Ti racconto il “tutto”in dieci foto. Si, certo.

Ti volevo far vedere questo lavoro sulla solitudine, titolo: “La solitudine”(originale).  Alle letture portfolio in giro per l’Italia e per le selezioni degli autori del blog, mi capita davvero spesso di vedere lavori affrontati troppo alla leggera.

La religione, la solitudine, l’amore, la sofferenza, la povertà….tutto in un portfolio, tutto in 10 o 20 fotografie al massimo che quasi sempre si riducono ad un elenco di luoghi comuni. Le fotografie sono tutte simili tra loro.

  • Per la solitudine: anziano su panchina preso di spalle, bambino che gioca da solo, lago con persona su panchina…
  • Per l’amore: due che si baciano sotto portico, due che si tengono per mano (di spalle)…
  • Per religione: donne con hijab in città italiane, chiesa buia con candele e vecchietti di vario genere…
  • Per sofferenza: barbone per strada, barbone per strada, barbone per strada…

I titoli sono vaghi e possono fare da contenitore per tutto. Quello che a voi sembra un buon modo per mostrare le vostre immagini, diventa presto consapevolezza per qualcuno e incazzatura per altri che deriva dalla comunicazione da parte mia (o di altri lettori) della superficialità con cui avete affrontato questo tema.

In alcuni casi qualche foto è anche buona, ma non racconta certo quello che speravate, né da singola, né nel gruppo. Per raccontare qualcosa dovete prendere l’abitudine di studiarlo, andare a fondo sull’argomento e soprattutto, STRINGERE IL CAMPO.

Ma chi è in grado di raccontare “la religione”?

Lo han fatto bene in pochi, un esempio di Abbas, fotografo della Magnum,  qui.

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Indonesia, Jakarta. Estudiantes del Al Azhar Collegue. Abbas, 1989

Per sette anni, Abbas ha percorso ventinove differenti paesi alla ricerca del nuovo Islam o meglio, dei diversi Islam del mondo. Il racconto del suo viaggio è racchiuso in queste pagine: spinto dal desiderio di comprendere le tensioni interne che attraversano le diverse società musulmane, Abbas è riuscito ad individuare le contraddizioni tra il rigurgito di un movimento politico ispirato ad un passato mitico e il desiderio universale per la modernità e la democrazia. La finezza formale delle sue immagini, il rigore della ricerca giornalistica, la competenza dello studioso, fanno di Abbas uno dei rari autori in grado di informare il lettore. (da Amazon)

Lui, bravissimo, ci ha messo un viaggio di sette anni in giro per “mezzo mondo” a raccontare una storia parziale (solo Islam) sulla religione nel mondo, potremmo mai noi metterci 10 fotografie scattate ad Abbiategrasso  per raccontare la solitudine?

Il mio consiglio è: imparate a scegliere piccoli temi nei quali le persone possano sentirsi coinvolte, va benissimo anche la “shampista di Boffalora”, un garage sotto casa, un parente, un amico, un luogo circoscritto. Una piccola storia alla vostra portata, ma fatta bene.

Questo articolo è rivolto a chi si presenta a letture portfolio, chi dice di essere fotografo e si presenta a selezioni di altro genere come premi o submissions on line….tutti gli altri si divertano un sacco!

Ciao

Sara

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9 pensieri su “Ti racconto il “tutto”in dieci foto. Si, certo.

  1. Grazie Sara! Consigli preziosissimi su cui riflettere e (almeno per me) fare anche autocritica e ripartire con slancio verso mete più alla mia portata (ma non per questo meno importanti, come dici tu).

    Spero di non andare troppo OT aggiungendo una considerazione: per un portfolio sai quale è una delle cose che (almeno a me) crea più problemi? Scartare foto che mi piacciono. Nel senso: se faccio 3 foto che hanno un significato simile ma soggetto/ambiente diverso e tutte e tre mi piacciono molto faccio proprio fatica a scartarne due… quindi costruisco un portfolio partendo dalle foto (esteticamente o personalmente) migliori e che “non posso lasciare fuori”, invece che dalla storia che voglio narrare (che spesso è pure fumosa o troppo generica anche nella mia testa). Troppe volte ho fatto questo errore prima di rendermene conto, e solo adesso sto iniziando a cercare (con fatica) di cambiare…

  2. Ciao, sono felice di poterti aiutare almeno un pochino, anche da lontano, credo che il procedimento più logico sia quello di cui stai diventando consapevole! Un abbraccio Sara

  3. interessante il consiglio da trarre però ” il fatto bene ” è privo di aiuto per chi vuole migliorare…non da molti punti di confronto ma solo uno sprone a migliorarsi
    Per chi sa di errare forse sarebbe meglio consigliare di frequentare corsi o workshop sulla fotografia per milgiorarsi

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