Costruire un racconto fotografico

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Non esistono regole precise per costruire un racconto di successo, attraverso le fotografie. Qui provo a darvi qualche consiglio che spero possa essere utile.

Non parlerò di tecnica e luce, do per scontato che sappiate usarla e vederla.

1. Siate curiosi. Se non siete curiosi nei confronti del vostro soggetto, dal mio punto di vista, e’ difficile che la vostra storia riesca.

2. Per iniziare a raccontare una storia attraverso le immagini, la tua storia, piccola o grande che sia, è necessario ricercare, guardare, capire e ascoltare, tutto ciò che riguarda il soggetto al quale hai deciso di avvicinarti. Trova informazioni su autori che hanno già affrontato l’argomento, leggi libri, poesie, testi sul posto o sulla situazione.

3. Tieni la macchina fotografica sempre con te…non si sa mai cosa puoi incontrare.

4. Una foto con una forte espressività, anche se ha infiniti difetti tecnici e compositivi, può funzionare. In fase di editing del portfolio, non buttare a priori le foto che giudichi a primo impatto tecnicamente sbagliate.

5. Scattare immagini intriganti, intelligenti e ricche di significato, non è facile. Cerca di focalizzarti sul concetto che vuoi esprimere e prova a riprodurlo fotograficamente, in più modalità differenti. Non accontentarti.

6. Attento a farti prendere dal:
– tanto la ritocco dopo
– tanto la inquadro meglio in fase di ritocco
– tanto questo lo aggiungo/tolgo dopo
Funziona raramente, questo è il mio motto, me lo ripeto e lo ripeto ai miei alunni come un mantra: Una foto di merda scattata, rimane una foto di merda ritoccata. Tatuatevelo.

7. Aspettate a scattare, imparate a conoscere il soggetto o il luogo. Avvicinatevi con calma, sia fisicamente che emotivamente (se potete), per ottenere un lavoro composto con consapevolezza.

8. Siate pazienti, spesso le storie migliori sono quelle alle quali si deve dedicare parecchio tempo, quelle che necessitano di ragionamenti e di perseveranza.

9. Può accadere che un’ottima storia si svolga nella durata di un solo mattino, ma è più raro. In questo caso state concentrati, non perdete attenzione e pazienza.

10. Conoscete perfettamente il mezzo che avete in mano (intendo la macchina fotografica) . Per riuscire a raccontare una storia, dovete conoscere perfettamente cosa state utilizzando e soprattutto i limiti che il vostro mezzo ha.

11. Non pensiate che l’idea che avete avuto sia stupida o scarsamente interessante. Spesso non è così, in questo caso vi togliereste la possibilità di provarci. Molte delle idee che avete potrebbero essere interessanti, dovete solo trovare un linguaggio fotografico coerente che le esprima.

Ci sarebbe molto altro, ma ho sonno!

Alla prossima!

7 pensieri su “Costruire un racconto fotografico

  1. Sai che sono consigli molto utili.. un consiglio che mi è stato particolarmente utile è di avere sempre la macchina fotografica sempre pronta , sia per imparare bene ad usarla sia perché ogni attimo può essere quello giusto… all’inizio provenendo artisticamente dalla pittura ero un po’ titubante ad entrare nel mondo della fotografia , avevo paura di confondermi e perdermi, invece devo dire che questi due aspetti possono convivere artisticamente ,anzi mi stimolano , sono due modi di esprimersi che mi completano.

  2. L’unico punto che parla di un “racconto” è il punto 2. Il resto è fare fotografia. Ma, come si fa un racconto fotografico? Questo articolo non risponde a quella domanda. Chi dice che non c’è una regola precisa ha “ragione”, ma le regole di racconto esistono, un’altra cosa è non volere seguire una linea già fatta, non lo so, dico io: il modello aristotelico?? Parlare di drammaturgia?? Parlare di filo conduttore?? Parlare di estetica?? Di linguaggio visivo?? Di ordine e sequenza? ?

    Non voglio provocare una discussione fino al infinito, solo voglio dire che non sono d’accordo con questo articolo perché lo considero lapidario e poco profondo.
    Cordiale saluti. Mario Leclere.

  3. Buondì Sara,
    Trovo le parole di questo articolo decisamente in linea con il mio pensiero (almeno quello attualmente “in vigore” … E speriamo non cambi in futuro…). Ma questo magari interessa a pochi. E posso anche capirlo.
    L’invito é chiaro (…credo) : usciamo dagli schemi. Giusto ? 😉
    Almeno proviamoci, ma senza per questo incappare nella deriva che rischia di addolcire o rendere per forza di cose passabile uno scatto che in realtà non lo é affatto. Caliamoci nella realtà del “soggetto” (animato o inanimato che sia); cerchiamo quasi di interpretarlo come un attore fa con un copione. Se non ci immedesima con quello che si cerca di immortalare difficilmente se ne traggono tutti i lati “nascosti” e più intriganti. Quelli che rendono veramente unici anche scatti magari non tecnicamente dogmatici e che stizziscono i “last minute teachers”. E questo vale per qualsiasi racconto fotografico che si intenda “imbastire” sulla nostra trama : dallo sport al reportage e chissà cos’altro. E lasciamo la post veramente come ultima risorsa semplicemente per allineare qualcosa che effettivamente risulta tale. Senza conferirle poteri di “rianimazione”

    • Federico, ti ringrazio intanto. Hai espresso benissimo quello che penso, grazie per la partecipazione! Tutto giusto, secondo me…poi vedremo che succede!

  4. Pingback: Costruire un racconto fotografico | andreasattaphoto

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