Ciò che la fotografia riproduce all’infinito ha avuto luogo una sola volta: essa ripete meccanicamente ciò che non potrà mai più ripetersi esistenzialmente.
(Roland Barthes)
Per questo muoio un po’ ad ogni mio scatto. Milano, una mia alunna 2013.
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I nostri ricordi fissati per sempre ci sopravviveranno. Questo è il privilegio del fotografo.
Si, Chiara, il privilegio è la dannazione ! Buona domenica!
Lo yin yang !
Buona domenica anche a te!
i miei scatti sopravviveranno a me, racconteranno come io vedevo il mondo.
Ciao Enzo, verissimo e tragico, non trovi?
I ricordi rimangono privati e pian piano svaniranno perchè mancherà il legame con essi, le sensazioni invece quelle sopravivveranno perchè ognuno ne è in contatto.
Forse servono a questo alcune fotografie Massimo, a fare in modo che le sensazioni si avvicinino ai ricordi. Ciao Grazie, buona domenica
È bello pensare che lasciamo al nostro piccolo o grande mondo il nostro sguardo, una scheggia piccolissima di realtà che un giorno i nostri occhi hanno visto e qualcos’altro ha catturato. Un pezzetto della nostra anima, della nostra sensibilità, una “scatolina” di emozione che, se pure a qualcun altro dirà poco o nulla, rappresenterà pur sempre un po’ di noi.
Riccardo, i tuoi pensieri e i tuoi scritti, mi piacciono tanto. Ti ringrazio per i tuoi interventi. Mi piace imparare. Ciao