” Il problema più grande con la fotografia è che una singola foto non può raccontare una storia. Le storie richiedono un inizio, un fulcro e una fine. Richiedono la progressione del tempo. Le fotografie fermano il tempo. Sono attimi congelati. Muti. Come spettatori del quadro, non abbiamo idea di ciò di cui quelle persone sul lungomare stanno parlando “-. Alec Soth
Alec Soth è uno dei più grandi maestri contemporanei. Lui è un narratore e continua a sperimentare con la sua fotografia. Il suo interesse maggiore è raccontare buone storie. La dichiarazione di Soth è coraggiosa.
Fotografia di Alec Soth
Forse quello che può fare un singolo scatto è “suggerire” una storia allo spettatore, ma una storia vera si può ottenere solo attraverso una serie di immagini. Certo questa strada necessità di più impegno, costanza e lavoro.
Io la penso come Lui (Soth).
Inoltre, il problema delle singole immagini è che spesso non forniscono abbastanza dettagli sul contesto (cosa di cui ho parlato qui)
Sempre Soth afferma: “Non si può dire a fornire un contesto in 1/500 ° di secondo.” “Credo che la narrazione sia l’arte più potente. Una singola storia non è narrativa”-. Alec Soth
Anche Garry Winogrand afferma “Foto non hanno alcun contenuto narrativo. Essi descrivono solo la luce sulla superficie “-. Garry Winogrand
Joel Sternfeld, altro maestro internazionale condivide questo problema della fotografia:
“Si scatta su 35 gradi di 360 gradi. Nessuna foto spiega nulla. Questo è ciò che rende la fotografia un meraviglioso e difficile mezzo “-. Joel Sternfeld
Joel Sternfel 1979
Anche Sebastião Salgado afferma che la fotografia funziona solo per un gruppo di immagini con il fine di raccontare una storia: “Ho sempre lavorato per un gruppi di immagini. Se mi chiedi quale immagine in una storia mi piace di più, non riesco a dirlo. Io non lavoro per singole immagine. Se devo scegliere una singola immagine per un cliente ho molta difficoltà “-. Sebastião Salgado
Quando si lavora su un progetto pensate a voi stessi come il produttore di un film, non un fotografo. Questo vi aiuterà e vi aiuterà l’editing, la sequenza con cui mettete le fotografie.
Purtroppo la tendenza all’accettare che la storia si comprenda da un singolo scatto, ci viene anche un pò dettata dai social media (Facebook, Instagram e Flickr)
Le immagini singole possono essere potenti e memorabili, questo succede, per esempio, nella Street Photography, dove ogni scatto spesso vale per sé stesso. Ma la storia è un’altra cosa e necessità di più fotografie.
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Ciao
Sara
Buongiorno Prof.!
Hai cambiato idea, negli anni?
Perché, se la memoria non mi inganna, a cavallo tra il 2009 ed il 2010 non la pensavi proprio così. Certo, sostenevi che bisogna essere degli “ILLUMINATI” della Fotografia per riuscire a raccontare una storia con uno scatto. E facevi un esempio ben preciso: Josef Koudelka.
Potrebbe essere, per me, utile capire il perché del tuo cambio di opinione.
Grazie, come sempre, per i tuoi spunti molto interessanti.
Ivano.
Ciao Ivano…Non ho cambiato idea! Cito nelle ultime righe l’eccezione legata alla Street e quindi a Koudelka! Ci sono pochi casi in cui si riesce a mio parere. L’autore in questione è il massimo!😀ciao Sara
Una storia non si può raccontare con una foto, una foto può raccontare una storia!!!
Interessante articolo. Mi permetto di suggerire a questo proposito la lettura, qualora non lo si conoscesse, di un lavoro di Polidoro: “Che cos’è la semiotica visiva”. In particolare nel capitolo 3 si parla proprio delle possibili strutture narrative di una immagine.
Cavoli! Grazie mille! Interessante…Ciao Sara
cmq che mi vengano in mente ci sono almeno 8 foto che da sole raccontano una storia
Ciao, mi dispiace, ma una fotografia, da sola non racconta una storia, ma la storia che lo spettatore vuole e può raccontarsi. La fotografia in sè, non spiega niente!
Ciao Sara, secondo il mio parare di fruitore di fotografia, ci sono foto che da sole fanno non una storia, ma la storia. Mi viene in mente l’alza bandiera americano dopo la vittoria di iwo jima, l’equivalente russo sul bundstag, la foto della bimba scheletrica in sudan con l’avvoltoio che si avvicina, il bonzo che si da fuoco ed il vietcong ucciso in mezzo la strada, saranno forse pochi casi ma secondo me può esserci un immagine così potente. Saluti e grazie per quello che scrivi.
Ciao, anche le foto che raccontano la storia, come giustamente sottolinei, hanno necessità di un testo per essere ben comprese! Grazie mille! Ciao Sara
Sei sempre spunto di riflessione, grazie e continua così.
Saluti,Giuseppe
Grazie mille Giuseppe, mi fa tanto piacere!
Augurissimi