo invisibile.

Le foto migliori che ho fatto, sono sicuramente quelle in cui, nella scena, nessuno mi aveva notata. Ma come si fa ad essere poco visibili?
Vi dico quello che ho imparato io.
Non è una cosa semplice che ho imparato al volo. Quando ho cominciato a scattare fotografie per strada, ero spaventata. Spaventata dalle potenziali reazioni della gente, dalle distanze, dalle velocità dei soggetti che raramente riuscivo a sfruttare a mio favore.
Queste paure mi si riproponevano anche in interni, oltre che in strada.
Insomma, la paura di disturbare era fortissima.
A questo si sommava il problema del cambio completo della scena, nel caso in cui mi avessero notata. Alcuni si spostavano, altri sorridevano. La fotografia che mi ero prefissa di fare, non esisteva più.
Se vi trovate ad eventi organizzati, la gente accetta maggiormente la presenza di un fotografo, quindi in questi casi, non dovreste avere grandi problemi.
Per eventi organizzati intendo feste, manifestazioni ed eventi durante i quali molta gente partecipa.
Altri luoghi semplici sono i giardini, i luna park, i parchi divertimento.
In tutti questi casi non ho mai avuto grossi problemi. Quindi vi suggerisco di utilizzarli come “palestra” per imparare a sciogliervi sul campo.

Nel resto dei luoghi ho imparato che non sono e non posso essere invisibile (grazie al caz! ) ma ho la possibilità di:
– muovermi con naturalezza. Spesso quando vedo i “fotografi” in giro, saltellano come la pantera rosa, si muovono a scatti, si nascondono dietro i muri con l’occhio felino!
No! Questo è il modo peggiore. Dovete cercare di essere naturali, avere movimenti lenti e tranquilli.
– evitare di portare per strada troppa attrezzatura. Vedo fotografi con due corpi macchina al collo, uno in mano, ottiche di 30 cm….insomma tentate di passare inosservati. Sembrare uno sherpa non vi aiuterà.
– evitare vestiti vistosi  e troppo appariscenti. Soprattutto le donne che escono in minigonna coi tacchi e le calze a pois.
– evitare di ridere o parlare ad alta voce. Non attirate l’attenzione.
– evitare di muovermi velocemente, posso camminare tranquillamente, senza scatti.
Appena la gente vi riconosce come “fotografi” si chiederà chi siete, perché state scattando e dove finiranno quelle fotografie. E anche se doveste dire chi siete, si chiederanno se possono fidarsi di voi.
In questi casi apritevi coi soggetti, siate gentili e sorridenti fino a che la macchina fotografica non diventi il punto di unione tra voi e loro. Non siate rigidi e spiegate bene le motivazioni del vostro progetto. Dite loro che eventualmente manderete dei ritratti via email o riporterete alcune stampe del lavoro finito, in regalo.

Queste cose, che sembrano tanto normali, non sono rispettate da molti fotografi.
Se tutti questi accorgimenti non dovessero essere sufficienti per qualsiasi motivo, iniziate a correre…altra cosa per cui è meglio viaggiare leggeri.
Ciao
Sara

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