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Nessuna fotografia mi stupisce più.

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Ciao! Buongiorno!

Ieri pensavo, ma come mai così poche cose mi stanno stupendo in fotografia?

Come mai mi stupiscono maggiormente lavori di grandi autori del passato?

Mi son data alcune possibili risposte:

La prima riguarda la comprensione legata alla ‘riconoscibilità’ nel tempo.

Mi son detta che è più semplice riconoscere un lavoro che conoscerlo da zero. Le foto del passato sono già (non tutte una ad una ☺), per il nostro hard disk interno, incasellabili come genere, stile, linguaggio. In sostanza le stiamo inserendo in scatole che già abbiamo confezionato, conosciamo spesso gli eventi a cui sono legate, i tempi e i risvolti. Più semplici da digerire, insomma.

La seconda riguarda la comprensione, da parte degli ‘artisti’ in generale, delle faccende del mondo. Gli artisti prevedono, svelano, ci spiegano. Che l’arte stia dormendo/morendo un po’ perché la realtà ha superato le più grandi proiezioni della nostra fantasia?

Ci si ritrova così, senza pensieri sufficienti e idee che possano essere sfruttate per srotolare dubbi e svelare sorprendenti soggetti. Già fatto, già visto, già pensato, già compreso: è troppo tardi.

Eppure questa è una condizione che credo naturale, ci siamo sempre sentiti un po’ così…

Probabilmente non ci si aspetta nemmeno più che le “cose” siano reali o che un avvenimento sia davvero accaduto. Anche se la “verità” è una caratteristica che abbiamo sempre attribuito alla fotografia. Se è nella fotografia, è stato nella realtà.

Questa ‘realtà’ dei soggetti non è più richiesta (se non nel fotogiornalismo in cui si richiede una lucidità nella ricostruzione degli eventi), forse nemmeno più desiderata. Si spera quasi che nella fantasia, asciugata nelle opportunità, come ho detto prima, viva ancora qualcosa che verosimilmente ci possa compiacere piuttosto che qualcosa di veramente vero (scusate il gioco di parole).

Sembra l’era della verità verosimile, una post verità non proprio reale. In questo senso, se non devo concentrarmi sulla realtà, posso quindi tranquillamente spostare la mia attenzione, come fotografo, come comunicatore, sull’estetica. Quindi, in circolazione ci sono delle gran belle foto che effettivamente non dicono, non svelano, non raccontano una cippa! Si sentono tanto belle anche da sole e basta a tutti così.

Terza possibilità riguarda una sana invidia, una cosa del tipo: Ma cosa cacchio ci fa sta cagata in un museo quando io sono molto, ma mooolto meglio come fotografo? Mi rifiuto di capire e vorrei parlare con il curatore. Datemi il suo cellulare, per favore!

Non per capire, piuttosto per insultarlo, lui e il fotografo. Suvvia, basta con ‘ste boiate! 😂

Ecco, questi i miei dubbi di oggi sulla fotografia. Chiaramente ci saranno illuminati più luminosi che la vedranno differentemente, in questo caso: mi spegneranno!

Ciao

Sara

 

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