Miroslav Tichý, geniale e libero.

Miroslav Tichý, 20 novembre 1926 – 12 aprile 2011 è stato un fotografo che dagli anni ’60 al 1985 ha scattato migliaia di foto di donne nella sua città natale di Kyjov nella Repubblica Ceca, usando macchine fotografiche fatte in casa costruito con tubi di cartone, lattine e altri materiali che l’uomo aveva a portata di mano. La maggior parte dei suoi soggetti non sapevano di essere fotografati. Le sue immagini di donnesono distorte, macchiate e stampate male – imperfezioni date dalle limitazioni della sua attrezzatura primitiva e da una serie di errori tecnici che hanno però aggiunto al suo lavoro una forte poetica sognante.

Dei suoi metodi tecnici, Tichy ha detto: “Prima di tutto, devi avere una cattiva macchina fotografica” e, “Se vuoi essere famoso, devi fare qualcosa di più gpesante di chiunque altro al mondo”.

Durante il regime comunista in Cecoslovacchia, Tichý era considerato un dissidente ed era maltrattato dal governo. Le sue fotografie sono rimaste in gran parte sconosciute fino a quando non è stata organizzata per lui nel 2004 una mostra. Tichý non ha mai fatto mostre e ha vissuto una vita di autosufficienza e libertà rispetto agli standard della società in cui viveva.

Tichý è morto il 12 aprile 2011 a Kyjov, Repubblica Ceca.

Per molti anni ha vagato per Kyjov fotografando con le sue macchine fotografiche grezze, dai cittadini della sua città era considerato un eccentrico. Ha scattato circa 90 foto al giorno, per poi tornare a casa per svilupparle e stamparle.

I teleobiettivi fatti in casa gli hanno permesso di lavorare inosservato. Frequentava strade, la stazione degli autobus, la piazza principale, il parco di fronte alla piscina della città, rubando intimi scorci delle donne di Kyjov. Sebbene non gli fosse permesso di andare in piscina, poteva fotografare indisturbato attraverso la recinzione di filo metallico. La recinzione appare spesso nelle immagini.

Vediamo le donne fotografate da dietro, di fronte, di lato; vediamo i loro piedi, gambe, glutei, schiena, facce e corpi interi; li vediamo camminare, in piedi, seduti, chinati, sdraiati. Ci sono alcuni nudi, anche se a volte la scarsa qualità dell’immagine rende difficile determinare se stiamo guardando un nudo o una donna poco vestita. Qualunque sia il grado di erotismo presente queste donne non ci stanno invitando nel loro mondo.
Le foto di Tichý sono state create per il suo piacere di osservare, non vendite o la mostre. Ogni negativo è stato stampato una sola volta.

Tichý ha realizzato la sua attrezzatura con i materiali che aveva a portata di mano: compensato, asfalto stradale, un sistema di carrucole di bobine e di filo elastico da sarto.

I teleobiettivi fatti in casa erano composti da tubi di cartone o tubi di plastica. Realizzò le proprie lenti, ritagliandole dal plexiglas, levigandole con carta vetrata e quindi lucidandole con un mix di dentifricio e cenere di sigaretta.

Da Wikipedia

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