Codice etico del fotogiornalismo

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Schermata dal sito di Mary Ellen Mark

Una forte valenza etica deve stare alla base di qualsiasi lavoro di un fotogiornalista.

Il recente scandalo che coinvolge il fotografo Souvid Datta, mette in luce i danni che possono essere fatti quando i fotogiornalisti non rispettano l’etica professionale.

Datta ha ammesso di aver falsificato questa foto e altre. Potete leggere l’intervista con le ammissioni qui. Sembra che il suo sito, il profilo Facebook e Twitter siano stati chiusi, o comunque penetrabili esclusivamente con una password.

Negli ultimi anni Datta aveva vinto premi prestigiosissimi quali

PDN 30 nel 2017

Pulitzer Centre Grant nel 2016

Getty Grant for Editorial Photography nel 2015

PDN Annual nel 2015

Magnum Photos 30 Under 30 Award nel 2015.

Come se non bastasse è anche uno dei concorrenti di “Masters of Photography” su Sky Arte, vedremo se ha vinto anche questo.

Anche Daniele Volpe accusa Datta di aver spacciato alcune fotografie postate su facebook, come sue.

Di recente è scoppiato un caso simile che ha compromesso in parte, anche la credibilità di Steve McCurry. Ne avevo parlato quiqui

Insomma un gran casino…

Sono andata a cercarmi quindi, quale dovesse essere il codice di comportamento di un fotogiornalista serio, ho trovato l’associazione NPPA, che promuove il fotogiornalismo nel tentativo di mantenere livelli adeguati di professionalità.

Altra priorità è difendere l’interesse della gente di ricevere giuste informazioni su tutti gli eventi pubblici, di cui i fotogiornalisti sono testimoni.

L’NPPA afferma che i fotogiornalisti hanno la responsabilità di documentare la società e preservare la sua storia attraverso le proprie immagini.

Allego qui il codice etico tradotto.

Questo codice etico è destinato a promuovere con la massima qualità, tutte le forme di fotogiornalismo e rafforzare la fiducia del pubblico nella professione. Inoltre, questo codice serve come strumento educativo per i fotogiornalisti e coloro che apprezzano fotogiornalismo.

CODICE ETICO

I Fotogiornalisti e coloro che gestiscono la produzione di notizie sono responsabili e devono lavorare secondo le seguenti regole durante lo svolgimento della professione.

1.Essere preciso e completo nella rappresentazione dei soggetti.

2.Resistere dall’essere manovrati dalle opportunità fotografiche messe in scena.

3.Evitare gli stereotipi su individui e gruppi. Riconoscere e evitare di rivelare i propri pregiudizi nelle immagini.

4.Trattare tutti i soggetti con rispetto e dignità. Dare particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili e compassione alle vittime di reati o una tragedie. “Entrare” in momenti privati ​​e di dolore solo quando il pubblico necessita effettivamente di quella testimonianza.

5.Non tentare di alterare o influenzare gli eventi intenzionalmente.

6.Editando le immagini, si devono mantenere l’integrità del contenuto e del contesto. Non devono manipolare le immagini, aggiungere o modificare il suono in alcun modo se questo può confondere il pubblico.

7.Non pagare fonti e soggetti o ricompensarli materialmente per le informazioni. 8. Non accettare doni, favori o compensi da coloro che potrebbero cercare di influenzarci. 9.Non sabotare intenzionalmente gli sforzi di altri giornalisti.

Idealmente un fotoreporter dovrebbe:

1.Sforzarsi di divulgare ciò che è di interesse pubblico. Difendere i diritti di accesso a tutti i giornalisti.

2.Pensare proattivamente, come uno studente di psicologia, sociologia, politica e arte per sviluppare una visione e presentazione unica. Lavorare con avidità alla ricerca di notizie e coi mezzi di comunicazione visiva contemporanei.

3.Sforzarsi di avere accesso illimitato a tutti i soggetti, cercando alternative alle opportunità poco profonde o affrettate, cercare diversi punti di vista e lavorare per esporre anche i punti impopolari o non presi molto in considerazione.

4.Evitare di essere coinvolti politicamente, civilmente, potreste compromettere la vostra indipendenza giornalistica.

5.Sforzarsi di essere discreti e umili nel trattare con i soggetti.

6.Rispettare l’integrità del momento fotografico.

7.sforzarsi di mantenere lo spirito e standard elevati, espressi in questo codice. Nell’affrontare situazioni in cui il comportamento corretto non è chiaro, chiedere il parere di coloro che hanno più esperienza nella professione. Fotogiornalisti dovrebbero studiare continuamente la propria professione e l’etica che la guida.

Spero che chi si appresta a questa professione, lo legga o lo abbia già letto…credo serva e sia fondamentale.

Ecco il link alle regole italiane, più restrittive, ma quanto  seguite? http://www.odg.it/leggi_norme

Ciao

Sara

9 pensieri su “Codice etico del fotogiornalismo

  1. Come si fanno a seguire…!?!
    E’ la furbizia che conta, chi primo arriva meglio alloggia e quindi l’aiutino fa sempre comodo…
    Non farsi coinvolgere politicamente!?! al quanto difficile…ma si può fare…
    E in fine ci vuole vero spirito di osservazione e bisogna possedere un grande carattere…
    Io l’ho fatto per un anno, una gran bella esperienza ma ci vuole un gran bel carattere e un fegato forte…oltre al talento…
    A me dicevano che fotografare il morto non fa parte della etica del fotogiornalista…ma forse era solo un pò di invidia…
    Ciao
    PS: Io opto per Coniglio, ha uno stile che mi affascina molto!

  2. sono stati scritti anche i 10 Comandamenti, ma io per primo ammetto che a volte me ne dimentico.
    Anche Ando Gilardi ci ha lasciato un decalogo morale legato all’attività di fotografo….vado in crisi con me stesso quando mi capita di rileggerlo.
    Cedere si chiama debolezza umana, ma faccio fatica a giustificare chi depreda il lavoro degli altri.

    • Ciao Alessandro, nemmeno io riesco a giustificare e continuo a farmi domande. Ognuno, alla fine, risponde per sé e per come crede sia meglio agire. Ciao Sara

  3. Pingback: Fotografi o avvoltoi?

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