Un altro nuovo bravissimo autore MU.SA.: Simone D’Angelo

I must have been blind

Sono nato nella Valle del Sacco, un’area del Lazio meridionale che dall’inizio del secolo scorso la valle ha ospitato un processo di industrializzazione che ne ha compromesso la naturale vocazione agricola, fino al riconoscimento, nell’ultimo decennio, dello stato di emergenza ambientale. Anni di indagini hanno evidenziato l’entrata in circolo nella catena alimentare di agenti tossici come il betaesaclorocicloesano, presente nel lindano, un potente insetticida impiegato in agricoltura sin dagli anni ’50 e vietato solo nel 2001. Oggi, la zona è inserita nei Siti di bonifica di Interesse Nazionale.
Questo è il contesto di squilibrio ecologico che avevo programmato di raccontare, mostrando le alterazioni visibili di un microcosmo che presumevo di conoscere, ma che d’un tratto mi appariva come alieno: un luogo fuori dal tempo dove ogni indizio sugli effetti del sistema produttivo umano mi indirizzava su immagini che sembravano voler suggerire il riscatto di una natura che dell’uomo può farne a meno. La presenza umana è infatti esclusa. Fragile e disutile come le tracce che lascia.

Bio

Nato ad Anagni nel 1978, vive e lavora a Roma, dove studia allo IED conseguendo un Master in Web Design & Strategy. Fotografa con coscienza e da autodidatta dal 2008, dopo un viaggio in Indonesia. Dall’ottobre 2014 segue un corso specialistico in fotografia documentaria con Massimo Mastrorillo in collaborazione con l’associazione 001 di Roma e la Luz Academy. Qui sviluppa l’idea di I Must Have Been Blind, premiato nel 2015 come miglior progetto nel Leica Talent.

www.simonedangelo.it

Anna “°”

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